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Autore: ivi87    14/06/2011    10 recensioni
Una nave da crociera, un matrimonio e un omicidio... Kate alla ricerca della felicità. Riuscirà a lasciarsi andare?
Rating arancio.
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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#2 Il matrimonio

 

Le due damigelle stavano guardando per la prima volta i vestiti che avrebbero indossato da lì a poche ore.

Erano nella suite degli sposi insieme a Jenny e a sua madre.

Una camera enorme degna di una regina.

“Casa mia è due volte più piccola” commentò Lanie distogliendo lo sguardo dal proprio abito per tornare ad ammirare la stanza

Jenny sorrise “E la vostra camera com’è? Vi piace?” domandò premurosa.

Stavano imparando poco a poco a conoscersi. Ma Jenny lo capì da subito, che oltre ad un uomo fantastico, aveva trovato anche due 

amiche meravigliose.

“Scherzi? È magnifica! Stanotte pigiama party sorella, non sento scuse!” rispose Lanie facendo l’occhiolino a Kate.

“Non vedo l’ora, sarà come ritornare al college”  rispose entusiasta.

Aveva proprio bisogno di scrollarsi di dosso la detective Beckett per far prendere un po’ di aria a Kate.  

La Signora Duffy-O’Malley si avvicinò alla figlia cominciando a scrutarla in volto.

“Mamma che fai? Perché mi fissi?” chiese preoccupata Jenny.

“Tesoro, che sciocchezze, non ti sto fissando. Sto cercando di immaginare quale colore di fard si intona meglio al tuo incarnato” rispose 

naturalmente.

Le ragazze risero insieme.

“Per un momento mi è sembrata Martha Rodgers” constatò Kate.

Jenny sorrise complice con Lanie.

“Che c’è?” domandò Kate, sorpresa.

“Niente, sono giusto dieci minuti che non lo nomini” le fece notare Lanie.

“Non mi sembra di averlo nominato!” mettendosi immediatamente sulla difensiva.

Ma Jenny controbattè, veloce “Peggio, hai nominato sua madre!”

“Passi la sposa, ma solo perché..beh, è la sposa! Ma tu…” e puntò un dito contro la sua migliore amica”..stanotte ti conviene dormire con 

un occhio aperto! Sappi che ero tremenda al college!” la minacciò Kate.

L’ennesima risata scoppiò fragorosa.

La madre di Jenny le riportò momentaneamente all’ordine.

“Su su ragazze, fateci vedere come state dentro quei vestiti”

Pochi minuti dopo Kate e Lanie stavano di fronte all’enorme specchio della cabina armadio, in piedi l’una di fianco all’altra.

I due vestiti erano identici, interamente in merletto e senza spalline; il tessuto partiva da sotto le braccia avvolgendo il seno e scendeva fino 

a metà coscia.

Differivano solo nel colore.

Kate in rosa pallido. Lanie in azzurro acqua.

“Oh mio dio!” esclamò Jenny “sembrate due principesse!!”

Kate si guardò bene. Non era abituata a vestirsi così, però si piaceva.

Pregustava già lo sguardo di Castle non appena l’avrebbe vista.

Ecco. Di nuovo lui. Per fortuna questa volta l’aveva solo pensato!

“A Castle verrà un infarto” l’affermazione di Lanie la destò dai suoi pensieri ma fece guadagnare all’anatomopatologa un occhiataccia.

Ma l’amica non demorse “anche ad Javier però!” guardandosi bene anche lei.

“Meravigliose” esclamò la signora Duffy-O’Malley commossa.

“No, mamma, non cominciare…” la pregò sua figlia, abbracciandola.

Kate le guardò con un sorriso amaro.

Lanie se ne accorse “Che ne dite se aiutiamo la sposa ad infilarsi nell’abito?” propose per distrarre sia Kate che la madre di Jenny 

dall’imminente pianto.

