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Autore: Leanne_Spinnet    23/05/2011    1 recensioni
-eccolo, è li- sussurrò maliziosa la ragazza mora.
La bionda alzò gli occhi azzurri come il cielo verso la direzione indicata dalla gemella e, come lo vide, il cuore cominciò a batterle forte dentro il petto.
A vederla da fuori, chi avrebbe mai potuto dire che Leanne Spinnet, celebrata bellezza del settimo anno di Serpeverde, potesse perdere la testa (e il cuore) per un ragazzo?
Nessuno, probabilmente. Forse solo sua sorella Katherine.
Leanne percorse il corridoio, il corpo slanciato messo ben in evidenza dalla divisa della scuola, fino a trovarsi all’altezza del ragazzo, che la stava guardando con occhi adoranti.
Lei si avvicinò ancora di più, fino a posare una mano sullo stemma di Corvonero cucito sul suo petto per sentire il suo cuore battere veloce.
Quindi le loro labbra si unirono in un dolce bacio, che sembrò quasi durare tutta una vita.
Quando si staccarono, lui le stava ancora accarezzando una guancia.
-ti amo, Leah-
-ti amo anche io, Louis-
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, Altro personaggio, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Per la precisazione a scrivere questa storia siamo in due
Io scrivo le parti di Leah e la mia amica quelle di Kath
Come avrete capito sono due personaggi
inventati, e la storia s'incentra soprattutto su loro due, anche se vi saranno altri personaggi inventati e non.
Per favore non copiate questi due personaggi, perchè ci teniamo molto, grazie...




La festa nella Stanza delle Necessità andava avanti da piú di quattro ore ormai.
Erano le due e mezza della mattina quando il viso di una ragazza fece capolino dalla stanza segreta e ne uscì, percorrendo un po’ barcollante ed indecisa il corridoio del settimo piano, appoggiandosi al muro.
Sapeva benissimo che se qualche professore o Gazza l'avessero scoperta avrebbe passato dei guai e soprattutto avrebbe dovuto scontare una punizione con il custode.
L'unica cosa positiva di quell'uomo era la sua gatta. Infatti Leah aveva una vera passione per i gatti. Mrs Purr, questo era il suo nome, non era di certo la stessa gatta che pattugliava Hogwarts ai tempi di Harry Potter e Draco Malfoy, ma la fantasia di Gazza era pari al cervellino di un sasso.
La Serpeverde "camminava" senza meta, ma quello che era certa di volere era di stare il piú lontano possibile da Zabini.
Quel ragazzo non le aveva dato un secondo di tregua quella sera, e sapeva essere fin troppo appiccicoso quando voleva ottenere qualcosa, infatti aveva dovuto scostarlo piú di una volta mentre lui cercava, senza speranza, di baciarla.
In piú, piú lontana stava da lui e meglio era, soprattutto con tutta quella quantità di alcool in circolo.
Forse doveva proprio evitare di bere, ma voleva lasciar scivolare via i problemi e le preoccupazioni almeno per qualche ora. Non voleva pensare a niente, solo a divertirsi con le sue amiche.
Mentre camminava, con lo sguardo un po’ annebbiato, capi che la cosa migliore in quel momento era sedersi visto che ormai non riusciva nemmeno piú a sorreggersi in piedi.
Si accasciò così per terra, osservando il tubino nero che le copriva il corpo e, sistematolo per bene, si porto le gambe quasi a toccarle il seno, per stringerle con le braccia e posarvi la testa sopra. Chiuse gli occhi.
Rimase così per diverso del tempo, non sapeva nemmeno lei quanto, senza nessun pensiero che le galleggiava nella mente.
Stava bene. Ora stava bene, ma quanto ancora sarebbe durata quella sensazione?
All'improvviso si accorse di non essere sola. Alzò appena la testa, che iniziò a girarle, ma lo spirito Serpeverde e la curiosità prevalsero e la tirò su fino ad incrociare lo sguardo dello sconosciuto davanti a lei.
Gli rivolse uno sguardo misto di curiosità ed interrogativi, non del tutto lucida.
Cosa mai ci faceva quel ragazzo lì?si chiese tra sé.
Era appoggiato con la schiena al muro e le braccia erano incrociate all'altezza del petto.
Aveva la camicia che usciva dai pantaloni e la cravatta allentata.
Era vestito con la divisa della scuola e ciò stava ad indicare che non era stato invitato alla festa.
Si sentì come perforare da quei occhi neri come la notte, una strana sensazione la colse, come se lui volesse entrare in lei e catturarne i pensieri che in quel momento, anche se un po’ contorti e annebbiati, stava formulando.
