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Autore: Sakya    02/03/2006    5 recensioni
Draco ha sempre saputo cosa desiderava nella vita:Potere, Fama e Harry Potter, non necessariamente in tale ordine. Ora, tutti i suoi sogni stanno per avverarsi, grazie ad un vecchio diritto matrimoniale che si assicurò di portare a conoscenza del Ministro...
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Draco/Harry
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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EREDE DELLA LUCE, EREDE DELL’OSCURITA’

EREDE DELLA LUCE, EREDE DELL’OSCURITA’

 

di Sakya

 

tradotta da furycat

 

Rinuncia: non mi appartiene, e non produce nulla di proficuo...per me. Ho sentito delle voci che J.K.Rowling stia facendo molto bene, ma lei scrive l’originale, forse è per quello...Oh! dimenticavo, tutto (a parte l’idea fuorviata che ha dato origine a questa fic) appartiene a lei.

 

 

Capitolo 01

 

“Quindi, Ministro, come può vedere, il mio cliente sta facendo tutto questo per far concludere questa guerra senza che avvenga spargimento di sangue non necessario. Il mio cliente sente che già troppo si è perso”, disse il rappresentante legale di Draco Malfoy.

“Vedo”, disse Cornelius Fudge, gli occhi che ardono alla prospettiva di una vittoria politica notevole, che poteva esser usata per smorzare l’allegria dei piani di Dumbledore per prendere il ministero e il suo posto per un buon numero d’anni. “Mi dica di nuovo, come accadrà, tutto questo?”

“Bene, è venuta alla nostra attenzione che la vecchia legge Pax Coglinatio è ancora valida, e grazie a lei, in durate di guerra, può esser decisa un’unione tra i due lati avversari, come una forma di tregua, ma permanente, facendo così finire la guerra.”

“Sembra interessante. Spieghi di nuovo la parte sul matrimonio”, disse con un sorriso, Fudge. Questo è grande. Non solo farò cessare la guerra, ma spoglierò anche, Dumbledore del suo eroe-ragazzo in una sola mossa.

“Come da legge, gli eredi di entrambi i lati devono esser collegati in matrimonio. Il sig. Malfoy, è il figlio di Lucius Malfoy, secondo in commando di...Tu-sai-chi; perciò, è considerato l’erede del...esercito avversario. Il sig. Potter, come tutti sanno, è stato addestrato per essere quello a finire questa guerra attraverso battaglia; questo lo fa diventare l’erede del nostro lato. Invocando la Pax Coglinatio lei, come il nostro capo in commando, perciò il nostro re agli occhi della legge, può ordinare al sig. Potter di sposare il sig. Malfoy.

“Molto bene, prosegua.” Sta continuando a migliorare. Non posso aspettare di vedere la faccia di Dumbledore. “Il sig. Potter diverrà ancora più popolare, dovendosi sacrificare di nuovo.

Draco parlò per la prima volta. “Non è detto”, non ancora del tutto convinto che il suo piano stesse andando così bene. “Tutto quello che lei deve fare è far certo che io sarò il dominante della coppia. Non permetterò a Potter di fare nulla di poco saggio. I Malfoy sono molto influenti, ma non ci piace che i nostri consorti conducono una vita troppo pubblica.

Fudge non riuscì a nascondere il suo sorriso. Era perfetto: lui, sarebbe diventato noto come il ministro che fermò la guerra; Dumbledore sarebbe battuto al suo gioco e, i Malfoy, diverrebbero un potente alleato. Dulcis in fundo, Harry Potter girerebbe da una minaccia ad una casalinga. La vita era solo perfetta, alcuni giorni.

E tutto quello che devo fare, è invocare questa legge e far sposare al sig. Malfoy il sig. Potter?”

“No, no, ci sono alcune altre cose che chiaramente andranno fatte”, disse l’avvocato.

“Quali cose?” Chiese Fudge, un poco impensierito; odiava le complicazioni.

“Da quando la legge implica un’unione per la pace, il ministero dovrà accordare il pieno perdono per ogni Mang...Voglio dire, ogni persona associata con l’altro lato.

“Pieno perdono?” Chiese lui.

