#2
Il matrimonio
Le
due damigelle stavano guardando per la prima volta i vestiti che
avrebbero
indossato da lì a poche ore.
Erano
nella suite degli sposi insieme a Jenny e a sua madre.
Una
camera enorme degna di una regina.
“Casa
mia è due volte più piccola”
commentò Lanie distogliendo lo sguardo dal proprio
abito per tornare ad ammirare la stanza
Jenny
sorrise “E la vostra camera com’è? Vi
piace?” domandò premurosa.
Stavano imparando poco a poco a conoscersi. Ma Jenny lo capì da subito, che oltre ad un uomo fantastico, aveva trovato anche due
amiche
meravigliose.
“Scherzi?
È magnifica! Stanotte pigiama party sorella, non sento
scuse!” rispose Lanie
facendo l’occhiolino a Kate.
“Non
vedo l’ora, sarà come ritornare al
college”
rispose entusiasta.
Aveva
proprio bisogno di scrollarsi di dosso la detective Beckett per far
prendere un
po’ di aria a Kate.
La
Signora Duffy-O’Malley si avvicinò alla figlia
cominciando a scrutarla in
volto.
“Mamma
che fai? Perché mi fissi?” chiese preoccupata
Jenny.
“Tesoro, che sciocchezze, non ti sto fissando. Sto cercando di immaginare quale colore di fard si intona meglio al tuo incarnato” rispose
naturalmente.
Le
ragazze risero insieme.
“Per
un momento mi è sembrata Martha Rodgers”
constatò Kate.
Jenny
sorrise complice con Lanie.
“Che
c’è?” domandò Kate, sorpresa.
“Niente,
sono giusto dieci minuti che non lo nomini” le fece notare
Lanie.
“Non
mi sembra di averlo nominato!” mettendosi immediatamente
sulla difensiva.
Ma
Jenny controbattè, veloce “Peggio, hai nominato
sua madre!”
“Passi la sposa, ma solo perché..beh, è la sposa! Ma tu…” e puntò un dito contro la sua migliore amica”..stanotte ti conviene dormire con
un
occhio aperto! Sappi
che ero tremenda al college!” la minacciò Kate.
L’ennesima
risata scoppiò fragorosa.
La
madre di Jenny le riportò momentaneamente
all’ordine.
“Su
su ragazze, fateci vedere come state dentro quei vestiti”
Pochi
minuti dopo Kate e Lanie stavano di fronte all’enorme
specchio della cabina
armadio, in piedi l’una di fianco all’altra.
I due vestiti erano identici, interamente in merletto e senza spalline; il tessuto partiva da sotto le braccia avvolgendo il seno e scendeva fino
a
metà
coscia.
Differivano
solo nel colore.
Kate
in rosa pallido. Lanie in azzurro acqua.
“Oh
mio dio!” esclamò Jenny “sembrate due
principesse!!”
Kate
si guardò bene. Non era abituata a vestirsi così,
però si piaceva.
Pregustava
già lo sguardo di Castle non appena l’avrebbe
vista.
Ecco.
Di nuovo lui. Per fortuna questa volta l’aveva solo pensato!
“A
Castle verrà un infarto” l’affermazione
di Lanie la destò dai suoi pensieri ma
fece guadagnare all’anatomopatologa un occhiataccia.
Ma
l’amica non demorse “anche ad Javier
però!” guardandosi bene anche lei.
“Meravigliose”
esclamò la signora Duffy-O’Malley commossa.
“No,
mamma, non cominciare…” la pregò sua
figlia, abbracciandola.
Kate
le guardò con un sorriso amaro.
Lanie se ne accorse “Che ne dite se aiutiamo la sposa ad infilarsi nell’abito?” propose per distrarre sia Kate che la madre di Jenny
dall’imminente
pianto.
“Il
cravattino c’è..” disse Castle.
“I
gemelli, pure..” gli fece eco Esposito.
