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Autore: Cupcake_    03/07/2011    8 recensioni
Sono presenti spoiler per chi non avesse visto gli ultimi episodi della quarta stagione che ancora non sono stati doppiati in italiano, tutto il resto che è scritto nella fan fiction è frutto della mia immaginazione, solo quello che ho pensato potesse essere il continuo della storia.
Tante cose ci ha lasciato in sospeso "L'addio sbagliato" che, in modo assolutamente sbagliato, vuole farci attendere almeno fino a settembre! Troppo, troppo tempo, la mia mente malata ha decretato e così... eccoci qui.
Questa è la "mia" quinta stagione della serie TV, appunto prima del tempo.
Primo esperimento, per me, sul fandom di Gossip Girl. Vi posso solo pregare di essere clementi e augurarvi buona lettura.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blair Waldorf, Chuck Bass, Quasi tutti, Serena Van Der Woodsen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Credo che vadano fatte le giuste precisazioni prima della storia. Innanzitutto, come ho già detto, questa è la quinta stagione come l'ho immaginata io.
Giusto per fare un piccolo riepilogo, in perfetto stile GG...
dov'eravamo: Serena aveva pensato di fare una vacanza sole, mare e libri ma l'incontro con Russell che la scrittura per un remake di "Belli e Dannati" cambia i suoi programmi. Blair è in Europa a spassarsela con il suo principe, ma deve anche conoscere la famiglia di lui e cominciare a organizzare le nozze. Chuck e Nate sono in giro per un'estate di follie, come ai vecchi tempi. Tutti gli altri sono ai loro posti.
Altra cosa: Vanessa e Jenny nella quinta stagione della serie TV non ci saranno ma, molto probabilmente, Jenny rientrerà per qualche puntata, mentre Vanessa, dato il mio grande amore nei suoi confronti, non comparirà.
Be', non so che altro dire perché mi sembra di aver spiegato tutto. Ad ogni modo se, leggendo, qualcosa non si capisce - io ho i miei film mentali e posso capire che non li esamino tutti - chiedete pure in un commento.
Vi auguro buona lettura. ^_^



1. Vacanze al sole della California

 

Sono Gossip Girl, la vostra sola fonte di notizie sulle vite scandalose dell’élite di Manhattan.
Sembra che dopotutto il sole della California non faccia maturare la scelta degli amori di S, possiamo infatti guardarla passeggiare – e non solo – per il lungo mare con la sua nuova fiamma, Ragazzo Solitario Numero 2, certo, un po’ meno letterato del primo.
Ma sembra che ci siano nuovi progetti per te, dopotutto; Lily ne sarebbe davvero fiera, dalla sua gabbia d’oro. Ben fatto, S.