“Si, vede Ministro, la maggior parte di loro è giunta alla comprensione che il Lord Oscuro sta diventando sempre più alienato, ed è disposto ad abbandonarlo. Alcuni sono anche disposti a lottare sul nostro lato, ma hanno paura delle conseguenze per le loro passate azioni. Un pieno perdono li incoraggerebbe ad abbandonare al più presto, piuttosto che più tardi, il Lord Oscuro; o forse mai, se non hanno alcuna speranza di una vita futura nella società magica.

“Ma ci sarà ancora una guerra; il Lord Oscuro non abbandonerà solo perché così diciamo noi.

“No, ma la maggior parte dei suoi seguaci si uniranno al nostro lato, rendendoci più forti, e portando tutte le informazioni di cui abbiamo bisogno per un attacco ben organizzato. Non sarà una guerra; sarà la battaglia di un esercito forte contro una mezza dozzina di maghi arrabbiati.

“Si.” Fudge ora, poteva vedere come sarebbero risultate grandi le cose per lui. Era perfetto.

“Un’altra cosa”, intervenne Draco.

Cosa?” Chiese Fudge, diffidente; ancora non si fidava pienamente del giovane Malfoy.

“Dovremo tenere tutto segreto.”

E perché?” Chiese il Ministro, restringendo gli occhi.

“Per primo, il Lord Oscuro non sarà molto lieto dei nostri piani, e cercherà di fermarli, magari dichiarando guerra più presto di quello che è progettato.

“Si, vedo. Non possiamo permetterlo.”

“No, rovinerebbe tutto. Noi, stiamo facendo tutto questo per assicurare la pace del mondo magico, e...

E?”

“Bene, non credo che Dumbledore sarebbe troppo accomodato nel non esser coinvolto nel nostro piano; può tentare di costringerci a fare a suo modo o anche fermarci. L’uomo ha l’inganno di essere il solo che può salvare il mondo magico.

“Si, si, potrebbe farlo. Metterebbe in pericolo i nostri piani, se ne fosse a conoscenza...no, resterà un segreto. Si, il nostro piano segreto speciale per terminare la guerra”, disse Fudge, come se fosse stata tutta una sua idea.

Draco Malfoy doveva usare tutti i suoi anni d’addestramento nel celare le emozioni per nascondere il sorriso che veniva sulle sue labbra.

 

 

 

Durante il corso dei seguenti due mesi, una stanza molto discreta alla fine di una sala discreta al Ministero, ricevette la visita di molti membri prominenti della società magica. Membri di famiglie di sangue puro, vennero e andarono da lei, inosservati, mentre piani di battaglia erano sviluppati con l’aiuto dell’ammontare enorme d’informazioni che Fudge stava consegnando agli Auror.

“Non so come riesca a farlo”, disse Snape alla riunione dell’Ordine. “Tutte queste informazioni delle quali Tonks sta parlando, devono venire da qualcuno del cerchio interno di Tu-sai-chi; ma non sono consapevole di un’altra spia, specialmente una del ministero, e con Voldemort che dichiara Draco suo erede, i mangiamorte sembrano più fedeli che mai...Sento che c’è qualcosa che sta seguendo ma, per la prima volta, nessuno ne parla.”

Nonsi sospetta della lealtà di nessuno?” Chiese Dumbledore.

“No, ma non sospettano neppure della mia.

“Speriamo che Fudge non faccia nulla di stupido. Penso che sia meglio se ci teniamo pronti per colpire quando lo farà il ministero.”

“Stanno tenendo i dettagli segreti. Non sarà facile riuscire a scoprire quando avrà luogo l’attacco con un margine decente di tempo. Sarà meglio restare in guardia.”

“Si”, disse Dumbledore, mentre analizzava delle carte di fronte a lui, “quella, probabilmente, è la miglior cosa da fare.”

 

 

Harry passò il giorno seduto al lago, parlando con i suoi amici. Era l’ultimo giorno di scuola del sesto anno. Tutta la sua roba era già impaccata e, come il solito, il pensiero di risalire a casa di sua zia, stava deprimendolo. Se solamente la guerra fosse finita, potrebbe andare al Cunicolo con Ron e Ginny ma Voldemort era particolarmente attivo, in questi ultimi mesi, così nessuna possibilità.

