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Autore: Jill_BSAA    23/06/2011    1 recensioni
Sasuke aprì gli occhi e quella luce, seppure fioca, lo abbagliò, facendogli serrare le iridi per evitare di esserne accecato, erano giorni che era cullato dall’oscurità e ormai si era abituato solo ad essa..poi lentamente cercò di abituarsi a quella luce, riuscendo pian piano ad aprire gli occhi, e lo vide. Un senso di disgustò gli fece rivoltare lo stomaco, tanto da essere costretto a mettersi carponi per riuscire a resistere ai conati di vomito che gli stavano risalendo lungo l’esofago.
Genere: Azione, Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie
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Il mattino seguente Sasuke si svegliò indolenzito, ma improvvisamente calmo, come se la notte lo avesse avvolto con un alone di quiete, insolito per lui. Lentamente si vestì, infilandosi la solita tuta nera a collo alto  unita a pantaloncini corti, maniche corte  e ventaglio Uchiha ricamato dietro la schiena. Con la stessa calma uscì dalla stanza illuminata solo da una candela dalla luce tremolante,  immettendosi in un lungo corridoio, dove sulle pareti si aprivano altre porte, alcune chiuse, altre aperte. Quel luogo era simile ad un immenso labirinto e gli unici rumori udibili erano costituito dall’eco dei passi del ragazzino e il crepitio delle fiamme alle pareti, per il resto il silenzio regnava sovrano.
la luce e l’odiosa voce di Orochimaru lo investirono quando mise piedi fuori dal covo provocandogli una sensazione sgradevole di fastidio e di odio puro. rispose secco non si trovava ad Oto per perdere tempo ne tanto meno aveva abbandonato il villaggio per conversare con  il Sennin. affermò leccandosi le labbra, pregustando il momento in cui avrebbe preso possesso del corpo di Sasuke, sperando che potesse essere il più vicino possibile, povero illuso.. con uno schiocco di dita, in una nuvoletta, apparì una persona di mezza età dall’aspetto mal ridotto e dai vestiti da contadino, legato con fasce bianche ai polsi e alle caviglie, facile intuire che fosse stato preso in ostaggio appositamente per quell'evento. Avvicinandosi Sasuke capì immediatamente quello che doveva fare ma le parole di Orochimaru non tardarono ad arrivare eliminando ogni dubbio dalla mente del ragazzo secco, diverso da prima, ora il sovrano di Oto si era fatto serio , distaccato.
Quando le parole giunsero alle sue orecchie, il neo mukenin ci mise qualche secondo a metabolizzare la frase, e subito un conato di vomito si impossessò del suo stomaco costringendolo a chiudere una mano sulla gola per trattenersi, non era ancora pronto ad uccidere a sangue freddo, ma avrebbe dovuto farlo per raggiungere Itachi.. Dopotutto Itachi non si è posto alcun problema quando ha sterminato ogni singola persona che potesse attivare lo sharingan.
A questo solo pensiero Sasuke scattò in avanti, sormontato da un odio troppo grande per essere in grado di arginare da solo.  Senza pensare, concentrò il chakra sulla mano che venne circondata da un alone bianco e da essa partirono alcuni fulmini che producevano il rumore di centinaia di uccelli messi insieme. Colpì l’uomo al petto, trapassandoglielo per poi estrarre la mano dal corpo ormai morto che cadde a terra con un colpo sordo, inzuppando in poco tempo l’erba verde con il proprio sangue viscoso, più facile del previsto.
affermò Orochimaru battendo le mani soddisfatto dell’inizio del suo discepolo, ma Sasuke guardava sbalordito e allo stesso tempo disgustato il cadavere, sulla mano sentiva il calore del sangue che gocciolava a terra “Cosa ho fatto” pensò tra se, ma  la vista dei suoi genitori morti gli riempì nuovamente la mente. Non poteva cedere a quei sentimentalismi e a quelle stupidaggini che predicavano Naruto, Sakura e il maestro Kakashi, loro nonerano come lui, loro non possono capire la sofferenza interiore e soprattutto non hanno mai provato il vero dolore quello che ti spinge a finire i tuoi giorni come un involucro vuoto, e forse è questo che doveva diventare per ottenere la sua vendetta, deve riuscire a non provare nessun sentimento, niente stupida compassione o preoccupazione solo il gelo nel suo cuore. Un ghigno comparse all’angolo delle labbra che si macchiarono di sangue quando il moro ne leccò una piccola quantità dalla mano detto ciò il ragazzo si avviò nuovamente verso l’ interno del covo a riposare mentre Orochimaru ordinò che il cadavere venisse portato via, odiava la vista di persone miserabili. 
  
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