Un’onda più grande delle altre fece cadere dal
letto Sanji, che cadde addosso a Zoro che finì a un pelo da Rufy. Nonostante il
baccano quest’ultimo non di mosse di un centimetro –Porca vacca... che botta- si
lamentò piano Zoro cercando di rialzarsi
-Accidentaccio, ma cos’era?-
-Non lo so, so solo che stavo cadendo e tu mi sei finito addosso Sanji-
E’ una promessa...
e non posso non mantenerla,
anche se sarà difficile.
Sanji si alzò e guardò fuori dall’oblò –La senti anche tu?- chiese
-Cosa?- disse Zoro rimettendosi sull’amaca
-Questa canzone-
-No, non ho sentito nulla. Forse è la botta che hai preso- gli disse voltandosi
su di un fianco e tornando a dormire-
-Si, hai ragione... mi sono fatto un male cane- guardò Rufy che, benchè fosse
anche lui caduto, non aveva fatto una piega e rimaneva a dormire sul pavimento
con una bollicina al naso e la bavetta che gli usciva dalla bocca, beato e
contento. Nel mondo dei sogni –Stronzo!- gli diede un calcio e si risdraiò
-Zzzzzzzz- (<---Rufy che dorme).
Mattina presto, circa l’alba. Il sole ancora non si vedeva e nessuno era sul
ponte tranne...
-ehy, ehy, ehy!!!
Finchè la barca va
Lasciala andare
Finche la barca va
Tu non remare!!!- stile del passare il tempo inconfondibile.
Chisato, masticando un bastoncino, teneva in mano il timone mentre il mare si
ingrossava a vista d’occhio –C’è un tratto laggiù
Di mare viola e blu,
C’è un tratto piccolino
Di qualche minutino:
C’è chi non lo conosce
E dopo si dispera
E si ritrova in fasce
Dopo la bufera.
C’è chi invece lo sa
Ed entra con timore
Lo so che fin farà
Se è attento a tutte l’ore!-.
Futaba e Sei arrivarono sul ponte munite di cappotto impermeabile –Dove l’avete
trovato?- chiese Chisato
-Li ha fregati Kozue dalla camera di Rufy & Co.- spiegò Sei prendendo in mano
una cima
-Tu piuttosto!- disse seccata Futaba –Ti pare il caso di svegliarci cantando?-
-Non vi è piaciuta? Eppure canto bene...-
-Dai Chi! Come continua?- chiese l’amica da capelli viola iniziando a lavorare
con le vele –E grida bene o non ti sentiamo-
-Bene al lavooooro!!-
-Roger- risposero le due sparendo nell’oscurità che stava inghiottendo la nave.
Ci son onde grandi e grosse
Nelle barche fan le fosse
Sai come evitarle?
Non badare alle ciarle:
C’è chi dice di lasciar stare
“Non un grande amico il mare”
C’è chi dice di provare
“Può andar bene e può andar male”
C’è che dice “Non temere
Che andrà soltanto bene”.
Noi pirati ci diciamo
“Nella rotta andiamo, andiamo!!”
che ci importa del nuvolone:
Preparate il cannone!
Che può far la neve bianca:
sempre al lavoro, niente stanca!
Se ci fosse poi una tempesta:
via, via a zampa lesta!!
È quel tratto laggiù
Di mare viola e blu,
è un tratto piccolino
di qualche minutino!
Vai destra, su e giù- continuò urlando più forte, quasi a voler parlare con
le onde enormi che avevano iniziato al alzarsi –Alla vela pensa tu!-
pioveva. Lampi e tuoni squarciavano il cielo e la nave era sballottolata di
continuo.
Sotto coperta Rufy, Zoro,Kozue e Nami stavano malissimo. Sanji e Ririko li
accompagnavano in bagno uno dopo l’altro. Quando passarono il primo momento più
drammatico i malati si trovavano seduti a terra, stravaccati e con la faccia
segnata dal cambiamento di stato fisico (oltre che mentale –la nostra nave
sopporterà una cosa del genere?- by Rufy).