I Gryffindor sfidarono i Ravenclaw per un ultimo gioco di Quidditch, che li tenne occupati per il pomeriggio, ma nessuno stava lagnandosi come si diressero verso le docce. Harry e Ron si diressero verso la sala principale per la loro ultima cena, prima che la scuola fosse ufficialmente finita, sedendosi accanto a Hermione che stava già mangiando. Gli studenti erano intenti a chiacchierare e scambiarsi promesse di tenersi in contatto durante l’estate, quando l’improvviso aprirsi delle porte della sala e l’intero ultimo anno dei Slytherin, marcianti in formazione, entrò nella sala. Stavano portando abiti adatti ad una battaglia.

“Harry”, lo chiamò Hermione, “chiama una riunione del DA. Sta succedendo qualcosa.”

“Dici?” Chiese, sardonicamente Ron, mentre Harry prendeva il galeone fasullo dalla tasca e chiamò la riunione. In pochi minuti, tutti i membri del loro gruppo di difesa, erano tutti seduti alla tavola dei Gryffindor, bisbigliando e tentando di dedurre che cosa stava succedendo. Ron era convinto che i serpenti stessero per congiungere pubblicamente Tu-sai-chi subito dopo cena.

“Non so, Ron”, disse Harry. “Non sarebbe molto furbo, da parte loro, no?”

Al tavolo del personale, Dumbledore e gli insegnanti stavano guardando agli studenti, tentando di dedurre cosa stava succedendo. Il fatto che gli Slytherin più vecchi stessero vestendo in tale maniera, significava che qualcosa di molto serio stava per succedere, e dall’occhiata sul viso di Snape, l’uomo era perso come il resto degli insegnanti. Dumbledore e Snape si scambiarono un’occhiata, e Snape lasciò il tavolo per parlare con i suoi studenti.

“Sig. Malfoy”, disse Snape, a voce bassa; non aveva alcuna illusione circa chi fosse il leader degli studenti di Slytherin. “Posso sapere qual’è il significato di questa sciocca dimostrazione?”

“Buona sera, Professor Snape”, fu la replica di Draco, con un sorriso astuto. “Siamo solo giunti alla conclusione che sia ora di finire questa stupida guerra.”

E come progetta di farlo, se posso chiedere?”

“Bene...” Draco fu interrotto dalle porte che furono, nuovamente, spalancate una seconda volta.

Questa volta era Cornelius Fudge, che marciò dentro, sembrando insopportabilmente lieto di se stesso, seguito da quelli che sembravano tutti gli Auror appartenenti al Ministero. Un numero di reporter e maghi che Harry sapeva con sicurezza esser mangiamorte, seguivano. Harry si alzò, seguito da ogni membro del DA, bacchetta pronta per l’eventuale lotta.

“Sig. Fudge”, lo salutò Dumbledore. “A che cosa devo il piacere della sua visita?”

“Un piacere davvero, Direttore”, Fudge stava quasi ardendo, mentre si avvicinava al tavolo del personale, per poi girarsi verso gli studenti. “Chiamo il sig. Harry Potter per venire di fronte a me.”

Harry si mosse, fino ad esser di fronte all’intera stanza preoccupata. Che intenzioni ha quest’idiota, questa volta?

“Sig. Potter, in questi tempi di guerra, lei è la persona sulle cui spalle posa la responsabilità di sconfiggere il nostro più grande nemico; perciò, devo dirle che sarà considerato il nostro erede sotto i parametri della legge Pax Coglinatio, e l’esorto a fare il sacrificio che finirà una volta e per sempre questa guerra. Accetta la sua responsabilità?”

“Accetto, sig. Ministro, conosco le mie responsabilità, e nessuno deve ricordarmele. Rispose piccato Harry.

Come si permette ques’idiota, di venire qui dopo che ha negato il ritorno di Voldemort, e ‘mi esorti’ a qualsiasi cosa? Uh, perchè Dumbledore ed il resto degli insegnanti sembra che sia stato colpito da un bolide? Uh-oh, in cosa mi sono cacciato, questa volta? Ha detto ‘sacrificio’?

“Ben detto, sig. Potter”, disse Fudge, mentre Dumbledore si alzò, solo per ritrovarsi con una mezza dozzina di bacchette puntate addosso dagli Auror.

“Sig. Fudge, devo protestare, questo è oltraggioso!” Gridò Minerva.

