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Autore: yulinghan    27/06/2011    5 recensioni
La cittadina di Meido è un luogo come tanti ma è custode di un segreto: la comunità celeste degli angeli, in verità, abita in questo luogo dall’alba dei tempi.
Kagome è un angelo, ma non ha le ali e perciò si sente diversa e spesso incompresa perfino dalla sua stessa famiglia, compreso il fratello maggiore. Trascorre tuttavia una vita tranquilla fin quando a Meido si trasferisce un ragazzo misterioso dagli occhi magnetici.
Sarà allora che Kagome si renderà conto che l’amore è un demone.
Questa storia è liberamente tratta da libro "Angel" di Dorotea De Spirito.
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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L’amore è un demone
 
 
Cap.3

 
Giuda!
 
 
 
Sono due ore che tento di risolvere questi assurdi esercizi ma non ci riesco. Bevo un sorso di succo alla pesca e sposto il libro degli esercizi per riprendere quello delle formule. Studio di funzione, intersezione con gli assi, ricerca di massimi, minimi e flessi, grafici, aree….
Basta!
Oggi è sabato e anche se lunedì ho il test di matematica non ho intenzione di trascorrere la giornata così. Continuerò domani.
Mi allontano dalla scrivania facendo scorrere le rotelle della sedia e vado sul piccolo terrazzo della mia camera. Sono le cinque del pomeriggio ed il sole è già basso e rossiccio.
Mi mancano le lunghe e calde giornate estive: i vestiti leggeri, il mare, l’abbronzatura, il fare tardi la sera, le sbronze, dormire fino a tardi e soprattutto niente compiti.
Mi poggio alla ringhiera e fisso la strada, mi piace guardare il fluido scorrere delle macchine e dei motorini dall’alto del mio secondo piano. Nulla a che vedere con Tokyo o Osaka.
Una macchina, un’altra, un’altra ancora, un motorino, una macchina, una moto.
Moto.
Non capisco proprio perché il mio cervello vada a parare sempre li: moto, quindi Inuyasha.
A proposito, non ha perso tempo il ragazzo visto che appena Kikyo gliel’ha chiesto le ha dato un passaggio a casa. Ricordo ancora come ha salutato le sue stupide amiche appena salita in sella e come ha stretto le braccia attorno ai fianchi di Inuyasha.
Che rabbia!
Non so cosa mi dia più fastidio, lei con quell’atteggiamento da donna vissuta o lui che ha ceduto subito alle sue lusinghe.
E’ già trascorsa una settimana da quando si è trasferito e sembra essersi perfettamente integrato. Stamattina Bankotsu mi ha detto che ieri sera sono andati tutti a bere insieme e si sono divertiti molto. Miroku, come promesso qualche giorno fa a ricreazione, ha offerto una birra a tutti i ragazzi.
Vibra il cellulare.
Lo tiro fuori dalla tasca dei pantaloni, è Sango:
 
Bankotsu ha organizzato una
festa a sorpresa ad Inuyasha.
Ieri sera ha saputo che oggi
è il suo compleanno!
Alle nove sono su casa tua,
ci prepariamo insieme! Bacino
 