Perche mai girovagava per il castello a quell'ora della notte? Tutto solo in piú.
Distolse lo sguardo per un secondo dal ragazzo, per poi riposarlo subito sui suoi occhi che l'attiravano sempre di piú e chiese  -e tu chi sei?-
Era certa di non averlo mai visto, o forse non ci aveva mai fatto caso.
Quello che era certo era che per lei, al momento, era solo un bel ragazzo che vedeva per la prima volta.
Il ragazzo, che fino a quel momento era rimasto in silenzio senza mai staccarle gli occhi di dosso, parlò per la prima volta e non senza un pizzico di malizia -chiunque tu vuoi che io sia-
Rimase senza parole, sorpresa forse era dire poco.
Quel ragazzo la incuriosiva, e davvero tanto anche.
Tentò di alzarsi in piedi, cercando di puntellarsi alla colonna, ma con scarso successo visto che sarebbe ritornata con il sedere per terra se due braccia forti non l’avessero sorretta, appoggiando il suo corpicino alla colonna. E quello di lui andò a scontrasi con quello di lei.
I loro sguardi s'incrociarono nuovamente, ma ora erano così vicini che ognuno dei due poteva vedere il suo riflesso negli occhi dell'altro.
I loro visi erano maledettamente vicini.
Leanne sentì il profumo di lui inebriarla e si lasciò andare al desiderio che l'avvolgeva in quel momento.
Lei, che non avrebbe mai nemmeno immaginato di poter cedere così facilmente ad un ragazzo, che nemmeno conosceva per di piú, voleva far sparire quella poco distanza che ancora divideva le loro labbra.
Senza distogliere lo sguardo da lui intreccio le braccia dietro al suo collo, attirandolo ancora di piú a se.
Ora sentiva il cuore di lui che batteva forte con il suo.
Forse era merito dell'alcool, o della forte attrazione che provava per quel ragazzo, ma sentiva che aspettare l'avrebbe mandata ancora piú su di giri, e così con una lentezza impressionante avvicinò sempre di piú le labbra a quelle del ragazzo.
Si stavano sfiorando, percepì un sapore di menta e senza pensarci ulteriormente fece per baciare quelle labbra che tanto bramava, ma ciò che successe la colse alla sprovvista.
Lui appoggio il suo dito sulle sue labbra, accarezzandole piano e lei percepì il desiderio nei suoi occhi che stava però cercando di controllare.
Si avvicinò alla guancia di lei posandole le labbra sopra e baciandola con un'infinita dolcezza, fino a giungere vicino al suo orecchio per sussurrarle - meglio se ti porto nel tuo dormitorio-
Con quelle parole il giovane ragazzo la prese tra le braccia e iniziò la discesa verso i sotterranei.
La Serpeverde non proferì parola per tutto il tragitto, ma rimase con il viso appoggiato al petto del ragazzo e fu allora che si accorse dello stemma cucito sulla sua divisa: Corvonero.
Ritornò così a pensare a tutti quelli che conosceva in quella casa ma niente; non riusciva ad abbinarlo a nessuno, vuoto totale, lei che sapeva morte e miracoli di tutti non aveva idea di chi fosse quel ragazzo.
Quel ragazzo che l'aveva rifiutata poco prima, con sua somma meraviglia e ancor piú dispiacere.
Finito il suo monologo interiore, si accorse che il ragazzo si era fermato dinanzi all’entrata della Sala Comune di Slytherin.
Con un filo di voce pronunciò la parola d'ordine ed entrarono così nel covo delle serpi.
Il ragazzo incuriosito si guardò attorno, cercando di scorgere ogni piccolo particolare.
Era ovvio che non vi era mai entrato.
Sotto la guida della ragazza la portò su per le scale sin dentro il dormitorio femminile, peraltro deserto, e l'appoggio con delicatezza al letto passandole dolcemente una mano ad accarezzarle il volto per poi stamparvi un bacio.
Così facendo le soffio a pochi centimetri dal viso -buonanotte Leah-
Lei lo fermò senza pensarci -rimani con me-
Non sapeva cosa la portasse a dire e fare tutto questo, ma sapeva solo che non voleva che lui se ne andasse e che rimanesse invece lì con lei.
Il ragazzo sorrise e si stese accanto a lei passandole il braccio intorno ai fianchi per abbracciarla e, dopo un ultimo ma intenso sguardo, si lasciarono entrambi cullare da Morfeo.

  
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