Ryan
li seguiva attento, non capendo il perché di
quell’inventario.
“cosa
manca…mmmm…ah si, il cappio al collo!!”
I
due testimoni scoppiarono a ridere.
“Ah,
ah, divertente, davvero” Ryan lanciò loro la
giacca che aveva in mano, poi
proseguì “Certo che, detto da te
Castle..”
Rick
tornò serio e fingendosi offeso, si infilò la
giacca dello smoking.
“Ha
ragione lui, amico, che battute fai?” lo imbeccò
subito Esposito
“Ehy,
mi abbandoni così?”
Javier si avvicinò a Ryan con fare indifferente, mettendogli una mano sulla spalla “Che ci vuoi fare…” poi di colpo si scaraventò su di lui
sfregandogli
il pugno
sulla testa “il mio fratellino si sposa!!”
scatenando le risate di Castle e le
urla di Ryan.
Di
anno in anno Castle sentiva di avere trovato degli amici veri.
Da
scrittore di fama mondiale quale era non era mai stato circondato da
molte
amicizie.
Troppo
faticoso capire chi ti voleva bene davvero e chi solo per la fama e i
soldi.
Ma
da quando Kate Beckett lo aveva condotto alla centrale di polizia ormai
tre
anni orsono, sapeva di aver vinto alla lotteria.
Aveva
trovato tre persone fantastiche.
Due
fratelli, gli stessi nella stanza assieme a lui.
E
una donna straordinaria di cui andava letteralmente pazzo.
La
sua musa e migliore amica.
Perché
con lei poteva parlare di tutto. Tranne che dei suoi reali sentimenti.
“Ci
sei amico?”
Ryan
gli passò le mani davanti agli occhi.
“Tieni,
metti questo” e gli passò un papillon rosa e un
fazzoletto da taschino del
medesimo colore.
Li
osservò perplesso. Poi vide che Esposito ne aveva due uguali
ma azzurri.
“Dovete
essere intonati alle vostre dame, o Jenny mi ammazza”
precisò lo sposo.
Castle
li fissò, ancora tra le sue mani.
Sorrise
immaginandosi la sua detective in abito rosa. Decisamente una
novità.
“Ehi
Castle, mi fai un favore?” domandò Esposito
“Sicuro!”
“Quando
la vedi, non svenire, ok?”
“Si
per favore, non mi rovinare la cerimonia!” rincarò
Ryan
Castle
non potè fare a meno di ridere. E negare sarebbe stato solo
patetico e inutile.
Ma
nemmeno poteva confessare così apertamente però..
“Non
capisco a cosa alludiate” disse serio cominciando ad
annodarsi il papillon “ma
tenete a portata di mano un defibrillatore..”
La
notte era calata da ore ormai ma la festa non sembrava voler finire.
Tutto
era andato a meraviglia.
Da
quando le damigelle fecero la loro entrata a braccetto dei due
testimoni a
quando Jenny aveva attraversato il ponte scortata dal padre.
La
brezza leggera muoveva le decorazioni e i petali dei fiori, rendendo
tutto più
magico.
E
il tramonto era da mozzare il fiato.
La
madre di Jenny pianse più volte.
E
al momento dello scambio degli anelli e del fatidico sì,
anche Lanie e Kate si
commossero.
Dopo
cena, si aprirono le danze e i festeggiamenti a cui tutta la nave
partecipò.
Kate
era nuovamente al parapetto della nave, a fissare il mare.
Rick
la raggiunse con due bicchieri di champagne.
La
donna sorrise prendendo il flute. Non l’aveva lasciata tutta
sera.
Nonostante
le altre donne se lo stessero mangiando con gli occhi.
Soprattutto
le cugine di Jenny, una più bella dell’altra.
Lui
le era corso dietro come un cagnolino tutto il tempo.
Bevve
un sorso guardandolo negli occhi.
