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Autore: BJgirl    31/05/2011    2 recensioni
E poi la sua famiglia non lo incoraggiava a prendere la strada della musica, anzi diceva che era una perdita di tempo. E questo Dominic non lo sopportava. Quando gli dicevano così si chiudeva in camera e iniziava a suonare.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Christopher Wolstenholme, Dominic Howard, Matthew Bellamy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Arrivato di fronte all’edificio sospirò.
Non era proprio dell’umore giusto per affrontare una giornata così. Alla prima ora quella troia (non la chiamava lui così, era un dato di fatto: ci aveva provato o era andata a letto con tutti gli altri professori) gli avrebbe fatto passare guai incredibili, alla seconda e alla terza il compito di matematica dal quale dipendeva il voto finale dell’anno  scolastico (non che alla fine gliene fregasse più di tanto: voleva solo uscire con la sufficienza, per non avere la rottura dei debiti durante l’estate). Era già stanco così, perciò non si avventurò nemmeno a ricordare le ore seguenti.
Sbuffando, varcò il cancello della scuola. Arrivò al suo armadietto, lo aprì, prese la divisa, buttò lo zaino a terra e si avviò verso i bagni per cambiarsi.
“Sei proprio uno stronzo fighettino, sai Howard?” si sentì dire, appena varcata la soglia del bagno dei maschi.
“Ciao anche a te, Tom” rispose secco e senza tono.
“Ahe, addirittura! Ti degni di salutarmi anche!” continuò l’altro
“Tom, non rompere”
“Già, dimenticavo il perché non ti parlo quando sei particolarmente scazzato e oggi mi sembra che tu lo sia. Motivo, almeno?”
“Mallis prima ora. Compito seconda e terza. Non farmi andare avanti”
“Alee!!”
“Se non la smetti ti ficco di testa in un cesso”
“Va bene, mi hai convinto la smetto. Ultima cosa”
Tom ricevette uno sguardo talmente brutto che nemmeno se gli avessero dato un milione di sterline in cambio sarebbe riuscito a spiegare.
“Posso?” chiese, per evitare un’eventuale fucilazione
“Veloce”
“Oggi, passa al Den. C’è uno che bazzica con quello stupido gruppetto degli sportivi che si credono Rocky”
“Cosa dovrebbe fottermene?” Chiese Dom, voltandosi verso Tom con un’aria leggermente incuriosita. Il suo amico non parlava spesso di ‘gente nuova’ o ‘facce nuove’ soprattutto se non riguardavano la sua compagnia. Era strano che lo facesse, per questo quel tipo doveva essere almeno un po’ interessante, o per lo meno doveva avere qualcosa di diverso dagli altri.
“Non lo so di preciso, è un tipo strano, diverso. Insomma non è come gli altri, ancora non so se in positivo o negativo, ma mi ha colpito”
Dom si sentì orgoglioso: ci aveva visto giusto.
“D’accordo passo”
“Perfetto. Ci vediamo dopo. Non finire a letto con la troia, almeno non davanti a tutta la classe!” detto questo, Tom scappò, e Dom gli tirò dietro una saponetta.
Il biondino uscì dal bagno, un po’ più sollevato: finalmente aveva qualcosa per distrarsi dalla scuola mentre ci era intrappolato, ed era qualcosa che sarebbe successo molto, molto presto.
 
