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Autore: Sailor Saturn    14/06/2011    3 recensioni
Allora, che dire: questa raccolta è ispirata ai versi della poesia "Vivi la Vita" di Madre Teresa. Ho cercato di collegare ad ogni verso uno o più personaggi che, secondo me, rappresentano bene il verso stesso.
Spero possa piacervi! Buona lettura!
La racolta ha partecipato (tranne il capitolo 8) al contest "My Best Story- Only Edit Contest" di Luna Ginny Jackson, classificandosi quinta a pari merito e vincendo il premio "migliori personaggi femminili".
Il capitolo 8 ha partecipato al contest "Parlami di LUI" di Freddy16, classificandosi 10° a parimerito e vincendo il "premio lacrima".
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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 Hermione Granger

LA VITA E' UN MISTERO, SCOPRILO

 

Cosa succede quando scopri che non sei semplicemente strano ma sei speciale? Sei, volente o nolente, incredibilmente diverso da quello che, per tutta la vita, hai considerato normale.

 

* * *

Una ragazzina di dieci anni camminava a passo spedito per le vie di Londra, i lunghi ricci resi crespi dal vento, le mani strette attorno alle spalline della cartella. Il suo viso, contratto in una smorfia severa, poteva ingannare sulla sua età, facendola sembrare più grande.

:<< E' più matura di tutti i suoi compagni. Dovreste pensare alla possibilità di mandarla in una Scuola Privata, in modo che Hermione abbia la possibilità di sfruttare le sue capacità >>. Queste erano le frasi che, gli insegnanti della ragazzina, ripetevano spesso ai suoi genitori.

Ma nessuno la capiva, la capiva davvero. I genitori di Hermione, i signori Granger, erano due dentisti, molto impegnati con il loro lavoro. Benché adorassero oltre ogni immaginazione la figlia, molto spesso il loro lavoro aveva la precedenza. Si rimproveravano spesso per questo ma la loro bambina, il loro genietto, li guardava sempre con un sorriso dolcissimo e diceva :<< Mi volete bene? >>

:<< Ma certo tesoro! >> rispondevano i genitori, un po' sorpresi.

:<< A me questo basta >> concludeva con dolcezza quella piccola, grande donna.

Essendo figlia unica, dalla più tenera età Hermione ha imparato a badare a sé stessa, cercando di contare il più possibile sulle sue forze. Sapeva bene che i suoi genitori c'erano e ci sarebbero stati sempre ma lei tendeva a voler essere indipendente. Forse troppo, per una bambina di soli dieci anni.

I migliori amici della piccola Hermione erano i libri, libri di ogni tipo: libri di storia, di geografia, di matematica e scienze, di letteratura. I suoi preferiti, però, erano senza dubbio i libri di fantasia, quelli dove c'erano i principi e le principesse, i draghi, le fate e la magia. Quei libri si trovavano nello scaffale più alto della libreria perché i genitori della bambina credevano che non le interessassero. Quello che non potevano immaginare, però, era che la loro bambina aveva un segreto. Quando i suoi genitori uscivano di casa, lei si posizionava davanti alla libreria e, desiderando intensamente di tenere in mano uno di quei magici libri dell'ultimo scaffale, chiudeva gli occhi. Quando gli riapriva, il libro era nelle sue mani. Come per magia. Quando poi i suoi genitori tornavano, il libro veniva rimesso al suo posto, con lo stesso sistema.

Hermione conviveva con questo segreto da tanto tempo, da quando aveva sei anni. Anche altre volte era capitato che accadessero cose strane intorno a lei, specialmente quando era arrabbiata.

Quel giorno, ad esempio, un suo compagno di classe, il viziatissimo Mark Hopkins, continuava a prenderla in giro per via dei suoi capelli (troppo ricci e crespi) e dei suoi denti (troppo grandi).

:<< Davvero, Granger, dovresti nasconderti! Con che coraggio vai in giro conciata così?! Sei un bizzarro spettacolo della natura: denti da castoro e capelli a nido di uccello >>.

