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Autore: essie    25/06/2011    15 recensioni
Che cosa succederebbe se il famoso attore Edward Cullen facesse irruzione - letteralmente - in casa di Isabella Swan, giovane ragazza come tante altre, per sfuggire ai fans?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Se non si è ancora capito, questa è una storia completamente, incondizionatamente pazza. Quello che succede a Bella è assurdo, improbabile, ma questa è una fan fiction. Pura finzione ;) 

Credevate davvero che vi avrei lasciate così? Va bene il finale aperto, ma quello del capitolo scorso lo era troppo xD 

Questo è un piccolo extra. Ed è assolutamente pazzo, vi avviso. 

 

Extra 

 

 

Festival del cinema, Cannes, 2014

 

‹‹Oddio, Edward, da quanto tempo siamo qui? Due minuti?››

 

‹‹Bella! Bella, guarda di qua!››

‹‹Edward! Ti amo, Edward! Sei bellissimo!››

‹‹Edward! Edward, ti voglio!››

 

Edward mi sorride comprensivo, stringendo forte la mia mano per infondermi sicurezza. ‹‹Tesoro, calmati›› mi bisbiglia all’orecchio mentre camminiamo fingendo tranquillità – o almeno, questo è ciò che faccio io – sul red carpet. La sua voce, così dolce e carezzevole, ha il potere di calmarmi sul serio.

‹‹Sì›› mugugno abbassando lo sguardo.

Sono terribilmente nervosa, non solo perché sono al centro dell’attenzione – cosa che odio –, ma anche perché devo assolutamente parlare con Edward. Devo dirgli una cosa; ieri sera quando l’ho scoperto, non ce l’ho fatta, ero troppo preoccupata.

 

‹‹Edward! Edward!››

‹‹EDWARD!››

 

Sono certa che con tutte queste urla il mio udito ne risentirà, e con questi tacchi dall’altezza improponibile i piedi mi faranno male per una settimana, se sono fortunata.

‹‹Respira profondamente›› prosegue Edward, il tono basso, senza quasi muovere le labbra.

Faccio come dice, continuando ad avanzare sul tappeto rosso, ignorando le grida dei fans.

Questo è il primo evento a cui partecipo con lui, dopo il matrimonio. Nei tre anni passati l’ho accompagnato a qualche prima dei suoi film e ad un tour promozionale – dove in Spagna siamo stati beccati dai paparazzi, dopo essere andati in Francia, Italia e Germania senza che mi scovassero.

È stata dura in passato, lo è ancora. Notizie false, paparazzi che ti seguono ovunque e che si appostano sotto casa tua, la gente che sa tutto di te. Una volta hanno fotografato me e Carlisle, il padre di Edward, a pranzo insieme, e il giorno dopo eravamo su tutti i giornali come “coppia clandestina”. In realtà stavamo discutendo della mia tesi di laurea.

Alla fine io ed Edward ci mettiamo in posizione per i fotografi, il sorriso sulle labbra, il suo braccio che mi circonda la vita e la sua mano sulla mia spalla.

Glielo devi dire, Bella.

‹‹Ti amo›› sussurra, le labbra tra i miei capelli.

I miei vecchi amici, i brividi, tornano a farmi compagnia. È sempre così, ogni volta che mi dice quelle due piccole, grandi paroline.

Appena che ripenso a ciò che gli devo dire, l’ansia torna ad impadronirsi di me.

Io e mio marito non ne abbiamo mai parlato, lui non ha mai iniziato il discorso. Ci sarà un motivo, no?

Oh mio Dio. Non ce la farò mai.

‹‹Edward›› lo chiamo a bassa voce, ignorando le grida dei fotografi, mantenendo sulle labbra un sorriso falso. Il cuore mi batte così forte che forse riesce a sentirlo.

Mi guarda tranquillo, ignaro. ‹‹Dimmi, Bella››.

‹‹Sono…›› deglutisco ‹‹Ed, io sono…››. Oh, Dio, non riesco a dirlo.

I suoi occhi color menta piperita mi scrutano preoccupati, mentre i fotografi continuano a scattarci foto. ‹‹Stai bene? Sei pallida. Bella, ce ne andiamo quando vuoi, io…››.

‹‹Sono incinta›› dico tutto d’un fiato, interrompendolo, e quando lo faccio ho una curiosa sensazione di sollievo.

Avere un bambino è la cosa più bella, per una donna, ma se Edward non è d’accordo? Perché non ne ha mai parlato?

Mi do della stupida. Insomma, quale persona sana di mente annuncerebbe al proprio marito di essere incinta durante un festival del cinema? Quando mai si è visto?

Stupida, stupida, stupida!