Adorava
avere questo potere su di lui. Non l’avrebbe mai ammesso, ma
fare la musa non
era così male.
“Ti
va di ballare? Non l’abbiamo ancora fatto”
domandò Rick.
“Si
che abbiamo ballato…” rispose beffarda. Capendo
che era solo una scusa per
stringerla ancora.
“Quello
era il ballo che le damigelle devono fare con i testimoni, è
la tradizione, è
una formalità e non avevamo scelta” rispose
prontamente.
Kate
rise, non si può certo dire che Castle sia uno che molla.
“Adesso invece te lo chiedo come si deve” fece una pausa teatrale e con un colpetto di tosse si schiarì la voce “Mi concederesti l’onore di
questo
ballo, Kate?”
In
risposta, Kate, si morse il labbro inferiore, palesemente.
Finchè
la detective Beckett restava a cuccia, Kate era libera di flirtare
quanto gli
pareva.
E
perché non torturalo un po’ il suo plucky
sideckik. Come quella volta con la
ciliegia.
La
sua faccia l’aveva ripagata di tutti i problemi che le
causava durante le
indagini.
“Perché
no..” rispose infine.
Finirono
di bere e si avvicinarono alla pista.
Rapidamente
Kate si guardò intorno per scorgere Lanie.
Voleva
evitare di passare la notte tra battutine e frecciatine
dell’amica per aver
ballato con Castle.
Ma
non la vide da nessuna parte e nemmeno il suo compagno.
“Sei
bellissima, lo sai?” le sussurrò stringendola a
sé.
Kate
lasciò perdere la folla. I loro volti erano pericolosamente
vicini.
“Davvero? Perché non avevi una bella cera quando mi hai vista” ammiccando vistosamente. Sapeva perfettamente di avergli fatto un certo
effetto.
L’aveva
praticamente visto strozzarsi con la sua stessa saliva.
Rick
rise. Beccato in pieno.
“Già
beh, che ci vuoi fare..è tutta colpa tua..”
Anche
se entrambi dimostrarono di reggere bene l’alcol, verso le
quattro decisero di
avviarsi verso le rispettive camere.
Rick
da galantuomo accompagnò la donna di fronte alla porta di
camera sua e di
Lanie.
Le
prese una mano e avvicinandosi le baciò una guancia.
Come
quando la voleva distrarre per rubarle le foto dell’omicidio
durante la loro
prima indagine.
E
bravo Rick, si disse Kate, che per tutta risposta con l’altra
mano lo accarezzò
sul collo, ancora proteso verso di lei, facendolo sussultare.
Per
tutta la serata avevano fatto questo botta e risposta di gesti e
sguardi.
Uno
a uno palla al centro. Finivano sempre in parità.
Poi
Rick si allontanò, diretto verso la sua stanza. Ma
camminando all’indietro, per
non interrompere subito il contatto visivo.
E
Kate fece altrettanto. Si appoggiò, di spalle, alla
maniglia, senza nemmeno guardarla.
Poi
però fu costretta a voltarsi, perché la porta non
si apriva.
Provò
ancora. Niente da fare.
Rick,
mesto mesto, le fu subito vicino.
“Problemi?”
Come
in risposta alla sua domanda, dall’interno della stanza si
sentirono dei gemiti
accompagnati a dei risolini.
Kate
si voltò allibita “O.MIO.DIO.”
Rick
era parecchio divertito dalla situazione.
Ecco
dov’erano finiti Lanie ed Esposito!
E
per fortuna che dovevano assolutamente fare un pigiama party!
“E
io dove dormo?” sussurrò Kate, più a
sè stessa in realtà.
Il
sorriso a 356 denti sul volto di Rick pareva non avere dubbi.
Come
se fosse su una scena del crimine.
Che
bell’amica, Lanie, a metterla in quella situazione.
Un
conto era flirtare con lui. Tutto un altro paio di maniche dormirci
assieme!
Rick
uscì dal bagno con addosso i pantaloni di una tuta e una
canottiera.
