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Autore: parveth    30/06/2011    1 recensioni
Una ragazza in procinto di sposarsi, la casa della sua infanzia e una camicia da notte misteriosa...
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The nightgown- i don't know anything about my mother's family Kelly  Walker percorse in fretta la scala mobile dell'aereoporto di Melbourne  da dove doveva prendere l'aereo per  l'inghilterra dove di li a poche settimane si sarebbero celebrate le sue nozze e in un certo senso era anche un ritorno alle origini:  suo padre,Steven era australiano ma la madre Madison Shaw  era inglese , i genitori si erano trasferiti in Australia quando Kelly compi' un anno per via del lavoro del padre, brillante geologo mentre la madre pur essendo di nobili origini (gli Shaw erano marchesi e molti si potevano fregiare del titolo di "lord"  datogli da qualche sovrano secoli prima) non aveva esitato a trovarsi un lavoro e ben presto la sua laurea in legge le aveva dischiuso le porte del piu prestigioso studio legale di Melbourne facendola diventare un'associata dopo neanche dieci anni dall'assunzione,  a Melbourne Kelly aveva avuto un'infanzia ed un'adolescenza serene, aveva studiato e si era laureata in lingue: " decisamente non hai preso da me"  era stato il commento di suo padre il giorno della sua laurea, all'inzio s'era arrangiata con vari lavoretti finche' la sua conoscenza del francese dell'arabo e del giapponese le avevano permesso di trovare un buon impiego presso una casa editrice: fare la traduttrice le piaceva e poi grazie al lavoro aveva conosciuto quello che di li a poco sarebbe stato suo marito: l'edificio dove aveva sede la casa editrice tre anni prima necessitava di una ristrutturazione ed era arrivato Brian coi suoi occhi blu e il suo fascino selvaggio e si erano innamorati: lui era australiano ma si era detto piu che disponibile a celebrare il matrimonio in inghilterra com'era desiderio della famiglia di lei; "fortuna che in totale siamo poco piu di ottanta persone" penso' salendo la scaletta dell'aereo: "altrimenti sai che casino far arrivare i parenti di Brian", non che lei facesse parte di una famiglia numerosa: i genitori di suo padre quasi non aveva fatto in tempo a conoscerli poiche' morirono quando lei aveva quattro anni, ad un'eta' veneranda ( ottantun anni la nonna ottantacinque il nonno) dei genitori della madre invece ricordava solo che quando era piccola trascorreva le vacanze estive nella loro villa col parco dove si sarebbe tenuto il suo ricevimento nuziale, purtroppo morirono entrambi di malattia, il nonno quando aveva dieci anni e la nonna tre anni dopo e ricordava i funerali di entrambi  " ma a parte questo non so nulla della famiglia di mia madre" penso' allacciandosi la cintura  "certo erano nobili e tutto il resto ma vorrei saperne di piu"  e su questi pensieri si addormento' profondamente.  

Una volta atterrata ad Heathrow vide la madre al di la della vetrata che si sbracciava per salutarla , vedendola Kelly penso' che fisicamente non avevano nulla in comune: lei  con lunghi capelli rossi che le scendevano lisci lungo la schiena e occhi verdi, Madison invece con occhi e capelli nerissimi questi ultimi portati ricci e corti,  "ciao tesoro come stai?" le chiese baciandola sulla guancia, " bene e tu?" disse lei sistemandosi la borsa di tela a tracolla, Madison raccolse il trolley della figlia e se lo trascino' dietro uscendo dall'aereoporto .salirono in macchina dirette alla villa degli Shaw, e dopo circa un'ora la raggiunsero: era una splendida villa immersa nel verde di un parco naturale con alberi e fiori di diverse specie, nell'attraversarlo la ragazza torno' indietro di anni tutto in un colpo: e si rivide bambina correre nei prati ed immergersi nella grossa fontana fino alle caviglie , entrarono nella villa: l'ingresso era ampio e allungato con pavimenti di marmo bianco, in fondo a destra vi era la cucina in rovere scuro, proseguendo dritto si trovava il salotto con le pareti di un luminoso color albicocca i due divani e la poltrona in pelle bianca , che se non fosse stato per la televisione pareva uscito da un vecchio film dell'800, a sinistra vi era uno dei tanti bagni della casa, questo in piastrelle azzurre e blu infine salendo le scale si arrivava alle camere da letto divise equamente in matrimoniali e singole: quella occupata da Kelly  vi  era un letto a baldacchino in ferro battuto con copriletto e cuscini azzurri, le pareti erano dipinte