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Autore: NipoteDellaLuna    09/07/2011    1 recensioni
Beh, ciao a tutti, sono Ludo. Ho deciso di scrivere una Eff perché molte volte, non posso dire ciò che provo, ciò che penso, e sopratutto quello che voglio, che desidero ardentemente. Questa storia, più o meno è basata sulla mia.. Diciamo, stravagante vita. Passo per passo, vi racconterò (in parte), perché sto scrivendo, vi spiegherò il perché è all’incirca basata sulla mia vita.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blair Waldorf
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Amore, Balli, Bella e Chuck.
 
 
 
 

Bella’s Pov.

 

 
Mi svegliai con il sole che sbatteva contro la mia schiena. Chuck era accanto a me, e sorrideva angelico mentre mi stringeva a se con forza. Sorrisi, credo che si fosse svegliato e mi aveva vista, per questo adesso stava così avvinghiato a me. Lo fissai intensamente, fissavo intensamente le sue labbra così belle, le baciai e cercai di liberarmi dalla sua presa così ferrea.
“Chuck, lasciami.”  Sussurrai lievemente, e la sua presa si face meno stretta. Scivolai dalle sue braccia, e un po’ indolenzita mi sistemai il vestito, mi infilai le mie Manolo, presi la borsa e andai via. Guardai il cellulare: 9 messaggi, 13 chiamate.
Risi e chiamai mia madre. “Bella, dove sei?” Sorrisi mentre Dorota mi infilava il cappotto nelle spalle. “Mamma sto andando a casa.” Lei sospirò “Potevi dirlo che andavi da Chuck, tuo padre ti aveva data per dispersa. Menomale che dovevo vedermi con Blair, e mi ha detto che eri andata a casa sua. Gli avevo chiesto di vedere se eri ancora li, e si. Mi ha detto che dormivi stretta abbracciata a Chuck.” Oddio! Il mio viso si tinse di rosso. “Mamma, smettila!” Mia madre rise di gusto, e poi dopo essersi calmata mi disse. “Tuo padre ti cercava, voleva andare a prendere una cosa con te.”  Sorrisi, forse un altro regalo! “Okay mamma, arrivo.” Mi misi in auto e dissi a Sebastian di andare a casa.
 
20 minuti dopo varcai la soglia di casa. “Bella! Che fine hai fatto? Chuck abita a nemmeno 10 minuti da qui.” Sbuffai e appoggiai la mia Valentino nel divano. “Mamma, è l’ora di punta. E dov’è papà? Non c’è la faccio a prepararmi, visto che dobbiamo andare, in non so quale sperduto posto.” Sbuffai nuovamente, mentre mia madre se la rideva di gusto. “Appunto, visto che tardavi ad arrivare, ho detto a Nate di portare la sorpresa qui.” Alzai le spalle, e lei continuò a parlare. “Sei ancora presa dal tuo dolce far nulla, vatti a fare un bel bagno caldo, al tuo ritorno tuo padre sarà qui.” Annuii e sbadigliai ancora confusa, e come diceva mia madre “presa dal tuo dolce far nulla.” Ridacchiai, mi spogliai e poi mi immersi nell’enorme vasca da bagno.
Socchiusi gli occhi il viso di Chuck mi ritornò in mente, e incominciai a sognare, anche se ero perfettamente sveglia.
Immaginai che il ballo era finito, ed io e lui stavamo assieme, davvero. Mi aveva baciato davanti a tutti ed io ero felice, felice perché finalmente stava mostrando i suoi sentimenti. Eravamo in limousine e lui mi stava riaccompagnando, a casa. Avevo la testa appoggiata alla sua spalla, stavo ripensando a quella sera, così straordinaria, che era passata. Mi strinsi a lui, e mi mise un braccio attorno alla spalla, mi baciò i capelli, e con i polpastrelli, mi accarezzava la ciocca che ricadeva, propositamente nella mia spalla, da quello chignon, abbastanza elaborato.
Scendemmo dall’auto, mi accompagno ed entrammo in camera mia. “Ho bisogno di una bella doccia, mi aiuteresti con il vestito?” Dissi scostandomi i capelli, che ormai cadevano in dolci boccoli composti, sulle mie spalle bianche come neve, prive di ogni tipo di protezione. Appoggio, le sue labbra carnose su di esse, e sentii bruciare, sotto il suo tocco  incandescente. Piano piano, incominciò a far scendere la lampo del vestito, scoprendo anche la mia schiena.
Gli levai il papillon, e incominciai a levargli anche il frac blu. Ci baciavamo, nel frattempo il mio vestito e mie lingerie, erano state abbandonate al suolo gelido. Aprii lo sportello della doccia, lo spinsi dentro e misi il piede nel piatto doccia, incominciando ad intrufolarmi. Lo spinsi a muro, mentre il mio corpo nudo, pigiava su quello ancora vestito di lui. Arpii il getto d’acqua, e lui chiuse gli occhi. L’acqua scrosciava, e faceva aderire perfettamente la camicia, al suo corpo privo d’imperfezioni.
 




