Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: ariel87    02/03/2006    6 recensioni
Lo scontro con Naraku è imminente e l' avventura dei nostri amici sembra giunta alla fine! Oppure è solo l'inizio? E chi è quella figura che li osserva e sembra conoscerli così bene?
Genere: Romantico, Avventura, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NOTA LEGALE:i personaggi di questa fic non sono miei (tranne qualcuno...e si vede -_-') ma della mitica Rumiko Takahashi, io sono solo una fan a volte vittima di attacchi di follia!!!

CAPITOLO 20: Crudeli riflessi d'argento

"Ah, finalmente soli!" esclamò uno strano ragazzo dai capelli argentati, piombando improvvisamente davanti a loro e lasciando l'ombra che fino a quel momento lo aveva protetto dagli sguardi dei nostri amici.
"E tu chi sei?" chiese di rimando il piccolo Shippo, alquanto sorpreso di trovarsi di fronte un essere così simile ad Inuyasha. Stessi capelli d'argento, però legati con un codino, stesso atteggiamento spavaldo e sicuro di sè, stesso sorriso di sfida e persino stesse buffe orecchie da cane. Se non fosse stato per gli occhi nocciola e per il vestito nero, avrebbe potuto benissimo scambiarlo per lui. Inoltre anche quel tizio misterioso, come Inuyasha, portava le proprie armi su di un fianco, ma al posto di Tessaiga, stavolta vi erano ben due spade, entrambe di pregiata fattura e che a tutti i presenti sembrarono avere un aspetto vagamente familiare.
"Io? Se proprio ci tieni, te lo dirò piccoletto...sono Shuyin e sono venuto a farvi un po' di compagnia!" rispose il nuovo venuto mentre li osservava con una inspiegabile aria divertita.
"E come credete di poterlo fare?" fu la domanda di Miroku, che nonostante l'assurdità di quella situazione, sembrava essere perfettamente padrone di sè, ostentando una sicurezza che alla restante parte del gruppo era parsa impensabile. In realtà sebbene non lo avesse dato a vedere, anche lui era preoccupato e non poco. Il suo intuito gli consigliava vivamente di diffidare di quell'essere che avevano davanti. Il suo aspetto tradiva la sua natura di demone o, comunque, escludeva una sua probabile appartenenza alla specie umana e, come se non bastasse, la sua aura non lasciava presupporre alcuna intenzione pacifica.
"Ho i miei metodi..." si affrettò a rispondere Shuyin, mostrando compiaciuto i suoi artigli come per dar forza a quanto aveva appena affermato ed avvicinandosi maggiormente al gruppo dei nostri.
"Stai indietro!" lo avvertì Miroku, rendendo evidente solo adesso la sua agitazione. Strinse minacciosamente il suo bastone con una mano, mentre con l'altra teneva saldamente uno dei suoi potenti ed infallibili amuleti come per infondersi coraggio. Il suo intuito non aveva sbagliato nemmeno stavolta.
"Oh, siamo piuttosto nervosetti a quanto pare. Peccato! Ed io che ero venuto con le migliori intenzioni..." disse con falso dispiacere, dopo aver visto Sango afferrare il suo fedele Hiraikotsu e la sua compagna Kirara mutare il suo aspetto di dolce ed innocuo gattino in quello di youkai agguerrito.
"Ehi tu, sottospecie di copia del botolo ringhioso, che accidenti stai farneticando? Qualunque dannatissima cosa tu voglia, io non ho tempo di giocare con te! Ho cose più urgenti da fare, perciò levati di mezzo!" esordì Koga, deciso a liberarsi di qualunque ostacolo gli impedisse di raggiungere Kagome prima dell'odiato Inuyasha e preda di un'irresistibile avversione nei confronti di quell' inaspettato scocciatore che gli stava sbarrando la strada.
"Un demone lupo..." sussurrò con una punta di disgusto misto a risentimento il ragazzo dai capelli argentati, forse accorgendosi soltanto in quel momento della presenza di Koga.
"Si, qualche problema?" chiese con crescente irritazione il diretto interessato, cui il tono usato dal suo interlocutore non era piaciuto nemmeno un po'.
