CAPITOLO 2
L’attesa era finalmente terminata e
lo stadio, illuminato
dai raggi del sole oggi ancora più splendente che mai, aveva fatto il
tutto
esaurito e le persone, giunte da tutta Kanto e non solo, erano accorse
per il
grande incontro.
Il momento che precedeva lo scontro era per tutti snervante,
ma ad un tratto il loro sguardo si rivolse verso il centro del palco,
dove,
attraverso una pedana mobile a forma di Pokéball, comparve fermo in
piedi una
persona in divisa e con in mano un microfono pronto vicino alla sua
bocca.
- Benvenuti, gentile pubblico, alla grande sfida di Pokémon
mai esistita! – e il pubblico cominciò ad esultare giacché non vedeva
l’ora di
vedere l’inizio dello scontro, così l’uomo, non sorpreso dalla
reazione,
continuò il suo discorso - So
che state
aspettando con ansia i due contendenti, non è vero?
- E allora fai in fretta! Non voglio aspettare un momento in
più! – si arrabbiò Misty sugli spalti, mentre la sua voce veniva
coperta dal
consenso della gente verso la domanda appena fatta.
- Quindi non perdiamo altro tempo… - fece un grande respiro
– Avete già conosciuto ieri lui e il suo modo di combattere, avendo
vinto
l’onore di essere qui… Alla mia destra, lo sfidante proveniente dalla
città di
Biancavilla. Diamo un applauso al giovane Ash Ketchum!
Il ragazzo corse a grandi passi verso lo stadio accompagnato
come al solito dal suo Pikachu, quando,
fermatosi nella sua postazione, sentì il boato della gente
che lo
acclamava.
- Forza Ash! Vinci per la tua mamma! – gridò la signora
Ketchum convinta che il figlio potesse sentirla .
- E adesso il momento che tutti stavate aspettando! - e si
schiarì la voce in modo da farsi sentire meglio - Lui ha voluto
mantenere
nascosta la sua identità per fare una sorpresa a tutti voi! Ma adesso è
giunta
l’ora di vedere il suo volto!
E tutti, sentendo quella frase, erano rimasti senza fiato.
- Alla vostra
sinistra, l’organizzatore di questa competizione, ovvero il più grande
allenatore di Pokémon mai esistito… Signori e signore, il grande Mark
Smith!
“Mark Smith?” pensò Deliah
- Delia… - si rivolse a lei Oak – Ma non è…
- Si, è lui… - lo interruppe la mamma di Ash – Da quanto
tempo…
L’uomo avanzava lentamente verso la sua postazione,
aggiustandosi i lunghi capelli neri come un vero divo del cinema, fino
a quando
i due si guardarono in faccia in segno di sfida.
- Vogliamo cominciare? – cercò di provocare il ragazzo.
- Ok, sono pronto… - e si strofinò il naso.
Il ragazzo rimase sorpreso da questo gesto,visto che anche
lui lo faceva
spesso, quando ad un tratto
una voce li fece guardare verso il centro del palco.
- Interessante! L’atmosfera si fa bollente! – disse
l’arbitro – Adesso spiego brevemente le regole per tutti coloro che non
hanno
idea su come si svolgerà questo match!
E tutto il pubblico osservava l’uomo avviarsi verso il lato
del campo di combattimento, sistemandosi all’ombra sotto un ombrellone.
- Beato lui… - si lamentava Misty, visto che nel frattempo
il calore atmosferico si era alzato a causa del sole.
- In effetti potevano sistemare il pubblico al coperto! –
proseguì Oak.
- Non lamentatevi sempre! – intervenne Gary – Almeno noi
siamo seduti…
- Sono d’accordo! – confermò Tracey – Ash è lì in piedi
sotto questi odiosi raggi… Vero, signora Ketchum?
Ma Delia non rispose.
Era troppo impegnata a guardare il terreno di gioco, ed in
particolare colui che diceva di essere il più grande allenatore.
- L’incontro si svolgerà con 3 Pokémon da voi scelti e si
dichiara vincitore l’allenatore che vincerà due incontri su tre. -
continuò
l’arbitro - Siete pronti?
L’uomo alzò in aria l’altra mano libera con sole tre dita
alzate, per poi abbassarle una alla volta a mo’ di conto alla rovescia.
E, una volta concluso, la finalissima si poté finalmente inaugurare
fra il calore e l’entusiasmo del pubblico.
Il giovane allenatore prese la sua Pokéball e, con un gesto
di lancio, fece scendere in campo Quilava, evoluto appena prima di
iniziare la
lega di Sinnoh, ma quest’ultimo risultò essere troppo debole contro il
“Calcioardente” del Blaziken nemico, il quale vinse la prima sfida.