 
«E… azione!» gridò Russell facendo segno a un cameraman di avvicinarsi per riprendere un primo piano della protagonista.
«Stai scrivendo un nuovo libro, Dick?»
«Sì, questo sarà davvero buono, Antony, ne sono sicuro».
Il regista concentratissimo fece allontanare il ragazzo dietro la cinepresa in modo che potesse fare una ripresa dell’ambiente, il bar di un hotel.
In quel momento entrò la comparsa di un cameriere e quello chiamato Antony si girò.
«Un altro, per favore» chiese porgendo il bicchiere nel quale mezzo cubetto di ghiaccio finiva di sciogliersi; poi tornò a rivolgersi all’altro attore «Come l’altro? A proposito sei riuscito a farlo pubblicare?»
«Non ancora, ma credo di aver trovato una casa che… »
«Quant’è, la quarantasettesima?» Lo interruppe l’altro con aria scocciata.
«No, la quinta, ma questa è quella buona» replicò seccato Dick «E, per scrivere il nuovo romanzo ho una vera fonte d’ispirazione, una musa».
«Chi?»
«La mia donna» rispose con tono ovvio «credo che dovresti trovartene una anche tu, come passatempo, quando non scialacqui, insomma».
«Come la bionda che è appena entrata?» Chiese Antony indicando in modo discreto una donna al bancone.
Il cameraman, ancora prima che Russell potesse fare qualsiasi gesto, aveva già puntato la telecamera sulla fanciulla bionda in questione.
«A me, onestamente, sembra una passeggiatrice» fece annoiato Dick.
«Adesso le vado a parlarle e vediamo» Antony si alzo dalla comoda poltrona del bar e si avvio.
Arrivato al bancone, però, rimase in silenzio; dopo un lungo istante parlò.
«Ciao».
Prima che la ragazza potesse rispondergli qualsiasi cosa una voce fuori campo li mise a tacere.
«STOP! WRIGHT, TI SEMBRA MODO DI FARE COLPO SU UNA SIGNORINA?» Il regista fu preso da un attacco di tosse e, quando riuscì a smettere, aveva gli occhi che lacrimavano. Riprese fiato e continuò a parlare, questa volte con un tono di voce più basso «Un timido “ciao” è per femminucce, Wright, Antony incontra donne tutte le sere nei club che frequenta, non ha certo problemi ad abbordarne una. Certe volte mi chiedo perché ti ho scritturato per la parte dell’affascinante Antony Patch».
L’interprete di Antony avrebbe voluto rispondere che quel libro l’aveva letto solo perché doveva fare quel film, lui; non certo perché si era chiesto se Fitzgerald fosse indispensabile per il suo bagaglio culturale. Sospirò, aveva esultato quando Russell gli aveva offerto un posto per uno stage estivo, ma non immaginava certo che avrebbe lavorato tanto.
«Per un ruolo così importante, complesso, complicato… Un personaggio così orgoglioso, oscuro, inetto…» sembrava che nessuno riuscisse più a fermare Russell dalle sue riflessioni interiori, e neanche più tanto dal momento che lo stavano ascoltando tutti.
«Potremmo prenderci cinque minuti di pausa e poi riprendere» propose l’attrice bionda che, per quella scena non aveva avuto modo di parlare.
«Sì, Serena, andate a prendervi qualcosa per rinfrescarvi il cervello» Russell accennò a un sorriso, poi concluse «Non voglio nessuna mente annebbiata» e guardò male Wright.
 
 
«Dai, Liam, non te la prendere» ribadì Serena mescolando il suo sorbetto al frutto della passione «A volte è un po’ burbero, ma solo per il bene di Fitzgerald».
«Ma, se lo dici tu…» mugugnò quello.
«Non ti ricordavi più la battuta?»
«No, è che…» solo vederti mi lascia senza fiato, ma lasciò sfumare la frase in qualche suono incomprensibile.
Mentre Serena continuava a giocare con la fogliolina da guarnizione del sorbetto, Liam si rilassò contro lo schienale del sedile, assaporando il caldo sole estivo della California.
Rimasero così un paio di minuti, oziando seduti a un tavolino all’aperto di un piccolo bar non lontano dagli studi.
«Dovremmo tornare».
Serena controllò l’orologio – l’ultimo regalo di suo padre, prima di partire, l’ultima volta – e annuì.
«Poi però facciamo il bagno, fa così caldo…»
Serena non rispose, sorrise e lo baciò. Le cose cominciavano ad andare nel verso giusto, finalmente.
In quel momento il cellulare di Serena cominciò a squillare e lei si mise a cercarlo nella grande borsa di tela. Nate.
Dopotutto era tanto che non si sentivano e, magari le cose erano tornate a posto dopo che gli aveva chiesto scusa, poco prima di partire.
«Tu vai», disse a Liam «Io arriverò in un secondo».
Il ragazzo si alzò e si allontanò lungo l’assolato marciapiede.
«Nate!»
«Ciao, Serena!» anche attraverso il telefono riusciva a capire che il ragazzo era di buon umore «Sei ancora a LA?»
«Sì, ho trovato lo stage estivo che cercavo: David O. Russell sta rifacendo ‘Belli e Dannati’ di Fitzgerald… è perfetto, una favola».
«Oh, grande, be’ è perfetto per te, voglio dire, è il tuo libro preferito… Senti ti va se ci vediamo questa sera?»
«Ma dai, Nate, eppure a Manhattan non è così presto… ancora non ti sei svegliato? Me l’hai anche chiesto: sono ancora a LA».
«Infatti, ci siamo anche noi, Chuck ed io».
Che ci facevano Chuck e Nate sulla costa occidentale? Il primo poi era più il tipo da vacanze Europee… ma forse da quando anche Blair si trovava in Europa con il suo principe, nonché futuro sposo, l’area oltre l’Atlantico poteva considerarsi off limits per il suo fratellastro…
«Oh, fantastico. Vediamoci da Spago alle sette, ok?»
«Da Spago? Da quando Serena Van Der Woodsen può arrivare da Spago con una prenotazione fatta solo poche ore prima, sedersi e mangiare?» chiese Nate canzonandola.
«Ehi, io sono una stella del cinema, o quasi» esclamò Serena, fintamente indignata «Sarò Gloria Gilbert, la bellissima moglie di Antony Patch!»
Risero insieme e Serena in quel momento avrebbe voluto che tutta quella storia che si trascinava da più di un anno – storia che neppure lei avrebbe saputo definire, per inciso – potesse essere tagliata via come un pezzo di stoffa troppo lungo e rovinato.
«Perfetto allora, a ‘sta sera», salutò lui chiudendo la chiamata.
 