"Io odio i lupi!" dichiarò Shuyin , puntando lo sguardo in quello del suo ormai prossimo avversario.
Sentiva la rabbia farsi strada dentro di lui, mentre il desiderio di togliere di mezzo quell'essere sgradito stava lentamente prendendo il sopravvento su quel poco di autocontrollo di cui era a disposizione. Sapeva di dover sistemare la faccenda prima che quei due fossero di ritorno oppure l'intero piano sarebbe andato in fumo.
Eppure, quel lupo...
Istintivamente, portò una mano all'elsa di una delle sue spade. Fin da piccolo aveva sempre detestato i lupi, seppure non avesse avuto mai alcun motivo per provare rancore nei loro confronti. Come se questo suo odio fosse una sorta di caratteristica innata, un sentimento provato ancor prima di nascere, probabilmente incrementato dal timore che la sua stessa madre sembrava provare per quegli insulsi animali. E se adesso uno stupido demone lupo sperava di intimorirlo con delle inutili parole si sbagliava di grosso. I duri allenamenti cui era stato sottoposto lo avevano abituato a ben altro. Quello stolto avrebbe imparato a sue spese cosa significasse mettersi sulla sua strada!
"Bene, allora non vedo altro modo per risolvere la questione...IN GUARDIA!" concluse Koga, lanciandosi in direzione dello sgradevole tizio dai capelli argentati, pronto ad iniziare il combattimento. Non aveva la minima intenzione di perdere tempo. Prima avrebbe tolto di mezzo quel novellino, prima sarebbe potuto andare in cerca di Kagome. Così ad una prima occhiata ritenne che uno dei suoi pugni ben assestati sarebbe stato perfetto per lo scopo. Purtroppo per lui, le sue previsioni non si rivelarono essere tanto veritiere. Proprio mentre stava per mettere a segno il suo micidiale colpo, infatti, Shuyin si era scansato, spostandosi di lato con una velocità impressionante capace di lasciare letteralmente di stucco tutti i presenti, Koga compreso.
"Uhm...siamo un po' lenti" lo derise poi Shuyin, osservando con gusto l'espressione di incredulità nata sul volto del suo odiato avversario.
"TACI MALEDETTO!!" urlò adirato l'altro cercando di riuscire nell'impresa in cui prima aveva fallito, ma sfortunatamente anche stavolta Shuyin era stato prontamente in grado di schivare il pugno che quindi non ebbe altro effetto se non quello di sgretolare delle rocce poste sul terreno ai suoi piedi.
Per nulla scoraggiato, Koga iniziò ad indirizzare un'innumerevole quantità di colpi verso il suo nuovo nemico ma, così come i precedenti, anche questi non furono in grado di arrivare al destinatario.
Era davvero incredibile! Non riusciva a capacitarsi del fatto che qualcuno potesse muoversi a quella velocità, era innaturale persino per un demone lupo come lui. Quel tizio non poteva possedere dei frammenti della sfera, non più. Ormai la shikon no Tama era stata ricomposta e non poteva più essere utilizzata. Ma allora come riusciva quell'insopportabile sosia del cagnaccio a sottrarsi a tutti i suoi assalti nonostante lui lo stesse attaccando con tutte le forze di cui disponeva?
"Ehi, lupo, che stai facendo? Non dirmi che ti sei già stancato, non abbiamo neanche cominciato!" esclamò Shuyin avvertendo l'indecisione farsi strada nella mente del suo avversario con crescente piacere.
"Ti ho detto di TACERE!!!" gli intimò Koga furioso per l'atteggiamento di superiorità vantato dal ragazzo, per poi lanciarsi nuovamente all'attacco e sferrare una serie velocissima di pugni e calci che stavolta, purtroppo, vennero addirittura parati e con una facilità tale, da risultare inverosimile.
Muovendo agilmente gli avambracci di fronte a sè, infatti, il ragazzo dai capelli d'argento riusciva ad arrestare le potenti avanzate del suo avversario senza apparire minimamente provato. Come se invece di combattere stesse solo respingendo uno sciame di piccole ed insignificanti mosche, piuttosto fastidiose, ma per nulla temibili.