 

Poche stanze più in là Castle ed Esposito stavano compiendo i loro doveri da testimone: sfottere lo sposo.

“Il cravattino c’è..” disse Castle.

“I gemelli, pure..” gli fece eco Esposito.

Ryan li seguiva attento, non capendo il perché di quell’inventario.

“cosa manca…mmmm…ah si, il cappio al collo!!”

I due testimoni scoppiarono a ridere.

“Ah, ah, divertente, davvero” Ryan lanciò loro la giacca che aveva in mano, poi proseguì “Certo che, detto da te Castle..”

Rick tornò serio e fingendosi offeso, si infilò la giacca dello smoking.

“Ha ragione lui, amico, che battute fai?” lo imbeccò subito Esposito

“Ehy, mi abbandoni così?”

Javier si avvicinò a Ryan con fare indifferente, mettendogli una mano sulla spalla “Che ci vuoi fare…” poi di colpo si scaraventò su di lui 

sfregandogli il pugno sulla testa “il mio fratellino si sposa!!” scatenando le risate di Castle e le urla di Ryan.

Di anno in anno Castle sentiva di avere trovato degli amici veri.

Da scrittore di fama mondiale quale era non era mai stato circondato da molte amicizie.

Troppo faticoso capire chi ti voleva bene davvero e chi solo per la fama e i soldi.

Ma da quando Kate Beckett lo aveva condotto alla centrale di polizia ormai tre anni orsono, sapeva di aver vinto alla lotteria.

Aveva trovato tre persone fantastiche.

Due fratelli, gli stessi nella stanza assieme a lui.

E una donna straordinaria di cui andava letteralmente pazzo.

La sua musa e migliore amica.

Perché con lei poteva parlare di tutto. Tranne che dei suoi reali sentimenti.

“Ci sei amico?”

Ryan gli passò le mani davanti agli occhi.

“Tieni, metti questo” e gli passò un papillon rosa e un fazzoletto da taschino del medesimo colore.

Li osservò perplesso. Poi vide che Esposito ne aveva due uguali ma azzurri.

“Dovete essere intonati alle vostre dame, o Jenny mi ammazza” precisò lo sposo.

Castle li fissò, ancora tra le sue mani.

Sorrise immaginandosi la sua detective in abito rosa. Decisamente una novità.

“Ehi Castle, mi fai un favore?” domandò Esposito

“Sicuro!”

“Quando la vedi, non svenire, ok?”

“Si per favore, non mi rovinare la cerimonia!” rincarò Ryan

Castle non potè fare a meno di ridere. E negare sarebbe stato solo patetico e inutile.

Ma nemmeno poteva confessare così apertamente però..

“Non capisco a cosa alludiate” disse serio cominciando ad annodarsi il papillon “ma tenete a portata di mano un defibrillatore..”

 

La notte era calata da ore ormai ma la festa non sembrava voler finire.

Tutto era andato a meraviglia.

Da quando le damigelle fecero la loro entrata a braccetto dei due testimoni a quando Jenny aveva attraversato il ponte scortata dal padre.

La brezza leggera muoveva le decorazioni e i petali dei fiori, rendendo tutto più magico.

E il tramonto era da mozzare il fiato.

La madre di Jenny pianse più volte.

E al momento dello scambio degli anelli e del fatidico sì, anche Lanie e Kate si commossero.

Dopo cena, si aprirono le danze e i festeggiamenti a cui tutta la nave partecipò.

Kate era nuovamente al parapetto della nave, a fissare il mare.

Rick la raggiunse con due bicchieri di champagne.

La donna sorrise prendendo il flute. Non l’aveva lasciata tutta sera.

Nonostante le altre donne se lo stessero mangiando con gli occhi.

Soprattutto le cugine di Jenny, una più bella dell’altra.

Lui le era corso dietro come un cagnolino tutto il tempo.

Bevve un sorso guardandolo negli occhi.

