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Autore: Seele    07/05/2011    5 recensioni
“Sono gli Uomini in Nero”, sbottò lui, “vogliono te.”
“E perché? Cosa ho fatto?”, domandò la ragazza.
“Tu, nulla. La vera causa di tutto questo sono io...”
Kazuha e Heiji fuggono dall' organizzazione. Riusciranno a salvarsi?
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Heiji Hattori, Kazuha Toyama
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti! È da tanto che non ci si vede...vabbè! Oggi posto una piccola fiction su Heiji e Kazuha che mi auguro vi piacerà.

Ci vediamo a fine pagina!



Vieni con me. Adesso. Sei in pericolo.”

Le parole di Heiji continuavano a risuonarle nella mente, non le davano tregua, mentre sul motorino di lui sfrecciavano in fretta fuori città.

Spiegami cosa è successo”, disse lei, preoccupata.

Sta' zitta, ora. Fai silenzio. Non ho tempo per risponderti. Potrebbero ascoltarci...”, rispose Heiji, accelerando ancor di più. Lei afferrò ancora più forte la giacca del detective, senza accorgersi che lui, a quel gesto, era arrossito.

Ma chi? Heiji, devi dirmelo!”, esclamò Kazuha, esasperata.

Se te lo dico, ti spaventerai”, mormorò il ragazzo.

Non m' importa! Voglio solo sapere la verità”, tentò di convincerlo lei, che davvero non ne poteva più.

Sono gli Uomini in Nero”, sbottò lui, “vogliono te.”

E perché? Cosa ho fatto?”, domandò la ragazza.

Tu, nulla. La vera causa di tutto questo sono io...”, sussurrò il detective.

Heiji, spiegati. Non riesco a seguirti.”, mormorò lei.

Kazuha, io non posso...non posso spiegarti. Se sapresti, sarebbe ancora peggio. Saresti ancora più in pericolo.”

I due rimasero in silenzio e non parlarono più.

Dove stiamo andando? Almeno questo devi dirmelo.”, gli fece notare poi Kazuha, interrompendo quel silenzio surreale.

In campagna c' è una casetta abbandonata. Non è molto grande, ma una volta al mese la vecchia proprietaria va a sistemarla. Dovremmo trovarci bene.”, spiegò lui.

Va bene. Per quanto ci rimarremo?”, chiese ancora la castana, cercando di rimanere calma e razionale. Sentì che Heiji si irrigidiva.

Non lo so”, mormorò il detective di Osaka. “Fin quando non sarai più in pericolo.”

E se gli Uomini in Nero mi prendessero...cosa mi farebbero?”, sussurrò lei.

Non oso immaginarlo”, rabbrividì il ragazzo, “ma di sicuro non ti piacerebbe.”

Di nuovo calò fra di loro quel silenzio surreale.

Heiji?”, lo chiamò dopo qualche minuto Kazuha, piano.

Cosa c' è, ancora?”, chiese lui, imitando un tono seccato, anche se in realtà gli piaceva sentirla parlare, la sua voce gli dava coraggio.

Perché hai voluto salvarmi? Voglio dire, non eri obbligato...”, mormorò timidamente la ragazza.

Perché...”, tentennò lui, “perché sei la mia migliore amica. Ma dovresti già saperlo.”
“Infatti”, sorrise lei, “ma volevo sentirtelo dire.”

Il detective arrossì, poi accelerò ancora di più.


                                                       *****


Ehi, piccola, svegliati. Siamo arrivati.”

Kazuha aprì gli occhi e si trovò davanti ad una casetta molto carina, un po' piccola ma accogliente. In un certo senso...stranamente familiare. Poi si accorse che era in braccio ad Heiji e arrossì. Ringraziò il buio per essere sceso nel cielo e non aver dunque fatto notare nulla al detective.

È davvero bella, Heiji”, mormorò la ragazza.

Beh, sì. Mi sono ricordato...di quando venivamo a giocarci.”, raccontò lui.

Improvvisamente lei ricordò tutto. Quando erano piccoli, i loro genitori li lasciavano sempre a giocare in campagna e la signora che abitava lì vicino dava sempre loro la chiave per entrare nella casa, raccomandando loro solamente di stare attenti a non rompere niente.

Da allora quella casetta era diventata il loro nascondiglio preferito, il loro segreto.

Successivamente, essendo diventati più grandi, i due non vi tornarono più, ma Heiji aveva ancora le chiavi della casa.

Spero vada bene...non torniamo qui da quando avevamo dieci anni”, mormorò il moro.

Andrà benissimo, se c' è ancora la signora che viene a fare le pulizie una volta al mese.”, accertò lei.

Sai, l' ho incontrata due settimane fa, quando ancora non ne sapevo nulla di ciò che stiamo vivendo adesso. Le ho detto che avevo ancora le chiavi di questa casa, ma lei mi ha detto che potevo tenerle e di fare come se questa casa fosse mia...a patto che ci venga insieme a te.”, raccontò il liceale.

È strano che si ricordi ancora di noi, no?”, domandò la castana, che intanto era scesa già da un po' di tempo dalle braccia dell' amico, che annuì aprendo la porta.

I due rimasero quasi a bocca aperta, felici e stupiti, presi dai ricordi.

Oh, mio Dio, c' è ancora! Il nostro disegno sul tavolo!”, esclamò Kazuha.

Ma dai! Ci sono anche delle nostre fotografie!”, rise Heiji.

Guarda! Il nostro diario segreto! Ti ricordi? Ci scrivevamo tutti i nostri sogni e le nostre promesse”, disse, dolcemente, la ragazza.

Davvero? Fai un po' vedere”, fece lui, allegro.

I due si sedettero sul tappeto grande e morbido come facevano da bambini, e improvvisamente si accorsero che servivano due cose per aprire il diario: due cose che solo loro due possedevano.



...e rieccoci. Beh, che dire...se il capitolo vi è piauciuto, potete sempre recensire :D


                                                                          Videl241097

  
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