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Autore: Seele    24/06/2011    3 recensioni
“Sono gli Uomini in Nero”, sbottò lui, “vogliono te.”
“E perché? Cosa ho fatto?”, domandò la ragazza.
“Tu, nulla. La vera causa di tutto questo sono io...”
Kazuha e Heiji fuggono dall' organizzazione. Riusciranno a salvarsi?
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Heiji Hattori, Kazuha Toyama
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti! :D ci ho messo un po' per postare perché sono stata occupata con gli esami...ma adesso rieccomi!



Lei rivolse uno sguardo timido al migliore amico, che sorrise dolcemente e con un po' di malinconia.


Un' anima in due corpi

Felici per sempre

Finché saremo amici

Sono con te

Sono con te

Non ti lascio


Disse piano Heiji.


Un' anima in due corpi

Amici per sempre

Gioiosi finché saremo insieme

Io e te indivisibili

Io e te indivisibili

Non ti lascio


Recitò dolcemente Kazuha.


Il mio cuore è tuo...

Per sempre

Non ti lascerò mai

Fidati di me

Fidati di me

Il nostro cuore aprirà tutte le porte della vita...


Dissero infine, insieme, levandosi entrambi un ciondolo, che lei portava al collo e lui teneva sempre nella tasca dei jeans.

Emozionati, le mani di lei sfiorarono quelle di lui e viceversa, congiungendo insieme le due parti di un cuore...la metà di lei era dorata e la metà di lui argentata...

Bastò posare quel cuore unito sulla copertina del diario, e la serratura elettronica di questo si aprì, rivelando tante pagine ripiene di sogni, fantasie, risate...


Oggi ho quasi baciato Kazuha. Mannaggia, c' ero quasi! Ma lei si è spostata. H.


Oggi abbiamo giocato insieme. Stavo per vincere io a calcio, ma alla fine lui ha totalizzato più punti di me.

Uffa! Perché va sempre a finire così? K.


Mamma ha detto che io e Kazu da grandi ci sposiamo, e io le ho chiesto perché non possiamo sposarci subito. Lei mi ha risposto che prima devo chiedere in sposa la mia amica. Ma poi si è messa a ridere...mi sa che mi tocca aspettare! H.


Papà dice che sono un amore di bambina. Ho chiesto ad Heiji se era vero e lui mi ha riso in faccia. Che antipatico! Un giorno di questi gli spacco il naso. K.


Ma perché sono così piccolo? Voglio crescere, così divento ancora più alto di Kazuha e le faccio “ciao” da lontano, lei magari rimane bassa.

E poi si mette a piangere come al solito! H.


Aaaah, non lo sopporto più! Non facciamo altro che litigare!

Ma mamma dice che siamo fatti per stare insieme. Secondo me si sbaglia! K.


Ma perché non mi sono accorto prima che voglio tanto, tanto bene alla mia piccola Kazuha?

Dico “piccola” perché, dopotutto, io sono più grande di lei quasi di un anno. Ieri ne ho compiuti nove e lei ne ha ancora otto.

Ma non è di questo che mi devo scusare! Abbiamo litigato.

È un periodo che non facciamo altro. Ma papà dice che siamo fatti per stare insieme...spero abbia ragione. H.


Il nostro giuramento non può andare perduto, voglio dire, in fondo siamo “indivisibili”, no? “Un' anima in due corpi”, no? Non possiamo mettere a repentaglio la nostra amicizia. Papà dice che l' amore non è bello se non è litigarello...ma si è messo a ridere e non mi ha spiegato cosa intendeva con questa frase. Certo che il mio papà è un tipo strano! K.


Ho deciso: da grande mi sposo con Kazuha! H.




I due risero insieme leggendo alcune di quelle vecchie pagine. Poi Kazuha prese in mano una penna e scrisse:


Abbiamo tenuto fede al nostro giuramento. Siamo insieme. K.

E Heiji aggiunse:


Lo saremo per sempre. H.


I due ragazzi si sorrisero e lui prese la mano di lei.

Eravamo così amici”, mormorò il detective, sorridendo tristemente.

Non lo siamo più?”, domandò la castana, dispiaciuta.

Beh, non facciamo altro che litigare”, le rammentò il liceale.

Spesso sono i migliori amici a litigare sempre. Oppure...ti ricordi come diceva la signora che ci faceva sempre venire qui?”, sorrise Kazuha.

Certo che me lo ricordo!”, rise lui. “Diceva sempre: chi non litiga non si ama! L' opposto dell' odio è l' amore! Ma l' odio è collegato strettamente all' amore...chi non litiga non si ama!

I due migliori amici scoppiarono a ridere.

Che cara, quella donna”, sorrise lei.

Già”, accertò lui.

Rimasero un po' in silenzio, a sfogliare ancora quel diario, poi Kazuha sbadigliò.

Hai sonno, piccola?”, domandò il moro.

Abbastanza”, rispose la ragazza.

Mmmh, non so se qui ci siano dei veri e propri letti. Forse ci sono solo quelli tipici giapponesi”, disse lui, poi entrambi iniziarono ad aprire gli armadi, poiché non c' erano letti nella casa, che comprendeva solo una cucina, un bagno e una camera da letto, dentro la quale ora i ragazzi si trovavano.