Anche lì arrivava una lontana voce –Ma che diavolo è? Una sirena?-
-No signor spadaccino- disse Ririko arrivando lentamente, per tenersi in piedi,
seguita da Sanji –E’ il nostro capitano che conosce tante canzoni dei pirati e
del mare e ne ha una per ogni occasione. Alcune però non sono dei pirati, quelle
più stupide per esempio-
-Perchè non le sono tutte?- sbuffò Kozue
-Oh dolce anima in pena! Non ti preoccupare, ora il tuo Sanji si occuperà di
te!-
-E come le conosce?- chiese Rufy incuriosito
-Dice che le cantava da piccola, gliele ha insegnate suo padre- spiegò Ririko
–Ma non ho la più pallida idea di chi fosse, non parla quasi mai di se- disse un
po’ delusa
-Chisato è così- affermò Kozue –Sa tutto e fa tutto per noi, ma noi... non
dobbiamo mai far nulla per lei e non sappiamo nulla sul suo conto. È una ragazza
strana e misteriosa anche se, visto il suo atteggiamento così aperto ed
affettuoso, sembrerebbe impossibile-
-Chi si trova al timone
che qui arriva il tifone?
Chi sta a prua e chi sta a poppa
Controlliamo ben la rotta!!- la nave iniziò a stabilizzarsi –Se ci riesci ad
uscire
Cos’hai visto non puoi dire
Troppo brutto il panorama
Non c’è nessuno che lo ama
Nessuno la vorrà raccontare.
È il gran, segreto mare
Che noi attraversiamo da pirati
E non tutti son fortunati
Se torni a casa con la vita
E la via non l’hai smarrita
Pensa agli altri disperati
Giran senza meta sciagurati
Senza saper da ignoranti
Che questo mare non ha naviganti...
SEEEEEEEEEEEIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! FU-CHAAAAAAAAAAAN!!!!!!!!!!!!!!!!!!!-
urlò a gran voce.
Poco dopo le due arrivarono di corsa sul ponte, o almeno Futaba. Sei ci arrivò
usando una corda come liana ed arrivava da uno degli alberi della nave. Dal
ponte si voltarono verso Chisato completamente zuppa. I capelli gocciolavano e
lei tremava di freddo.
Anche loro non scherzavano, ma almeno erano coperte e i vestiti erano asciutti
–Tutto bene?- chiese lei lasciando il timone e mettendosi in piedi sulla
balaustra che dava sul ponte
-Si capitano!- disse Sei
-Tutto ok!- rispose Futaba facendo segno con la mano
-Beeeene- sorrise allegra –Ora si può stare tranquilli, ma sempre attenti!
Dobbiamo evitare un isola che si potrebbe incrociare. Ha la forma di una
spirale, sulla sua cima brilla qualcosa che può sembrare oro, ma non lo è. Se ci
finiamo dentro possiamo dire addio a pelle e barca-.
Detto questo sembrò perdere l’equilibrio, ma lo recuperò subito. Non sorrideva
più, si accorse degli sguardi preoccupati delle due amiche, sorrise ancora –Beh?
Che avete? Dobbiamo fare colazione no?-. Le due annuirono poco convinte.
Poco dopo stavano tutti stretti intorno alla tavola per fare colazione –Dov’è il
capitano?- chiese Ririko mentre sparecchiava i primi piatti vuoti
-E’ sul ponte- rispose Sei addentando una fetta di burro e miele –Aspetta che i
suoi vestiti siano asciutti-
-Ma quando mangia? Se non si sbriga non troverà più nulla- sbuffò Kozue di
cattivo umore
-Mi passi quel piatto di aringhe?- chiese Sei a Futaba (aringhe a colazione?)
-E’ troppo lontano arrangiati-
-Signor Sanji!! La aiuto a fare i piatti- si propose Ririko “Ma guarda... hanno
liquidato così la situazione?” Zoro si alzò fregando del pane da sotto il naso
di Kozue che per tutta risposta gli lanciò una scarpa in testa mentre lui
cercava di svignarsela.
Con una mano sulla testa il ragazzo salì sul ponte trovando Chisato sul lato
destro della nave.
