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Autore: green fan    08/03/2006    5 recensioni
Una sparizione, una serie di delitti dalla soluzione apparentemente impissibile, una ragazza che si ritrova suo malgrado a risolvere questi misteri...Due vite che si intrecciano con la forza come in un incubo che rimarrà tale... o forse no....
Genere: Romantico, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Ciao a tutti

Ciao a tutti!! Eccomi di nuovo qui con il nuovo capitolo.. sì lo so… ci ho messo molto, ma prometto che mi farò perdonare!! ^ ^”

Ringrazio calorosamente tutte coloro che mi hanno recensito ma in particolare Ginny92 e Terry che mi scrivono fin dall’inizio (non che abbia scritto molto ^_^)!

Poi, prima di lasciarvi al capitolo, voglio augurare a tutti un buon 2006!!

Bene per ora è tutto! Buona lettura!

Green Fan

                                                     2° CAPITOLO

Ginny aprì gli occhi. Si aspettava il buongiorno radioso della signora Weasley, ma nessun buongiorno arrivò alle sue orecchie. Ad accoglierla solo il BUIO totale che immergeva la stanza in cui si trovava.

Si guardò intorno in cerca di una fonte di luce, ma niente… Nemmeno un raggio di sole!

Si tastò allora il viso in cerca di una benda invisibile che le impedisse di vedere, ma non c’era nulla che le coprisse gli occhi.

Ginny fu assalita dalla PAURA e sentì che un urlo le stava salendo dalla gola, ma si sforzò di non farlo uscire. Si appoggiò sui gomiti per mettersi a sedere, ma un tremendo mal di testa le tolse la voglia di provarci….

-Ci mancava solo questo!- pensò.

Si rimise distesa, e dalla morbidezza di ciò che le stava sotto (di cui prima non aveva fatto caso) capì che si trovava su di un materasso…. morbido si poteva aggiungere!

Portò lo sguardo sopra di sé, verso quello che doveva essere il soffitto, e si mise a pensare…..

-In che posto sono capitata! Sapessi almeno chi mi ha portata qui e perché?!-…..

-Purché questo non sia solo un brutto sogno!-

Dopo qualche minuto il suo guardò si posò su qualcosa…una luce fioca le illuminava il viso… Si stropicciò gli occhi e finalmente lo vide: un candelabro a tre braccia posato su quello che presumeva, dovesse essere il cornicione di un caminetto. Ogni braccio aveva alla sua estremità tre candele consumate per metà, ma con delle belle fiammelle danzanti.

-Possibile che non le abbia viste prima?!- le venne da chiedersi… -Stupida ti sei fatta prendere troppo dal panico!- aggiunse.

Si rimise seduta ignorando le grida di dolore che le trasmetteva il cervello, l’unica cosa che le importava in quel momento era constatare che quelle candele esistessero davvero, e per farlo doveva mettersi in una posizione più ottimale per la vista!

Sì… non c’erano dubbi… Quelle erano proprio candele!

Non fornivano moltissima luce, però per Ginny era già un grandissimo conforto; non sapeva perché ma quelle piccole candele le davano un senso di sicurezza.

Si alzò e andò verso di esse: il candelabro era fatto d’oro con smeraldi incastonati a elica lungo tutta la struttura, come a formare un serpente. –Davvero splendido!- pensò tra sé. Il candelabro era posato, come aveva intuito prima, su un caminetto…spento. La cenere ancora calda che si trovava che si trovava al posto della legna, però, le indicava che il fuoco si era spento da poco. Si guardò intorno nella speranza di trovare una via di uscita, ma a parte il caminetto non vi era altro che un semplice armadio in stile antico.

Ginny se ne tornò delusa verso il letto e vi si buttò sopra con un gran sospiro. La curiosità e la speranza che prima la aiutavano a non farsi prendere troppo dal panico, se ne erano andati lasciando il posto alla paura e alla solitudine.

Affondò il viso nel cuscino di piume d’oca e guardò con tristezza la stanza.. I suoi occhi cominciarono a riempirsi di lacrime.

Dopo tutta la delusione che aveva provato non trovando modo di andarsene da quel luogo lugubre e infernale, l’unica cosa che le rimaneva da fare era piangere… Piangere quelle lacrime trattenute anche troppo a lungo da quando era stata portata lì.

-Cosa faccio adesso?-

-Perché qui non c’è nessuno?- si chiese amaramente Ginny.

 

Rimase in quella posizione per qualche minuto, con lo sguardo fisso nel buio della stanza; poi improvvisamente, qualcosa nell’oscurità si mosse…Ginny non ci badò: non sarebbe stata la prima volta che si sognava qualcosa!.

Il movimento però divenne più insistente e nitido, e Ginny non poté più ignorarlo. Si tirò su e si asciugò le lacrime con la manica della camicetta da notte e fissò tristemente lo sguardo lì dove s’era prodotto tutto quel gioco di ombre… Ma, come già sapeva, non vide altro che l’armadio a muro.