Ho trovato delle coperte”, disse poi, dopo quasi mezz' ora, Heiji.

Bene”, sorrise lei, stanca.

Il ragazzo stese una coperta sul tappeto e poi guardò l' amica.

Stenditi”, le disse. Lei esitò un poco, senza ben comprendere cosa intendeva fare l' amico, poi fece ciò che le era stato detto. Un secondo dopo lui la coprì con l' altra coperta.

E tu, Heiji?”, gli chiese la castana, mentre il liceale spegneva la luce.

Dormo con te”, rispose quello, come se fosse la cosa più ovvia del mondo, stendendosi acanto a lei.

Le due coperte erano davvero grandi e quindi i due ci stavano perfettamente, davvero comodi. Ed erano anche calde!

Kazuha?”, la chiamò Heiji, dopo qualche minuto.

Dimmi”, rispose lei, che non riusciva a dormire.

Perché sei ancora sveglia? Credevo stessi dormendo”, disse il detective.

Sto pensando alle conseguenze di queste azioni”, rispose la liceale, “i miei genitori non ne sanno niente. Nessuno sa, ora, dove siamo, non è vero? Potrebbero darci per dispersi, starebbero malissimo. E, soprattutto, non mancherà chi penserà che abbiamo fatto una fuga d' amore!”

Heiji rise. “Hai il mio permesso di dire che ti ho rapita, se l' argomento salterà fuori.”

Bene. Almeno questa è una buona cosa.”, sorrise lei, divertita.

Kazuha?”, la chiamò di nuovo lui. Entrambi erano girati di spalle e non potevano vedersi in viso.

Sì?”, fece la ragazza.

Fai sogni d' oro, piccola.”

Lei sorrise. “Anche tu.”


                                                            ******


Il giorno dopo, quando Kazuha si svegliò, credette di stare ancora dormendo.

Heiji la cingeva dolcemente a sé, tenendola da un fianco, e dormiva beatamente.

Senza muoversi di un millimetro, volse gli occhi al suo cellulare, accanto a lei. Spostò delicatamente la mano che era finita a contatto con il petto di lui -un contatto piacevole- e sfiorò un tasto. Il display si illuminò abbastanza da farle vedere che ore erano: le sette di mattina.

Nonostante quella sarebbe stata l' ultima cosa che avrebbe voluto fare, si alzò dal “letto” e aprì la finestra della stanza. Vide Heiji fare una leggera smorfia, probabilmente per il vento freddo che era entrato nella camera.

Ben svegliato!”, lo salutò allegramente. Il ragazzo rispose con un mormorio infastidito, mentre la castana afferrò lo zainetto che aveva con sé e, presi dei vestiti che erano là dentro, andò ad indossarli nel bagno.


                                                                      *****


Più tardi, quando entrambi si furono lavati e vestiti e ebbero fatto colazione, i due si trovavano nella camera più grande (quella dentro la quale avevano dormito), in silenzio.

Heiji?”, lo chiamò lei, mentre sfogliavano un vecchio album di fotografie.

Cosa c' è?”, domandò lui, annoiato.

Che ne dici di uscire? Mi annoio a star chiusa qui dentro”, propose l' amica, stiracchiandosi.

NO!”, esclamò l' amico, d' impulso, facendola sobbalzare. “Se scoprono che siamo qui, loro...”

Va bene, ho capito”, sbuffò Kazuha, “niente uscita.”

Come sei perspicace”, disse, ironicamente, Heiji.

Non rompere”, sbottò lei, chiudendo l' album delle fotografie.

Che stai facendo?”, domandò lui, osservandola mentre si alzava dal tappeto.

Heiji, avevo solo questi vestiti nello zaino, perché ieri c' era educazione fisica a scuola e avrei dovuto cambiarmi! Domani come mi vestirò? Devo andare ad un centro commerciale!”, spiegò la castana.

Ti ho detto di no, Kazuha!”, le ripeté il moro, guardandola negli occhi, in ansia per lei.

E io dico di sì! Prendo il tuo motorino”, annunciò la ragazza, uscendo dalla casa.

Aspetta!”, esclamò il detective, quando ormai lei era ad un passo dal veicolo, “se proprio vuoi andare, vengo con te.”

La figlia del capitano Toyama arrossì, prima di rispondere. Il suo sguardo era fisso sulla mano di lui, congiunta con la sua, così all' improvviso. Non riuscì a fare altro che annuire piano, notando un lieve rossore anche sulle guance dell' amico, che sorrise e si sedette sul suo motorino.

Avanti, piccola”, le disse dolcemente, “sali.”

Lei si sedette dietro di lui e poi partirono, a tutta velocità.


...Piaciuto il capitolo? Se sì, mi raccomando, lasciate una recensione!

A proposito...volevo scusarmi per non avere risposto alle recensioni. Grazie a vale_may, a myellin, a izumi93, a LilyMaddyUchiha e a Kazuha_97. Ci sentiamo nel prossimo capitolo!

Vi abbraccio :D


                                                          Princess_of_Blood




  
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