E i suoi compagni di classe avevano cominciato a ridere, come degli sciocchi. Nessuno si disturbò a difendere “la secchiona”. Hermione era così arrabbiata che a stento riusciva a contenersi. Le lacrime pungevano gli occhi ma lei, testarda e orgogliosa, cercava in tutti i modi di non farle uscire.

Poi accadde. Quando Mark si alzò dalla sedia, non fece in tempo a fare un passo che cadde faccia a terra sul pavimento. Mentre tutti ridevano, Hermione guardò le scarpe del ragazzino e vide che le stringhe erano allacciate insieme. Fin qui, nulla di strano, poteva essere un semplice scherzo. Il problema era che Hermione, quelle scarpe, le aveva guardate poco prima ed erano normalmente allacciate.

“ Ma come può essere? ” si chiese per l'ennesima volta la ragazzina, mentre percorreva il vialetto di casa. Il suo sguardo fu attirato da quello di un gatto soriano, rigidamente seduto sui gradini che portavano alla sua porta di ingresso. Hermione lo guardò attentamente: erano diversi giorni che quel gatto le girava intorno e non capiva perché. Scrollando le spalle, entrò in casa. Aveva troppi pensieri per pensare anche al gatto.

:<< Ciao mamma, ciao papà sono a casa! >> disse Hermione, con la gioia nella voce. Adorava tornare a casa il venerdì pomeriggio, perché lo studio dei suoi genitori era chiuso e loro la aspettavano a casa.

:<< Bentornata tesoro! >> la signora Granger andò incontro alla sua bambina, abbracciandola e togliendole la cartella dalle spalle :<< Come è andata la giornata? >>

:<< Molto bene- rispose Hermione – abbiamo ripassato l'intero programma di matematica, per prepararci alle scuole medie. È stato divertente! Mi piace la matematica, è logica! >> concluse sorridendo la ragazzina.

:<< Fammi indovinare, hai battuto tutti a suon di moltiplicazioni e divisioni, vero? >> chiese, il signor Granger, raggiungendo la moglie e la figlia in cucina.

Hermione sorrise e disse fiera :<< Moltiplicazioni e divisioni a due cifre! >>

:<< E bravo il mio genietto! >> disse il signor Granger ridendo, mentre si chinava a baciare la guancia della sua bambina. Hermione adorava quei momenti, quando la mamma e il papà erano tutti per lei. Se si impegnava tanto nello studio non era solo perché amava la conoscenza, lo faceva sopratutto per rendere i suoi genitori fieri di lei. “ Ce la posso fare” si ripeteva sempre la bambina “ posso essere la migliore! Lo posso fare per loro” voleva che i suoi genitori fossero fieri di lei, in modo da poterli in qualche modo ripagare per tutto quello che facevano per lei.

Hermione era solo una bambina, ancora non poteva capire che, se fosse stato necessario, i suoi genitori avrebbero donato la vita per lei, semplicemente perché era la loro piccolina. Erano già incredibilmente fieri di lei, non avevano bisogno che Hermione fosse la migliore.

Mentre la famiglia Granger era riunita in cucina, chiacchierando di quello che avevano fatto durante la mattinata, qualcosa di incredibilmente strano si stava verificando all'esterno: il gatto soriano visto da Hermione si era nascosto in un vicolo poco distante dalla casa della ragazzina e, da quello stesso vicolo, non ne era più uscito. Al suo posto comparve una donna, il corpo e i vestiti nascosti da un grande mantello nero. Senza farsi notare si avvicinò alla porta di casa Granger, suonò il campanello e attese. Udì dall'interno la voce della signora Granger dire ad Hermione di aprire la porta e, poco dopo, sentì la bambina chiedere :<< Chi è? >>

:<< Sono la Professoressa McGrannit, dovrei parlare con i Signori Granger >> rispose la donna. Dopo un attimo di silenzio la porta si aprì, rivelando il Signore e la Signora Granger :<< Possiamo esserle utili? >> chiese la Signora Granger

:<< Certo ma prima vorrei, se non vi dispiace, entrare in casa. Dovrei parlarvi di Hermione >> rispose la professoressa.