Chiudo il cellulare facendolo schioccare vivacemente.
Ma che mi prende?
Di solito, anche se tento di non darlo a vedere, adoro i party del mio amico. Cioè, non che non voglia andare, anzi muoio dalla voglia di vedere Inuyasha.
Aspetta, che ho detto?
Mi gratto violentemente la testa e strizzo gli occhi mentre cerco di non immaginare i suoi, che ogni mattina tento di evitare ma che puntualmente mi risucchiano come buchi neri.
Con lui intorno faccio sempre la fine della falena con la luce. E’ dura ammetterlo, sono orgogliosa, ma sarebbe da ipocrita non prenderne atto.
Però alla mia migliore amica ancora non l’ho detto: confessarlo significherebbe ammetterlo.
Ammetterlo, più che a lei, a me stessa.
Vibra il cellulare, di nuovo.
E’ sempre Sango ma stavolta mi sta chiamando.
“Dimmi”
“Perché non rispondi? Hai finito il credito forse?”
Alle volte la mia amica è un po’ paranoica. Bisogna risponderle subito, non immagina neanche che si possa andare in bagno o che si stia dentro la doccia o riposando.
“No, stavo facendo un esercizio di matematica, appena finito ti avrei risposto”
In fondo non è una bugia, piuttosto una mezza verità. Non le mento mai, la considero una sorella ma se le avessi detto che ero in terrazzo a non fare nulla e senza risponderle si sarebbe preoccupata e mi avrebbe riempito di domande alle quali non ho voglia di rispondere.
Alle quali non so come rispondere.
Anzi, lo so perfettamente.
“Allora, va bene se sono da te alle nove?”
“Certo! Ma dimmi, dove andiamo? All’Heaven, forse?”
L’unica discoteca dove mia madre mi manda tranquillamente. Perché? Perché è gestita da angeli, quindi secondo lei è un posto tranquillo.
Per me equivale al non divertimento.
“Scherzi, no! Si va al Club36!” 
Se l’Heaven è l’unica discoteca dove mia madre mi manda il Club36 è senza dubbio l’unico posto dove mi è proibito mettere piede.
“Non avrò mai il permesso”
Il Club36 si trova poco fuori Meido, poco fuori la linea di demarcazione angelica, ovvero dove si può incontrare chiunque: angeli, umani e…demoni. Il nostro opposto. Coloro che hanno scelto il lato oscuro. Coloro coi quali non dovremmo avere nulla a che fare noi giovani angeli.
“Lascia fare a me!”
Mi dice Sango sicurissima.
“Che hai in mente?”
Sorrido.
“Non preoccuparti, tu pensa solo a cosa metterti stasera e fai una bella doccia.”
Di solito riesce sempre a stupirmi, sono curiosa di scoprire cos’ha in mente per stasera.
“Ehi Kagome, posso cenare da te?”
“Si, certo…ma non dovevi venire alle nove?”
“Cambio di programma, ci ho ripensato!”
“Cosa?”
“Avvisa tua madre, sarò li per le otto”
Rientro in camera poggio il cellulare sulla scrivania e mi butto sul letto. Affondo la testa nel cuscino, chiudo gli occhi e penso al nulla. Mi lascio cullare dall’assenza di pensieri e mi rilasso totalmente.
Il viso di Inuyasha mi appare limpido in tutta la sua bellezza. Mi prende per mano e camminiamo insieme, sorridendoci, senza parlare per non rovinare la magia del momento. D’improvviso scoppia un temporale e corriamo a perdifiato verso un riparo. Fradici ci stringiamo l’uno all’altro mentre ridiamo felici. Mi guarda, dolce ed attraente al contempo. Osservo i suoi occhi, gli zigomi, i denti bianchissimi e le sue labbra perfette, morbide ed invitanti e mi ritrovo a fissarle sfacciatamente, implorante che mi baci.
Si china, chiudo gli occhi e attendo impaziente, poi….mi sveglio.
Il cuore batte ancora veloce.
Era un sogno.
Mi siedo e guardo l’ora sulla sveglia poggiata su comodino: le diciotto e trenta. Ho dormito per un’ora e mezza.
Mi ritorna in mente Sango, la mamma da avvisare e la festa di stasera.
Non è giusto, maledizione, mi sono svegliata sul più bello!
Mi alzo e scendo. Sento la mamma trafficare in cucina.
“Ciao Kagome”
Mi avvicino al frigo, lo apro e prendo una bottiglia d’acqua.
“Mamma, Sango mi ha chiesto se può cenare da noi stasera”
Verso l’acqua ne bicchiere e bevo assetata.
“Certo, dille che va bene”
Non posso risponderle che per Sango va già bene.
“Grazie, la avviso subito”
Ripongo la bottiglia in frigo.
“Vado a fare una doccia”
La informo e lei mi sorride gentile. Le voglio bene. Ora si che mi sento in colpa a non dirle dove andrò stasera.
 
