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Autore: MiseryandValerieVolturi    24/06/2011    3 recensioni
[BellaXEdward]
Per la seconda volta, Edward se ne va. Perché? Cosa lo spinge ad abbandonare Bella e Renesmee?
Bella, distrutta e decisa a non rimanere a Forks, si trasferisce in Alaska ... ma non è tutto come sembra.
Dal primo capitolo:
Iniziò a leggere “So quello che pensi Bella, ma non è così: non vi ho abbandonate, e non ho intenzione di farlo per nessuna ragione al mondo …” si fermò quando si accorse che le lacrime iniziarono a cadermi leggere sulle guance e sospirò “… ho dovuto farlo, perdonami. Voglio che vi prendiate cura di voi, continuando a fare quello che avreste fatto con me al vostro fianco; senza fare stupidaggini Bella, promettimelo questa volta. Tornerò prima o poi, ve lo giuro. Vi lascio questi due cuori, nella speranza che vi possano aiutare a ricordarmi, vi amo. Edward”.
Dal terzo capitolo:
Ero alla ricerca delle parole giuste, di certo non potevo esprimere quello che avevo appena pensato.
“Niente, niente di grave” mentii “Abbiamo deciso di trasferirci”
Dal capitolo dieci:
“Va tutto bene” una voce calda e bassa mi risvegliò, suadente. Era famigliare, quanto il profumo che mi avvolse assieme alle sue braccia. Il freddo si sostituì al sintetico calore di una coperta di pile. Un solo nome, ora, soffiava dalle mie labbra.
“Edward …” mormorai. L’unica risposta fu un bacio a fior di labbra. Lo immaginai sorridere, dietro di me.
“Niente più brutti sogni” mi sussurrò, cullandomi.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jacob Black, Renesmee Cullen | Coppie: Bella/Edward, Jacob/Renesmee
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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Ok, bene, mi scuso profondamente e, ancora, per il ritardo! Sono imperdonabile, lo so u.u
Ma guardate cosa vi ho preparato :D Un POV piuttosto improbabile, il primo, no?
E poi ... Beh, leggete, ci sono più colpi di scena in questo capitolo che in metà fanfiction xD
Speriamo solo che vi piaccia, ci teniamo davvero tanto :)
Ps: se vi va, potete aggiungere Vale su facebook a questo link: http://www.facebook.com/profile.php?id=100001998776866 oppure visitare la nostra pagina facebook dedicata alla saga: http://www.facebook.com/pages/%E1%83%A6Follie-da-%C5%A2wilighters%E1%83%A6/156232341056188
Missy :)

Wait me

Wait me
-aspettami-
12
Butterflies


So I gotta say you give me butterflies deep inside
You give me butterflies
I don't know what to do, do, do without you
Boy, you give me butterflies

Quindi io devo dire che mi provochi le farfalle dentro 
Tu mi dai farfalle 
Non so cosa fare, fare, fare senza di te 
Ragazzo, tu mi fai sentir le farfalle

Alana Lee, Butterflies




Pov Jacob

Esiste qualcuno capace di spiegare l'irrazionale?

Qualcuno può raccontare ciò che non è stato ancora predetto?

Per quanto me l'avessero ripetuto, ancora e ancora, non riuscivo a crederci. Io potevo.

Quando si è Quilite, si ha un dono. Possiamo conoscere la strada per la felicità. Abbiamo uno scopo.

Ci innamoriamo, senza ostacoli, senza paure, niente di niente. A noi basta questo.

Impriting.


Quante volte era capitato un colpo di fulmine, sulla terra? Mia sorella Rebecca aveva sposato un surfista hawaiano dopo soli due mesi di conoscenza. Colpo di fulmine, tutto qui. Mai avrei creduto che potesse accadere a me. 


Certo, il mio non era amore in senso romantico. Fino ad allora, amavo Nessie come si poteva amare una figlia, più o meno.

