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Autore: HachiXHikaru    28/05/2011    1 recensioni
"La rosa abbozzò un sorriso. In effetti non era male. Entrarono e Sakura chiese le chiavi alla portinaia. Le fece vedere un paio di fogli e, dopo che la donna le ebbe gettato uno sguardo gelido, ricevette la chiave.
-Ottavo piano...-
Disse atona la donna e infine aggiunse, quasi parlasse con se stessa:
-Ce ne mancava un altro come loro...-" - Preso dal primo capitolo-
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Ecco a voi il primo capitolo di questa lunga storia (la fic è composta da tre libri di non ricordo quanti capitoli l'uno...). Spero che sia di vostro gradimento^^ le critiche sono accettate, ma non se ringuardano i paring o "l'uso" dei personaggi dei vari anime/manga. Grazie a tutti ;D.



*
Una ragazza dagli strani capelli rosa confetto scese dal treno seguita da due bambine che le tenevano pezzi della maglietta. Aveva uno zaino in spalla, riempito con vestiti, scarpe, cibo e altro. La ragazza strinse il manico della valigia che portava con sé, era pesante e non sapeva se sarebbe riuscita a portarla fino a casa, alla nuova casa. Per la verità, più che una casa, era un appartamento. Per raggiungerlo dovevano attraversare solo un grande parco. Sbuffò. “Solo”...Guardò le due bambine, ancora appiccicate alla sua maglietta, ormai sporca e bagnata a causa del viaggio, e sorrise, poi cominciò a incamminarsi piano piano verso la nuova abitazione. Mentre camminava cercava di memorizzare i vari negozi e le varie vie, cosa che poteva tornarle utile in futuro. Attraversò il parco, “davvero magnifico” a detta delle sue compagne di viaggio, e si ripromise che ce le avrebbe portate un giorno, se questo era quello che volevano. Posò la valigia in terra e si sedette su una delle panchine, cercando di far riposare la sua povera mano. Le due bambine la fissavano in piedi.
-Sakura-
Alzò la testa verso una delle due, quella con i capelli rosa, però non del suo stesso colore, no, ma più scuri, quasi tendenti al rosso.
-Se sei stanca...-
-...potremmo prendere l'autobus-
Finì l'altra, quella con i capelli azzurri. Non era cosa rara che una finisse le frasi dell'altra, anzi, era strano quando non accadeva. Bè, dopotutto erano gemelle...
-Ma no, non sono stanca!-
Si mise in piedi di scatto e alzò il pugno in aria.
-Anzi, potrei anche gareggiare ai 1000 metri!-
Le due risero.
-Ma se dopo due minuti di corsa...-
-...sei già stanca!-
-Ehi, come vi permettete?-
Cominciò a rincorrerle, ridendo come una bambina, fino a quando decise che era tempo di andare nel nuovo appartamento. Così riprese quella grande valigia, le bambine si riappiccicarono alla sua maglietta e insieme si diressero verso casa. Quando arrivarono le tre ammirarono quel grande palazzo a otto piani, che si ergeva imponente al lato della strada.
-Ma è...-
-...bellissimo!-
La rosa abbozzò un sorriso. In effetti non era male. Entrarono e Sakura chiese le chiavi alla portinaia. Le fece vedere un paio di fogli e, dopo che la donna le ebbe gettato uno sguardo gelido, ricevette la chiave.
-Ottavo piano...-
Disse atona la donna e infine aggiunse, quasi parlasse con se stessa:
-Ce ne mancava un altro come loro...-
La ragazza la guardò, ovviamente non capendo perchè avesse detto ciò, poi si avviò con le bambine verso l'ascensore. Premette il dito sul numero otto e cominciarono a salire. Ottavo piano...era l'offerta più economica che aveva trovato, forse era per quello che si trovava sulla cima del palazzo. Arrivate aprì subito la porta dell'appartamento, che si trovava proprio di fronte all'ascensore, e le gemelle irruppero dentro, cominciando a frugare ovunque. Sorrise nel vederle così...così...spensierate. Posò felicemente la valigia a terra e si tolse lo zaino di dosso. L'appartamento aveva tre stanze, due camere da letto e un bagno. La cucina, la sala da pranzo e il soggiorno, se così si potevano chiamare, erano una stanza sola. In più dalla cucina si poteva accedere a un piccolo balconcino che dava sulla strada. Il tutto non era molto grande, ma era perfetto per il momento. Ora doveva solo aspettare il camion dei traslochi...suonò il campanello. Appunto.
