Storie originali > Avventura
Segui la storia  |       
Autore: StephEnKing1985    28/05/2011    1 recensioni
Tornano, a grande richiesta, Andrea, Emanuele e Marco. I prediletti di Notrix, protagonisti della serie che ha avuto inizio con "Semplicemente... Un bacio", tornano in questa nuova fiction svestendosi dei soliti ruoli:
Marco è il rampollo di un ricco industriale piemontese, che nonostante l'agio e la ricchezza, non è felice, a causa del padre dispotico e della condizione di noia generale che caratterizza la sua vita. Le sue uniche gioie sono i suoi fumetti manga ed una relazione a distanza con un ragazzo di Milano. Un giorno il giovane Marco viene mandato proprio a Milano dal padre a ritirare una lussuosa automobile. Pur essendo stato molte volte in quella città, Marco non conosce bene le strade, e si perderà. In più, l'auto gli verrà rubata da una banda di pericolosi corridori clandestini. Impossibilitato ad intraprendere qualunque azione, Marco capisce che l'unico modo per poter tornare a casa è di riprendersi l'auto. Fiction urban adventure, con il solito pizzico di shonen-ai che non guasta mai e con un cast d'eccezione, già protagonista di altre tre fiction firmate Notrix.
Genere: Avventura, Azione, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Altro giorno, altra telefonata

Altro giorno, altra telefonata. Marco aveva chiamato suo padre verso le undici del mattino, ora in cui sapeva che il genitore poteva rispondere perché in ufficio.

- Non sono in ufficio. – aveva detto il padre a Marco.

- Ah… no? E dove sei, dunque? – domandò Marco, con la cornetta del telefono di Emanuele premuta sull’orecchio sinistro.

- A casa. Sto… ehm… sbrigando alcune faccende con una persona. – Il tono era imbarazzato, e Marco se ne accorse. Tuttavia non riuscì a tradire una risata, e subito il padre lo apostrofò – Ma insomma, quando ti decidi a tornare? Non è ancora finita la visita da questo tuo amico?!? A me serve l’auto! –

Tentato dal dirgli la verità, Marco fece per aprire bocca e spifferargli tutto quanto, ma si trattenne, pensando alla fattura dell’auto. Chiuse gli occhi, cercando di filtrare tutta la preoccupazione che aveva dentro, respirando profondamente. Il padre gli chiese cos’avesse, non perché si preoccupasse del suo stato di salute, quanto perché poteva capire che suo figlio stesse nascondendo qualcosa.

- Niente, papà. Ho avuto solo un piccolo capogiro, niente di grave. –

- Sarà meglio. Beh insomma, fai un po’ quello che vuoi, ma non rovinare l’auto! –

- Non preoccuparti, papà… - disse, e salutando in fretta, chiuse la comunicazione. Adesso per un bel po’ di tempo sei sistemato. Pensò Marco, allontanandosi verso la cucina.

 

L’appartamento di Emanuele era veramente molto ben tenuto. Non c’era neanche una cosa fuori posto, e l’arredamento era anche di buon gusto. Dato che lui non c’era, decise di fare un giro turistico.

Le pareti erano ornate da poster di gruppi musicali, o locandine di film. Sui mobili c’erano un sacco di gadget tipo quelli che si vedono nelle vetrine degli articoli da regalo, ed un sacco di libri stipati in una libreria. Per lo più romanzi di Stephen King, genere horror.

In cucina c’era un normalissimo piano cottura con una credenza ed i cassetti, tutto perfettamente pulito ed in ordine. Ed un tavolo ad angolo con due sedie, il che fece pensare a Marco che Emanuele non ricevesse mai troppe visite alla volta.

Ciò che lo colpì maggiormente, fu la stanza da letto del giovane tassista. L’armadio, interamente tappezzato di fotografie di ragazzetti giovani prese da riviste, conteneva un sacco di annotazioni del tipo “mi piaci” e “ti vorrei”. Poco lontano dal letto c’era anche una piccola scrivania con sopra un computer. Marco lo toccò, e vide che era acceso. La schermata si aprì su Facebook. Scoprì che il suo cognome era “Ricciarelli”, che non era nato a Milano bensì a Viterbo, che aveva fatto solo tre anni di scuola superiore e che era nato l’undici giugno del 1982.

Incredibile la quantità di informazioni che puoi trovare su Facebook pensò di nuovo, chiudendo quella schermata e sentendosi attirato da una cartella del computer.  

“Vittime”, lesse Marco nella sua mente. Sgranò gli occhi, impaurito. Con un doppio click aprì la cartella e vide che conteneva un bel po’ di cartelle. Queste cartelle a loro volta contenevano un piccolo documento di testo e delle fotografie…

Ragazzi bellissimi, efebici, molto ben tenuti erano ritratti nelle fotografie. Ed erano ragazzi di ogni parte d’Italia. Marco fece un “ha” di stupore nel vederle, e si rallegrò che anche il tassista fosse gay. Non si rallegrò più di tanto invece quando vide la foto di una sua recente conoscenza.

Anche Brian era stato una “vittima” di Emanuele, e le nota esplicativa sul foglietto di testo diceva “…Ragazzo sexy, molto dolce prima del rapporto e molto piccante durante. Pelle liscia e sedere sodo. Veramente una bomba sexy, non è mai stanco di fare sesso. Nel leggere quelle parole, Marco arrossì, nel sentire che in mezzo alle sue gambe qualcosa si stava muovendo di nuovo.

Ma che cosa ti salta in mente adesso? Non vorrai mica masturbarti qui? E poi a te questi ragazzi qui, così femminili non ti piacciono. Piuttosto cerca di allontanarti da qui, che se quello torna e ti becca a curiosare nel suo computer, ci fai una figura di merda!

- Sì, hai ragione… - mormorò Marco alla sua voce interiore, quella del Marco Pragmatico, che era in allerta più che mai. Chiuse tutte le cartelle, rimise a posto la schermata sulla pagina di Facebook e si alzò dalla scrivania. Passando per lo specchio vide che il suo occhio si era tumefatto sul serio, dandogli l’aspetto di un panda. In più, non ci vedeva bene senza i suoi occhiali, persi chissà dove mentre veniva pestato dai corridori.

Appena torna mi faccio accompagnare a comprarne un altro paio… pensò, e si distese sul divano, a pensare quanto fosse stato fortunato ad incontrare Emanuele. Nella malasorte, gli era andata abbastanza bene. Solo una cosa lo turbava: quell’espressione di Emanuele alla fine del suo racconto. Una volta tornato dal bagno il ragazzo l’aveva salutato dicendogli che poteva stare a casa sua quanto voleva (aggiungendo scherzosamente che non c’era nulla da rubare) e che sarebbe tornato al massimo nel pomeriggio. Non abituato a tanta cordialità, il giovane Marco aveva accettato non vedendo quale altra soluzione poteva adottare, e si era disposto a passare quelle ore da solo, in casa di uno sconosciuto. Per ovvi motivi di vista, non poteva guardare la televisione, per cui si mise a leggere uno dei libri di Emanuele, rompendo la sua tradizionale passione per i fumetti manga. Tuttavia, l’interrogativo sull’espressione di Emanuele rimaneva.

Chissà cosa mi nasconde…

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Avventura / Vai alla pagina dell'autore: StephEnKing1985