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Autore: Vals Fanwriter    04/07/2011    1 recensioni
Questa è una raccolta di one-shot, incentrate esclusivamente su Crack Pairigs, assegnatimi da alcune pazze fan-writers per una specie di sfida. Spero vi piacciano.
- [Narcissa Malfoy/Albus Dumbledore]
- [Ginny Weasley/Victoire Weasley]
- [Neville Longbottom/Dolores Umbridge]
- [Walburga Black/Hermione Granger]
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Terzo round della sfida tra Crack Pairings.

Tutta per Roxanne Potter.

 

 

 

Crush

 

 

 

            Perché sempre a me? Insomma, stavo parlando con Ron, proprio due minuti fa. Era qui! Com’è possibile che sia sparito davanti ai miei occhi?

            E’ questo che penso mentre mi guardo intorno. La Sala Comune è deserta. E ciò è strano, visto che poco fa brulicava di studenti, intenti a far baccano.

            Mi rispondo con un’unica – forse non molto sensata, ma pur sempre unica possibile – deduzione: i gemelli Weasley ed i loro scherzetti. Sicuramente avevano comprato da Zonko qualche strambo gas fumogeno, in grado di procurare strane illusioni ottiche, quali farmi sentire un emerito idiota a parlare col nulla.

            Decido di uscire dalla Sala Comune. Non è molto costruttivo rimanere lì se non vedo nessuno.

            Fisso l’orologio, mentre oltrepasso il ritratto, e mi stupisco nel notare che sono le otto e mezza.

            Le otto e mezza? Ma se ho appena pranzato? Questo non è normale!

            Esamino il corridoio. C’è qualche studente qua e là, ma tutti vanno di fretta, come se stessero per perdersi una lezione importante. Un Grifondoro ritardatario mi supera, dandomi una spallata. Si volta e si scusa, non smettendo di correre. Lo perdo di vista.

            Ma chi era? Non l’avevo mai visto.

            Inizio a camminare, ma non so dove andare. Ho come un vuoto di memoria e non riesco a riconoscere un solo studente del posto. Eppure pensavo di aver imparato la maggior parte delle loro facce.

            Svolto un angolo e qualcuno mi viene a sbattere contro. A giudicare dall’impatto stava correndo. Poggio d’istinto le mie mani sulle spalle un po’ robuste della persona ragazzina, che mi è piombata addosso.

E’ bassina. Deve alzare lo sguardo per fissarmi e, quando lo fa, noto che ha un cipiglio nervoso sul viso.

“Sta’ un po’ più atten…”.

Si blocca. Sembra che le sue gote stiano per andare in fiamme.

Annullo immediatamente il contatto col suo corpo e noto che tutto sommato è carina, anche se strana. Ha i capelli castani, corti fino alle spalle, ricci, con un nastro rosa a farle da fascia, un viso tondo ed una bocca grande. Porta poi delle calze rosa, sotto la gonna nera, ed una camicetta altrettanto rosa, sotto al pullover grigio. I miei occhi si posano sulla cravatta. Verde argento. Peccato.

“Chi sei?”, mi domanda, portando febbrilmente i suoi occhi su e giù per la mia persona. “Non ti ho mai visto”, dice poi, curiosa.

“Mi chiamo Neville, Neville Longbottom”.

            Sembra felice di sapere il mio nome. Strano che una Serpeverde si lasci incantare da un Grif

            Aggrotto le sopracciglia.

            Giusto, ho una T-shirt addosso. Non può immaginare che io sia un Grifondoro. E poi non ci siamo mai incontrati.

            Decido di darle corda, tanto per fare conversazione.

            “E tu come ti chiami?”.

            Lei arrossisce di più. Sembra che non sia capace di fare altro.

            Dolores, Dolores Umbridge”.

            Mi sorride, ma io non ricambio.

            Non ricordo di aver mai sentito nominare una studentessa con questo nome.

            La vedo dischiudere le labbra, stupita, mentre fissa insistentemente un punto imprecisato del mio petto.

            “Ma quella è…”.

            Mi controllo la maglietta, sperando che non vi sia nessun disegnino stupido sopra. Fortunatamente no. Ho solo la collana di Hermione appesa al collo e probabilmente è quella che ha attirato la sua attenzione.

            “Una Giratempo!”, conclude lei affascinata. “Devi seguire molti corsi allora!”.

            Torno a guardarla stranito. Non ci ho capito molto.

            “Cosa?”.

            “Ma sì! Con quella riesci a seguire anche le lezioni che avvengono contemporaneamente, perché puoi tornare indietro nel tempo, no?”, mi dice.

            A quanto pare, la sa lunga. E poi il nome di quest’affare è tutto un programma.

            Giratempo

            Hem hem!”.

            Il mio sguardo sembra turbato a quella specie di squittio che ha appena emesso, sicuramente per attirare la mia attenzione poiché non ho ancora proferito parola. Sembra di nuovo imbarazzata, o forse è una sua tecnica di corteggiamento. Deglutisco.

            Giratempo

            Qualcosa mi dice che non porti nulla di buono, né questa conversazione, né questa parolina che continua a ronzarmi in testa.

            Giratempo

            Un barlume. Un flash. Il ricordo di Hermione, che dimenticava la sua Giratempo sul divano della Sala Comune. Me l’ero messa al collo, poi avevo incontrato Ron e nel parlargli… nel parlargli… avevo toccato quel coso.

            Vado in panico, sotto gli occhi della ragazzina, che ora pare annoiata e spazientita.

            “Devo andare!”, le urlo e scappo via, senza nemmeno aspettare che dica qualcosa.

            “Ma… Neville, aspetta!”, la sento supplicare, ma ormai è lontana ed io devo trovare assolutamente Dumbledore. Ma prima che io possa fare, dire o pensare altro, inciampo e tutto diventa scuro.

 

 

 

            Vengo svegliato da un dolore lancinante alla testa. Apro gli occhi. Sono in infermeria. Contemplo le pareti bianche. Mi sento frastornato. Non ricordo cosa è successo, poi mi appare l’immagine della ragazzina davanti agli occhi e tutti i pezzi tornano al loro posto. Spalanco le palpebre e mi accingo ad abbandonare il morbido materasso, su cui sono disteso.

            “Stia tranquillo. Ora è nel suo tempo, signor Longbottom”, dice qualcuno, notando la mia agitazione. “Fortunatamente, sano e salvo”, aggiunge.

            Mi accorgo che il professor Dumbledore è proprio ai piedi del mio letto.

            Sospiro, lasciando che la mia testa ricada sul cuscino.

            “Mi ha salvato lei?”, domando.

            “E’ esatto. Ma le suggerirei di prendere le dovute precauzioni prima di viaggiare nel tempo, la prossima volta”.

            Mi sta sorridendo.

            “Un oggetto che non si conosce è pur sempre qualcosa di ignoto”.

 

 

 

            Una donna tozza, con la faccia larga e vizza, stacca i suoi occhi grandi, tondi e un po’ sporgenti da alcuni documenti presenti sulla scrivania del suo ufficio. Se li stropiccia, stanca, e successivamente apre un cassetto, con uno strattone forse troppo forte, tanto che il suo contenuto finisce per andare prima indietro e poi di nuovo avanti. Qualcosa luccica al suo interno. Una delle tante Giratempo del Ministero è lì, nel suo cassetto.

            Sospira. Un sorriso le rallegra improvvisamente il viso.

            “Chissà che starà facendo il mio Neville”.

Neville Longbottom/Dolores Umbridge

 

 

~

Il titolo “Crush” è inteso come “infatuazione".

   
 
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