Dopo aver preso parte per qualche minuto a quella sorta di tira e molla, Shuyin decise di mettere fine alla questione. Non valeva la pena perdere ancora del tempo prezioso per quel buono a nulla e poi occasioni per divertirsi ne avrebbe avute a migliaia.
"Adesso mi sono stufato!Togliti dai piedi!" disse il ragazzo dai capelli color dell'argento con tono annoiato. Con una rapidità sorprendente, afferrò con una sola mano il pugno diretto verso di lui, conficcando gli artigli nell'arto appena catturato e facendone fuoriuscire una considerevole quantità di liquido scarlatto. Dalle labbra di Koga fuggì un sommesso grido di dolore, mentre gradualmente il suo impeto andava affievolendosi. A quel punto Shuyin, approfittando della distrazione del demone lupo, lo colpì con un unico pugno dritto allo stomaco, talmente potente da scaraventarlo alcuni metri più distante contro il fusto di uno degli alberi della foresta che, troppo debole per reggere l'intensità dell'urto, si era spezzato in due quasi come se si fosse trattato di un semplice, sottilissimo filo d'erba.
Tutti i presenti restarono senza parole. La vista di Koga sanguinante ed accasciato scompostamente presso i pochi resti di quello che fino a pochi secondi fa era stato un albero, ma che ora appariva assolutamente irriconoscibile, li aveva del tutto spiazzati. Quello Shuyin, chiunque fosse, non era tipo da poter essere sottovalutato.
"Tutto qui? Ed io che ci avevo preso gusto! Che delusione!" risolse Shuyin osservando con malcelato disprezzo il risultato del suo lavoro, curvando le sue labbra in un crudele sorriso.
Si voltò nuovamente verso Miroku, Sango e Kirara pronti a combattere, ma per nulla sicuri della loro riuscita, mentre Shippo, nascosto da tempo dietro un mucchio di rocce, lo osservava sempre più spaventato. Prima che potesse riprendere il discorso interrotto con l'arrivo di Koga, però, una voce debole, ma decisa, lo distolse dai suoi intenti, costringendolo a guardare verso la fonte della sua provenienza.
"Non cantare vittoria...così presto...non mi hai...ancora sconfitto..." biascicò il demone lupo, rialzandosi a fatica.
L'armatura all'altezza del torace, dove Shuyin l'aveva colpito, era stata completamente distrutta, lasciando che la sua pelle livida ed insanguinata potesse rivelarsi. Un braccio doveva essere sicuramente rotto vista l'insolita ed innaturale forma che aveva assunto ed il dolore lancinante che provava ogni volta che tentava di muoverlo non poteva non esserne un'ulteriore dimostrazione. Eppure non poteva arrendersi. Avrebbe lottato fino alla morte piuttosto che fuggire come un miserabile. Il suo orgoglio di capotribù glielo impediva.
"Ma come, ancora in piedi? Credevo stesse già facendo effetto..." esordì il misterioso ragazzo leggermente sorpreso, tornando a concentrare le sue attenzioni su Koga. Quel moscerino si stava dimostrando più molesto di quanto avesse previsto, ma nonostante tutto, la situazione si sarebbe risolta tra breve. Nessuno mai prima di allora aveva potuto resistere ai suoi artigli, a parte Ryu ovviamente.
"Che...diavolo stai...dicendo?" chiese il diretto interessato, ma fu lui stesso dopo poco ad intuire la risposta. Sentiva gradualmente le sue forze assopirsi come se qualcosa, scorrendo nelle sue vene, stesse risucchiando dall'interno tutta l'energia vitale rimastagli.
La vista cominciava ad annebbiarsi e la sua temperatura corporea sembrava salire di più ad ogni momento.
Osservò la mano da cui avvertiva provenire un fastidioso bruciore ed in particolare i segni sanguinolenti lasciati dagli artigli del suo avversario e capì. Quel bastardo...quel dannato bastardo lo aveva avvelenato!
