Robert nel giardino delle meraviglie
Robert si trovò davanti un labirinto e pensò “dove sono finito, cosa dovrei fare?” e intanto si vedevano le prime ore del giorno.
All’improvviso si ricordò della motosega che aveva preso in prestito da Jude (questo è il motivo per poter andare a trovarlo) e iniziò ad aprire un varco in mezzo ai rovi. Quando finì sospirò di sollievo ma solo allora si accorse che c’era una enorme sfinge che lo fissava.
La sfinge iniziò a parlare “La mia prima è la terza di passione,
e tre ne vuole la sottomissione.
La seconda è colei che, amica o amante,
del cuore è la compagna costante.
La terza è un albero dalla chioma folta,
nobile ramo di foresta incolta.
Ora unisci le tre e dimmi, o tu viandante,
nero, sei zampe, sporco e ripugnante.
Veramente baciarlo è cosa grama,
sai dirmi ora come esso si chiama?”
Robert prese la motosega e la decapitò.
Proseguì di qualche passo e vi trovò un lago colmo di coccodrilli e pensò a cosa nascondesse Jude in casa. Penso di usare il corpo decapitato della sfinge come barca e usare la motosega come remo squarciando i coccodrilli, ma poi decise di fare una diga col le rimanenze dei rovi.
Finalmente riuscì a trovarsi davanti alla porta di Jude così suonò il campanello.
Quando Jude, in mutande, aprì la porta Robert sentì il rintocco della campana che proveniva dalla casa di Platinette, un gufo che gufava e la strana risatina malefica di Jude.
Jude iniziò a parlare…