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Autore: Silvia Galassi    07/07/2011    3 recensioni
3 segni mai davvero conosciuti fino a quel momento risaltavano sul cancello grigio...
Genere: Dark, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IT-COSA

non ci pensai troppo, afferrai le scarpe da ginnastica appoggiate in un angolo del liscio parquet e sgattaiolai silenzioni fuori dalla camera.
fermai lo stipite della porta massiccia un attimo prima che sbattesse contro il pallido muro in calcestruzzo.
scesi le scale stando attenta a non far scricchiolari i gradini in legno e afferrai il giaccone appoggiato su una delle sedie in velluto colorato coperte di ricami intarsiati del soggiorno.
chiusi la porta di vetro dietro di me mentre uscivo nella corrente del freddo vento del nord.
mi girai un paio di volte verso il bizzarro edificio da cui ero uscita poco prima per accertarmi che nessuno si fosse svegliato e mi incamminai lungo il piccolo sentiero polveroso che si inoltrava coraggioso fino a quella strana meta.
il vecchio cancello arrugginito cigolò sinistro quando lo spinsi con delicatezza verso l'interno.
il giardino era circondato da una mezza staccionata crollata e sporca di muschio e di vecchia vernice bianca scrostata.
era incolto e sembrava lasciato naufragare nella propria disperazione da anni.
l'edera avvolgeva completamente uno dei muri e si collegava ad alcune assi crollate della recinzione creandò una specie di tetto di foglie.
una vecchia altalena dondolava solitaria sospinta dal vento gelido.
le finestre rotte, corrose dal vento e dalla pioggia mandavano ombre inquietanti sull'erba scura.
aveva un non so che di affascinante nel suo tetro riflesso di specchi rotti e frammenti di vetro.
battei tre volte sul portoneincredibilmente spesso e solito.
i battenti in ferro erano ormai arrugginiti.
quella casa doveva avere molti anni.
di certo di più di quanti avevamo creduto noi dandole un'occhiata veloce.
Alberto diceva che raccontavano strane storia su quel posto.
quando gli avevo chiesto che genere di storie giulia ci aveva interrotti.
lei odiava quel genere di cose.
la sua famiglia era di una religiosità incredibile e anche solo pensare a certe cose le faceva venire i brividi.
con un ultimo sospiro d'incoraggiamento aprii lentamente la porta.
sotto lo spesso strato di ruggine potevo distinguere abbastanza chiaramente il metallo lucido per i continui sfregamenti.
il vento soffiava gelido e impassibile portando con se l'odore delle foglie secche del bosco e di una tempesta prossima annunciata.
entrai completamente calma.
il pavimento di parquet era sfregiato di graffi chiari e marcati.
i muri erano ricoperti qua e là di intonaco grigio che si staccava dalle pareti e che cadeva sul pavimento sbriciolandosi.
qualche quadro era ancora appeso alle pareti con vernici scarlatte e cornici dorate opacizzate dal tempo.
corridoi spogli con ammassi di polvere e carta da giornale sparsi ovunque negli angoli bui.
i miei passi rimbombavano rauchi nell'aria fredda.

 

ciao!!! avevate dato questa storia per persa vero?? e invece no!! avevo detto che avrei continuato ed infatti eccomi qui!! l'ho scritta un pò di tempo fa quindi siate buoni!!
dedicata a:  SHUICHI CHAN, JULIANI_KO, FRA_ANGEL e RAVEN CULLEN che hanno recensito il primo capitolo e mi hanno seguita in tutte le mie storie.
grazie mille a tutte!!!
baci!!! 
  
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