-Fine, Rein io scendo a prendere gli scatoloni-
Sentì un “Va bene” provenire da una delle stanze da letto. Scese e andò ad accogliere l'uomo del trasloco. Aveva già aperto la porta del camion e stava prendendo alcuni scatoloni. Sakura lo raggiunse e gli disse di mettere tutto quel che ci stava nell'ascensore e così fece, infine lei prese un'altra scatola e cominciò il primo di una serie di viaggi su e giù. Durante questo via vai continuo arrivò un ragazzo a bordo di una moto. La parcheggiò sul retro dell'edificio, come suo solito, mise il casco nel cofano e infine si diresse verso l'entrata. Lanciò un'occhiata al camion, pensando che “Ci mancava proprio qualcun altro in questo schifo di posto”. Sbuffò e con le mani in tasca si diresse verso l'ascensore. Proprio in quel momento la rosa aveva appena finito di metterci dentro altre scatole, non credeva di averne così tante, ma fortunatamente ormai erano quasi finite, e stava per risalire, quando il ragazzo bloccò le porte con la mano. Lei sobbalzò, non credeva che dovesse salire qualcun altro. Per fortuna c'era spazio per tutti e due. Lui entrò, senza dire una parola e rimise la mano in tasca. Lo guardò, aveva dei capelli neri che gli arrivavano al collo e dei bellissimi occhi del medesimo colore. Si voltò verso di lei e alzò un sopracciglio.
-Allora?-
-Eh?-
Sospirò. Ci mancava solo questa seccatura.
-Il pulsante...-
-Ah! Giusto! Mi scusi...-
Si mise a guardare quella serie di numeri prima di chiedergli a che piano andava.
-Ottavo-
Pigiò l'otto, poi si voltò sorridente.
-Anche io! Vuol dire che lei è il mio nuovo vicino!-
Le lanciò un'occhiata. Che cosa emozionante. Lei gli protese la mano, cercando di tenere con l'altra la scatola.
-Piacere, io sono Haruno...Haruno Sakura...-
Ma nessuno ricambiò la stretta. Le porte si aprirono e il ragazzo uscì fuori, dirigendosi nell'appartamento a destra dell'ascensore. Lo guardò allontanarsi e sbuffò. Che tipo! E dire che era anche carino...Posò per la terza volta gli scatoloni nel salotto-cucina-sala da pranzo e ritornò giù. Ormai mancava l'ultimo carico. Anche questa volta, mentre stava per risalire, qualcuno bloccò le porte dell'ascensore. Era un ragazzo dai capelli castani lunghi fino al collo e gli occhi marroni. Carino quanto il primo.
-Oh, buona sera-
Le disse cordialmente.
-'Sera...-
Rispose lei in un sussurro.
-A che piano va?-
-Ottavo-
Sorrise.
-Oh, ma che bella coincidenza, anche io. Vuol dire che lei è la mia nuova vicina-
Annuì, abbozzando un sorriso. Sembrava che adesso le parti si fossero scambiate.
-Io sono Yagami...Yagami Light...molto piacere...-
-Haruno Sakura-
-È venuta qui da sola?-
Scosse la testa.
-Sono qui con le mie sorelline...-
Le porte si aprirono e il ragazzo insistette per aiutarla a portare dentro le scatole. Quando ebbero finito lo ringraziò.
