Can I have this dance?
. 3 .
Invece, gli uomini ti uccidono e con gli amici vanno a
ridere di te.
Mia
Martini, Gli uomini non cambiano
Stessa storia ogni volta: lui mi provocava, io rispondevo con la
violenza e poi scappavo via, decisamente soddisfatta, e infine mio cugino mi
inseguiva per mettere una buona parola su di lui. E, come da copione, accadde lo stesso quel giorno, ma non
avevo proprio voglia di sentire descrizioni idilliache
sulla personalità di quel Malfoy. Fu per questo
motivo che sfrecciai a velocità supersonica nel mio dormitorio, una volta varcato
il ritratto della Signora Grassa. Ciò non fermò mio cugino, che salì deciso la
rampa di scale per raggiungermi, ma invano, perché si ritrovò ai piedi di essa
in meno di due secondi.
“Ti prego, Rosie! Parliamone!”, urlò
seduto sulla moquette rossa, un broncio sul viso.
Non resistevo mai a quel tono di
voce. Era supplichevole. Maledetto lui che tentava di difendere quella serpe!
Non passarono neanche due minuti che ero di nuovo in Sala Comune, aspettando
che l’avvocato parlasse. Quest’ultimo
sorrise e si rimise subito in piedi.
“Grazie, Rose”.
Seguirono sproloqui riguardanti
strane distorsioni mentali di mio cugino nei confronti di Malfoy,
tra le quali le solite frasi tipo “Vuole solo sciogliere il ghiaccio” o “Gli
piacerebbe se anche tu scherzassi con lui, senza assumere sempre quelle reazioni
esagerate”.
Reazioni
esagerate!? Le mie reazioni erano anche fin troppo pazienti. Si
bloccò un attimo. Probabilmente aveva capito di aver osato un po’ troppo. Per
incoraggiarlo a proseguire e, di conseguenza, per togliermelo rapidamente dalle
scatole, cercai di rilassare i muscoli del viso, onde evitare che sembrassi la
solita anti-Malfoy quale realmente ero. Sembrò
tranquillizzarsi un po’ e si portò una mano sulla fronte per massaggiarsela.
“In realtà, c’è dell’altro”, sussurrò.
La mia espressione si tramutò e un sopracciglio
mi si inarcò automaticamente. Che voleva dire?
Fece un profondo respiro e poi
continuò: “Vorrebbe invitarti al ballo organizzato dalla preside, ma non sa
come fare”.
Credo che, dopo quella frase, la mia
bocca rimase aperta per molto, tanto da permettere ad Albus
di contemplare e scrivere una relazione lunga tredici metri di pergamena sulla
mia ugola. Tra tutte le storielle su Malfoy, che in quattro anni e mezzo avevo sentito da Albus, questa le batteva tutte. Non sapevo se ridere o
piangere, mi uscì soltanto una frase, mentre emettevo una risatina quasi
isterica: “Siete caduti proprio in basso”.
Mio cugino pareva serio e mi stava
rivolgendo uno sguardo deluso. Non ci diedi peso. Ero convinta da anni ormai
che fosse un perfetto attore. Mi alzai dalla poltrona sulla quale mi ero
accomodata precedentemente e, senza dire altro, tornai in camera mia.
Angolino dell’autrice
Buon
pomeriggio a tutti. Ecco il capitolo di oggi. Non sono sicura che continuerò a
pubblicare ogni giorno, dipende dagli impegni che ho. Vi prometto però che al
massimo si tratterà di un giorno sì e un giorno no. Riguardo al capitolo non c’è
nulla da dire. Voglio soltanto ringraziare chi ha commentato, messo tra i
preferiti, seguite e compagnia, la fanfiction. Grazie
davvero. Detto questo, vi lascio. A domani, o dopodomani, dipende dalla mia
testolina. Baci!
Vale