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Autore: yulinghan    20/06/2011    14 recensioni
“Non temere mia Kagome”
E venne circondata da due braccia forti come roccia e delicate come seta.
“Chi sei?”
Chiese tremante, stringendosi al petto le morbide lenzuola.
“Colui che ti ha scelta per la vita”
Tratto dal capitolo quattro.
E se Inuyasha fosse un dio temerario, armato di torce e frecce, abituato a corrompere i letti nuziali e incurante di ogni moralità?
E se la dea Kikyo, adirata, gli chiedesse di far giustizia recando disonore ad una mortale che osa sfidarla con la sua bellezza?
E se la mortale fosse proprio Kagome?
Fanfiction basata sul mito di Eros e Psiche, cancellata, rivista e corretta, ora ripubblicata.
Spero apprezzerete.
Genere: Drammatico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3
 
*** Una nuova dimora ***

 
 
La dolce brezza l’aveva sollevata come d’incanto e Kagome, stupita, non era riuscita a chiudere gli occhi, rossi di pianto, durante l’arioso viaggio.
Vide la cima dell’Hakurei farsi sempre più alta mentre le chiome verdi e lussureggianti degli alberi sotto di lei si allargavano alla vista man mano che scendeva.
Giunse infine su di un prato fiorito, illuminato dalla candida luna. Mosse il passo per rendersi conto di dove fosse e si accorse che l’erba, così soffice sotto i candidi piedi, era superiore nel tatto al miglior tappeto finemente lavorato su cui avesse mai camminato. Sorrise per la prima volta dopo tempo.
Poi però l’animo si rabbuiò di nuovo, non sapendo dove fosse né dove dovesse andare. Allora cadde in ginocchio e calde lacrime tornarono a rigarle le morbide guance finchè, esausta, cedette il passo al sonno.
Furono i raggi del sole l’indomani a destarla.
Mosse il sottile braccio per far leva sul gomito ma non avvertì la piacevole sensazione dell’erba fresca, tutt’altro.
Mise a fuoco la vista e si stupì di aver dormito in realtà su un comodo letto, il più grande mai visto con lenzuola morbide come nuvole.
Sorpresa mosse il capo per guardare tutt’intorno.
Quella stanza era magnifica.
Davanti a sé, infondo alla parete, c’era tutto l’occorrente per la toletta mattutina con unguenti e nastri per capelli. Sulla destra un enorme cassapanca intarsiata con diversi abiti poggiati sopra, mentre sulla sinistra un colonnato lasciava intravedere il giardino fiorito dove farfalle ed uccellini colorati volavano allegri.
Incredula scese dal letto ed incredibilmente i suoi piedi non gelarono a contatto col fine marmo.
Stupita da tanta bellezza non si rese nemmeno conto di essere senza alcuna veste.
Poi vide la porta aprirsi, ma nessuno vi entrò.
“Buongiorno mia signora”
Kagome trasalì alla voce sconosciuta e sprovvista di alcun proprietario.
“Chi è?”
Chiese impaurita.
“Non abbiate paura, mia signora Kagome”
E vide una brezza far lievitare un abito dalla cassapanca e portarla fino a lei.
“Sono colei che la servirà”
Disse la voce gentile, calzandole delicatamente la veste.
“Dove sono? Mi sono addormentata nel bosco e…”
Lasciò la frase in sospeso quando una risata arrivò alle sue orecchie candida e buona.
“Mia signora, questa è la vostra dimora. E’ qui che il vostro sposo ha deciso che vivrete ed è qui che vi abbiamo condotto, avendovi trovata adagiata sul terreno dormiente ed in lacrime”
Kagome fu assalita da un moto di paura ricordando d’un tratto il responso dell’oracolo.
“Dov’è quel mostro?”
Mosse di scatto il collo guardandosi intorno, ma la voce la riprese immediatamente.
“E’ un dio, non un mostro!”
La riprese la voce e continuò.
“Non è tale, anche se così lo dipingono. E voi siete la sua sposa.”
Kagome rabbiosa urlò contro la voce, con gli occhi che le correvano per tutta la stanza, non sapendo dove posare la vista.
“Chi sei tu? Mostrati!”
Una risata.
“Non posso mia signora. Ma se volete potete chiamarmi Kaede. Calmatevi, ve ne prego. Siete al sicuro qui, nessuno vuole altro che il vostro bene”
