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Autore: kateausten    30/05/2011    11 recensioni
L'ultimo anno di Lily Evans a Hogwarts.
L'ultimo anno per la scuola, per le amiche,
per la spensieratezza dei diciassette anni..
per James Potter.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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La settimana che ci fu dopo tutta quelle serie di eventi, fu la più difficile per Lily. Era rimasta sbigottita, sbalordita, furiosa dal racconto impacciato e dagli occhi gonfi di lacrime di Lene, mentre gli raccontava la vicenda successa nei sotterranei.
"Lui... lui cosa?" sibilò, quando Marlene arrivò alla parte centrale del racconto.
"Lily" disse Marlene.
"No, fammi capire bene... se non fosse arrivato Black, lui... lui..." disse Lily incapace di proseguire.
Marlene guardò la sua migliore amica. Gli occhi verdi di Lily erano stretti come una fessura, il respiro era affannoso e le mani stavano stropicciando freneticamente il lenzuolo del letto su cui era seduta.
"Lily, stai calma" disse Marlene.
"Non posso! Come posso stare calma, quando tu stavi per essere..." Lily ancora non credeva a quello che Marlene le stava raccontando.
Erano a Hogwarts! Li niente di brutto poteva accaddere, ne era sempre stata convinta. Ma adesso... adesso era il momento di svegliarsi, Lily, di smettere di credere alle favole, perchè i cattivi si infilano anche nelle storie più belle.
"Devi dirlo a Silente" disse la rossa cercando di rimanere calma.
Marlene stette in silenzio.
"No" decretò alla fine.
"Come no? Silente e la McGranitt impazzirebbero nel saperlo... lo caccierebbero dalla scuola!"
"Lily, hai presente la famiglia di Avery?" chiese Marlene con una sorta di rassegnazione nella voce.
Lily fece per ribattere, ma si rese conto che Marlene aveva ragione. Avery apparteneva a una delle famiglie purosangue più in vista, come i Black e i Malfoy, e sicuramente avrebbero trovato il modo di far restare quella feccia umana a scuola. Anzi, avrebbero preso di mira Marlene, magari convincendo tutti che era stata lei a provocarlo. Silente e la McGranitt non potevano fare assolutamente niente.
Marlene capì che Lily aveva inteso il motivo per cui non avrebbe fiatato con nessuno. Inoltre voleva lasciarsi questa vicenda alle spalle, e pareggiare i conti con Avery una volta fuori dalla scuola.
E li avrebbe pareggiati.
"Un'altra cosa" disse Marlene "Non voglio che Alice e Mary lo sappiano".
"Che cosa? E perchè mai?" chiese Lily sorpresa.
"Non voglio... non voglio far rivivere a Mary quella vicenda" mormorò Lene.
Lily ebbe un fremito nel ripensare a due anni prima, quando proprio Avery e Mulciber avevano fatto quello scherzo, come lo avevano definito loro, a Mary.
Mary, che restò nel dormitorio per una settimana, senza parlare con nessuna di loro.
"Ma..." provò a dire Lily.
"Ma niente. Mary ne è rimasta traumatizzata, non voglio riaprire vecchie ferite, Lils" disse decisa Marlene "Gli unici a saperlo saremo io, te e Black, daccordo?"
Lily annuì tristemente, ripensando anche alla conversazione avuta con Severus dopo quell'episodio. Sentì una morsa allo stomaco. Stava cambiando tutto.
A tutta questa rabbia e stress, si aggiunse anche un piccolo, insignificante, dettaglio.
Stava impazzendo. Se lo disse per tutta la settimana, mentre era a lezione, in Sala Comune o in Sala Grande.
Stava impazzendo, perchè non riusciva a smettere di fissare James Potter. Lo fissava a pranzo, a cena, durante le lezioni.
Era diventata Potterlandia!
Perchè non le parlava? Si era pentito del gesto? O forse si era arrabbiato dopo che lei era andata via senza una parola?
Si arrabbiò con se stessa perchè c'erano cose ben più gravi a cui pensare, Marlene gliene aveva dato la prova, eppure non ce la faceva a distogliere il pensiero da lui.
Non era da James quel comportamento; era passata più di una settimana a non urlargli contro, e ne sentiva la mancanza.
Stava passando all'accettazione..?
No, si disse, maledetti fasi e maledetto Potter!
Se lui le fosse venuto a parlare, lei lo avrebbe insultato e le cose sarebbero tornate al loro naturale equilibrio.
Per caso toccava a lei fare il primo passo?
Ma dannazione, era lui che l'aveva baciata, era lui che doveva fare qualcosa.