Ridemmo assieme, e si levò la camicia buttandola fuori dalla doccia, poi tutti gli altri suoi vestiti, fecero la stessa fine pietosa.
Poi d’un tratto, mi svegliai da quelle specie di sonno. Uscii dalla doccia, mi misi le mie lingerie blu notte, e guardai quello stupendo vestito bianco, e più si scendeva con lo sguardo, e più quel bianco, si trasformava in un fantastico blu notte.  Il corpetto di sopra era sagomato, e aderiva perfettamente al mio busto, e una fascia blu notte fasciava la mia vita stringendola, e mettendo in risalto le mie forme. In fondo dove il blu era molto intenso, uno spettacolare moti floreale appariva in bianco, in quel cielo privo di stelle.
Mi infilai il mio fantastico abito, stato disegnato su misura per me, da Blair ed Eleanor.  Dopo aver sistemato: i capelli, il trucco, e essermi messa la mia nuova e stupenda collana, qualcuno bussò alla mia porta. “Avanti.” Dissi fissando la collana allo specchio. Non avevo parole, era semplicemente perfetta. Entrò mio padre,  si avvicinò, mi guardò e si sedette affianco a me “Piccola, sei bellissima.” Disse lui accarezzandomi il braccio.
“Ho un regalo per te.” Io sorrisi dolcemente, e lui prese un fermaglio di patino, con dei diamanti e degli zaffiri. Con l’aiuto di mamma lo posizionò fra i miei capelli, mi alzai e mi girai verso di loro, sorridevo sinceramente e mi strinsero forte a loro. “Mi stritolate! Non respiro!” dissi divertita, ridemmo assieme. “Grazie, vi voglio bene.” Solo questo riuscii a dire. Delle dolci e sincere parole, che venivano dal mio cuore. “Anche noi te ne vogliamo.” Canzonarono all’unisono i due biondi. 
Subito dopo che i miei genitori erano andati in salotto, qualcuno mi abbracciò da dietro. Mi girai e vidi un Chuck Bass in tutta la sua bellezza.


 

 
“Una collana così bella, ha il diritto di essere di una persona, altrettanto bella.” Io sorrisi di rimando, mentre le mie guance assumevano un colorito roseo.  “Grazie della collana Chuck. E’ davvero meravigliosa.” Mi girai verso di lui, con la mano accarezzavo il risvolto del suo frac. Con dolcezza mi accarezzò il viso, il collo, le spalle scoperte, mentre affondava le sue labbra carnose e accoglienti nelle mie. Portai una mano alla base dei suoi capelli corvini, e l’altra la adagiai nel suo fianco, mentre lui si avvicinava a me e mi stringeva sempre di più. Le nostre lingue danzavano in un vortice d’emozioni: Passione, gioia, amore.
“Mi sei mancata.” Sussurrò lui con un filo di voce, ed io sorrisi, mentre sentivo le farfalle, nel mio stomaco librarsi in volo. “Anche tu Chuck.” Chi lo avrebbe mai immaginato, che io Bella Archibald, sarebbe andata al ballo delle debuttanti, con Chuck Bass. “Archibald, vieni.” Sorridemmo a vicenda e uscimmo dalla mia camera, raggiungendo i nostri genitori, che chiacchieravano amabilmente in corridoio. Suo padre gli tese una scatoletta, da dove Chuck uscì una delicatissima peonia bianca. E con dolcezza la mise al mio polso. La guardai, guardai lui, me stessa, e i nostri familiari, era tutto perfetto. Mi prese a braccetto con eleganza e dopo qualche scatto fotografico, andammo al Palace, dove si sarebbe tenuto il ballo.