 
Quando tornò agli studi la situazione era simile a come l’aveva lasciata, stagisti che correvano, assistenti che non trovavano le cose; nel complesso, la baraonda più totale.
Trovo David – come le sembrava strano chiamare per nome un grande regista come lui – che stava valutando un copione che, come al solito, non andava bene: servivano parole “più alte e sofisticate e un carattere più oscuro per un élite come i protagonisti di Belli e Dannati.
«Serena, finalmente!» la chiamò non appena la vide «corri a metterti il vestito di scena, devi entrare subito!»
La ragazza si affrettò verso il suo camerino e ne uscì poco dopo con un tailleur color salmone in voga almeno settant’anni prima.
Liam e l’attore che impersonava Dick – di cui Serena non ricordava mai il nome – erano già seduti al tavolo pronti a riprendere da dove avevano interrotto. Lei si diresse al bancone giusto prima che David, con la sua voce tonante, riprendesse in mano la situazione.
«Tre, due, uno e… azione!» annuì cominciando ad osservare la scena.
Come da copione, Liam alias Antony si alzò e si diresse al bancone.
«Una donna affasciante in un locale da urlo: un mix perfetto» sorrise porgendole la mano «Sono Antony Patch, mi sembri nuova di qui…»
«Gloria Gilbert» gliela strinse «tu invece devi essere un cliente abituale».
 
