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Autore: Jamie_32    30/06/2011    1 recensioni
Tutti ci siamo chiesti "Chi era Artemis Entreri?" "Quali sono le sue origini?" Finalmente ora, scoprirete l'infanzia del più temibile assassino di Faerun, Artemis Entreri.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mentre il piccolo Entreri tornava a casa con il suo pane, una figura incappucciata osservava la scena con occhi spietati, occhi di chi non aveva risentimento...
<< Eccomi, mamma. Ho preso tutto ciò che mi hai chiesto >> esclamò Entreri, posando sul tavolo le due pagnotte dure << Ottimo lavoro, ometto! >> disse la mamma, dandogli un bacio sulla fronte ancora imperlata dal sudore della corsa e dell'afa del deserto. << Io andrei a giocare un pò fuori Mamma, va bene? >> chiese Entreri, con occhi sognanti, << Certo, torna prima del crepuscolo! >> rispose la mamma, scomparendo nell'ombra del piccolo salotto. Entreri apri la porta della casupola e corse fuori in mezzo alla strada, con gli altri ragazzini, << Hei tu, Artemis! >> lo chiamò una voce sconosciuta, proveniente da un vialetto. << Si sto parlando con te, muoviti. >> chiamò di nuovo la voce, questa volta con più fermezza. Entreri si avvicinò tranquillamente all'piccolo vicolo, e dopo averne varcata la "soglia" si ritrovo a rantolare a qualche metro di distanza di li, cercò di alzare la testa ma il mondo vorticava attorno al lui, si aggrappò a un vecchio carretto abbandonato e si tirò su, cercando di riprendersi dallo shock. << Tuo padre ci penserà due volte prima di cercare di ingannare di nuovo il gioielliere con le sue pietre finte, vieni qua stupido ragazzino! >> gli urlarono, correndogli contro. I tre ragazzini avevano forse uno o due anni in più di Entreri, portavano vestiti più eleganti e sfarzosi,e piccoli turbanti in testa, e tutti e tre tenevano nella mano destra un lungo bastone di legno. Entreri reagì cercando di scappare, ma un dolore lancinante alla schiena lo fece cadere sulla sabbia a faccia in giù, cercò ancora di alzarsi invando, un altro colpo di bastone al collo lo fece cadere a terra, Entreri sobbalzava e cercava di contrattacare, ma in vano. Alla fine, lo preserò per le gambe e lo buttarono a gambe all'aria contro la veranda di casa sua, distruggendo il vecchio parapetto di legno. Dall'altro dei tetti la figura incappucciata osservava Entreri venir picchiato, grattandosi il mento, la figura spostò lo sguardo sui ragazzi più grandi che avevano fatto ciò, riflette un secondo poi spicco un balzo verso un tetto più basso, atterrando con una capriola sulla superficie di esso, corse sull'tendone di una bancarella e alla fine arrivò sopra la dimora del vecchio gioielliere, la figura si calò giù dal tetto, atterrando sulla fiancata della casa, dove da una finestra si poteva intravedere una figura grassa e flaccida, che portava un vecchio turbante incastonato di pietre preziose sul capo. La figura aspettò che calasse il crepuscolo, si avvicinò alla porta sul retro e ne scassinò con facilità la serratura, avanzo verso la camera del gioielliere, e lo osservò dormire dallo stipite del letto, gli occhi brillavano di un rosso intenso... << Entreri, Entreri! >> strillò la madre, gettandosi sul corpo malmentato del bambino, trascinandolo in casa, massaggiando i livi e le ferite con pomate disguste... << Dov'è papà...? >> chiese Entreri, la mamma scuotè la testa, come per dire che non lo sapeva. << Non è neanche tornato, Entreri... >> gli rispose, prima di vedere le sue palpebre chiudersi in un sonno pieno di incubi. La giovane donna che era la madre di Entreri si seddette sulla sedia a dondolo fuori dalla porta, osservando la sabbia innalzarsi lentamente dalle strade... Entreri si svegliò di soprassalto, vedendo la luce filtrare dalle finestre, e corse fuori sentendo lo scalpirate degli zoccolo, un corteo di guardie in casacce marroni con sciabole ai fianchi pattugliava la strada, chiedendo informazioni su qualcosa, o qualcuno. Entreri corse verso una guardia, tirandogli la manica, << Cosa c'è? >> chiese seccata la guardia al ragazzino, << Cosa sta succedendo? >> chiese Entreri, incuriosito. << Hanno assassinato un vecchio gioielliere, un vero peccato... >> rispose la guardia, indicando una casa in lontananza, Entreri corse verso di essa, spiando dalla finestra le indagini...si potevano udire delle voci... <<...assassinato con una daga, una daga elfica. Non può essere che quello! Guarda il taglio netto e preciso sul collo, non si è neanche accorto di essere stato ucciso, questo pover'uomo...>>
un altra voce chiese << I figli, come stanno? >> << Sono stati trovati privi di senso in salotto, probabilmente tentando di fermare l'aggressore, dobbiamo denunciare che c'è un elfo in città, un elfo pericoloso. >> constatò un altra voce. Il giovane Entreri si appoggiò al muro, pensando che era sua la colpa di ciò che era accadduto, pensò che doveva andarsene, per non rischiare di far finire nei guai sua madre e suo padre, corse verso casa quando noto che il corteo di guardie stava entrando in fila dentro casa sua, si nascose dietro l'angolo, e sentii un urlo, il rumore delle sciabole che venivano sguainate, l'acciaio contro l'acciaio, dentro casa saltando dalla finestrella, e vide suo padre duellare contro una guardia, che eseguì in affondo contro suo padre, che però incastro la sciabola della guardia sotto l'ascella, e eseguì una stoccata verso la gola della guardia, che cadde a terra gorgogliando. Suo padre si girò verso di lui, e urlò << Scappa, Entreri! SCAPP-...>> Entreri fece per andarsi, quandò noto l'esitazione di suo padre, si girò e lo vide sorridergli, con una lancia che gli spuntava dalla cassa toracica << Papà, Papà! >> urlo Entreri, cercando di corre contro gli assassini di suo padre, ma una forte stretta lo bloccò, trascinandolo fuori, lontano da tutto ciò....
  
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