-È stato un piacere...ah, e se le servisse qualche cosa venga pure  a chiedermela-
Annuì continuando a ringraziarlo, poi lo vide entrare nell'appartamento a sinistra e anche lei fece lo stesso. Cominciò a sentirsi male al pensiero di dover svuotare tutte quelle scatole.
 
-Fine, questo dove lo metto?-
La gemella dai capelli rossi, se così vogliamo chiamare il colore dei suoi capelli, fece cenno alla gemella di mettere quella foto sul mobile che si trovava in soggiorno. Rein sorrise.
-Già, lì starà benissimo-
E alzandosi sulla punta dei piedi posò l'oggetto sul mobile con scarso successo. Sbuffò e chiamò a gran voce il nome della rosa.
-Cosa c'è adesso?-
Le porse la foto e le chiese di metterla nel posto scelto dalla rossa. L'Haruno obbedì, poi sussultò nel vedere le persone nella foto. Erano lei, le gemelle e...
-Rimettetela in una scatola-
-Ma...-
Ridiede l'oggetto alla bambina dai capelli azzurri.
-Niente ma!-
Poi aggiunse un “Per favore” e la faccenda finì lì. Passarono il resto del tempo a sistemare le altre cose in silenzio, e quando ebbero finito le gemelle andarono nella loro nuova camera a giocare. Sakura, invece, aveva deciso di farsi un caffè. Prese la macchinetta e la preparò, quando, però, ebbe versato il liquido nella tazzina si accorse di non avere portato lo zucchero con sé. Accidenti! E ora? Si ricordò del bel vicino, non quello con i capelli scuri, l'altro, e decise di andargliene a chiedere un po'. Quando però bussò alla porta dello Yagami aprì una ragazza. Aveva dei lunghi capelli biondo scuro e gli occhi azzurri.
-Che vuoi?-
Chiese acida. Sakura forzò una specie di sorrisetto.
-Ya...Yagami è in casa?-
Quella la guardò con aria di sufficienza, prima di rispondere un “Lo chiamo...”, poi lasciò la porta aperta e si allontanò in un'altra stanza. L'Haruno rimase nel corridoio, dato che la vicina così carina e simpatica non l'aveva invitata a entrare. Sbuffò. Certo che per essere la sorella di Yagami, così aveva dedotto la rosa non volendo pensare altro su di lei, era molto diversa dal fratello...così gentile...
-Ehi fermati!-
Si voltò di scatto, un cane di piccola taglia le stava venendo contro, anzi, sembrava puntasse all'appartamento.
-Ehi tu, fermalo!-
Urlò un uomo dai lunghi capelli neri legati in una coda, gli occhi scuri. Sembrava la copia più grande del primo ragazzo che aveva trovato in ascensore...Purtroppo prima che la ragazza potesse prendere l'animale quello era già sgattaiolato dentro l'appartamento, così, per puro istinto, lo seguì cercando di prenderlo, ma, sfortunatamente inciampò sul tappeto del soggiorno e cadde a terra. L'unica cosa positiva era che aveva recuperato il cagnolino...
 
La biondina percorse il piccolo salotto, diretta alla camera del fratello e lasciando l'ospite sulla porta. La sua faccia non le era nuova. Chissà...chissà dove l'aveva già vista. Forse era una delle tante ammiratrici del fratello. Probabile...
-Light-
Lui fece capolino dalla porta.
-Che cosa c'è?-
-Una delle tue tante ammiratrici è alla porta-
Disse seccata.
-Eh? Ma io non aspettavo nessuno oggi...-
Incrociò le braccia e lo guardò male.
-Bè allora dille di non cercarti più, se deve romperti anche in questi giorni! Sai come la penso a riguardo, no?-
Sospirò. Certo che lo sapeva. Glielo ripeteva sempre...
-Bene, e ora tu vai di là e la mandi via!-
-Come sei rude Kilari! È per questo che gli uomini scappano da te!-
-Ehi ma che cavolo...non cambiare discorso fratellone!-
Puntò il dito in direzione della porta.