 
«Questa sera a cena da Spago» comunicò Nate all’amico.
«Mmm, e nel frattempo?» chiese annoiato questo.
«Non lo so… mare, piscina, playstation… da quando non frequenti più…» Nate riuscì a fermarsi prima di dire il nome della ragazza che, era sicuro, avrebbe mandato in bestia Chuck, impulsivo com’era.
«Guarda che non implodo se fai il nome di Blair» Chuck alzò lo sguardo dal marciapiede per sostenere il suo sguardo, per dimostrargli che era vero; anche se lui non doveva dimostrare niente a nessuno, poco ma sicuro.
«Be’, mi era sembrato…»
«Ti era sembrato male, Archibald» replicò secco «Poi, un’estate di perdizione, come l’avevi chiamata tu, davanti alla playstation?!»
«Ok, ok, amico, era solo per dire… mi sembra un po’ presto per andare per locali; magari questa sera, dopo aver lasciato Serena…»
«Un evento pomeridiano come lo vedi?»
«Che hai in mente?» chiese finalmente interessato Nate.
«Tutte quelle donne ricche, sposate e non, dove si ritrovano?» lo indirizzò Chuck verso la soluzione.
«Club del libro, competizione per la miglio silhouette, shopping…?»
«Beneficenza, mi stupisco della tua mancanza di intelligenza: Anne è a capo della Girls Inc. e tu non sai cosa fanno le donne facoltose» disse con tono ovvio l’altro.
«Ah, sì, ho sentito che al Peninsula raccolgono fondi per piccioni a rischio di estinzione, o qualcosa del genere…»
«Adesso va già meglio» sospirò Chuck fermando un taxi.
Il taxi partì verso la sua meta con la velocità che il perenne traffico di Los Angeles permetteva. Si accomodarono sul sedile posteriore del veicolo che, pur non essendo al livello della limousine con cui i Bass si facevano portare ovunque, era pur sempre piacevole, soprattutto per l’aria condizionata.
Rimasero in silenzio diversi minuti fissando fuori dal finestrino.
«Chuck…?» l’amico si era girato «come entriamo?»
«Arcibald», gemette quasi, in risposta «spero che con quella domanda non intendessi quello che io penso; imbucarsi a un evento del genere è una cosa da scemi: grande sorriso e libretto degli assegni alla mano».
Nate aveva annuito sospirando e il silenzio era ricaduto tra loro con alcuni secondi.
«Facciamo tu il bel sorriso e io il libretto degli assegni, eh?» propose retorico Chuck ritornando poi al suo silenzio.
Arrivati a destinazione scesero dal taxi e si avviarono verso l’hotel dove confluivano persone in abiti da cocktail.
Entrati nella reception seguirono le persone che si stavano dirigendo verso quello che supposero fosse l’evento. Male che vada si sarebbero trovati altrove: chiedere li avrebbe messi al centro dell’attenzione e tutti li avrebbero adocchiati come possibili imbucati.
Quando arrivarono alla piscina, location dell’evento si guardarono attorno.
«Forse mi avrebbe fatto comodo portarmi una giacca, dopotutto» ammise Nate, notando che tutti gli uomini ne indossavano una.
«Tieni» gliene porse una color panna che aveva appena trovato appoggiata a una sedia «questa ti dovrebbe andare».
La mise, dopotutto non si abbinava affatto male con i pantaloni tra il beige e il caffelatte, valutò Nate. Fare storie con Chuck non sarebbe davvero stato il caso, si sarebbe accontentato e sarebbe rimasto zitto.
«Leva quella pacchianata dal taschino che ti do il mio fazzoletto di riserva».
Levò il fiore finto dal taschino e lo sostituì con un fazzoletto marrone con una fantasia particolare che Chuck aveva tirato fuori dalla tasca.
«Ci si vede» fece a Nate prima di sparire nel gruppo di persone.
 

Ehi! Sempre io, Gossip Girl. Sembra che i cattivi ragazzi dell’Upper East Side siano riusciti ad imbucarsi da qualche parte. Belle signore di tutte le età: attente, hanno gettato l’amo!
 

Faceva caldo, dopotutto: aveva bisogno di bere.
Si diresse verso il bar per ordinare uno di quei drink colorati che facevano impazzire tutti anche nell’Upper East Side. Le bottigliette erano ovunque, in sculture che si avvicinavano molto all’arte moderna. Forse meglio di quest’ultima, in diversi casi, si ritrovò a pensare Nate. Stappò la sua bottiglietta di plastica trasparente piena di liquido violetto e ne bevve un lungo sorso.
«Se mi avessero detto di prendere qualcosa per te, avrei scelto qualcosa di decisamente più forte» una ragazza che non conosceva gli sorrise.
Sorrise anche lui non sapendo da dove cominciare o cosa dire.
«Sono Kylie» lo scrutò un attimo «…e tu?, non ti ho mai visto da queste parti…»
«Nate» si presentò lui, «in vacanza a LA, ospite di lontani parenti».
«Soci della Be Nice in LA?»
Della che?Avrebbe voluto rispondere Nate, immaginando che fosse il nome dell’associazione riunitasi quel giorno. Quella ragazza era troppo curiosa, decretò; adesso cosa diavolo doveva rispondergli a quell’impicciona? Ma sai, mi sono imbucato per portarmi al letto la prima ragazza che incontravo che, guarda caso, sei tu.
«Nate!» esclamò un voce conosciuta alle sue spalle «che bello vederti qui».
Trip, suo cugino: salvato in contropiede. Decise che la cosa migliore era prendere la palla al balzo, sperando che suo cugino capisse il suo gioco e lo assecondasse.
«Sì, alla fine sono venuto, anche se stamattina non stavo al meglio» alzò le sopracciglia in attesa che suo cugino rispondesse. Bene.
Lui lo guardò interrogativo, poi sorrise.
«Mi fa piacere che tu adesso stia bene; vado a cercare Maurine, se la vedi…»
«Te lo farò sapere, ok».
Trip tornò a essere uno dell’indistinto, quanto folto, gruppo di invitati. Nate tornò a girarsi verso Kylie che, malgrado fosse una ficcanaso come ne aveva conosciute poche nella sua vita, era molto carina. Aveva un corto caschetto di capelli color miele che le copriva le orecchie solo perché ai lati i capelli erano più lunghi e gli occhi grigi.
«Nate Van Der Bilt?»
«Archibald, in realtà: Trip è un cugino da parte di madre».
«Ah» restò pensierosa un attimo e poi il fiume di parole riprese «ho avuto modo di conoscere Maurine alcuni giorni fa, per l’organizzazione di oggi; è una persona così carina, tanto gentile… è entrata nella nostra associazione da un mese o due».
Nate sorrise, dopo quello che aveva combinato l’anno prima durante le elezioni e il casino con Serena non l’avrebbe certo definita una persona carina.
«Da quanto mi hai detto che sei a LA?»
«Veramente ancora non l’ho detto» ma sì, sarebbe andato fino in fondo per amore di patria, magari Chuck se ne stava già facendo una su un divanetto. O magari aveva addirittura preso una stanza «da circa una settimana, ma non conosco molto bene il posto».
«Oh, possiamo lasciare la festa e fare un giro! Ci sono un sacco di bei posti!»
«Ma certo».
 