Era coperta da un lenzuolo bianco mentre i suoi vestiti erano stesi lungo una
corda delle vele –MA CHE COSA TI SALTA IN MENTE??!!! QUELLA NON E’ UN CORDA PER
STENDERE I PANNI!!!- sbraitò alla ragazza
-Ah no?- chiese incredula
-No- poi sospirò mentre si sedeva per terra di fianco a lei –Mi stupisce quanto
tu possa essere stupida... beh tieni... questo pane era l’ultimo rimasto, la tua
ciurma si sbafa tutto se non ci sei anche tu (che di solito mangi più degli
altri)-
-Grazie- rispose tranquilla cominciando a masticare. Ci fu un po’ di silenzio
durante il quale si sentiva solo il mare –Ascolta- disse poi Zoro –Tu... ma tu
non hai una famiglia?- si aspettava la solita reazione: si sarebbe strozzata con
il pane e avrebbe cambiato discorso
-No, non ce l’ho più- rispose alzando le spalle
-E perchè cerchi il tesoro One Piece?-
-...-
-...-
-Così, perchè non ho nulla da fare-
SDENG!! –Vabbè lasciamo stare-.
Notte.
Anche se la ciurma di Rufy si era coricata da un pezzo nessuno riusciva a
dormire. Nella loro mente rimaneva impressa l’immagine di Kozue e Chisato
ubriache che ballavano mezze nude sul tavolo di cucina –Perchè abbiamo preso con
noi questa manica di pazze?- chiese Zoro irritato
-Me lo chiedo anch’io- assentì Usop più calmo
-Perchè sono simpatiche, prima di incontrarle ci annoiavamo- rispose Rufy
-Hai ragione... e poi Kozue è una bellissima donna!!!- continuò Sanji stringendo
il cuscino e con gli occhi a cuore.
Attraverserò tutti i mari,
Affronterò tutti i pericoli,
Troverò ciò che ti serve
E tornerò per ridarti la libertà.
Dolce amore,
nemico il mare
che ci separa,
ma lui ci salverà
e mi farà tornar da te.
Come l’onda e un’altra ancora
Come i vicini fili d’erba...
Gli occhi tornarono normali -Zoro? Questa volta non ho mica preso un colpo in
testa-
-Se l’hai preso tu l’ho preso anch’io- gli rispose tirandosi su e uscendo dalla
stanza. I quattro uscirono in punta di piedi seguendo la canzone. Arrivarono sul
ponte e si guardarono intorno –Come nuvole che si inseguono
noi saremo di nuovo insieme
io e te ora divisi
da chilometri di acqua- solo lì si accorsero che le voci erano due. Una cantava
e l’altra faceva il contro canto -Ma chi diavolo è?- chiese Usop a bassa voce.
Rufy gli tappò la bocca e li condusse fino a poppa. Lì, sedute a terra, una con
lo sguardo verso il mare che la nave si lasciava alle spalle e l’altra con gli
occhi chiusi, stavano Kozue e Chisato.
Saremo di nuovo insieme...
Tutti le guardavano silenziosi quando... BUUUURP
Sanji, Zoro e Usop guardarono Rufy con gli occhi sgranati –MA PROPRIO ORA???!-
gli urlarono dandogli un pugno in testa
–Oh! Siete voooooi!!- esclamò Chisato facendo poi segno di avvicinarsi. I
quattro si unirono alle due ragazze –Spero che le nostre voci non vi abbiano
svegliato- sussurrò piano Kozue sorridendo con dolcezza
-No... no... noi... eravamo gia... svegli- rispose Sanji rapito da quel sorriso
-Di chi era la prima voce?- chiese Usop
-La prima voce è sua- disse Chisato a bassa voce –Perchè queste canzoni sono
sempre sue, io la seguo e mi invento il contro canto sul momento, visto che se
ne inventa sempre una nuova-
-E come mai cantate?-
-Per non soffrire troppo- rispose Kozue volgendosi verso la scia bianca che
lasciava la nave dietro di se
-Soffrire?- chiese Rufy
-Cantare perchè tu mi possa sentire
fino a laggiù il canto possa arrivare
sulla lenta musica delle onde
e ti possa aiutare a non dimenticarti di me...
starò via solo un po’ di tempo
poi ho promesso che ritornerò
torneremo ai tempi in cui eravamo felici
lontananza e lacrime non le conoscevamo
torneremo a quei tempi in cui
eri felice e mi tenevi per mano-.
Rimasero ad ascoltare il canto di Kozue e la risposta di Chisato. Poi tacquero
un po’ –A chi stai parlando?- chiese Sanji continuando a guardarla meravigliato
-Al mio amore lontano- rispose malinconica –A lui mando queste canzoni. Anche se
non le potrà mai sentire-
-E chi è?- chiese Rufy. Gli altri lo fulminarono con lo sguardo
-Non preoccupatevi, ve lo dirò.