Dichiarò affabile.
“Dov’è il mio sposo?”
Chiese sconsolata.
“Di giorno non lo vedrete, ma ogni notte vi farà visita”
Kagome spalancò gli occhi. Pensò di essere stata donata in sposa ad un mostro lascivo, o dio secondo Kaede, che avrebbe gioito di lei solo sotto le lenzuola e che l’avrebbe lasciata morire di solitudine in quel luogo.
La voce vedendola triste le elencò tutte le bellezze del palazzo, le disse che altre ancelle, seppur invisibili come lei, avrebbero accontentato ogni sua richiesta ed esaudito ogni desiderio.
“Venite mia signora, un bagno vi farà bene”
E così fu.
Kagome non immaginava neanche l’esistenza di vasche tanto grandi e splendide. Adagiata comodamente nell’acqua tiepida osservava prima il soffitto decorato da affreschi meravigliosi poi gli splendidi mosaici sul pavimento.
C’era chi le massaggiava le spalle, chi le spazzolava i capelli e chi si occupava dei suoi piedi. Sospirò, godendosi quel momento.
“Kaede”
“Dite mia signora”
“Parlami del mio sposo”
La voce esitò.
“Kaede?”
La spronò nuovamente Kagome.
“E’ un dio potente armato di frecce, talvolta trova gusto nel creare disordini tra le genti coi suoi modi molesti.”
Poi si affrettò.
“Ma con voi sarà dolce e premuroso.”
“E come lo sai?”
Indagò la ragazza.
“Il signore non ha mai voluto alcuna sposa accanto e nessuna fanciulla umana o divina ha mai messo piede in questa che è la sua dimora”
Kagome un poco consolata da quella risposta tornò a farsi coccolare dalle invisibili ancelle. Quasi rassegnata al suo destino.
Dopo le cure al corpo le fu servita, nella sala grande, una colazione abbonante e squisita che mai palato umano aveva degustato.
“Vi ringrazio”
Disse sinceramente la ragazza.
“Grazie di tutto”
Udì tutte le voci ridere contente e risponderle con grazie a voi mia signora, o conci onorate signora, oppure, al vostro servizio mia signora.
Ora sazia, Kagome decise di visitare l’intera dimora. Oltre la sala grande, la sala da bagno e quella da notte dove si era svegliata, aveva voglia di visitare il giardino soleggiato e splendido. Ma prima le voci la condussero per i corridoi spaziosi dove le pareti erano intarsiate di scene mitologiche.
“Questa è la sala della lettura”
Le disse Kaede aprendo una porta e aspettando che entrasse. Centinaia di tavole, papiri ed altre cose che Kagome non riconobbe erano ordinatamente poste a ridosso delle pareti.
“Magnifico”
Sospirò sorridente.
“Kaede…”, abbassò lo guardo imbarazzata, “mi insegneresti a leggere?”
“Con immenso piacere mia signora”
Quindi giunsero nel giardino, che Kagome adorò immediatamente. Amava i caldi raggi del sole sulla pelle, il profumo delle tantissime varietà di fiori ed il cinguettio degli uccellini.
Trascorse così il pomeriggio, in quel meraviglioso angolo verde pieno di colori, creando corone di fiori che regalava alle ancelle.
Con quelle sul capo aveva la sensazione di poterle vedere almeno un poco.
Giunse la sera.
Dopo la cena, Kaede e le ancelle si adoperarono per le abluzioni serali, preparando la sposa alla sua prima notte di nozze. Kagome impaurita e stanca allo stesso tempo chiese cosa doveva aspettarsi, ma la voce di Kaede la rassicurò con morbide parole.
“Il signore sarà un amante dolce e attento, non temete mia signora”
E dopo averla fatta coricare le voci sparirono augurandole la buona notte.
Il buio era calato e sotto le morbide lenzuola l’ora tarda invitò Kagome, seppur ansiosa, al sonno.
Fu destata da un fruscio leggero, trasalì nel cuore della notte sola con la sua verginità, temendo l’ignoto.
Ma era il suo sposo che veniva a lei e che entrava nel suo letto.
"Non temere mia Kagome…"
E venne circondata da braccia forti come roccia e delicate come seta.
“Chi sei?”
Chiese tremante, stringendosi al petto le morbide lenzuola.
“Colui che ti ha scelta per la vita”
 