Kate
si fiondò a cambiarsi per levarsi dall’imbarazzo
ma si segnò mentalmente di
dare un’ulteriore occhiata ai bicipiti dello scrittore.
Ne uscì con una maglia lunga che Castle le aveva prestato. Più lunga del suo vestito, come aveva precisato lui nel momento stesso in cui lei
aveva
tentato
di protestare.
Lui
era sdraiato a letto sopra le coperte.
Nonostante
il caldo sapeva che lei si sarebbe infilata sotto le lenzuola.
E
così fece. E calò pure il silenzio.
Entrambi
supini a fissare il soffitto. Insonni.
“E’
stato bello vero?” sussurrò dopo un po’
Rick.
“Il
matrimonio?”
“Si,
beh, tutto… anche il resto”
“I
nostri balli?” azzardò lei, nonostante fosse
pericoloso rievocare certi sguardi
e sfioramenti proprio ora che erano a letto insieme.
“Già,
proprio quelli”
“Si..è
stato bello...” ammise lei.
Lo
sentì voltarsi verso di lei. E anche al buio potè
notare che i suoi occhi si
erano illuminati “Davvero?”
Lei
rise “Castle dormi!” e poi, prima di voltarsi su un
fianco “e tieni le mani a
posto”
“Per
chi mi hai preso? Per un maniaco sonnambulo?” sbadigliando
“Devi
sempre avere l’ultima battuta, vero?” seguendolo
nello sbadiglio.
Per
qualche secondo nessuno disse più nulla.
Assopiti
di colpo.
“Si”
riuscì a sussurrare però Castle prima di entrare
nel dormiveglia.
Un
dormiveglia agitato. Probabilmente dato dalla vicinanza di Kate.
E il pensiero di provare a sfiorarla, anche solo un braccio o i capelli accompagnò l’inizio dei suoi sogni. Tanto lo sapeva perfettamente che le
sue
erano minacce
vuote.
Ma
sì, solo i capelli, che male poteva farle?
L’urlo
che sentì però lo fece desistere immediatamente.
Anzi,
lo svegliò proprio, facendolo balzare a sedere.
Kate
era accanto a lui, seduta e altrettanto scossa.
“Giuro
che non ti ho toccata!” urlò alzando le mani
dietro la testa.
Kate
si passò le mani in volto per darsi una svegliata.
“Non
sono stata io a urlare, Castle!” e velocemente scese dal
letto e guardò fuori
dalla porta.
Un
gruppetto di passeggeri si era ammucchiato nel corridoio, una decina di
porte
più in là.
Castle
le fece segno di rientrare, vista la mise che indossava.
Lei
lo lasciò uscire e si sporse dalla porta solo con la testa.
Quando
raggiunse la piccola folla che si era creata, guardò
all’interno della stanza.
L’espressione
sul suo volto fece capire a Kate che era successo qualcosa di grave.
Le
fece segno di raggiungerlo e cominciò a fare allontanare le
persone, come un
provetto poliziotto.
Kate, fregandosene dell’abbigliamento, lo raggiunse preoccupata e come pochi secondi prima aveva fatto Castle, guardò all’interno della
stanza.
Era
abituata a scene del genere ma di certo non se l’aspettava
proprio durante il
matrimonio di Ryan e Jenny.
“Credi
che ora Lanie e Esposito apriranno la porta?” chiese una voce
alle sue spalle.
So che KateRina24 e Angol non saranno contente che Ryan non sia più disponibile...mi dispiace ragazze... XD
Detto questo, che dire...dal prossimo capitolo inizia la parte investigativa. Vi informo subito che non sono particolarmente portata però, perciò la parte dominante della ff resta comunque quella emotivo/sentimentale... opinioni, consigli e critiche sono sempre ben accetti!!
Fatemi sapere cosa ne pensate!!!
Buona lettura a tutte!!
Ivi87