City of sin yeah we just can't deny it 
City of sin yeah we just cannot fight it 
City of sin raise a glass and lets toast to it 
We're singing Welcome to the City of Sin –City of Syn (Escape The Fate)

Selene Pov

“Sel ?”David cercava di attirare la mia attenzione. Un’attenzione concentrata sul caffè macchiato che fissavo da ore.
“Selene ?” continuavo a pensare cosa avrei fatto della mia vita ora, senza John.
Lavoravo nel settore della pubblicità. A soli ventitré anni ero diventata Direttore creativo dell’intero palazzo.
“Scusa David, dimmi pure” cercai di scacciare quei pensieri tristi che mi opprimevano il cervello.
“Stai bene cara?” dovevo lasciare la vita privata fuori, anni luce lontana da quella lavorativa.
“Si, si” eppure l’immagine degl’occhi grigio azzurri di John non mi lasciava, continuava a perseguitarmi. Sel, ti ha solo usata. Non era amore. mi ripetevo queste parole cercando di essere il più convincente possibile.
“Ok, allora il capo mi ha chiesto di affidarti un lavoro importante” oh-oh quando il capo pronunciava la parola importante, voleva dire che il minimo errore e saresti finito in strada.
“Di cosa si tratta” chiesi tirata e anche un po’ spaventata. Ero brava nel mio lavoro ma anche i migliori commetto degli errori.
“I media sono molto concentrati su una band in quest’ultimi tempi e noi vorremmo approfittarne” ovvio, noi facevamo parte di quella macchina che alimentava una catena senza fine.
“Tranquilla Sel, andrai bene” avevo già lavorato con gruppi musicali famosi come Jonas Brothers, BackStreet Boys o Spice Girls e devo dire che si erano dimostrati proprio come me l’immaginavo. Divi fino alla punta dei capelli.
“Chi sono?” ero curiosa visto che avevano tanto attirato l’attenzione del capo.
“Non so se gli conosci, sono …” cercava di tenermi sulle spine.
“Sono ?” ti prego fai che non siano Tokio Hotel o raba del genere, non so se il mio povero cuore avrebbe sopportato.
“Avenged Sevenfold” e lì non riuscii a trattenermi.
Caddi senza parole.
Caddi per lo stupore.
 Caddi perché non potevo credere alle mie orecchie.
 Caddi perché sarebbero ritornati nella mia vita, quando erano usciti con tanta facilità e tanto dolore.
“Sel ????” David corse in mio soccorso.
Dopo la mia partenza la vita era stata un inferno. Una solitudine infinita.
“Cara, mi dici cosa ti prende oggi ?”  Matt Sanders  era il mio migliore amico. Eravamo tutti amici ma con lui era qualcosa di speciale.
“Niente, un calo di zuccheri” sapevo del loro successo, alla fine avevano sfondato contro ogni aspettativa, contro tutti.
Mi rialzai dignitosamente e m’incamminai, sotto lo sguardo preoccupato di David, verso la sala conferenze.
Ero felice di rivedere quei cinque combina guai .
Vedevo delle sagome in piedi oltre la porta opaca della sala.
Entrai e il mio cuore sembrava voler esplodere.
“Selene?” un solo sguardo era bastato per ritrovarci.
 
 