 
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Eccoci care mie a fine capitolo!!
Nel prossimo capitolo Kagome conoscerà lo sposo ignoto, o mostro come crede lei; a tal proposito vorrei aprire un piccolo sondaggio, per capire meglio i vostri gusti e poterli accontentare. Cosa possono fare due sposi durante la loro prima notte di nozze?..
-voi che rispondete-
Ecco, mi pare ovvio!
Dunque, vi chiedo, preferite che:
1)   accenni appena ciò che succede
2)   renda l’idea in modo audace ma non esplicito
3)   sia esplicita
 
Magari è una cretinata questa, ma mi piace conoscere i gusti di chi mi segue con tanta costanza e passione…così posso accontentare –spero- tutti!
 
Ora passiamo ai ringraziamenti:
 
ALYS: alys, mia dolcissima amica-su-efp (ormai lo sei diventata a tutti gli effetti quasi, no? ^__^).
Dunque Jakotsu, si potrebbe essere nettuno, Kagura è la dea del vento (con quella sua piumona volante mi è sembrata una cosa azzeccatissima!), mentre Shippo e Kanna diciamo che li classificherei come divinità minori del mare. Cmq non ho pensato ad una trasposizione fedelissima degli dei, ho pensato che le gerarchie possano essere anche cambiate e gli dei stravolti…es. anche se nella mitologia greca il dio del vento è un uomo, io l’ho fatto donna –Kagura-!!
Ehi Alys ho finito le parole per ringraziarti, davvero! Mi scrivi sempre mille cose bellissime e mi riempi di complimenti ogni volta ed io gongolo sempre in questo oceano di parole meravigliose che mi scrivi! Come farei senza i tuoi commenti?!?!?...Proprio non lo so!
Un bacio e fammi sapere se ti è piaciuto questo terzo capitolo!
 
HANA ANGEL: grazie mille della recensione! Si anche io non amo molto il solito schema Kikyo cattiva-Inuyasha-Kagome buona…anzi, nell’anime manga Kikyo mi fa molta pena a dire il vero. Cmq qui vestirà i panni della non troppo mielosa Afrodite, quindi sarà ben differente dal suo vero personaggio. Sono contentissima che ti piaccia questa fan, fammi sapere cosa ne pensi di questo capitolo, ok? Un abbraccio!
 
RAFXSULFUXSEMPRE: mamma mia che nome complicato! Perdonami se lo dico, ma è stata una faticaccia riscriverlo! –spero che non te la prenda-
Grazie mille per la recensione, sono super-stra-contenta che ti piaccia l’idea e come scrivo! Fammi sapere se ti è piaciuto anche questo capitolo! Bacio, alla prossima
 
ROSSANADAIPENSACIUNPOTU: ciao cara che bello trovare la tua recensione! Spero proprio che ti piaccia questo “campo nuovo”, ovvero la mitologia, nel quale mi sto cimentando…o meglio nel quale provo a non fare una figuraccia!!
Fammi sapere che ne pensi, 1bacione
  
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