"Maledizione...la pagherai...sporco mezzodemone!! !" esclamò, barcollando verso colui che aveva intenzione di punire, lasciando disorientati e sconvolti sia il suo rivale che gli spettatori di quel combattimento senza precedenti, seppure per motivazioni diverse.
Inizialmente, preso dall'ira, non era riuscito a riconoscere la sua vera natura, ma quando lo aveva colpito, disteso ai piedi di quello che ormai non era che un ammasso informe di legno, aveva potuto valutare attentamente le caratteristiche del suo misterioso nemico. Avrebbe dovuto capirlo appena gli si era presentato davanti, quelle ridicole orecchie da cane avrebbero dovuto fargli immediatamente intuire la verità. Gia, ed era anche per questo che non poteva lasciarsi sconfiggere. Non poteva permettere che un misero mezzosangue, sebbene potente, mettesse al tappeto un demone completo come lui, altrimenti l'avrebbe data vinta anche a quello stupido botolo ringhioso!
Ripresosi dal suo iniziale smarrimento, gli occhi nocciola di Shuyin parvero ardere di puro odio. Mezzodemone...tutti coloro che avevano osato apostrofarlo con quel termine non erano stati in grado di sopravvivere per raccontarlo e quel lupo non avrebbe per nulla costituito un'eccezione.
Con una calma irreale estrasse dal fodero una delle spade che portava con sè, esponendone la lama lucente ed affilata ai dorati raggi del sole che, a tale contatto, produssero un bagliore sinistro, mentre questa veniva posizionata in un'insolita posizione orizzontale verso l'insolente nemico, intento ad avanzare nella sua direzione. La spada sembrò pulsare come se avesse una volontà propria e scariche di energia rosse e viola cominciarono a circondarla.
L'aria intorno a loro aveva cominciato a rarefarsi, mentre il cielo diventava sempre più scuro a causa di numerose nuvole bluastre che, spuntate da chissà dove, avevano iniziato a ricoprire il luminoso astro diurno. Un venticello improvviso scompigliò i capelli della sterminatrice, non risparmiando nemmeno la chioma del monaco, il cui codino veniva sballottato ritmicamente da una parte all'altra della sua schiena. Kirara aveva preso a ringhiare con insistenza, forse a voler avvertire la sua padrona dell'atmosfera non troppo tranquilla, mostrando le sue possenti zanne nel probabile tentativo di spaventare il suo strambo avversario.
Un senso di inquietudine cominciò a pervaderli. La fastidiosa sensazione di aver assistito già ad una scena simile stava lentamente facendosi strada nelle loro menti ma fu loro impossibile ricordare quando e dove. L'unica cosa certa era che non era stata affatto un'esperienza positiva.
Shippo, discostandosi leggermente dal suo roccioso nascondiglio, scrutò attentamente il volto di Miroku, desideroso di verificare se vi avrebbe letto gli stessi angosciosi e terrificanti dubbi. Purtroppo, il responso fu positivo.
Come poteva un mezzodemone emanare un'aura tanto malvagia? Che c'entrasse nuovamente Naraku?
Osservò la mano perennemente coperta dal rosario, ormai libera dalla sua protezione e si tranquillizzò. No, la spiegazione era senza dubbio un'altra, ma in quel momento non gli sembrò che cercarla fosse una delle sue priorità.
Così, un attimo prima che ogni cosa nel giro di un chilometro fosse disintegrata, con un cenno del capo ordinò agli altri di posizionarsi dietro di lui, innalzando una barriera con la sua energia spirituale, che avrebbe permesso loro di sopravvivere alla distruzione che si sarebbe verificata di lì a poco.
"Muori!" urlò Shuyin con un timbro di voce adatto a confermare in pieno quella sorta di comando. Dalla punta della spada partì un fascio di luce verdastra che, accompagnato da scariche di luce rossa, si diresse verso il già malridotto Koga. Quest'ultimo, investito da un tale flusso di energia, sentì un'innumerevole quantità di lame penetrargli all'interno del corpo, mentre tagli più o meno profondi iniziavano a comparirgli sulla pelle e la sua pelliccia veniva ridotta a brandelli insieme ai resti della sua armatura. Subito dopo una luce fortissima inghiottì l'ambiente, inglobando lo stesso demone lupo che, ormai preda del dolore, non potè fare altro che rimanere inerme e lasciarsi investire da quella luce accecante e dal buio che ne sarebbe seguito.