Ma una perfida vocina, le disse che Potter non avrebbe fatto nulla di tutto ciò, se non l'avesse vista così gelosa e pronta a rovinargli l'appuntamento.
Sospirò quella mattina di metà ottobre, mentre infilava i libri dentro la borsa. Forse doveva mettere da parte l'orgoglio e andare da lui. Anche solo per chiarire, per fargli capire che quel bacio isolato, era stato un episodio momentaneo di debolezza.
Si... debolezza.
Non eccitazione.
E sicuramente, non voglia.
Si avviò insieme alle sue amiche per la prima lezione del giono, Difesa Contro le Arti Oscure, ascoltando distrattamente le chiacchere di Mary, Alice e Marlene.
"Lily!! Ma che hai stamattina!" disse a un certo punto Mary, sventolandole la mano davanti.
"Eh?" chiese Lily, accorgendosi di aver superato la classe, troppo immersa nei suoi lugubri pensieri.
Si riscosse, ed entrò in classe, sedendosi accanto a Marlene. Basta, basta, basta!!
Doveva eliminare il pensiero di Potter dalla sua testolina. Il suddetto ragazzo entrò in classe in quel momento, sghignazzando per qualcosa che aveva detto Black, che camminava accanto a lui.
Lily guardò Sirius in modo completamente diverso da come lo aveva sempre guardato. Aveva salvato Lene, l'aveva protetta e per questo Lily, le sarebbe stata sempre grata.
James si lasciò cadere su una sedia poco lontano e le lanciò un'occhiata. La grifondoro arrossì e si girò per prestare attenzione al professore appena entrato.
Una volta capito l'argomento della lezione, rimase di stucco. Quel giorno avrebbero provato a fare i Patronus.
Per Lily era un sogno: aveva sempre desiderato fare quell'incantesimo, pur sapendo che era difficile, se non impossibile in condizioni di pericolo.
"Come sapete" cominciò il professore "L'incanto patronus, va usato solo e soltanto quando siete in grave pericolo, ovvero se siete per essere attaccati da un Dissennatore. Il Patronus, ragazzi miei, è uno degli incantesimi più difficili per un mago. Molti non riescono a evocarlo neanche in età adulta, o non riescono a produrlo con una forma definita, una forma chiamata Patronus Corporeo. Vi servirà per creare una barriera, una difesa, che resterà per tutto il tempo in cui sarete concentrati su un ricordo felice. Deve ssere un ricordo felice veramente intenso, sappiatelo. Ora, la forma è solitamente quella di un animale, ed affine alla vostra personalità o a un fatto della propria vita. Per esempio, quanto siete legati a qualcosa o a una persona, oppure può cambiare durante il corso della vostra vita, dopo un trauma, o ancora, adattandosi all'amore della propria vita".
Lily prese freneticamente appunti. Era affascinata da quella spiegazione, era determinata a riuscire in questo incantesimo. La spiegazione finì, e il professore ordinò di passare all'esecuzione pratica.
Prese la bacchetta e, dopo aver fatto evanescere i banchi, cominciò con i suoi compagni, a evocare l'incanto Patronus. Cercava di evocare pensieri felici, tutti riguardanti Hogwarts e le sue amiche, ma dalla sua bacchetta fuoriuscivano solo delle scintille argentee.
Possibile che nulla l'avesse fatta completamente felice? Dannazione!
Pensò a quando ricevè la lettera per Hogwarts, ma il ricordo venne turbato dalla reazione di Petunia.
Pensò a quando aveva fatto amicizia con Severus, ma il ricordo in cui la chiamò "Sudicia Mezzosangue" prese il sopravvento.
Pensò alle sue amiche, ma la sensazione che le avrebbe perse una volta finita la scuola, la turbò.
Esausta, chiuse gli occhi, cercando di riprendere il controllo, costringendosi a pensare a qualcosa che non avrebbe avuto un risvolto negativo.
Dopo una ventina di minuti, sentì un urlo provenire dalla sua sinistra e vide che Black, piuttosto compiaciuto, aveva emanato un forte cane argenteo, che gli correva felice tra le gambe, cercando di mordersi la coda.
Dopo di lui, Remus, riuscì a produrre un lupo, che si aggirò guardingo per la stanza, e Peter, che riuscì, fra lo stupore di tutti, a emanare un piccolo topolino.
"Strano che i Malandrini siano riusciti a fare questo incantesimo al primo colpo, eh?" mormorò un pò sarcastica e un pò divertita Alice al fianco di Lily.