I signori Granger guardarono leggermente sospettosi quella donna vestita in modo così strano, che si presentava alla loro porta chiedendo di parlare della loro bambina. Dopo un lungo momento di indecisione, si spostarono e la fecero accomodare. Non riuscivano a capirne il motivo ma sentivano di dover dare alla donna la possibilità di parlare. La Professoressa McGrannit notò una bella casa, accogliente e spaziosa, in cui i libri erano i padroni assoluti.

:<< Prego si accomodi in salotto. Hermione è di là >> disse la Signora Granger.

Entrando in salotto, la McGrannit vide Hermione Granger per la prima volta: era seduta a gambe incrociate su una poltrona, intenta a leggere un libro. Sbirciando il titolo, la Professoressa sorrise: Mago Merlino: leggenda e verità. Forse quella ragazzina non era del tutto all'oscuro sulla verità.

Hermione alzò la testa dal libro, guardando con curiosità la nuova arrivata. La Professoressa McGrannit si accomodò sulla poltrono difronte quella della ragazzina e le due passarono qualche minuto a guardarsi. Quello scambio di sguardi fu interrotto dalla Signora Granger che, sedendosi sul divano insieme al marito, disse :<< Hermione, lei è la Professoressa McGrannit e vorrebbe parlare di te >>

:<< Buonasera Professoressa >> fece Hermione, rispettosa.

:<< Buonasera Hermione- disse la McGrannit sorridendo appena- il mio nome è Minerva McGrannit e sono venuta qui per parlare con te e i tuoi genitori della tua possibile ammissione nella scuola dove insegno io >>.

La McGrannit si aspettava una serie di domande- sul tipo di scuola in cui lavorava, su dove era situata, su come aveva ricevuto il nominativo di Hermione- sia dai Signori Granger che dalla loro figlia. Quello che non si sarebbe mai aspettata era il sorriso di Hermione e la sua voce gentile chiedere :<< Ha detto di chiamarsi Minerva, Professoressa? Come la dea romana della saggezza! È un bellissimo nome! Anche il mio nome deriva dalla mitologia! >>

:<< Hermione!- protestò la Signora Granger- ti sembra il caso? >>

:<< Suvvia tesoro, non arrabbiarti! Infondo è colpa mia se Hermione ha una vasta conoscenza in campo mitologico. Le racconto storie da quando le cambiavo i pannolini! >> disse sorridendo il Signor Granger.

:<< Sì, è vero, ma... >> provò a controbattere la Signora Granger.

:<< Non si preoccupi, signora- si intromise la Professoressa McGrannit- sono felice che Hermione abbia una mente così acuta e aperta alla conoscenza. Sono caratteristiche molto apprezzate nella nostra Scuola >> concluse orgogliosa la Professoressa.

Prima che il discorso potesse toccare un qualunque altro argomento la Signora Granger, da perfetta padrona di casa, servì il thè e dei biscotti. Non sia mai che si dica che i Granger sono persone inospitali!

Dopo i convenevoli di rito, la conversazione verté sull'argomento che interessava maggiormente alle persone presenti nel salotto: la scuola dove lavorava la Professoressa e il motivo che l'aveva spinta a cercare Hermione. La Professoressa McGrannit, prima di iniziare a parlare, attese qualche minuto. Quando iniziò il suo discorso, la sua voce era sicura, senza tremiti, come quando faceva lezione ai suoi alunni :<< Come ho già detto, il mio nome è Minerva McGrannit e insegno da molti anni in una Scuola nella quale, molti anni fa, fui anche allieva. La Scuola in questione ha una durata di sette anni, al termine dei quali verrà consegnato a ciascuno studente un Diploma che gli permetterà di intraprendere la professione che desidera. La scuola ha degli alloggi interni, dove i ragazzi rimangono per un periodo di tempo che va dal primo settembre al primo di giugno, con la possibilità di tornare a casa per Natale e Pasqua. Le lezioni iniziano alle 8.30 del mattino e terminano alle 16.30 del pomeriggio. Sono inframezzate dalla pausa pranzo. Al termine delle lezioni, gli studenti possono girare liberamente per la Scuola e il Parco ad essa annesso, nei limiti dei confini indicati. Dopo cena è previsto un coprifuoco per tutti gli studenti, allo scattare del quale devono trovarsi tutti nelle loro camerate. I corridoi, durante il coprifuoco, sono controllati da Prefetti e Caposcuola, studenti particolarmente degni di merito. Oggi mi trovo qui perché vorrei dare a Hermione la possibilità di studiare in questa scuola >>.