§§§§§§§
 
Dopo cena.
Assurdo.
Sango dovrebbe fare l’attrice! Si è presentata a casa mia in tuta, con un viso da cane bastonato, i capelli sconvolti ed ha recitato la parte dell’adolescente ferita per tutta la durata della cena, spiegando a mia madre quanto l’atteggiamento da cascamorto di Miroku la faccia soffrire.
Anche se credo che di fondo ci sia un po’ di vero.
Che poi, per essere più credibile, non le ha raccontato tutto e subito ma ha dosato le parole durante l’arco del tempo.
“Cara, mi dispiace molto”
Lei ovviamente c’è cascata in pieno non accorgendosi minimamente con quanto gusto la mia amica divorava i suoi manicaretti.
Di solito passa l’appetito a chi soffre d’amore, giusto?
La mamma avrà pensato a Sango come ad una di quelle ragazze che quando stanno male si ingozzano. Una di quelle tipe da confezione maxi di gelato e fazzoletti sul divano davanti alla tv. Sicuro!
Poi con voce spenta la mia amica le ha chiesto se potevo fermarmi a dormire da lei, che non se la sentiva di stare sola e che aveva bisogno di distrarsi.
“Ma certo Sango, non c’è problema, tanto più che sei sola a casa”
L’unica verità che le aveva detto: i suoi erano davvero fuori per un matrimonio e sarebbero tornati l’indomani a tarda sera.
Ecco perché mi aveva detto al telefono di scegliere i vestiti per stasera!
Ora siamo in camera mia, sto mettendo nella sacca tutto il necessario per prepararmi e restare da lei stanotte.
“Muoviti Kagome, devo prepararmi anche io!”
Rido, non posso farne a meno.
“Devo farmi ancora la doccia e non so cosa mettere!”
Incalza.
Chiudo la zip della sacca e la metto in spalla, cercando di trattenere una sonora risata.
“Fatto!”
Scendiamo le scale e cala di nuovo sul suo volto l’espressione afflitta di poco prima. Un’attrice di teatro, ecco cos’è!
“Grazie di tutto signora Higurashi”
Fa sulla porta.
“Torna quando vuoi cara, sei la benvenuta!”
Comincio davvero a sentire il peso di questa bugia.
“Ciao mamma”
Le do un bacio sulla guancia.
Giuda!Mi urla la voce della coscienza.
“Mi raccomando Kagome”
Guarda me e poi Sango, quasi a ricordarmi di dover stare accanto alla mia amica. Come no.
Annuisco, chiudiamo la porta, scendiamo le scale ed usciamo calme. Sango prende le chiavi del motorino, le infila e si mette in sella. Posiziona la sacca tra i suoi piedi, aspetta che salga e poi partiamo veloci nella notte.
Il vento fresco, quasi freddo mi fa rabbrividire.
“Non avrò preso vestiti troppo leggeri?”
“Ti presto io una giacca più pesante, e poi lì dentro farà caldissimo!”
Gira a destra, va dritta per un po’.
“Mi sento in colpa con mia madre…”
“Lo so, a dire il vero anche io mentre le raccontavo tutte quelle storie”
Piccola rotatoria, poi a sinistra.
“Dai Kagome, a sedici anni ci è concessa qualche stupidaggine!”
“Dici?”
Ne sono poco convinta.
“Su, cerchiamo solo di divertirci, ai sensi di colpa penseremo domani!”
“Parli bene tu, i tuoi sono fuori!”
E’ sempre la solita. Una ribelle adorabile.
“Si ma mi hanno proibito di uscire dopo le dieci ed ho il coprifuoco a mezzanotte. Quindi siamo sulla stessa barca!”
Ridiamo di gusto.
Poi d’improvviso i pensieri volano al sogno di oggi pomeriggio e ciò mi scuote intensamente.
“Sango?”
“Hm?”
“…credo mi piaccia Ayama”
Ho confessato.
“Ti giuro, nemmeno lo sospettavo”
Ironizza.
“Dai, non prendermi in giro!”
L’abbraccio forte da dietro.
Rallenta.
Inclina la testa all’indietro e mi stringe una mano, guidando solo con l’altra.
“Sai che non lo farei mai!”
Poi continua.
“E’ da quando è arrivato che ti osservo”
“E…”
La sprono.
“Beh sei strana! Diventi taciturna quando è nei paraggi, lo tratti con freddezza ma appena va via i tuoi occhi lo inseguono. E’ tutta la settimana che fai così.”
“E’ questo il punto Sango! E’ solo una settimana!”
“E allora? C’è un arco di tempo prestabilito per innamorarsi?”
Ha ragione. Sospiro e mi godo gli ultimi metri di viaggio accoccolata tra la sua spalla ed il suo collo.
Ormai sono consapevole di cosa provo.
Frena, siamo arrivate. Smontiamo dal nostro piccolo bolide ed entriamo nel portoncino.
“Cosa dovrei fare secondo te?”
Le chiedo imbarazzata.
Mi sorride dolce.
“Mi pare ovvio!”
Dice mentre cerca le chiavi di casa in borsa. Ora alzo un sopracciglio.
“Devi renderti irresistibile!”
Le do una finta spinta ed entriamo in casa.
E’ proprio incorreggibile!
 
