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Autore: PULLA68    16/06/2011    3 recensioni
Che cosa ha allontanto Edward da casa? Che cosa gli è successo ? Riuscirà la famiglia Cullen a trovarlo e salvarlo dal destino che lo attende??
In una FF ambientata dopo BD, soltanto leggendo troverete le risposte alle domande e soltanto l'amore sarà la soluzione a questa storia dove il giallo del mistero si mescola al rosa dell'amore e al nero del thriller.
Posso solo aggiungere che il racconto è già finito e completo e che quindi se vorrete ne vedrete la fine.
Vi aspetto emozionatissima di poter condividere con voi la mia storia e aspetto i vostri commenti. Luisa
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La Trilogia delle Nuvole'
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Ciao eccomi qua con un nuovo capitolo.

Abbiamo lasciato I Cullen consapevoli che Edward è nelle loro mani a chiedersi come comportarsi e voliamo di nuovo da Lui  che sta lottando con tutte le sue forze per resistere al condizionamento di Chelsea.

Ce la farà???  Riuscirà a resistere in attesa dei rinforzi???

Buona Lettura........

Capitolo 7 - Senza Via di Fuga


Edward


Appena il fuoco di Jane mi lasciò, vidi avvicinarsi a me un altro vampiro che sollevatami la testa mi infilò di traverso nella bocca un ferro, come se fosse il morso di un cavallo, legandolo dietro la nuca. Il morso mi faceva male, ferendomi le labbra, ma soprattutto mi impediva di parlare, e di respirare con la bocca. Non avevo bisogno di fare entrambe le cose , ma iniziavo a sprofondare nel terrore.

Non riuscivo più a muovere le braccia e le gambe diventate inutilizzabili e solo fonte di dolore, quando Demetri o Felix tiravano o mi muovevano gli arti. Con la vista annebbiata aguzzai le orecchie e sentii Jane parlare con Chelsea.

“Devi sbrigarti Chelsea, abbiamo il volo prenotato per le 10,00 e non possiamo andare in aeroporto se lui non è pronto”

“ Credimi, Jane, sto facendo del mio meglio, ma non ho mai trovato dei legami di affetto e amore così forti e intensi. Ci vorrà ancora del tempo per spezzarli.”

Poi la vidi avvicinarsi e sorridendo posò le sue mani sulla mia testa.

Sei cosciente Edward? Bene possiamo iniziare. Come ti senti? Avevi iniziato a gridare troppo forte e avevamo paura tu potessi attirare l'attenzione. Per questo e per evitare che tentassi di mordere qualcuno, ti abbiamo messo il morso. So che hai male alla bocca e in tutto il corpo, ma vedrai che tutto passerà presto. E non ti preoccupare posso sentire i tuoi pensieri.

Adesso rilassati e ascolta la verità”


E Chelsea iniziò di nuovo a demolire l'affetto che nutrivo per la mia famiglia , spiegandomi come tutti per un motivo o per l'altro mi avessero mentito e usato.

Mentalmente le ribattevo a quelle false accuse, mentre mi era impossibile muovermi o parlare.


Quando finalmente la sua voce smise di penetrarmi nella mente, la testa mi doleva fortissimo e non riuscivo più a coordinare neanche un pensiero o un movimento.

Ero stanchissimo e avrei voluto solo poter sprofondare nel nulla, senza più pensare. Ma non erano questi i loro piani. Damon si avvicinò e passate le braccia intorno alla mia schiena tirò verso l'alto provocandomi un dolore allucinante. Non potevo gridare ma emisi un lungo lamento mentre lo maledicevo con la mente. Il veleno fuoriuscì dalla mia bocca piagata mentre bruciando colava sul petto. Per un attimo pensai che me l'avesse spezzata, poi quando mi lasciò andare capii che voleva solo provocarmi altro dolore senza apportare danni. Ero una merce rara a cui tenevano. Sbattei gli occhi e misi a fuoco la figura di Jane che con il suo solito sorrisino mi colpì martoriando il corpo e la mente.


Quando riemersi da quel tormento Chelsea era vicino a me e con decisione riprese da dove aveva interrotto.


Questa volta, non avevo la forza di ribattere le sue accuse, l'imploravo soltanto di finire veloce e di lasciarmi riposare.


Era quasi l'alba, quando si staccò da me e sospirando chiamò Alec. “Ci siamo quasi, ma ho bisogno di un piccolo aiuto. Fagli bere la droga.”


Alec si chinò su di me e forzandomi la bocca, vi fece scorrere un liquido verdastro che bruciava come il fuoco e che scivolò nella mia gola rovente.


Chelsea, seduta a fianco a me, mi sorrise e spiegò “Adesso puoi riposare, fra dieci minuti farà il suo effetto” Poi si alzò e si diresse verso Jane che in piedi mi guardava con curiosità.


“Cosa gli hai dato? Che effetti ha?” chiese ansiosa. Probabilmente aveva paura che Chelsea potesse rovinare il regalo per Aro.

“E' un derivato della stricnina. Per gli uomini è mortale ma a noi vampiri, scombina il cervello rendendolo confuso e vulnerabile. E' l'unico modo per distruggere definitivamente le sue difese” e detto questo si andò a sedere nell'angolo con gli occhi chiusi “Avvisatemi quando inizierà a tremare, ho bisogno di riposare.”.



   
 
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