-Mandala via! Tu hai da fare ora!-
Prima di poter ribattere qualcosa videro il cagnolino dei vicini dirigersi verso la cucina e qualcuno che gli cadeva addosso.
-Preso!-
Esclamò l'Haruno trionfante. L'uomo dai capelli neri la raggiunse sorridente.
-Fortuna che l'hai preso!-
Lei rise, poi alzò la testa. Gli sguardi dei due Yagami erano puntati su di lei. La bionda la guardava irritata e il castano confuso. Era forselei l'ammiratrice?
-Haruno, ma che...-
Si alzò in piedi di scatto con l'esserino peloso in mano.
-Ya...Yagami scu...scusami tanto! È che questo cane...-
L'animale le leccò scodinzolante la faccia.
-Ehi pulce? Che fai?-
-Credo che tu piaccia ad Akamaru-
Disse ridendo l'uomo.
-Ah, e scusi se non mi sono presentato...sono Uchiha Itachi...abito una porta più in là-
Quindi nello stesso appartamento del ragazzo moro...
-Lei è...?-
-Haruno Sakura...molto piacere-
La Yagami sbuffò.
-Allora? Abbiamo finito qui con le presentazioni o vogliamo anche prendere un the nel frattempo?-
Chiese ironica, il fratello la guardò male.
-Kilari non essere scortese!-
-Tsk!-
Poi guardò la nuova vicina.
-Scusa mia sorella Haruno...allora, volevi qualcosa?-
Sakura si ricordò il motivo di quella visita e chiese cordialmente al ragazzo un po' di zucchero, assicurando che glielo avrebbe ricomprato al più presto. Infine lei e l'Uchiha si congedarono da casa Yagami e tornarono nei rispettivi appartamenti.
 
Il moro era seduto sul letto della propria camera, con le spalle poggiate al muro a fissare il soffitto. Quanto odiava quel posto, lo odiava tantissimo, non che lui amasse qualche cosa, sia chiaro, però quelle mura che il fratello ostinava a chiamare “casa” non gli piacevano per niente. Ormai era da un po' che abitavano lì, ma lui non era ancora riuscito ad abituarsi, e, dopotutto, neanche Itachi. Ma almeno riusciva a sforzarsi. Si era anche preso un cane, probabilmente per riempire le giornate vuote e per non avere tempo di pensare. Spostò lo sguardo sulla scrivania che si trovava poggiata al muro di fronte e si soffermò sull'unica foto presente lì sopra. Lui invece aveva anche fin troppo tempo per pensare. E dire che si era anche cercato un lavoro, qualcosa che lo occupasse del tutto, ma niente. Casa sua...voleva soltanto tornare là. O forse, o forse no. Non sapeva neanche lui quello che voleva realmente...ma di sicuro non voleva rimanere in quel posto! Gli mancava qualcosa...già, ma cosa? Neanche lavorare in quella stupida caffetteria era servito a distrarlo. Quanto non sopportava quel posto, come, d'altro canto, tutto il resto. E comunque non aveva molta scelta, o lavorava lì o trovava un altro lavoro, sennò le bollette e tutto il resto chi le pagava? Di sicuro non Itachi...o quello stupido e rognoso cane! Sospirò. Chissà se il fratello era riuscito a trovarsi un impiego, in fondo non poteva provvedere solo lui a tutti e due...a tutti e tre...Sentì la porta che si apriva e il rumore delle zampe di Akamaru, Itachi doveva essere tornato a casa. Si alzò dal letto e uscì dalla camera, facendo attenzione a chiudere la porta, non voleva che quell'animale entrasse nella sua stanza, era già tanto se gli permetteva di salire sul divano! Camminò lungo il piccolo corridoi che lo avrebbe portato direttamente nella cucina-salotto e trovò il fratello accucciato per terra che dava da mangiare al pulcioso essere. Quando lo sentì arrivare gli sorrise.