L'impriting era difficile da spiegare: una promessa, un giuramento. Ti proteggerò. Aspetterò. Sarà una tua decisione.

Un giuramento fatto col sangue, impossibile da infrangere.


"Jacob?"

"Sì?"

"Papà è qui in Alaska?"

'Pensa, pensa Jake! Non puoi dirle la verità, Bells non te lo perdonereb ... Ma Nessie ha il diritto di sapere, non puoi ..' Mi guardava  ancora, con i suoi occhi color cioccolato. Cosa fare?

"Edward ..." optai per le mezze misure "Tuo padre ti vuole bene, Nessie. Tantissimo. Moltissimo bene."

"Più di te?" mi chiese.

"Sai che è così" replicai, distogliendo lo sguardo dal suo.'E' una bambina, come ha potuto farle questo? Le ha abbandonate. Ben sapendo che non potrà tenere tutto nascosto per sempre, le ha abbandonate. In balia degli eventi, le ha abbandonate.

Ho già visto Bella soffrire così, non lo sopporto. Perché lei e Edward si sono accontentati di una vita fatta di fughe, corse contro il tempo, paure ... Perché? Rimpiango quando la vita era più semplice. Rimpiango quando i Volturi erano solo degli sconosciuti. Rimpiango la mia vecchia vita, per quanto so che non potrei mai fare a meno di Renesmee. Ma non posso stare comunque qui a guardare, giusto?

I pensieri si affollavano nella mia testa, disperati. Lanciai uno sguardo a Nessie, ma lei aveva ripreso a disegnare. 

Disegnava sempre la stessa cosa, ormai da giorni: Edward Cullen, suo padre. Dopotutto quello che stava accadendo, chiunque se lo sarebbe aspettato. Eppure c'era qualcosa di inquietante, in quel disegno.

Gli occhi Edward erano coperti, in ombra. Come se Nessie stessa fosse spaventata da quegli occhi. In qualche modo, anche io lo ero.


Sentii il suo odore ancora prima che arrivassero in giardino. Certo, la neve cancellava un po' di tracce, ma quell'odore era qualcosa di impossibile da non riconoscere. Vampiro.

Era strano, ma puzzava più del solito. Come se si fosse fatto il bagno nella spazzatura, o qualcosa del genere. Come i quaranta Volturi che erano venuti a prendere Nessie.

Aggrottai le sopracciglia. Si stava avvicinando. Passi.

Renesmee alzò la testa, improvvisamente.

Li aveva sentiti.

Cosa avrebbe fatto? Sarebbe entrato in casa? Avrebbe messo tutto a posto?

Per quanto fosse stupido, non odiavo Edward. Lo rispettavo.

Ma quanto ci avrebbe messo a fare la scelta giusta?

Riusciva a immaginarsi gli occhi rossi di Nessie? La voce rotta dal pianto? Lo sguardo vuoto? La tristezza nel suo animo? La sensazione -no, la certezza- di essere stata abbandonata?

A me non serviva immaginarlo. Ero abbastanza in sintonia con lei per riuscire a vedere tutto quello, anche solo standole accanto.

Ma Edward, perché era così ... Cieco?

Cosa gli aveva impedito di tornare? Cosa l'aveva costretto ad abbandonarle?

In tutta la mia vita avevo vissuto troppi addii -Bella, mia madre, le mie sorelle, la mia vita- per non sapere quanto ci si sentisse da schifo.

E tutto ciò che volevo era che Nessie non si sentisse così.


Ora stavano parlando.

Dovevo distrarla.

"Nessie?"

Alzò la testa, che era chinata sul disegno. Non aveva sentito niente. 'Dio, esisti allora! Da quanto che non ti fai sentire!'

"Sì, Jake?" chiese.