di verde acquamarina e il pavimento era di marmo rosato per meta' coperto da un tappeto con sfumature che dal viola acceso s'ingentilivano gradualmente in rosa confetto, di fronte al letto c'erano una libreria e una scrivania in legno chiaro con un televisore non nuovissimo ma ancora funzionante , la ragazza  inizio' a disfare i bagagli quando udi' la madre chiamarla dalla sua stanza, quando la raggiunse  la trovo' impegnata  a spacchettare buste di plastica contenenti vecchie lenzuola e coperte, "che stai facendo?" le chiese entrando  " sistemo il tuo corredo, che domande"  rispose Madison intenta a rovistare nell'armadio e tirando fuori altri due pacchetti: il primo conteneva federe e lenzuola in lino bianco con profili color glicine , il secondo una volta aperto rivelo' una lunga camicia da notte in raso bianco a maniche lunghe, Kelly la sollevo' e decise che, a occhio e croce, doveva arrivarle alle caviglie.   " quella era della prozia Emily"  disse la madre sedendosele accanto con in mano un vecchio album di fotografie ingiallito., "la prozia Emily?"  chiese la ragazza, "era la sorella minore di mio padre"  rispose Madison sfogliando l'album fino a meta' circa e fermandosi dove vi era un'unica grande foto: ritraeva una giovane seduta ad un tavolino in soggiorno, indossava una camicetta bianca ed una gonna scura e fissava l'obiettivo con uno sguardo molto triste e serio  "povera zia....era cosi giovane..."   sospiro' la madre   "cosa le e' successo?"  chiese Kelly   " purtroppo quando aveva quattordici anni si ammalo' e fini' in manicomio purtroppo a quei tempi era consuetudine"  disse Madison chiudendo l'album.   "e' terribile" commento' sua figlia: aveva letto in rete che fino a cinquant'anni prima nei manicomi, dove si finiva anche senza che ti fosse diagnosticata una vera malattia mentale, ma semplicemente essendo "diversi"   i pazienti venivano sottoposti ad elettroshock e trattamenti  inumani,  " dopo che lei mori' questa camicia da notte l'hanno sempre indossata le donne di famiglia la prima notte di nozze, spero tu vorrai continuare la tradizione tesoro"  commento' sua madre chiudendo l'album e  riponendolo nell'armadio.  Kelly sorrise: aveva sempre trovato certe tradizioni ridicole e non solo quelle di famiglia  "perdonami mamma ma ora devo proprio andare" disse scattando in piedi e avviandosi giu per le scale, si era appena ricordata che stava per arrivare Vivian la sua migliore amica nonche' damigella d'onore, avrebbero dovuto andare insieme al negozio per provare i rispettivi abiti.  Bastarono pochi minuti e Vivian arrivo', era piuttosto alta con lunghi capelli biondi e occhi grigi , le ragazze si erano conosciute quando erano piccole proprio in quelle campagne, Vivian era ospite presso degli zii durante le vacanze e da allora erano rimaste inseparabili, dopo essersi salutate salirono in macchina e si avviarono verso la citta'.  mentre le sarte appuntavano loro addosso gli abiti Kelly aveva raccontato la storia della sua prozia all'amica.  "accidenti, e non si e' piu saputo niente?"  chiese Vivian  "mamma non ha saputo dirmi di piu,' tuttavia mi ha incuriosito: possibile che una ragazzina impazzisca tutto a un tratto e la sbattano in manicomio senza tanti complimenti?" rispose lei  guardandosi allo specchio: il suo vestito bianco era molto semplice, senza maniche ma con un lungo strascico, in testa avrebbe portato un velo lungo fino a meta' schiena e avrebbe indossato dei guanti al gomito.  "sei bellissima" sospiro' la sua amica.  "anche tu non sei male Vivy"  commento' lei: la sua damigella d'onore avrebbe indossato un abito con scollatura rotonda color argento e lungo al ginocchio.
Quella sera dopocena  Kelly era provata dal viaggio e dalle emozioni della giornata, decise quindi di andare a letto, magari leggere qualche pagina di un libro e poi dormire, fece per salire le scale ma giunta circa a meta' della rampa senti' un rumore come il fruscio' del vento, incuriosita si guardo' attorno ma non noto' niente d'insolito ma osservando verso la camera della madre vide una sorta di alone bianco in corrispondenza del manichino dove era stata posta la camicia da notte della zia, sbatte' le palpebre e vide che non c'era nulla d'insolito a parte la montagna di pacchi disfatti la mattina   "sara' la stanchezza" penso' lei entrando in camera, ma continuando a rimuginarci sopra mentre indossava il pigiama e si coricava addormentandosi quasi subito.
  
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