Edward mi fissa, inespressivo, per un attimo eterno. Lo vedo diventare sempre più bianco, ma non sposta lo sguardo da me neanche per un momento.

Due donne in tailleur scuro ci fanno segno di procedere a sinistra, concitate, ma noi non muoviamo un muscolo. Lui sembra immobilizzato, io sono in attesa di una sua reazione.

E poi… Edward si accascia al suolo. Definitivamente svenuto.

 

È il caos.

Gente che corre da tutte le parti, le fans impazzite, i fotografi che mi bombardano di domande, e naturalmente di scatti.

‹‹Edward!›› grido terrorizzata. Mi inginocchio accanto a lui, infischiandomene del vestito che indosso, e lo scuoto piano. ‹‹Edward!››,

Oh mio Dio.

Cos’ho fatto? Cos’ho fatto?

‹‹Edward?›› lo chiamo isterica.

Apre cautamente gli occhi, mettendo a fuoco il mio volto, e batte le palpebre un paio di volte. Sembra disorientato, forse anche a causa di tutti i flash, e delle telecamere che sono puntate su di noi.

‹‹Bella? Cos’è successo?››

Quando sento la sua voce, riprendo a respirare normalmente, sollevata.

Qualcuno porta un bicchiere d’acqua e un ventaglio.

‹‹Amore, sei svenuto›› spiego accarezzandogli i capelli. ‹‹Come ti senti?››.

Si porta le mani al viso, strofinandosi gli occhi. ‹‹Bene. Cioè, sono ancora un po’ disorientato, debole, ma va molto meglio››.

‹‹Qui c’è dell’acqua. Riesci a metterti seduto?››

Lo aiuto, e alla fine dell’operazione gli getto le braccia al collo, stringendolo forte, poi gli porgo il bicchiere.

Sollevo gli occhi. ‹‹Via dalle palle›› ringhio minacciosa alla folla che si è radunata attorno a noi, che ovviamente si avvicina ancora di più. Fantastico.

‹‹Bella?››

Sorrido a Edward. ‹‹Va meglio?›› domando apprensiva.

‹‹Sto bene›› annuisce, e mi guarda in attesa.

‹‹Cosa c’è?››

‹‹Sei incinta? Aspettiamo davvero un bambino?›› mormora, l’espressione indecifrabile.

Non so cosa dire.

La verità, idiota.

‹‹Sì›› confermo titubante. ‹‹Edward, io…››.

‹‹Sei incinta›› ripete, come per esserne sicuro.

‹‹Sì›› dico ancora, paziente. ‹‹Io…››.

Edward balza in piedi con una tale energia da farmi sobbalzare, e le parole mi si bloccano in gola.

Vuole scappare.

Ma no… ha un sorriso così raggiante che non ho il coraggio di dire niente e, automaticamente, anche le mie labbra si curvano in un sorriso quando si china e mi prende tra le braccia, davanti a tutti.

‹‹Oh mio Dio, Bella››. Mi fa girare in tondo, il viso nel mio collo, ridendo. ‹‹Diventerò papà. Non posso crederci!›› preme le labbra sulle mie in un bacio mozzafiato.

Sento la notizia spargersi tra tutte le persone lì presenti – fans, fotografi, giornalisti, anche attori – e io ed Edward veniamo sommersi da migliaia di domande, ma siamo troppo presi da noi stessi per curarcene.

Siamo troppo felici per preoccuparci di qualsiasi cosa.

 

Il mattino dopo averlo conosciuto, Edward è tornato da me – questa volta suonando il campanello –, e così ha fatto per tutti i giorni che sono seguiti. Fino a che siamo diventati una coppia a tutti gli effetti.

Dopo due mesi, mi ha presentato ai suoi genitori. Prematuro? Forse.

Mio padre, quando lo ha conosciuto, si è passato una mano sul viso e mi ha chiesto con un sospiro: “sei felice, Bella?”. Gli ho risposto di sì rapidamente, come si fa con una cosa ovvia.

Quattro mesi fa, a tre anni di distanza da quel giorno, io ed Edward ci siamo sposati.

Adesso aspettiamo un bambino.

E, mentre percorriamo il tappeto rosso a ritroso, non riesco a trovare altra risposta alla domanda di mio padre. Non ci sono altre risposte.

‹‹Ti amo›› sussurro a mio marito, poggiando la mano sulla sua, posata sul mio ventre.

Ci lasciamo alle spalle il Festival del cinema di Cannes.

Edward mi sorride con dolcezza, baciandomi la fronte. ‹‹Ti amo anch’io, Bella››.

Sì, papà. Sono felice.

 

- Fine -

   
 
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