Mi fermai a guardarla per un istante, alla ricerca di una scintilla di consapevolezza, di una reazione, ma non li aveva sentiti, non aveva avvertito la voce di Edward e Bella. O forse, non voleva sentirli. Scansai affettuosamente una ciocca ramata che le era ricaduta davanti agli occhi, mentre le voci tacevano. Il mio sguardo scivolò sul tavolo, poi sul suo disegno. Una farfalla multicolore, splendida.

"Insegnami." esclamai.

"A fare cosa?" mormorò, fissandomi.

"A disegnare le farfalle."


Un cerchio, due, tre, quattro cerchi ... Il corpo esile, i colori delle ali ... Non mi impegnavo così dall'asilo. Renesmee continuava a darmi istruzioni, ridendo. Sentivo ancora le loro voci, per strada, sempre più vicine. A un tratto Nessie rimase in silenzio, e la paura si impossessò di me. Edward e Bella camminavano lentamente, era impossibile che li avesse sentit ...

"Il cellulare!" disse infine. Oh, ora lo sentivo anche io.

Mi alzai e frugai sul piano della cucina, seguendo la il vago schiamazzare della suoneria. 

Alla fine lo trovai. Un nome lampeggiava sullo schermo: Leah.

Mi chiesi cosa voleva da me. Poi pensai che ero troppo lontano da casa. Se avessi sentito qualunque lupo, presto avrei sentito la mancanza di La Push. Premetti il tasto di rifiuto.

Però, ora stava succedendo qualcosa, di fuori.

Bella. Il suo profumo, sulle scale.

Edward. Il suo odore, quel puzzo di morte, di sangue ...

Renesmee si voltò verso di me, gli occhi spalancati. Li sentiva anche lei.

Sentiva suo padre. 

Io dovevo proteggerla da altre delusioni. Ma non potevo costringerla. La rabbia mi affollava la mente. Quasi se ne impossessava.

A fatica sorrisi e le sussurrai: "Andiamo a salutare la mamma!"

Dovevo pensare. Dovevo distrarla. Era così difficile ...

"La mia farfalla era più bella!"

"No, la mia lo era di più!"

"Hai ragione."

Ed erano lì. Bella ... e lui. Lui che le aveva fatto del male.

Provai a calmarmi, provai a non guardare. Nessie rimaneva in silenzio.

Poi, dopo un secondo che sembrò un'eternità, si mosse. Lentamente. Danzando.

Come una farfalla.

Lui la guardò, gli occhi che brillavano.

Sapevo che le voleva bene, lo sapevo.

"Papà!"

"Renesmee, tesoro ..."

Un abbraccio.

"Ora rimarrai per sempre, vero?" chiese Nessie col suo tono di bambina, gli occhi lucidi.

"Ti prometto che ci proverò in tutti i modi, amore mio."

Sapevo che le voleva bene. Che era suo padre.

Ma ora lei piangeva.

E c'era stato sempre un problema, nell'essere Quilite.

Un grosso problema.

Promettevamo di proteggere il nostro Impriting. A qualsiasi costo.


---------------------------------

Pov Bella


Accadde tutto in un istante. Paura, calma, e poi, paura. Jacob era diventato di colpo più rigido. Edward aveva lasciato andare Renesmee.

"Jacob, calmati ..." mormorò mio marito.

Non ci fu modo di fermarlo.

D'un tratto un lupo enorme era davanti a me. 

"Non potevo dirle una bugia, Jake." sussurrò ancora Edward.

Il lupo ringhiò in risposta. Un gioco di sguardi. Un gioco forgiato da un identico dolore.

Capii perché Jacob era così infuriato.

Credeva che fosse colpa di Edward, ma non era colpa sua se Renesmee soffriva ...

Intanto il vampiro accanto a me aveva assunto una posizione più rigida, come di attacco. 

Ero spaventata, tutte le emozioni si rivoltavano dentro di me, urlavano, smettevano di avere senso. Come le farfalle. Era come avere le farfalle nello stomaco. E, allo stesso tempo, era come essere sul ciglio di un burrone. Ricordavo quella sensazione ...