Lei sorrise ma non disse nulla. Sirius e Remus erano si bravi, ma sicuramente quello era stato un incantesimo che avevano provato a fare anche da soli.
Mancava Potter.
Lily si sentì osservata, mentre provava a evocare il suo Patronus e si girò.
James la stava osservando come non faceva da tempo e Lily sentì una parvenza di scarica elettrica attraversarle il corpo.
Come se avesse capito quello che provava, James sorrise e senza mai distogliere lo sguardo da quello di lei, mosse le labbra. Dalla sua bacchetta uscì un animale parecchio grosso, che Lily non riconobbe subito. Strizzò gli occhi per capire...
Un cervo.
Un maestoso cervo che le si avvicinò piano piano, scomparendo a ogni passo.
Lily rimase un pò ferma a osservare Potter e i suoi amici, tutti e quattro raggruppati nel fondo della stanza, gli unici ad aver saputo evocare un Patronus corporeo.
Allora Lily si rigirò e guardò davanti a se. Mancava poco alla fine della lezione.
Un ricordo Lils, si disse, un ricordo dove ti sentivi bene, contenta, felice.. dai dai dai...
Quasi involontariamente, come se ormai avesse smesso di combattere, la sua mente tornò a quel pomeriggio di una settimana fa, in quei brevi momenti in cui era stata fra le braccia di Potter, a stretto contatto con il suo corpo... una sensazione di benessere le inondò il corpo e alzò la bacchetta...
"Expecto Patronum!" disse.
Incredula guardò uscire dalla sua bacchetta un grande vapore argenteo, che pian piano si trasformò in un animale. Sgranò gli occhi quando vide cos'era. Anche James Potter, che si era alzato e avvicinato quando aveva sentito la sua voce pronunciare l'incantesimo, rimase piuttosto sconvolto nel vedere cos'era.
Anche le sue amiche e i Malandrini.
Era assurdo.
Era impossibile.
Era una bellissima, elegante, cerva.

                                                     **********************

Una cerva. Tra tutti i maledettisimi animali del mondo magico e non, una cerva.
Un cane, un gatto... perfino un Ippogrifo le sarebbe andato bene... anche un vermicolo! Perchè non un coniglio, che era il suo animale preferito? E non ci sarebbe stato nulla di male nella cerva d'argento... se solo cinque secondi prima, Potter non avesse evocato un cervo. Uno stramaledettissimo cervo.
Cervo e cerva.
Cervo e cerva!!
Non c'era soluzione, pensò mentre camminava velocemente per un corridoio dove si era lanciata appena finita la lezione, dovrò andarmene da Hogwarts. Chissà che faccia farà Tunia nel rivedermi...
Non aveva aspettato nemmeno le amiche e adesso non sapeva neanche dove stava andando, ma era fermamente convinta a non andare alla prossima lezione.
Che vergogna, che vergogna...
Mentre camminava, una mano le prese delicatamente il polso, costringendola a fermarsi. In quel momento si rese conto di come il cuore, la pelle e le sensazioni, avessero una memoria del tutto propria, totalmente staccata da quella razionale del cervello.
Era impossibile vedere chi aveva alle spalle, eppure lo sapeva. La sua pelle aveva riconosciuto il tocco.
Che cosa strana, pensò Lily distrattamente, prima di girarsi e trovarsi James davanti. Lei teneva gli occhi bassi, lui invece la guardava fissa. Stettero un pò così, in quel corridoio vuoto, con la mano di lui sul suo polso, come per paura che Lily andasse via. Lasciandolo da solo, ancora una volta.
"Lily... Lily..." disse con una voce così dolce che non sapere neanche lui di possedere. Lei ce la fece ad alzare gli occhi, per incontrare quelli marroni e caldi di James.
"Lily, è passata più di una settimana dal... dal.. da quell'evento." disse James e Lily sorrise. Non aveva mai visto James Potter a disagio e la cosa la divertiva "Vorrei sapere.. come l'hai presa".
"Come l'ho presa secondo te?".
Se la voce di James era miele, quella di Lily era fiele e James lasciò andare il polso. Lily stessa era sorpresa dalla cattiveria della sua voce. Lei non era arrabbiata con lui, ma con se stessa e lo stress dell'ultima settimana la portò a prendersela con l'unico malcapitato che aveva davanti.
"Beh, a vedere dal tuo Patronus, direi abbastanza bene" rispose lui aspro, adeguandosi al tono di lei.
Lily diventò rossa.
"Si da il caso Potter, che è stata una csualità. Può succedere no? Voglio dire il Patronus è... è...".