Adorava avere questo potere su di lui. Non l’avrebbe mai ammesso, ma fare la musa non era così male.

“Ti va di ballare? Non l’abbiamo ancora fatto” domandò Rick.

“Si che abbiamo ballato…” rispose beffarda. Capendo che era solo una scusa per stringerla ancora.

“Quello era il ballo che le damigelle devono fare con i testimoni, è la tradizione, è una formalità e non avevamo scelta” rispose prontamente.

Kate rise, non si può certo dire che Castle sia uno che molla.

“Adesso invece te lo chiedo come si deve” fece una pausa teatrale e con un colpetto di tosse si schiarì la voce “Mi concederesti l’onore di 

questo ballo, Kate?”

In risposta, Kate, si morse il labbro inferiore, palesemente.

Finchè la detective Beckett restava a cuccia, Kate era libera di flirtare quanto gli pareva.

E perché non torturalo un po’ il suo plucky sideckik. Come quella volta con la ciliegia.

La sua faccia l’aveva ripagata di tutti i problemi che le causava durante le indagini.

“Perché no..” rispose infine.

Finirono di bere e si avvicinarono alla pista.

Rapidamente Kate si guardò intorno per scorgere Lanie.

Voleva evitare di passare la notte tra battutine e frecciatine dell’amica per aver ballato con Castle.

Ma non la vide da nessuna parte e nemmeno il suo compagno.

“Sei bellissima, lo sai?” le sussurrò stringendola a sé.

Kate lasciò perdere la folla. I loro volti erano pericolosamente vicini.

“Davvero? Perché non avevi una bella cera quando mi hai vista” ammiccando vistosamente. Sapeva perfettamente di avergli fatto un certo 

effetto.

L’aveva praticamente visto strozzarsi con la sua stessa saliva.

Rick rise. Beccato in pieno.

“Già beh, che ci vuoi fare..è tutta colpa tua..”

 

Il ballo finì. Ma ne seguirono altri intervallati da vari flute di champagne.

Anche se entrambi dimostrarono di reggere bene l’alcol, verso le quattro decisero di avviarsi verso le rispettive camere.

Rick da galantuomo accompagnò la donna di fronte alla porta di camera sua e di Lanie.

Le prese una mano e avvicinandosi le baciò una guancia.

Come quando la voleva distrarre per rubarle le foto dell’omicidio durante la loro prima indagine.

E bravo Rick, si disse Kate, che per tutta risposta con l’altra mano lo accarezzò sul collo, ancora proteso verso di lei, facendolo sussultare.

Per tutta la serata avevano fatto questo botta e risposta di gesti e sguardi.

Uno a uno palla al centro. Finivano sempre in parità.

Poi Rick si allontanò, diretto verso la sua stanza. Ma camminando all’indietro, per non interrompere subito il contatto visivo.

E Kate fece altrettanto. Si appoggiò, di spalle, alla maniglia, senza nemmeno guardarla.

Poi però fu costretta a voltarsi, perché la porta non si apriva.

Provò ancora. Niente da fare.

Rick, mesto mesto, le fu subito vicino.

“Problemi?”

Come in risposta alla sua domanda, dall’interno della stanza si sentirono dei gemiti accompagnati a dei risolini.

Kate si voltò allibita “O.MIO.DIO.”

Rick era parecchio divertito dalla situazione.

Ecco dov’erano finiti Lanie ed Esposito!

E per fortuna che dovevano assolutamente fare un pigiama party!

“E io dove dormo?” sussurrò Kate, più a sè stessa in realtà.

Il sorriso a 356 denti sul volto di Rick pareva non avere dubbi.

 

Kate si aggirava per la stanza di Castle e Esposito, circospetta.

Come se fosse su una scena del crimine.

Che bell’amica, Lanie, a metterla in quella situazione.

Un conto era flirtare con lui. Tutto un altro paio di maniche dormirci assieme!