 
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Ehi ragazze, noto con piacere che sono riuscita a rendere Inuyasha più figo che mai! Wow, mi piace un casino descriverlo così!!
Beh ed ora che succederà al Club36??
Mi spiace per questo capitolo, poco pieno di eventi, ma è un capitolo di transizione e mi serviva per lo sviluppo della storia…
Per farmi perdonare vi do un anticipo del prossimo capitolo!
 
{….}
E’ Sango che corre verso di me, mentre Inuyasha mi tiene stretta. Ho la nausea.
“Che le è successo?”
Sento la voce preoccupata di Miroku. Non riesco nemmeno a tenere gli occhi aperti e la musica è troppo assordante.
………………………………………………….
“Per ora portiamola da me, casa mia è la più vicina”
Oh no, a casa sua…Non posso -non voglio!–…oddio, la testa, che male…
“No, io…Inuyasha…”
Farfuglio.
Poi scompare tutto e cado nel buio più totale.
 
{….}
 
Dai, ditemi che vi ho incuriosito almeno un pochino! ^__^
 
Ringrazio:
 
-Pluto90: Silvia, grazie mille per tutti i complimenti, mi onori! Si tranquilla, il libro lo puoi comprare senza rovinarti la lettura della fan, solo alcune cose sono uguali/simili, ma la trama è un bel po’ diversa! Figo Inuyasha eh?...ahhhh -sospiro- anche io voglio conoscere uno come lui!...ahaha…alla prossima 1bacione
 
-Alys93: tu Alys, cara la mia dolcissima lettrice, sei sempre, sempre stra-ultra-troppo buona con me! Sono contenta ti piaccia tanto anche questa fan e sono felice che ti sia piaciuta la frase di Kagome –anche a me piace molto!-…beh, aspetto di sapere cosa ne pensi di questo capitolo!1bacione
 
-Bea91: benvenuta bea! Nuove lettrici sono sempre ben accette! Sono felice ti piaccia la fan e sono contenta che Inuyasha figo e tenebroso sia di tuo gusto! Non preoccuparti, si scoprirà il motivo dell’assenza delle ali di Kagome! Un bacione
 
-Liliana87: grazie della recensione Liliana, sono felice che una persona che commenta facilmente lo faccia per una mia fan! Fammi sapere  che ne pensi di questo capitolo! 1 bacio
 
-ShiroganeGirl: oh, cara, anche io tornerei al liceo con compagni di scuola così! (oltre Inuyasha amo senza dubbio Miroku e Bankotsu…profondamente diversi, ma tutti fichissimi!)…Grazie per i complimenti sullo stile, sono quelli che fanno sempre più piacere!
  
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