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Autore: Less_    20/06/2011    1 recensioni
Due anni fa la "ragazza della pizza" della mia scuola è morta. Aveva diciannove anni. Adesso ne avrebbe ventuno. Adesso avrebbe tutta la vita davanti.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Tristesse'
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Marina, la tua voce è vento
vi s'inchina l'erba, si prostra il giunco.
Fra i passi che si mischiano l'uno con l'altro
scandendo il ritmo lento delle ore, fra i fiori
rigidi e perfetti, roridi di vita,
come per ricordarti che vegli su di loro
cadenzato è il passo dell'obliatore.
Marina, il tuo ricordo è l'unica vita
che rimane dopo tanto dolore.
Sono salita sul colle freddo e duro,
ho scalato pietra dopo pietra monti e pendii
ti ho vista sorridere in compagnia o, sola,
davanti a un cielo grigio, sembravi profeta
di gioia, lo sei,
eri un volto come tanti che mi sforzo per ricordare,
sorridevi gentile alle voci e alle risa
non sono qui per chiedere,
sono qui per dare
voglio dare un senso a tante brutte cose
ma non ci riuscirò.
Perchè ti ho ricordata solo ora,
non lo so, è una domanda piena di dolore.
Marina, passo dopo passo ti raggiungevo,
fra sterpi e gigli neri,
c'era un fiore a terra,
non l'ho raccolto, ho guardato al cielo
che non m'ha risposto
non ho domandato perchè fossi morta
non ho chiesto niente, ti ho lasciata
andare. Non ho aspettato di veder fiorire
il seme che hai piantato,
come quel fiore, questo ho ignorato.
Marina, vederti ora è piangere
come piange il mare di cui porti il nome,
come geme la terra,
come ognuno grida il suo amore.
Marina mi dispiace, avrei dovuto fermarmi, cos'avrei potuto fare?,
non ha senso e io non glielo posso dare.
Marina che dolore rivederti nei ricordi che non potrò più rievocare,
ma che comunque imprimo a fuoco nel cuore, non ti voglio scordare.
Marina perchè scrivo questi duri versi?,
forse tu lo sai,
non ne ho il diritto, non ti persi.
Vorrei solo non aver ignorato
quel fiore rosso che avrei posato
sulla tua tomba, con soffio delicato
l'unico colore di un viso martoriato.
Marina sarebbe stato
un ricordo unico, umile, appagato,
sincero come quello che non ho mai dato
anche prima che il tuo corpo fosse inumato
nè pianti nè grida e non disperazione
e forse neppure un luccicone
a solcare la guancia innocente
di un bimbo fra tanti, fra la gente.
Ho sognato che c'eri e forse è vero
non gli do un senso perchè davvero
non so più che dire, mi hai chiamata
e come con quel fiore, non ti ho ascoltata.
   
 
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