“E’ fatto”, fu la risposta di Fudge, “e come tutti voi sapete, nessuno può più opporsi, una volta che la Pax Coglinatio in stato di guerra viene riconosciuta.” A ciò, Minerva sembrò persa; si rivolse a Dumbledore, che scosse la testa e si sedette di nuovo.

Ora, sono sicuro di aver fatto qualcosa di sbagliato, grandioso. Dov’è Hermione, quando ho bisogno di lei? E che legge è, quella che ha menzionato?

“Il sig. Potter ha accettato il suo ruolo come il nostro erede sotto gli occhi della legge Pax Coglinatio, ed ora devo chiedere: c’è nessuno che, sapendo questo, ha qualcosa da dichiarare?” Chiese al pubblico Fudge. Harry si sentiva come se stesse osservando un dramma—no, prendendovi parte—dove tutti sapevano la loro parte, ma in qualche modo, lui non trovò il copione.

“Io”, disse una voce fin troppo familiare, dietro di Harry. Harry si voltò, in tempo per vedere Lucius Malfoy fare la sua entrata nella sala. Harry tentò di alzare la sua bacchetta, per trovare le braccia bloccate da due Auror. Guardò verso Dumbledore, vedendolo sconfitto.

Sono morto, era l’unica cosa che percorreva la sua mente, mentre il mago biondo si fermò accanto a lui.

“Mio figlio, Draco Malfoy, è l’erede eletto di Lord Voldemort. Harry vide Draco giungere al lato del padre.

Dovrò duellare contro di loro o qualcosa del genere?

Sig.Malfoy, in questi tempi di guerra, lei è riconosciuto come l’erede di...” Fudge tentò, ma non poteva costringersi a pronunciare il nome di Tu-sai-chi. “Il Lord Oscuro, e sotto i parametri della legge Pax Coglinatio, l’esorto a fare il sacrificio necessario per finire una volta per aempre questa guerra. Accetta la sua responsabilità?”

“Si.”

Cosa sta succedendo? Aspetta, io ho risposto ‘si’ quando mi ha fatto la stessa domanda, no? Ed ora, Draco ha detto ‘si’, stando in piedi vicino a me...no, no, no, no, no, coglinatio significa unione, mi sono unito? Lui risponde si...il matrimonio...Merlino, per favore no. Questo non è un matrimonio. No! Non mi sono sposato con Draco Malfoy. Gli occhi di Harry si spalancarono, nel momento in cui cominciò a capire quello che stava succedendo, ma le successive parole di Fudge, gli dissero che ormai era in ritardo per poter fare qualsiasi cosa.

“L’obbligazione è completa. Dove una volta avevamo due lati avversari, ora abbiamo un solo esercito forte. Possano i nostri nemici temere la nostra forza ed i nostri amici conoscano la nostra protezione. Fudge diede una spada a Draco, che si volse al pubblico; alla stessa durata, gli Auror che tenevano Harry, lo fece girare, e Draco avvolse il braccio libero alla vita del moro, attirandolo a se. Harry cercò di lottare, tentando di allontanarsi dal tocco male accolto, ma Draco strinse ancora di più la presa.

“Rilassati, Harry, è quasi finito ormai”, gli disse a bassa voce, facendo rabbrividire Harry quando il caldo alito giunse al suo orecchio. Poi, il biondo continuò. “La pace è quasi alla nostra portata, ma dobbiamo essere forti per renderlo veritiero. Domani marceremo contro il Lord Oscuro, e finiremo una volta per sempre il suo regno del terrore. Draco alzò la spada e l’intera sala eruttò in grida alla sua salute. Anche dei membri del DA stavano gridando, notò Harry.

Qualcuno gli diede un calice e Malfoy ne trovò un altro. Improvvisamente tutti avevano un calice in mano e stavano brindando alla pace e alla battaglia imminente. Harry fu costretto a brindare con tutti, e cominciò a sentirsi molto stordito, mentre ascoltava i brindisi e i complimenti che stavano ricevendo. Non era completamente consapevole, quando Draco iniziò a trasportarlo fuori dalla sala e, in realtà, non gli importava . Non sentì Ron e Hermione lottare per riuscire ad avvicinarsi ed esser allontanato dagli Auror, le loro voci si persero nel chiasso della sala.