Quando il tutto fu nuovamente visibile, Miroku riaprì gli occhi, ansioso di conoscere le conseguenze dello spaventoso attacco di quella spada.
Vide alberi sradicati e mucchietti di pietre sparsi un po' ovunque, mentre l'erba e le foglie che ricoprivano il terreno erano in gran parte bruciate ed alcune di esse volteggiavano nell'aria, sospinte ancora dagli ultimi residui di vento. Solchi profondi erano disegnati su quell'improvvisato campo di battaglia e sembravano terminare presso quello che a prima vista gli sembrò un ammasso di paglia abbrustolito, ma che una seconda occhiata gli confermò essere il corpo fumante del demone lupo.
Spostò la sua attenzione verso il fautore di quello straziante spettacolo e lo trovò intento a riporre la sua arma nel fodero con un'espressione indecifrabile ad ornargli il volto, quel volto all'apparenza così simile al suo amico Inuyasha.
Solo la voce di un impaurito kitsune lo distolse da quel pensiero, portandolo a riflettere su ciò che anche lui, come tutti, aveva appena intuito.
"Quella tecnica...è strano, ma non è possibile sbagliare...."
"Già, quella spada è..."
"Tokijin!" terminò Miroku, esternando il presentimento che nè Shippo nè Sango erano riusciti a rivelare.
"Allora, dove eravamo rimasti?" disse loro Shuyin con un'irritante naturalezza, scostandosi dagli occhi una ciocca ribelle dai crudeli riflessi d'argento.

@@@@@@@

D'un tratto arrestò la sua corsa.
Si voltò indietro, nella direzione da cui aveva sentito provenire un'improvviso e sproporzionato accumulo di energia. Annusò l'aria circostante per consentire al suo formidabile fiuto di carpire ogni più insignificante particolare relativo a quella strana sensazione di inquietudine che poco prima si era impadronita di lui e che ancora adesso non si decideva ad abbandonarlo. Inaspettatamente, percepì una presenza familiare.
Strinse i pugni ed aggrottò le sopracciglia, mentre un misto di preoccupazione e rabbia cresceva dentro di lui al ricordo del possessore di un simile tanfo...
- Sesshomaru - pensò, riconoscendo l'odore del demone in questione.
Eppure, in un certo senso, non era certo si trattasse proprio lui. C'era qualcosa di diverso...di più umano. Si stupì dei suoi pensieri. Il suo adorato fratellino e gli umani non avevano mai avuto un buon rapporto, ammesso che Sesshomaru avesse mai avuto un rapporto con qualcuno che non fosse stato un combattimento. A parte Rin, quella buffa bambina che si ostinava a seguirlo, la cosiddetta eccezione che conferma la regola, non gli pareva di annoverare altri ningen tra le conoscenze del glaciale principe dei demoni.
Allora cosa diamine stava percependo? Forse la lontananza e tutte le emozioni di quella mattina avevano finito per confonderlo. Però quella spaventosa aura che aveva avvertito era senza dubbio quella emanata da Tokijin durante uno dei suoi attacchi che lui stesso, sfortunatamente, aveva avuto il privilegio di sperimentare sulla sua pelle.
Si augurò che Miroku e gli altri stessero bene, ma sebbene temesse per loro, sapeva che adesso non poteva perdere altro tempo. Trovare Kagome e cercare di chiarire la situazione erano i suoi obiettivi primari. Inoltre era sicuro che in un modo o nell'altro se la sarebbero cavata egregiamente e poi probabilmente il caso il avrebbe favoriti ed avrebbe evitato quello spiacevole incontro. Nonostante cercasse di rassicurarsi, però, la sua ansia non diminuiva e quel dannato senso di inquietudine lo tormentava. Alla fine decise di ignorare quella specie di cattivo presentimento e riprese a concentrarsi sulla ricerca della ragazza.
Ma cosa avrebbe fatto una volta che avesse trovato Kagome? Cosa avrebbe potuto dirgli?