Il pesciolino ha abboccato. Povera piccola fessa ragazza, il pescatore ti mangerà come fossi un bocconcino. Sono tutte così ingenue le ragazze di LA? Non c’è mai nessun ragazzo in cerca di una sveltina sulla costa occidentale da metterle in guardia?

 
 
Non appena la porta del jet privato si aprì e venne montata la scaletta un ragazzo alto ne uscì scendendo velocemente i gradini. Dopo un paio di minuti fu seguito da una ragazza palesemente assonnata, che camminava solo perché l’azione di mettere un piede davanti all’altro doveva essere stata appresa e automaticizzata da tempo.
Ad ogni modo il ragazzo, risalì le scale per porgerle il braccio e accompagnarla.
«Louis» lo chiamò lei, tra uno sbadiglio e un altro «andiamo piano, non siamo in ritardo vero?»
«Ma certo che no, mia cara» la rassicurò con un inglese dall’inflessione molto francese.
Finalmente giunti a terra Louis controllò che ci fossero tutte le numerose valigie che la sua fidanzata si era portata e si diressero verso la limousine che li avrebbe portati alla residenza estiva dei Grimaldi.
In macchina, mentre scivolavano silenziosi per le strade, la ragazza si addormentò con la testa sulle gambe di Louis. Il silenzio aleggiava nel veicolo, non si sentiva neppure il vago sottofondo della radio che ascoltava l’autista per tenersi compagnia in quelle lunghe ore di attesa fuori da questo o quel palazzo, o più semplicemente in quelle ore a volte interminabili di viaggio.
«Mi ami, vero?»
«Ma certo Blair, sai che ti amo» rispose Louis prima di abbassare gli occhi su di lei e vedere che stava ancora dormendo.
Lo stava sognando? Era il matrimonio dei suoi sogni?, quello che pur svegliandosi non sarebbe sbiadito?




Ed ecco finito il primo capitolo. Prevedo che il prossimo aggiornamento sia datato per il 09/07 perché poi il dieci parto e starò via due settimane, nelle quali non so se potrò farvi avere un aggiornamento.
Per il resto... premetto che ho letto solo la trama di "Belli e Dannati" e che quindi non so come si incontrino Antony e Gloria ma, essendo questo un remake e visto che i film non sono perfettamente fedeli alla trama, ho pensato fosse plausibile un loro incontro in un bar (che dovrebbe esserre quello dell'hotel Ritz), visto che il protagonista maschile era un assiduo frequentatore.
Credo non ci sia altro da dire. Abbiamo conosciuto in questo capitolo una delle new entry della "mia" stagione.
Alla prossima.
XOXO, Claudia. ;)
   
 
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