Harry e Draco, furono accompagnati alle stanze private di Draco, nelle prigioni sotterranee, da una squadra di Auror, condotta da Fudge, che pose gli anelli cerimoniali alle loro dita poco prima di offrirgli la buona notte e chiudersi la porta dietro.

Harry si sentiva molto confuso; sapeva che qualche cosa non andava, ma non riusciva a capire che cosa. La stanza incominciava a roteare e si sentì contento, quando Draco lo tenne stretto a se, anche se molti allarmi incominciarono a suonare nel suo cervello.

“Non mi sento troppo bene”, disse Harry, lasciando che la testa precipitasse sulla spalla di Draco.

“Va tutto bene, amore, ti tengo io”, la voce di Draco sembrava molto vicino al suo orecchio. “Solo, rilassati e permettimi di prendermi cura di tutto.

Harry sospirò e si permise di lasciarsi andare. Poteva sentire il peso degli abiti che precipitavano dal suo corpo, i bottoni che venivano aperti e la cravatta allentata. Il freddo della sera colpì la sua pelle nuda, ed improvvisamente avvertì la sensazione di volare. Aperti gli occhi, vide il soffitto di fronte a lui.

Questo è così strano, pensò.

Avvertiva il materasso molle sotto di se, e Draco sembrava stare a galla sopra di lui, mormorando cose che non riusciva a capire completamente, in una voce che lo faceva rabbrividire. Avvertì che gli venivano tolte le scarpe, poi i calzini. Avvertì una mano molle che carezzava i suoi piedi e leggeri baci che lo fecero sorridere.

Draco era di nuovo di fronte a Harry, e le sue mani accarezzarono gentilmente le scure ciocche di Harry, allontanandole dal suo viso. Harry notò che i suoi occhiali furono tolti dal viso. Draco s’inclinò più vicino, baciando le sue labbra. Sembrava...bello. Caldo. Sicuro. Harry aprì la bocca, dando a Draco il permesso perchè la sua lingua lo gustasse e lo esplorasse.

L’intero corpo di Harry stava formicolando e chiedeva insistentemente il tocco di Draco sulla pelle. Il suo cervello aveva rinunciato a spedire allarmi ed era rimasto ignorato da tempo, ed ora, Draco era l’unica cosa che esistesse.

“Oh, Dio, Draco. Di più, per favore”, esclamò Harry, inarcandosi sotto il tocco di Draco.

“Tutto quello che desideri, amore, qualsiasi cosa che desideri”, mormorò Draco contro la pelle di Harry, aprendo contemporaneamente la cintura dei pantaloni e la lampo. “Alza i fianchi, amore, permettimi di toglierti questi pantaloni.

Harry era fin troppo felice di obbedire, sentendo i pantaloni e la biancheria intima muoversi lungo le sue gambe per poi cadere a terra. Harry sentì Draco che posava sopra di lui. Le mani del biondo e la bocca, erano ovunque, toccando, baciando, mordendo, leccando, succhiando, ingoiandolo intero, sondando, pompando, tendendo.

Il mondo di Harry, era ridotto ad una macchia dove tutto era Draco. La sua voce riempiva l’orecchio di Harry, bisbigliando su quello che gli stava per fare, ed esortandolo a rispettare ogni suo comando:allarga le gambe, rilassati, di a Draco quello che senti, quello che vuoi che ti faccia...ed il sentimento di essere completo, più vicino a Draco di chiunque altro. Draco che si muove sopra di lui, nelle sue braccia, tenendolo vicino, protetto, caldo, sicuro.

Il mondo di Harry esplose in uno scoppio di brillante luce bianca, e Harry andò alla deriva, addormentandosi nelle braccia di Draco, mentre gli anelli alle loro dita, arsero e si fusero con la loro pelle, legandoli per la vita.

 

 

Draco guardò alla bellezza dai capelli neri che dormiva nelle sue braccia e sorrise. Domani condurrebbe il mondo magico in battaglia contro il Lord Oscuro, consoliderebbe la sua posizione come re supremo di tutti loro, e Harry sarà al suo fianco, come suo marito. Fudge non saprà mai che cosa l’ha colpito; l’uomo, era ancora sotto l’inganno che era lui il responsabile, che sciocco.

Domani, il mondo magico conoscerà il suo nuovo padrone, e ameranno seguirlo, senza mai neppure realizzare perché.

Lunga vita al re!  

  
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