Sapeva di non essere mai stato bravo con le parole, poi in materia di sentimenti femminili, non poteva certamente definirsi un'esperto, anzi a dire il vero era un autentico disastro, però non poteva lasciare che le cose andassero in quel modo. Non poteva più rimanersene in silenzio ed aspettare come ogni volta che fosse lei a perdonarlo.
Stavolta era un'altra faccenda. Le avrebbe parlato, confidandole ogni cosa sui suoi sentimenti e sulla gelosia e la frustrazione provate quando l'aveva vista con quel Ryu. Probabilmente Kagome lo avrebbe cacciato o peggio, avrebbe riso di lui, ma non gli importava. Forse se avesse sentito quell'amara verità provenire dalla bocca stessa della ragazza se ne sarebbe fatto una ragione e magari avrebbe cercato di dimenticarla e lasciarla andare...
E fu proprio quell'ultima affermazione, a prima vista naturale e quasi insignificante, che insinuandosi nei suoi pensieri, per un attimo, sembrò straziargli l'animo.
Come se Tessaiga, rivoltandosi contro di lui, animata da volontà propria, con un fendente lento ma deciso, gli avesse trafitto il cuore.
Tutto perchè l'amava.
Già, l'amore...nient'altro che un sentimento volubile e crudele. Un sentimento meschino ed infido che ti trova anche se non lo cerchi, non importa quanto tu possa nasconderti; che ti spinge a disperarti, ad angosciarti, a tormentarti, a soffrire, senza aver commesso alcuna colpa. Un maledetto sentimento senza cui però nessuno era in grado di sopravvivere. Perchè?
Non riusciva a spiegarselo. Non capiva perchè tutti si ostinassero a desiderarlo così apertamente, ma sapeva soltanto che quando Kagome gli rivolgeva un sorriso ed i suoi meravigliosi occhi nocciola gli prestavano attenzione, mostrando quella irresistibile espressione dolce e rassicurante per strappargli un sorriso a sua volta, il tempo smetteva di scorrere ed il sole sembrava impallidire di fronte a quella impareggiabile luminosità.
No, non poteva.
Vivere una vita senza Kagome non avrebbe avuto alcun senso. Rassegnarsi e dimenticarla gli sarebbe stato impossibile.
"Meglio la morte!" concluse ad alta voce come se qualcuno avesse potuto ascoltarlo.
Ed, in effetti, fu proprio così.
"Ti accontento subito!" esclamò una giovane voce di donna, scagliando un pugnale in direzione del mezzodemone che, nonostante la sorpresa, riuscì ad evitarlo e a mettersi sulla difensiva.
"Chi accidenti sei?" chiese Inuyasha, scrutando attentamente gli alberi ed il fogliame intorno a lui, alla ricerca del suo misterioso assalitore.
"Non ho intenzione di parlare con un essere vile e codardo come te, demone!" rispose questa, imprimendo una maggiore nota di disprezzo sull'ultima parola, mentre iniziava nuovamente ad attaccare con i suoi veloci pugnali il malcapitato mezzodemone.
"Tzè! Io codardo? Ma se sei tu quella che si nasconde?" esclamò Inuyasha irritato, evitando accuratamente le lame affilate indirizzategli da quello strano avversario.
"Tu! Come ti permetti? Io non ho paura di niente e di nessuno!" protestò la ragazza, agitandosi in preda all'ira e rendendo visibile agli occhi di Inuyasha il suo nascondiglio.
"Bene...Sankon Tessou!" disse soddisfatto, mentre il colpo spezzava il ramo su cui era in equilibrio la sua singolare nemica e la costringeva ad incontrare il solido terreno con un tonfo sordo.
"Ahia! Che male!" si lamentò questa, massaggiandosi il di dietro dolorante.