Io avevo un ragazzo pirata, del quale ero innamorata, ma i miei genitori non
erano affatto d’accordo visto che ero una ragazza di buona famiglia. Abbiamo
dovuto superare alti ostacoli, ma alla fine io sono fuggita di casa per stare
con lui. Un giorno la ciurma di cui faceva parte venne sfidata da un’altra nave
in un combattimento in mare aperto.
Lui partì sorridente, dicendomi “Questa sera vorrei una bella e semplice zuppa
di fagioli!”.
Ma... la marina del paese vicino fu informata del fatto e riuscì a catturare
alcuni pirati di entrambe le ciurme... tra cui anche lui.
Non li giustiziarono, ora li tengono in prigione per il semplice gusto di
vederli marcire in una cella. C’è una cauzione da pagare per liberarli, ma è
così alta che non mi basterebbe un anno di lavoro-
-Lavoro? Certo non credo che le cameriere prendano molto- ragionò su Rufy
-Babbeo!- gli disse Usop –Non stiamo parlando di cameriere!! Ma di un altro
lavoro!-
-Eh?-
-Già... un altro lavoro per donne... più sporco, ma più redditizio penso-. Calò
di nuovo il silenzio. Chisato canticchiava tra se e se –Poi però ho incontrato
Chi... e la mia vita è cambiata- sospirò sorridendo malinconica –Apparve davanti
a me una buffa ragazzina dai capelli rossi. Stavo uscendo dalla casa dove avevo
“lavorato”... non ero di buon umore, ero stata trattata male oltre che picchiata
e pagata poco...
“Buona sera”
“Ciao! Ti chiami Kozue M. vero?”
“Scusa piccola, ma vado di fretta”
“Anch’io! So che stai cercando soldi”
“...”
“Molti soldi”
“CHE CAVOLO VUOI??!!!!!!!”
“Ooooh... che voce stupenda!! In una nave ci vuole una che grida così! Visto che
ti servono soldi vieni con me?”
“Come prego? Ehi ma sei a posto mentalmente o ti sei fumata qualcosa?” (domanda
più che giusta se la si fa a ChisatoNdautrice)
“No, nulla... in mare aperto non funzionano molto i fiammiferi”
“Senti non ho tempo da perdere”
“Nemmeno io! Visto che siamo all’insegna del risparmio ti spiego subito: il mio
nome è Chisato e sto cercando qualcuno che voglia far parte della mia ciurma,
perchè io diventerò un pirata!”
“...”
“Sei interessata? Vado verso la Rotta maggiore... One Piece: ti dice nulla?”
“...”
“...” ^__________^
“Da che parte si va?”
Da quel giorno... sono entrata a far parte di questa ciurma di scimunite- tutti
guardarono Chisato aspettando la sua reazione, ma lei canticchiava ancora
guardando in cielo come se avesse altro per la testa –Sto cercando quel tesoro
perchè un piccola parte di esso è quell’enorme somma che può liberare la persona
che amo-
-Sai che non è semplice?- chiese Rufy
-Si, ma sono disposta a tutto pur di trovarlo... se dovessi morire... ho già
qualcuno che lotterà per me e lo libererà. Anche se sinceramente non ho proprio
voglia di finire i miei giorni prima di rivederlo- ridacchiò
-Lo ami così tanto?- chiese Usop sorpreso e insieme rapito da quella tristezza
dolce che Kozue trasmetteva con la voce e con i gesti
-Si, certo! E sono sicura che un giorno ci rincontreremo... e poi gli ho
promesso di che sarei tornata con i soldi per liberarlo-
-Una promessa- disse Chisato alzandosi –E’ sempre una promessa- si allontanò
senza far rumore -Ma un promessa fatta alla persona che si ama è come un petalo
di rosa racchiuso in un cristallo-.
----------------------------------------
Adoro la storia di Kozue perchè è molto bella e romantica. Nel caso in cui
qualcuno si chiedesse:
1) ma ‘ste poesie/canzoni te le inventi tu?
La risposta è SI
2) ma le cazzate che scrivi le pensi tu?
La risposta, ahimè, è di nuovo si.