Rick uscì dal bagno con addosso i pantaloni di una tuta e una canottiera.

Kate si fiondò a cambiarsi per levarsi dall’imbarazzo ma si segnò mentalmente di dare un’ulteriore occhiata ai bicipiti dello scrittore.

Ne uscì con una maglia lunga che Castle le aveva prestato. Più lunga del suo vestito, come aveva precisato lui nel momento stesso in cui lei 

aveva tentato di protestare.

Lui era sdraiato a letto sopra le coperte.

Nonostante il caldo sapeva che lei si sarebbe infilata sotto le lenzuola.

E così fece. E calò pure il silenzio.

Entrambi supini a fissare il soffitto. Insonni.

“E’ stato bello vero?” sussurrò dopo un po’ Rick.

“Il matrimonio?”

“Si, beh, tutto… anche il resto”

“I nostri balli?” azzardò lei, nonostante fosse pericoloso rievocare certi sguardi e sfioramenti proprio ora che erano a letto insieme.

“Già, proprio quelli”

“Si..è stato bello...” ammise lei.

Lo sentì voltarsi verso di lei. E anche al buio potè notare che i suoi occhi si erano illuminati “Davvero?”

Lei rise “Castle dormi!” e poi, prima di voltarsi su un fianco “e tieni le mani a posto”

“Per chi mi hai preso? Per un maniaco sonnambulo?” sbadigliando

“Devi sempre avere l’ultima battuta, vero?” seguendolo nello sbadiglio.

Per qualche secondo nessuno disse più nulla.

Assopiti di colpo.

“Si” riuscì a sussurrare però Castle prima di entrare nel dormiveglia.

Un dormiveglia agitato. Probabilmente dato dalla vicinanza di Kate.

E il pensiero di provare a sfiorarla, anche solo un braccio o i capelli accompagnò l’inizio dei suoi sogni. Tanto lo sapeva perfettamente che le 

sue erano minacce vuote.

Ma sì, solo i capelli, che male poteva farle?

L’urlo che sentì però lo fece desistere immediatamente.

Anzi, lo svegliò proprio, facendolo balzare a sedere.

Kate era accanto a lui, seduta e altrettanto scossa.

“Giuro che non ti ho toccata!” urlò alzando le mani dietro la testa.

Kate si passò le mani in volto per darsi una svegliata.

“Non sono stata io a urlare, Castle!” e velocemente scese dal letto e guardò fuori dalla porta.

Un gruppetto di passeggeri si era ammucchiato nel corridoio, una decina di porte più in là.

Castle le fece segno di rientrare, vista la mise che indossava.

Lei lo lasciò uscire e si sporse dalla porta solo con la testa.

Quando raggiunse la piccola folla che si era creata, guardò all’interno della stanza.

L’espressione sul suo volto fece capire a Kate che era successo qualcosa di grave.

Le fece segno di raggiungerlo e cominciò a fare allontanare le persone, come un provetto poliziotto.

Kate, fregandosene dell’abbigliamento, lo raggiunse preoccupata e come pochi secondi prima aveva fatto Castle, guardò all’interno della 

stanza.

Era abituata a scene del genere ma di certo non se l’aspettava proprio durante il matrimonio di Ryan e Jenny.

“Credi che ora Lanie e Esposito apriranno la porta?” chiese una voce alle sue spalle. 

 

 

Angolo dell'autrice:
So che KateRina24 e Angol non saranno contente che Ryan non sia più disponibile...mi dispiace ragazze... XD
Detto questo, che dire...dal prossimo capitolo inizia la parte investigativa. Vi informo subito che non sono particolarmente portata però, perciò la parte dominante della ff resta comunque quella emotivo/sentimentale... opinioni, consigli e critiche sono sempre ben accetti!!
Fatemi sapere cosa ne pensate!!!
Buona lettura a tutte!!

Ivi87
   
 
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