"Ma sei solo una mocciosa!" risolse il nostro un po' deluso. La ragazza, infatti sembrava non superare i sedici anni. I capelli neri legati con due buffi codini di riccioli le davano un aspetto sbarazzino, mentre i suoi occhi azzurri tradivano un'indole curiosa ed impulsiva. Visti i vestiti che indossava, un pantalone largo e bianco ed un haori altrettanto bianco, coperto in parte da una non eccessivamente pesante armatura con particolari rifiniture azzurre, ad Inuyasha dette l'impressione di essere una qualche sorta di apprendista, sfuggita ai noiosi allenamenti della sua maestra ed ansiosa di sperimentare le tecniche appena imparate.
Sbuffando, le diede le spalle, intenzionato a non sprecare tempo prezioso.
"Ehi tu! Dove credi di scappare? Io non sono una mocciosa, capito? Fatti avanti e combatti, codardo!" insistette, rialzandosi velocemente e mostrando i pugni a mo' di sfida.
"Senti ragazzina, adesso non è proprio il momento di giocare a fare la miko coraggiosa. Io avrei fretta quindi piantala e vedi di girare al largo!" le intimò Inuyasha voltandosi nuovamente verso di lei, mentre una vena sulla sua fronte prendeva a pulsare più insistentemente, segno di una rabbia a stento repressa.
Ma prima che potesse abbandonarla al suo destino, sentì di non potersi muovere. Sebbene impartisse alle sue gambe l'ordine di allontanarsi da quella peste, infatti, queste sembravano volutamente ignorarlo, costringendolo a rimanere dov'era.
- Quella dannata pulce mi ha ipnotizzato! - intuì, incapace di parlare, osservando la posizione a mani giunte di quella fantomatica apprendista, intenta a recitare un qualche strano tipo di formula magica.
"E ora preparati...Cantus expiationis!" gridò, aprendo di scatto gli occhi precedentemente chiusi, mentre Inuyasha sprofondava gradualmente in un sonno profondo.

Continua...

Prima di tutto voglio ricordarvi che l'omicidio (specialmente di una CARA ragazza come me) è punibile legalmente e che quindi non conviene perpetuarlo. Detto questo spero davvero che desisterete dai vostri propositi di scannarmi e passo a rispondere ai vostri commy dello scorso cap:
Luchia nanami: sono contenta che la fic ti piaccia, ma quanto ad aggiornare in fretta credo proprio di non poterti accontentare, mi dispiace tanto, però spero che tu voglia continuare a leggere
Raska81: bene, spero che la scoperta dell'identità di Ryu ti abbia fatto piacere, cmq credo che per le certezze bisognerà aspettare al massimo un paio di cap. Poi per quanto riguarda il litigio fra Inu e Kag non posso dirti molto, ho una vaga idea di come possono svolgersi i fatti e credo proprio che vi piacerà...
Mysticmoon: mitica sensei, sai bene quanto apprezzi che tu legga la mia fic. Me molto onorata e spera di non deluderti.
Elychan: ehm...a questo proposito volevo ricordare della questione dell'omicidio...lo so che Koga è il tuo preferito, ma mi serviva che le cose andassero così...mica ti sei arrabbiata, vero?^^'''
Lucy6: grazie per i complimenti, riceverli fa sempre piacere e anche se purtroppo non riesco ad aggiornare in fretta come vorresti, spero che continuerai a seguire la fic
Cry-chan: non preoccuparti, anche a me capita spesso di non notare l'aggiornamento di una fic, l'impotante è che la storia ti sia piaciuta e che ti abbia spinto a commentare di nuovo^__^
Hitalyca: allora, allora, credo proprio di averti accontentata per quanto riguarda Inuyasha, per Kagome invece bisognerà aspettare il prox cap. Per quanto riguarda Ryu non mi pare di aver spiegato nulla, (quindi niente cenere) però se rifletti su chi è in realtà, se Kagome o Inuyasha sono in pericolo di vita, allora credo che lui, in quanto tale, dovrebbe avvertire qualcosa. Non so se sono stata chiara, però nel caso (probabile) in cui non lo fossi stata, rimando le spiegazioni a quando il mistero verrà ufficialmente svelato.
In conclusione vi ringrazio tantissimo e vi invito a lasciare sempre le vostre opinioni su quello che scrivo. Allora alla prossima, un bacio a tutti ciao ciao ariel^__^
P.S: Ho la patente da più di un mese!!!!!

  
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