Per tutta la durata del discorso della Professoressa, i componenti della famiglia Granger rimasero in silenzio, ascoltando attentamente le parole della donna. Hermione era rapita dalle sue parole: poteva già immaginarsi nei corridoi di quella scuola, studiando materie sicuramente interessanti, sotto la guida di professori competenti come la McGrannit. I pensieri della ragazzina vennero interrotti dalla Signora Granger che chiese :<< Tutto quello che ha detto professoressa ci fa capire che la scuola in cui lavora è molto prestigiosa e, a giudicare da come si presenta lei, sono sicura che anche gli insegnanti siano molto validi >>.

La Professoressa McGrannit annuì, seria, come a voler confermare con il solo cenno del capo le parole della donna seduta poco distante da lei.

:<< Tuttavia... >> e qui la Professoressa capì che mancava poco al raggiungimento del punto della questione. I Signori Granger erano troppo intelligenti per non porsi quella domanda.

:<< Come mai proprio Hermione? Certo la nostra bambina è molto intelligente ma perché avete scelto proprio lei? E sopratutto, come avete avuto il suo nome? >> concluse con voce leggermente sospettosa la Signora Granger.

Hermione guardava sua madre con gli occhi spalancati. D'accordo, le stesse domande erano sorte anche a lei ma non capiva perché la madre fosse così sospettosa. Guardando suo padre, la ragazzina lo vide sorridere nella sua direzione.

:<< Scusi mia moglie se le è sembrata troppo diretta ma Hermione è la nostra bambina. Vogliamo solo il meglio per lei >>. La piccola Hermione sentì il cuore gonfiarsi di affetto per i suoi genitori. E capì, molto prima di altri ragazzi, il perché i genitori fanno determinate scelte per i loro figli. Possono sembrare iperprotettivi, a volte severi, spesso petulanti ma in ogni loro gesto, anche il più piccolo, vi è racchiuso tutto l'amore del mondo. Perché per un genitore, niente al mondo è più importante del suo bambino.

La Professoressa McGrannit rispose :<< Mi rendo conto benissimo di tutto questo, non si preoccupi Signor Granger >>. La donna concluse la frase voltandosi verso Hermione e la bambina, guardando in quegli occhi così profondi, riuscì a pensare solo una cosa “ Lei sa!”.

:<< Vedete- cominciò la Professoressa – la nostra Scuola è molto particolare poiché accoglie al suo interno ragazzi con capacità... fuori dal comune, per così dire >>.

I Signori Granger ascoltavano con interesse le parole della donna, un po' stupiti dal fatto che procedesse così lentamente con il suo discorso. Quasi avesse paura di spaventarli.

:<< I ragazzi che frequentano la nostra scuola vengono tenuti d'occhio da quando sono molto piccoli, proprio perché vogliamo essere sicuri di non esserci sbagliati nel considerarli possessori delle capacità di cui vi ho accennato prima >>.

Una voce dolce, ma al contempo decisa, interruppe il discorso della donna :<< Professoressa, mi scusi, ma come si chiama la scuola? >>.

La McGrannit guardò negli occhi Hermione e vi lesse un uragano di emozioni contrastanti: curiosità, voglia di sapere, paura... consapevolezza. Fu per questo che decise di rispondere sinceramente :<< Hogwarts, Hermione. Il nome completo è Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts >>.