-Ciao Sas'ke, divertito al lavoro?-
Lui non rispose, come faceva ogni volta che gli poneva la domanda. Sembrava quasi che lo facesse apposta...Il maggiore degli Uchiha si rialzò e il cane si fiondò sulla ciotola. Sasuke fece una smorfia. Chissà che ci trovava in quella poltiglia. Si avviò verso il divano, sperando di poter trovare qualcosa di interessante alla televisione, cosa alquanto improbabile.
-Hai già conosciuto la nuova vicina?-
Pigiò un tasto a caso del telecomando e lo schermo si accese. Cominciò a scorrere i vari canali.
-Intendi quell'essere strambo dai capelli rosa?-
L'uomo, che aveva cominciato a scaldare qualche cosa per la cena, trattenne un risolino.
-Non dire così...è carina...-
-Pedofilo-
-E anche molto gentile...siamo fortunati, credo che potremmo creare un buon rapporto d'amicizia con lei-
Continuò facendo finta che il fratello non avesse detto niente. Il moro, quello coi capelli più corti, strinse il pugno. Amicizia...e chi ne aveva bisogno? Chi aveva bisogno di sentimenti stupidi come quello? Di certo non lui, lui che non voleva provare nulla in modo tale da non poter più soffrire, ma Itachi questo non voleva capirlo...
-Non m'interessa...e poi...-
-Akamaru l'ha trovata molto simpatica, vero piccolino?-
Lo interruppe bruscamente. Sasuke aveva smesso di cercare qualcosa di decente e aveva fermato la sua corsa su un canale musicale, Mtv, forse...si voltò a guardare il fratello. Aveva in braccio il cane e sorrideva. Sembrava sempre tanto felice e...e spensierato. Ma non era felice e spensierato come lo era stato in passato. Quello non era il sorriso di Itachi, era solo il sorriso di qualcuno che vuole cercare di mascherare il suo dolore. Per sua sfortuna, Sasuke, non riusciva a mascherare niente e sfogava tutta la sua frustrazione prendendosela col mondo e delle volte anche col fratello. Perchè? Perchè erano arrivati a quel punto? Se lo chiedeva ogni volta. Se solo lui non...
-A tavola!-
Il ragazzo si alzò, ringraziando mentalmente il fratello, poi scacciò con un'occhiataccia il cane che stava seduto al suo posto e si sedette, dando le spalle alla TV. Cominciò a mangiare tenendo gli occhi bassi, come suo solito. Il fratello di fronte a lui.
-Allora Itachi, trovato qualcosa?-
-No-
Rispose lui con tutta la naturalezza possibile. Il fratellino si trattenne dal lanciare il tavolo per aria.
-Perchè?-
Gli chiese cercando di rimanere calmo.
-Nessuno voleva che Akamaru rimanesse con me-
Una venetta cominciò a pulsare sulla fronte del minore degli Uchiha.
-È ovvio che nessuno voglia tenere con sé quel pidocchio!-
Itachi indicò con le bacchette dritto davanti a sé, più precisamente lo schermo della televisione.
-Ehi guarda fratellino, non trovi che quella ragazzina sia davvero carina?-
Si alzò di scatto dalla sedia.
-Smettila di dire cose stupide e stammi a sentire!-
-Come sei noioso Sas'ke...-
Cominciò ad abbassare lentamente la mano, gli occhi ormai fissavano il tavolo della cucina.
-Pensi sempre al lavoro...lavoro, lavoro, tutto il tempo! Neanche un attimo di pace! Non pensi che ci siano altre cose importanti nella vita?-
Sasuke sospirò. Non voleva ossessionare il fratello e in fondo, molto in fondo, anche lui pensava che forse c'era qualcosa di meglio da poter fare...
-E dimmi, quali sarebbero queste cose?-
Azzardò a chiedergli sperando di poter ricevere una risposta esauriente che...
-Ma naturalmente le giovani Idol!-
...che naturalmente non arrivò.
-Sei solo un pervertito!-
Alzò un sopracciglio.