- Questo è solo l’inizio… – ironizzò Mark.
Scosso dalla rabbia, Ash mandò in campo il suo Buizel,
mentre, dalla sfera del suo rivale uscì Venusaur, che guardò il Pokèmon
d’acqua
in segno di sfida.
Gesto che ovviamente fu ricambiato.
L’allenatore di Pikachu sapeva che il suo amico era in
notevole svantaggio rispetto a quel grosso portatore del fiore rosso
sul dorso,
tant’è che la donnola aveva difficoltà ad evitare le sue potenti e
grosse
“Foglielama”, nonostante si districava facilmente fra le liane del
Pokémon.
- Forza figliolo! – pregava Delia sugli spalti.
“Come posso
sconfiggere Venusaur?” pensò Ash vedendo
il suo alleato affaticato “Lui è potente, grosso e… Ci siamo! Ho capito
come
sconfiggerlo!”
- Perché sorridi? – chiese dopo averlo guardato in faccia.
- Signor Smith… siete pronto a soccombere? – e si strofinò
il naso soddisfatto.
- Non riuscirai mai a vincere! La vittoria sarà mia! – e imitò
quel gesto.
Il ragazzo non rispose all’ultima affermazione, ma,
ignorandolo, ordinò al suo Pokémon di farsi inseguire dal nemico, che
cadde nella
sua trappola: Buizel, infatti, era troppo veloce per Venusaur il quale,
dopo
alcuni metri, inciampò sulle sue grosse zampe cadendo pesantemente a
terra.
- E adesso… Geloacquagetto! – urlò sorprendendo sia Mark,
che non aveva mai sentito nulla di simile, che i suoi amici sugli
spalti.
Il Pokémon d’acqua si lanciò verso il nemico avvolto fra le
acque, le quali improvvisamente diventarono un unico blocco di ghiaccio
che si
andò a scontrare contro l’evoluzione finale di Bulbasaur.
Il resto avvenne in qualche istante: il nemico, che nel
frattempo stava cercando di rialzarsi, cadde completamente a terra
privo di
sensi, riportando in parità il risultato.
- Ma come hai fatto? – chiese lo sfidante.
- Eppure un grande esperto come lei dovrebbe averlo capito!
– sorrise con accanto il suo Pikachu festeggiante – Dovreste saperlo
che
Venusaur è troppo grosso e goffo per compiere movimenti veloci e per
fermarsi
in tempo…
“Più lo guardo e più penso che questo ragazzo non mi è
nuovo…” rifletté Mark “Però, da come si comporta, ho come la sensazione
che…
Che sia…”.
Il 3° incontro, invece, si rivelò per Ash molto più
semplice, poiché si ritrovarono faccia a faccia Pikachu e Raichu, così,
ricordandosi il vecchio incontro contro Lt. Surge per la conquista
della
medaglia Tuono nella palestra di Arancipoli, il piccolo topo sconfisse
con
facilità la sua forma evoluta.
L’arbitro non riuscì in tempo a parlare che tutta la gente diede
inizio agli entusiasmi non appena comparve la scritta “WINNER”
sui due grandi megaschermi posti ai lati, ma ciò nonostante
riuscì a comandare la fine dell’incontro, dichiarando lo sfidante di
Biancavilla vincitore dell’incontro e dell’intera competizione.
Ash era pieno di
gioia e per esultare uscì dalla sue Pokéball i suoi fedeli alleati,
perfino
Staraptor e Snorlax, i quali però non avevano neanche visto il capo da
gioco.
E trascorsero solo alcuni minuti che ai festeggiamenti si
unirono anche i suoi amici, il professor Oak e Delia, che fu la prima a
lodare
il figlio.
- Sono orgogliosa di te! – si commosse la donna.
- Mamma…. così mi fai arrossire! – si imbarazzò il figlio,
con grande gioia di Pikachu che, ai suoi piedi, stava quasi scoppiando
a
ridere.
- Eppure è così, Ash… – intervenne Mark sotto lo sguardo
incuriosito dei presenti –Dovreste esserlo entrambi! Ed inoltre volevo
complimentarmi personalmente con te: tu ed i tuoi Pokémon avete una
perfetta
sintonia…
- La ringrazio molto…
- E tu, Delia, lo hai
cresciuto bene… - e si allontanò salutando tutti.
Queste parole lasciarono di stucco i presenti, ignorando
totalmente il significato di quell’affermazione, anche se il giovane vincitore pretese
dalla mamma il
senso dell’ultima frase.