Tutti gli esempi che le venivano in mente, certo non l'aiutavano a vincere la causa.
Legato a qualcosa d'importate. Legato i sentimenti, all'amore.
James ghignò.
"Sai Evans, non credo che dovresti prendere gli esempi fatti dal Professore per farmi cambiare idea. In fondo il Patronus è solo un incantesimo legato a qualcosa della nostra vita, che non se andrà mai. A te due più due quanto fa?".
Lily era furiosa. Completamente furiosa. I suoi nervi stavano per crollare.
"Senti Potter, cosa vuoi da me? Cosa vuoi? Sono sette anni, sette anni che ogni giorno mi chiedi di uscire, di stare con te e la settimana scorsa è stato solo un bacio!" urlò "Un bacio! Un momento di debolezza, ok? Quindi cosa vuoi, maledizione? Cosa?".
Dopo questa sfuriata, la faccia di Potter era rimasta impassibile. Quando aprì la bocca per rispondere, sembrò un
pò incerto, ma lo disse comunque.

"Voglio te, Evans".
Non si poteva dire che James Potter non si buttasse.
Gli occhi di Lily si riempirono di lacrime. Perchè non riusciva a mandarlo via? Perchè la voleva?
Era una nata Babbana. Non faceva parte ne di un mondo, ne di un altro. Appena uscita da Hogwarts avrebbe dovuto lottare con tutta se stessa per non finire nelle grinfie di un qualche Mangiamorte. Per sua sorella era un mostro. I suoi genitori, pur essendo contenti che lei fosse una strega, non sapevano quasi nulla della vita che lei conduceva in quelle mura.
Si sentiva spaccata, a metà. E Potter, un purosangue con una solida famiglia magica alle spalle, voleva lei.
Perchè?
Possibile che Potter avesse capito quello che c'era sotto la superfice di Lily Evans? Non era forse stato lui, con le sue continue richieste, le sue continue attenzioni, a farla sentire una ragazza normale? Una strega normale? A ben vedere, James era stato una specie di salvagente al quale lei si era attaccata inconsapevolmete per tutti quegli anni.
E adesso?
Se ammetteva di aver bisogno di lui? Consapevolmente stavolta?
Lo guardò. I suoi occhi nocciola erano dolci, completamente concentrati su di lei. Come era sempre stato. Anche gli occhi di Lily si addolcirono e senza rendersene conto,si avvicinò a James. Il Patronus non era forse stata la conferma di quanto la presenza di James Potter fosse stata importante nella sua vita?
Il cuore di James minacciò di balzargli fuori dal petto, quando la vide avvicinarsi con quell'espressione che aveva sempre sperato di vedere sul suo volto, ma che non c'era mai stata. Il suo sguardo era dolce e stavolta, stava guardando proprio lui.
Si impose di stare fermo e calmo e di non andare verso di lei, per baciarla fino a quando non avessero avuto più ossigeno nei polmoni. Cosa che era stata difficile non fare quando aveva visto il Patronus, ma che ora stava diventando decisamente impossibile.
"Cosa sto facendo?" si chiese Lily mentre si rese conto di essere a un paio di centimentri da Potter. Ma decise di affidarsi al suo corpo, che sembrava sapere cosa fare. Sarebbe stato così bello cedere, così normale.
Se voleva essere totalemte sincera con se stessa, non aveva fatto altro che pensare a James da quel ballo in Sala Comune. Ormai era a pochi millimetri di distanza da lui. Buttati Lily, buttati. Che se cadi, cadrai con lui.
James non aveva mai distolto lo sguardo da lei, ma chiuse gli occhi, una volta che Lily posò finalmente le labbra su quelle del ragazzo. Paonazza in viso si staccò, ma James le prese velocemente il voso fra le mani.
"Lily Evans" disse con voce roca "Hai idea da quanto aspetti questo momento?"
Lily fece un lieve sorrisetto "Più o meno".
James riposò le labbra sulle sue, ma stavolta il bacio non fu timido e impacciato come quello di prima. Fu profondo, passionale. Era come se Lily sentisse la forza che James faceva su se stesso per non farsi prendere dalleccitazione. Allora Lily dischiuse le labbra e mise le mani nei capelli neri di James, che spostò le mani dal suo viso per posarle sui suoi fianchi e attirarla così verso di se. Approfondì il bacio, mordicchiandole il labbro inferiore. Lily sentì le gambe cedere e le guance ardere e il suo unico pensiero fu:

"Grazie Merlino per avermi fatto strega e avermi fatto conoscere lui".

  
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