Quel pomeriggio Dominic era agitato mentre andava al Den e appena ci mise piede dentro, l’ansia sembrò essere più grande di lui. Era strano, per tutta la mattina non aveva fatto altro che pensare a quanto tempo restasse prima che fosse ora di andare al Den ed ora che c’era non era più tanto sicuro di essere contento di trovarsi lì.
Ma ormai era lì e decise di andare fino in fondo.
Si addentrò nel parco ma non vide nessuno della sua combriccola.
In compenso trovò una panchina libera e decise di sedersi lì, in attesa che venisse qualcuno.
Dopo un paio di minuti si sentì chiamare.
“Dominic? Dominic Howard!”
Si guardò intorno, per vedere chi lo stesse chiamando. Non era una voce che conosceva.
Non trovando nessuno, fece spallucce e tornò a guardare nel vuoto.
Si sentì poggiare una mano sulla spalla e si voltò di scatto.
“Ciao, scusa sei tu Dominic Howard?”
Un ragazzo magrissimo, con i capelli scuri lunghi fino al mento e degli occhi azzurrissimi lo stava fissando negli occhi, e pare che non avesse alcuna intenzione a cambiare posizione.
Indossava una t-shirt blu scuro e un pantalone della tuta nero.
“Si”rispose Dom, quasi ansimando.
“Ciao. Io sono Matthew Bellamy.”
Dom si girò ancora di più verso il suo interlocutore, iniziando a porgere la mano.
“No no, niente robe di questo genere, non mi piacciono” lo bloccò Matt,vedendo che Dominic  voleva stringergli la mano e molto probabilmente iniziare con le solite battute di circostanza.
Dominic  ne rimase stupito  e allo stesso tempo contento: nemmeno a lui piacevano queste cose, semplicemente gliele avevano insegnate da piccolo dicendo che fossero alla base della buona educazione e lui si limitava ad applicarle soltanto.
“Meglio così” Sorrise alla fine Dom.
“Com’è che mi conosci?” chiese
“Stavo parlando con alcuni amici un paio di giorni fa e ho detto di voler iniziare a suonare la chitarra. Sai suono il piano ma ultimamente ho provato la chitarra e mi piace molto, solo che non sono per niente bravo da solo, non so come fare, così loro mi hanno detto che sapevano che suonavi e mi sono fatto dire chi eri..poi ti ho visto a scuola ma non ho fatto in tempo a parlarti ed ora ti ho ritrovato qui”
“Ah..ok” fu l’unica cosa che Dom riuscì a dire. Non si aspettava che quel ragazzo parlasse così tanto e così di fretta.
“Ti dispiace se te lo chiedo?”
“Chiedermi cosa?”
“Insegnami a suonare la chitarra”
“Non lo so…insomma non sono libero tutti i pomeriggi, con quella troia che rompe i…hem, volevo dire con quella professoressa che assegna un carico di lavoro esagerato e..”
“Ah, dici la Mallis!”
“La conosci!?”
“Si”
Dominic rimase ammutolito, per poi quasi urlare
“Aspetta! Hai detto di avermi visto a scuola. Quindi vieni anche tu al Teignmouth Community!”
“Si”
“Perché non ti ho mai visto? A scuola e nemmeno in giro?”
“Sono relativamente nuovo di qui..mi sono trasferito da circa 3 mesi  e non esco spesso di casa..per questo conosco ancora poca gente. Ad esempio gli unici con cui mi vedo quasi ogni giorno sono Dave e Mark, li conosci?”
“Oh, no stai scherzando vero! Quei due stronzi  che non possono vedere né me né i miei amici perché non gli diciamo quanto sono bravi a giocare a calcio?!”
“Ah ecco perche hanno detto che ‘l’unico che strimpella una cazzo di chitarra è quel puttaniere di Dominic Howard…” disse Matt, abbassando leggermente lo sguardo
“Che cosa?!” urlò Dom, scattando in piedi
“Senti” disse subito Matt, visibilmente più calmo “perché non facciamo due passi? Lasciamo stare quello che dicono gli altri eh? Quelli sono gli unici che conosco..e non conosco te. Quindi, possiamo fare un giro insieme?”
“Per vedere se sono un puttaniere sul serio?”
“No, per convincerti!”
“Insegnarti a suonare?”
“Eh!”
“Lascia perdere”
“Ok, grazie lo stesso” disse Matt, con lo sguardo basso, già pronto a girare sui tacchi e andarsene
“Grazie di cosa? Domani, porta al chitarra, qui al Den, alle 5. Adesso vieni qua che stai andando dalla parte sbagliata, l’uscita è di qua. Mi sono scocciato di stare in questo parco, tanto gli amici miei manco si vedranno più. Se vuoi, puoi venire anche tu con me, voglio andare al bar sul lungomare. E’ bello ci sei mai stato?”
“No, ti ho detto che non esco molto..”  Matt era molto sorpreso, non solo non lo aveva preso per pazzo, non gli aveva risposto male, non lo aveva preso in giro per i suoi capelli, ma ora gli stava offrendo di fare un giro e di andare a conoscere i suoi amici dopo aver accettato di fargli da maestro.
“Ok, ti piacerà. Ah, senti, se vuoi continuare a uscire con quelle teste di cazzo, fai pure, ma non parlarne in mia presenza, ok?”
“Ok”
Si avviarono verso l’uscita del Den che il sole stava già tramontando. Ma se il sole tramonta da un lato, sorgerà dall’altro.
 
 
 
 
Shalve! :)
Spero vi piaccia questo secondo capitolo
Un grazie tanto tanto grande ad _exogenesis per la sua recensione :))
Ah si vabbè nessuno di loro mi appartiene non mi pagano e bla bla
 
See you soon!
XxX
 

  
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