- Andiamo a festeggiare a “Pokemon & Master”? – cercò di
deviare il discorso - Vi cucinerò qualcosa io!
- Ancora là? – si lamentò il vecchio ricercatore – Ci siamo
andati ieri…
- Siamo d’accordo, signora Ketchum… - lo ignorarono i tre
ragazzi.
Senza poter controbattere, la donna si arrese, così tutto
il gruppo si avviò per la seconda volta
consecutiva in pizzeria, ma Ash, che nel frattempo continuava a pensare
alle
parole dell’uomo, procedette a passo lento.
Perciò, vedendolo solo, Misty si avvicinò a lui, che prese
l’occasione per distrarsi un po’.
- Secondo te sono il più forte allenatore del mondo?
- Ehi, Ash! Non ti montare solo perché hai vinto, anche se
devo ammettere che sei migliorato dall’ultima volta che ti ho visto
combattere… - ma la
ragazza lo vide
ancora una volta sovrappensiero -Ma cosa ti succede? Non ti ho mai
visto così…
- Non preoccuparti…
Ma quelle angosce sparirono per un poco quando, al locale,
la festa prese il via e tutti si divertirono al loro modo: Gary era
intento a
sfogliare un quaderno di appunti assieme a suo nonno, Tracy e Misty
erano
impegnati a ballare, mentre Delia si era improvvisata viaggiatrice a
causa dei
suoi spostamenti dalla sala alla cucina.
Ash, però, era l’unico che non si divertiva.
Ma cosa voleva dire con ciò?
Nel frattempo Oak, stanco di sentire le opinioni del nipote,
si alzò dalla sedia e fermò Delia, portandola in un posto isolato dal
resto del
gruppo.
- Forse faresti meglio a dirlo. Non vedi com’è pensieroso?
- Ma ho paura per lui… - e abbassò lo sguardo - E poi non
voglio rovinare la festa…
- Delia… - e il suo tono, così come il suo sguardo, divenne
cupo e serio.
- Ok, vado da lui.
La mamma si avvicinò al figlio avanzando con lenti passi,
come se avesse paura di qualcosa,e intenta nel dirgli la verità, ma non
riuscì
ad avvicinarsi al figlio che immediatamente la porta del “Pokémon
& Master”
si aprì improvvisamente.
- Delia... lascia che sia io a raccontare al ragazzo tutta
la verità!
Tutti rimasero sorpresi nel vedere il grande allenatore Mark
Smith comparire davanti ai loro occhi, ma la cosa che li colpì
maggiormente fu udire
le sue parole.
Ed in particolare Ash non riusciva a capire cosa stava
succedendo.
- Ma cosa sta succedendo? – chiese dubbioso.
- Voglio solo raccontarti la verità, Ash…
- Non avrai intenzione di dire tutto, Mark? – si intromise
il professor Oak preoccupato – Non lasci che sia…
- Ho sempre saputo che un giorno saresti diventato come me,
figlio mio… - lo interruppe Mark ignorando le sue parole.
- Figlio? – si sorprese il giovane allenatore.
- Ma cosa vorrà dire con quelle parole? – chiese curiosa
Misty a Tracy e Gary, i quali non seppero rispondere alla domanda fatta
dalla
loro amica.
- Posso soddisfare io questa curiosità… – si rivolse a loro
l’uomo – Io sono suo padre!
I tre lo guardarono ancora più confusi del solito, e perfino
Pikachu lo stava squadrando dalla testa ai piedi, più che altro
cercando
qualcosa in comune con il suo padrone
- Delia era la mia
compagna, e proprio come te, Ash, ho sempre desiderato diventare il più
grande
Pokémon Master del mondo. Ma quando tua madre è rimasta incinta, ho per
un po’
rinunciato al mio sogno per starle accanto, proprio come dovrebbe fare
un
compagno…
- Ma poi, quando è nato Ash, te ne sei andato senza un
motivo!– si interpose Delia con tono serio – E per colpa tua ho dovuto
crescere
da sola mio figlio…
- Allora lui è… - e dopo aver ricevuto un cenno di conferma
da parte della mamma, rimase shockato - Non può essere…
- È la verità…
Mark cercò di avvicinarsi al ragazzo, ma lui, in preda
alla confusione e alla delusione, scappò via
dal ristorante, inseguito subito da Misty e Pikachu, che nella foga era
precipitato a terra.
- Sarete soddisfatti, vero? – li rimproverò il vecchio
ricercatore - Immaginavo la sua reazione…