Chuck’s Pov.
 
Eravamo in limousine ed io continuavo a fissarla, era straordinariamente bella e raggiante quella sera. Qualsiasi altra donna, avrebbe sfigurato con quella collana indosso, ma lei no. Non Bella, la Mia Bella. Lei, era assolutamente perfetta. Un Angelo.
Mi avvicinai leggermente a lei e le baciai la spalla nuda. “Non ho parole, per descrivere quanto tu sia radiosa, quest’oggi Regina.” Lei si girò verso di me e affondò le sue fantastiche labbra nelle mie, che che si incontrarono in un dolce bacio.
 


10 minuti dopo.

Arrivati al Palace, scendemmo dalla limousine, e ci addentrammo nell’immenso salone, dove si sarebbe svolto il ballo. “Devo andare da Selena.” Mi sussurrò all’orecchio elettrizzata. Gli lasciai il braccio, che stringevo possessivamente, e le baciai la guancia. “A dopo Regina.” Lei si congedò con uno dei suoi sorrisi stupendi, e poi andò via. La guardavo esterrefatto, avanzava verso la creatura bionda, che si trovava dall’altro lato del salone. Bella non camminava, ma danzava con eleganza, tutti si giravano verso di lei, guardandoli anche loro stupiti.  Era stupenda, Bellissima, intelligente ed aggraziata.
Non capivo come Royal l’avesse lascia andare “Ehi amico.” Disse il biondo di fronte a me. Si parla del diavolo e spuntano le corna pensai. “Royal” Dissi con poco entusiasmo. “So che stai accompagnando Bella, perché l’hanno deciso i vostri genitori. E’ vero?” Disse lui ingenuamente. “Oh, si certo. E’ proprio così. Io avrei preferito portare qualcun altro, o non venire proprio.” Dissi il più convincente possibile. Lui lanciò uno sguardo languido, fiacco a Bella, io fissai Royal, con uno sguardo cagnesco.   “Amico, sta sera è da paura! E’ stupenda.” Avrei voluto dargli un pugno nel naso, e rispondergli: “E’ tutto merito mio, se adesso è così felice, e bellissima.” Ma mi limitai a delle semplici spallucce. “Ehm amico, scusa ma Denise, mi ha già mandato 2 messaggi, è abbastanza nervosa.” Io risi sonoramente “State ancora assieme?” Lui mi guardò sorridendo come un’ebete. “Sicuro!” E così si allontanò.
 

30 Minuti dopo.

Mi trovavo nel primo scalino in alto, di un’immensa scalinata, e all’altra estremità c’era Bella in tutto il suo splendore, non avevo smesso di guardarla per un solo secondo. Non pensavo che una sola persona, potesse avere tutto ciò che desideravo, come se avessi fatto una lista, e lei passava ad ogni test.
Timida davanti ai genitori, ma passionale.
Decisa, ma femminile.
Intelligente, ma non secchiona.
Malefica, ma dolce.
E nel frattempo  che io pensavo, una voce mi riportò alla vita reale. “Isabella Lilyan Archibald, figlia di Nathaniel e Serena Cecilia Archibald, accompagna da Charles Barthomolew Junior Bass. Isabella spera di laurearsi nelle classi della Brown o di Yale. Di sposarsi, e far parte ad alcune, delle associazioni filantropiche di Manhattan” Presi il braccio di Bella, e salimmo quella scalinata, che ne avrebbe determinato, il suo futuro, ovviamente radioso.
  
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