-Ecco, sto diventando pazza! Ho le allucinazioni!!!- si disse con una certa riluttanza.

L’angoscia stava rinascendo in lei e questa volta non aveva la minima intenzione di opporre resistenza. Non sapeva più che cosa fare!

Non fece in tempo a rimettersi supina che quel qualcosa ricominciò a muoversi, accompagnato questa volta da un fruscio piuttosto sinistro. Ginny stava impazzendo!

-Perfetto! Non bastava la pazzia… Ora anche le prese in giro!?!-  pensò furibonda. Non resistette più… Si mise seduta e chiese: “Chi sei? Che vuoi da me?”

“Per favore chiunque tu sia fatti vedere!” aggiunse disperata.

La sua voce echeggiò in modo terrificante nel buio.

Rabbrividì. Non pensava che potesse terrorizzarla tanto la sua stessa voce!

Si guardò intorno scrutando il buio…le orecchie pronte a cogliere il più piccolo rumore…

Silenzio.

-Stupida! Cosa speravi di sentirti dire?... stai tranquilla è tutto un brutto sogno?!? Cara mai stai impazzendo davvero!-

Sospirò e tornò a buttarsi.

Ma guardala povera Ginny è terrorizzata!” disse una voce ironica.

Ginny si pietrificò. Quelle parole l’avevano colta del tutto impreparata.

“C-chi sei? D-dove sei?” chiese balbettando con un misto di paura ed eccitazione.

L’altro si limitò a emettere una risata agghiacciante che fece gelare il sangue nelle vene a Ginny. Era paralizzata dal terrore.

Aprì la bocca come per ribattere ma oltre al sangue si erano congelate pure le parole. La richiuse turbata.

Il misterioso personaggio continuò soddisfatto: “Sono qui Davanti ai tuoi occhi!

Ginny fissò il buio davanti a sé, ma non vide nessuno.

“Dove? Non riesco a vederti!” ribatté lei.

Forsecosì mi vedi meglio” rispose allora quest’ultimo con un certo disprezzo.

E così dicendo prese il piccolo candelabro da sopra il caminetto e se lo portò davanti al viso. Le piccole candele diedero a Ginny la possibilità di vedere, anche se con molta difficoltà, colui che le stava davanti.

In verità non riusciva a vedere moltissimo di lui: un cappuccio nero gli ricadeva sul viso fino all’altezza della sua bocca, dalle labbra carnose, rosse e sensuali. Ginny non aveva la minima idea di chi ci fosse sotto quel mantello scuro, ma aveva come la sensazione di conoscerlo bene. Anche la pelle di quel bianco pallido le dava la conferma di ciò che sentiva.

Lo fissò a lungo poi lui le diede le spalle come se avesse capito le sue intenzioni di riconoscerlo.

Ginny gli chiese allora: “Chi sei? Io ti conosco…”

L’altro si rivoltò di scatto verso di lei: “Mi dispiace deluderti piccola, ma tu non hai la più pallida idea di chi io sia!” disse in un tono che poteva far desistere chiunque…

Ma Ginny era determinata a scoprire chi fosse e cercò di fargli altre domande, sperando in un suo cedimento…

L’altro cominciò a irritarsi veramente e nel culmine di uno scatto d’ira, la afferrò per la gola: “Senti un po’ carina non sei nella situazione migliore per fare domande, quindi vedi di chiudere quella fottuta boccaccia!”… così dicendo ritrasse la mano dal collo di Ginny, e con un veloce movimento del mantello, sparì nell’oscurità.

La poveretta, con una mano a massaggiarsi il piccolo collo bianco, cercava di riprendere fiato… Dubitava che il livido rosso che le aveva lasciato se ne sarebbe andato tanto facilmente!... L’aveva stretta così forte che per un momento aveva pensato che sarebbe morta soffocata… E d’altronde era andata molto vicina dall’esserlo!...

…A parte questo però, i modi bruschi di lui le avevano risvegliato nella mente l’immagine di una persona…. No…poteva essere… Quello era Draco Malfoy!!

 

CONTINUA

 

******

…E veniva portata davanti al patibolo, pronta a scontare le sue pene con l’impiccagione…

Lo so.. Lo avete pensato!!

Imploro ancora perdono a chi ha fatto ora a completare un intero maglione ai ferri prima di leggere la continuazione di questa ff! Ho avuto qualche problemuccio col mio PC!        ^__^ I’m sorry!!!!!

Passando al capitolo, spero che vi sia piaciuto!!!

Confido ancora in una vostra recensione, anche se sarete incazzate nere con me! >:(

(^  ^)”

Ringrazio sin d’ora chi avrà il buon cuore di lasciarmi un commentino!

Un Bacione!

 

Green Fan

                                                                                            

                                                                                            

 

 

 

  
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