Matt Pov

“Matt?” la voce cristallina e ancora infantile mi risuonava nelle orecchie.
Non riuscii a mantenere il controllo. Corsi incontro a quella figura esile e sorridente di sempre.
“Nana!!!!” mentre abbracciavo la ragazza gli altri erano rimasti basiti.
Riuscivo a malapena spiccicare parola, ero troppo sorpreso di rivederla. Ci era mancata quando aveva lasciato Huntington, lei era la mia migliore amica.
“Mattiiii!!!!!” le lacrime avevano preso il sopravvento sugl’occhi nocciola della ragazza che mi guardavano increduli.
“Mi sei mancata”mi ero dato dello stupido centinaia di volte per aver tagliato i ponti.
All’inizio eravamo rimasti in contatto, poi però le nostre vite si erano fatte più impegnative e diverse e questo aveva causato uno spacco nella nostra amicizia, uno spacco che credevo definitivo. Ancora la tenevo tra le mie braccia per paura di lasciarla.
“Ora però faccela salutare, anche a noi è mancata” disse Zacky che mi aveva praticamente staccato da lei.
Guardavo la scena ed era come quella dei film. Tante lacrime e sorrisi.
“Vi conoscevate ?” chiese l’uomo dai capelli gellati  e il pizzetto curato.
“Oh si, sono dei vecchi amici” disse Selene dopo aver ripreso quel fiato che i nostri corpi grandi e grossi gli avevano tolto.
La mia giornata sembrava essere andata distrutta dopo l’ennesima litigata con Valary invece lei era riuscita a farmi sentire la persona più allegra del mondo.
Mi ero lasciato con Val da ormai due mesi, era assurdo continuare a litigare. Litigare poi non era il termine giusto, insultare. Mi dava la colpa per tutto e su tutto se la nostra relazione era finita, eppure su una cosa aveva ragione, io non ero più lo stesso. Non per le ragioni che lei diceva. Io non ero più lo stesso perché non mi sentivo più lo stesso.
Dopo poco ci eravamo messi a discutere della pubblicità.
Pensare che eravamo venuti per rifiutare l’offerta. Come potevamo ora, dopo aver ritrovato una vecchia amica.
“Capo, se mi permette vorrei scambiare due parole con loro” con tono risoluto e pragmatico Selene interruppe i miei pensieri.
“Certo” poi le appoggiò la mano sulla spalla come per rassicurarla.
“Ragazzi ora che siamo soli …” chiuse la porta alle sue spalle e ci fissò bonariamente.
“State per fare una cazzata se firmate quel contratto. Voi non siete dei venduti, il vostro scopo è fare musica, non fatevi intralciare da questi avvoltoi e arrampicatori sociali” ci conosceva fin troppo bene.
“Cazzo, eravamo venuti per rifiutare” intervenne Jimmy.
“Bene, allora cosa aspettate?” detto ciò aprì la porta e chiamò l’uomo che aspettava fuori impaziente di farci vendere l’anima.
“Hanno deciso di non accettare” il lavoro sporco era toccato a lei ovviamente, il rischio di perdere il posto era alto ma a lei sembrava non importare.
“Come ??” non si aspettava quella risposta, tutt’altro.
Non mi ero accorto che quella ragazza davanti a noi non era più la Selene di una volta.
Il suo corpo era fasciato in un vestito di marca che la facevano sembrare più adulta, i capelli rossi dal riflesso viola erano lasciati cadere in ordine sulle spalle eppure il suo spirito era sempre lo stesso; uno spirito da combattente.
“Signorina Hayes ero sicuro della sua professionalità” allibito l’uomo si rivolse alla ragazza che ora sorrideva beffarda.
“Mi ascolti bene capo, non accetto che mi si faccia la morale da una persona come lei, dovrebbe vergognarsi” era sempre rimasta la stessa ragazzina che non aveva peli sulla lingua.
“Liberi subito la sua scrivania” era fumante di rabbia, rosso in viso e pure sudato.
“E lei mi faccia il favore si andare a fanculo” iniziammo a ridere, lei compresa. Nonostante abbia perso il lavoro sembrava essersi tolta un peso.
“Hey tutto bene ?” dissi alla ragazza che vittoriosa guardava il suo capo andarsene oltre la porta fremente di rabbia.
“Certo Matti, sai sono troppo felice finalmente ho capito che cosa voglio fare della mia vita” sicura di se e dolce mi fissava.
Quelle parole non avevano senso, pensavo stesse farneticando.
“Ok” sorridemmo e questo bastava.
Bastava perché l’oggi era nostro.
 



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Note dell’autrice:
Ecco il secondo capitolo … O primo vero capitolo xD 
Non c’è molto da dire. Il mondo è corrotto e questo di sa ma non i nostri Avenged signori cari!!!!
La loro musica è la cosa più importante. La musica è quella che ci arriva dritta al cuore <3
Ok dopo le mie orribili perle di saggezza vi lascio.
Ringrazio ovviamente chi ha recensito, invitandovi a farlo :D e chi a letto semplicemente.
Grazie e alla prossima settimana!
 
Dark_Passion