-Solo perchè penso alle donne? Sai, dovresti trovartene una fratellino...-
Sbuffò. Una donna? Lui non ne aveva bisogno. Stava bene così. Già, stava bene così...
 
Sakura finì di sciacquare anche l'ultimo piatto e lo posò nel mobiletto sopra il lavandino. Sospirò e si sedette sulla sedia della cucina-soggiorno. Si mise a guardare fuori dalla porta-finestra che dava al balconcino. Si potevano scorgere ancora poche luci accese nelle varie case e solo qualche stella in cielo. Le stelle...prima ne poteva vedere tantissime...ne potevano vedere tantissime...Si rialzò dalla sedia e entrò nella camera delle gemelle. Sorrise. Fine e Rein erano accoccolate nei loro letti, erano così tenere. Si avvicinò e spense la luce che si trovava sul piccolo comodino in mezzo a loro. Quelle due si erano scordate di spegnerla...se lo scordavano sempre. Uscì dalla loro camera e socchiuse la porta, poi si riavvicinò alla porta-finestra e la aprì, uscendo nel piccolo balconcino. Il rumore delle macchine si sentiva lieve e una dolce brezza fresca le rinfrescava il viso. Era forse fin troppo caldo per essere soltanto il 10 Aprile. Il 10 Aprile...era già passato così tanto tempo? Non pensava...alzò lo sguardo al cielo e cercò di trattenere le lacrime. Le mancava, le mancava tantissimo. Lo voleva lì con lei, ma la cosa non era possibile...perchè? Respirò profondamente, cercando di calmarsi. Aveva promesso di non piangere più.
-You're making me laugh about the silliest stuff ...-
Ecco, ora aveva cominciato a cantare, a cantare quella canzone. A lui piaceva tantissimo...
-Say that I'm your diamond in the rough, when I'm mad at you, you come with your velvet touch-
In quello stesso momento, un ignaro Uchiha si era avvicinato alla finestra della sua stanza, per poterla chiudere. Quello che gli mancava era proprio un raffreddore! Già si era dovuto sorbire il fratello che continuava a ripetergli di provare a parlare con la nuova vicina, almeno per scusarsi del suo comportamento in ascensore, ma a lui non importava niente.
-Can't believe that I'm so lucky, I have never felt so happy, every time I see that sparkle in your eye...-
Bloccò la mano sulla maniglia. Chi...chi stava cantando?
-They say that good things take time...-
Rimase immobile ad ascoltare quella voce che, a suo parere, era davvero stupenda.
-But really great things happen in a blink of an eye...-
Una cosa non abbiamo detto su Sasuke Uchiha. Lui odiava tutto, però non poteva resistere alla musica. Era una cosa più forte di lui. Anche da piccolo era così. Quando ascoltava la voce di un qualche cantante sembrava che tutti i suo problemi non esistessero e riusciva a lasciarsi andare alla melodia.
-Thought the chances to meet somebody like you were a million to one...-
Ovviamente non tutti i cantanti gli andavano a genio, ma solo quelli che, come diceva lui, cantavano per il solo piacere di farlo e non per il successo e altre stronzate simili. A lui piacevano coloro che riuscivano a cantare col cuore e questa ragazza lo stava facendo.
-I cannot believe it...-
Era la nuova vicina? Probabile. Non aveva mai sentito cantare nessuno in quel posto, non in quel modo almeno.
-You're one in a million...one in a million...-
Provò ad affacciarsi alla finestra, cercando di vederla in volto, dato che oggi non le aveva prestato attenzione, aveva solo notato i capelli, ma non ci riuscì. Questo perchè la rosa, un po' per il freddo e un po' per la stanchezza, e un po' anche a causa delle lacrime, era rientrata nella cucina e si stava dirigendo nella sua camera da letto. Sasuke rimase immobile a fissare il balconcino dell'appartamento accanto continuando a pensare che domani, molto probabilmente, avrebbe seguito il consiglio del fratello.
  
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