"Jake!" gridai, ma non mi diede ascolto. Dovevo dirgli che non era colpa di Edward, dovevo dirgli che era colpa dei Volturi se lui non era tornato. Ma lui non mi guardava neanche ...

"Oh, Jacob, fermati!" provai ancora. Non si girò. Continuava a tenere gli occhi scuri fissi su Edward. Ma non era colpa sua, eravamo stati tutti imbrogliati. Edward non se ne era andato, Edward ... Dentro di me il mondo diventò nero. Tutto aveva sfumature rosse, di sangue, di dolore. Perché non potevamo smettere di soffrire? Perché?

"Mamma!" Renesmee urlò e tutti tacquero. Solo allora mi resi conto di avere gli occhi pieni di lacrime. 

"Vieni qui, amore mio." mormorai, e lei corse ad abbracciarmi. Jacob mi guardò negli occhi e assunse di colpo un'espressione rilassata, quasi ... Preoccupata. Mi lascia cullare dalla sensazione di avere mia figlia tra le braccia e cercai di mettere fine a tutta quella confusione.

Alzai lo sguardo. Jacob Black mi stava guardando.

"Non è colpa di Edward, Jake ..."

Ma Jacob non stava guardando davvero me. Guardava fuori, verso la finestra. Cosa c'era fuori?

Un secondo di silenzio, poi Jake si buttò su Edward. Urlai, e mio marito si mosse velocemente verso di me. 

"Li hai portati con te!" la voce di Jacob era disumana "Uno di loro è qua fuori!"

"Loro chi?!" cercai di alzarmi, ma ormai Edward era davanti a me.

"Jacob, non ..." provò il vampiro. 

Chiusi gli occhi, mentre sentivo Edward muoversi e fermare Jacob con la sola forza del braccio. Eppure Jake era così forte ... Non potevano continuare così.

"Jacob, calmati ..." 

A un tratto fu silenzio. 

Aprii gli occhi e mi resi conto che Edward Cullen e Jacob Black avevano smesso di combattere fra loro. Si fissavano.

"Jacob, non ne avevo idea ..." mormorò il vampiro.

"Lo so." il mio migliore amico continuava a tremare.

Si fissarono ancora.

Poi Jake alzò la testa e sussurrò: "E' qua fuori."

Edward annuì.

"Chi, chi è qua fuori?" esclamai, ma nessuno parlò. Renesmee fissava il padre e, appena la lasciai andare, corse da lui. Si abbracciarono.

Ma chi era là fuori? Uno dei Volturi? Chi, chi faceva preoccupare così tanto un licantropo?

"Sono stati loro, Jake. L'hanno rapito i Volturi. " dissi istintivamente. Lui mi guardò e poi fissò Edward. Alla fine annuì. "Lo so" disse semplicemente.

Eppure c'era qualcosa ...

"Chi c'è fuori?" ripetei. Edward mi si avvicinò.

"E' ... tutto ok. Sì, è tutto ok." disse.

"Come diavolo fai a saperlo!" urlò Jacob, fuori di sé.

"Leggo i suoi pensieri, dimentichi?" era calmissimo e concentrato. Lo guardai negli occhi e mi stupii per l'ennesima volta di quanto erano belli e ... verdi.

"E cosa dice?" era stata Renesmee a parlare.

Silenzio.

"Sta ... Non ci vuole fare del male. Lei ... Lei vuole che io me ne vada, non devo tornare qui, da voi. " disse infine il vampiro.

"E' una dei Volturi?" chiesi.

"Ah-ah. Più o meno. Ma non ci vuole fare del male. Vuole solo che io me ne vada ... Perché ..." Edward si fermò per un attimo "... Non vuole che io metta in pericolo la sua umanità. E non chiedetemi cosa significa." 

Poi Edward Cullen si alzò, mi fissò negli occhi e mi baciò come non aveva mai fatto prima.

E sparì, come era apparso.



  
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