Ci furono diverse reazioni a quell'affermazione. Hermione spalancò gli occhi, consapevole, ora più che mai, di essere diversa ma diversa in senso buono. La Signora Granger balzò in piedi cominciando a blaterare frasi senza senso, dicendo che non era possibile e che non voleva più ascoltare cialtronate simili. Eppure, in fondo al suo cuore, cominciava a capire. La reazione più sorprendente, la McGrannit la vide dal Signor Granger. L'uomo si alzò e si incamminò fino alla poltrona dove era seduta la figlia. Giunto a destinazione, si inginocchiò davanti alla ragazzina e, abbracciandola, le sussurrò all'orecchio :<< Ho sempre saputo che eri troppo speciale per questo mondo >>. Hermione spalancò gli occhi e si tirò indietro dall'abbraccio, per vedere in faccia il suo papà. E, quello che vide, le fece venire le lacrime agli occhi: il Signor Granger aveva dipinto in viso lo sguardo più fiero e orgoglioso che Hermione avesse mai visto. L'unica cosa che riuscì a fare fu riabbracciare il suo papà e sussurrargli un commosso “ Ti voglio bene”.

La Signora Granger, intanto, si era seduta e si teneva la testa fra le mani. La alzò solo quando sentì vicino a sé la presenza del marito e della figlia.

:<< Mamma- disse Hermione – Hai... hai paura di me? >>. La donna guardò la figlia stupita.

:<< Paura di te? Tesoro, ma scherzi?! - la donna abbracciò forte la sua bambina, accarezzandole i capelli- Sono stupita, certo, ma dovevo sapere che prima o poi sarebbe successo qualcosa del genere. Insomma, a due anni hai fatto volare per la stanza tutti i soprammobili, solo perché ti avevamo tolto di mano un libro! >>

:<< Davvero ho fatto questo? >>

:<< Sì tesoro- confermò il Signor Granger – e ci abbiamo messo parecchio a pulire tutto! >>

:<< E' normale un comportamento del genere. La magia si manifesta nei bambini sopratutto quando sono arrabbiati o spaventati >> spiegò la Professoressa McGrannit.

Il Signore e la Signora Granger vollero vedere qualche magia e la strega li accontentò. Passarono il pomeriggio a fare domande, mentre un' Hermione eccitata come non mai, non stava ferma un momento. Alla fine dell'incontro, la ragazzina sapeva quasi ogni cosa sul mondo magico.

Mentre accompagnava la Professoressa alla porta, Hermione era al settimo cielo. Aveva finalmente capito perché poteva fare tutte quelle cose strane che non riuscivano a nessun altro. Quando poi la Professoressa McGrannit le consegnò La Lettera la felicità di Hermione raggiunse livelli spaziali. E, mentre dall'uscio di casa salutava la Professoressa e la vedeva sparire in un vicolo, Hermione era fermamente convinta di una cosa: quella nuova vita che stava per iniziare, sarebbe stato un bellissimo mistero da scoprire giorno per giorno.








Angoletto:
Buongiorno a tutti/e!! Mi rendo conto di essere sparita per un pò, ma siamo in periodo di esami e trovare un momento per scrivere non è facile!
Spero possiate perdonarmi! Allora, che dire di questo capitolo... Bè, niente in particolare! :P
Spero solo che i personaggi non siamo risultati troppo OOC perchè ho cercato di renderli più IC possibile. Ho deciso di non dare dei nomi hai Signori Granger per il semplice motivo che zia Row non ci da indicazioni a riguardo!
Come sempre ringrazio di cuore tutte le persone che mi seguono e hanno messo la raccolta tra preferiti/ seguiti e ricordate: GRAZIE!! *-*
Vorrei inoltre dedicare il capitolo alle fantastiche persone che hanno recensito fino adesso: grazie di cuore, i vostri commenti mi emozionano sempre!! *-* *-*
Un abbraccio a tutti!
Sailor

  
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