UN AMORE IN COMUNE
"Odio e amo. Non chiedermi il perchè
Non saprei dirtelo.
Ma sento che accade
e mi tormento"
(Catullo)
Non saprei dirtelo.
Ma sento che accade
e mi tormento"
(Catullo)
Prologo
Lei lo segue velocemente giù per scale.
“Si, bravo! Fuggi! Vattene via! Scappa sempre dai problemi! Questa si che è una bella soluzione!” urla arrabbiata mentre lo raggiunge all’ingresso dove lui è intento a indossare il giubbotto per uscire.
Non avrebbe resistito un minuto di più in quella casa.
“Devo solo uscire a prendere un po’ d’aria.” Risponde brusco agguantando dal mobiletto il casco della moto.
“Non dovresti guidare in queste condizioni.” Dice lei piano cercando di tranquillizzarsi.
Litigare non le è mai piaciuto. Men che meno ora che sa che Ariel è nell’altra stanza e che gli sta sicuramente sentendo. “I genitori di tua figlia sono morti in un incidente d’auto” aggiunge saccente incrociando le braccia al petto, sicura che questo avrebbe fatto scattare il ragazzo.
“Non è mia figlia!” esclama infatti arrabbiato lui. Lei non si scompone alla sua reazione esagerata. Resta immobile, impassibile, le braccia incrociate e lo sguardo puntato nei suoi occhi.
“E allora di chi è figlia?!” chiede.
Lui la fissa per altri due secondi poi si volta imprecando sottovoce, prende ed esce di casa sbattendo la porta.
La ragazza sobbalza, e poco dopo sente dalla camera del piano superiore il pianto di Ariel.
Lo sapeva.
Sospirando risale le scale per raggiungerla.
“Si, bravo! Fuggi! Vattene via! Scappa sempre dai problemi! Questa si che è una bella soluzione!” urla arrabbiata mentre lo raggiunge all’ingresso dove lui è intento a indossare il giubbotto per uscire.
Non avrebbe resistito un minuto di più in quella casa.
“Devo solo uscire a prendere un po’ d’aria.” Risponde brusco agguantando dal mobiletto il casco della moto.
“Non dovresti guidare in queste condizioni.” Dice lei piano cercando di tranquillizzarsi.
Litigare non le è mai piaciuto. Men che meno ora che sa che Ariel è nell’altra stanza e che gli sta sicuramente sentendo. “I genitori di tua figlia sono morti in un incidente d’auto” aggiunge saccente incrociando le braccia al petto, sicura che questo avrebbe fatto scattare il ragazzo.
“Non è mia figlia!” esclama infatti arrabbiato lui. Lei non si scompone alla sua reazione esagerata. Resta immobile, impassibile, le braccia incrociate e lo sguardo puntato nei suoi occhi.
“E allora di chi è figlia?!” chiede.
Lui la fissa per altri due secondi poi si volta imprecando sottovoce, prende ed esce di casa sbattendo la porta.
La ragazza sobbalza, e poco dopo sente dalla camera del piano superiore il pianto di Ariel.
Lo sapeva.
Sospirando risale le scale per raggiungerla.
Hi everyone!
Eccomi qua con la "mia" prima storia! Dico "mia" così perchè quest' idea non è tutta farina del mio sacco ma ho preso spunto da un film che ho visto qualche tempo fa, magari alcune di voi anche lo conoscono, s'intitola "Tre all'illimprovviso". Appena l'ho visto ho subito immaginato come sarebbe stato se al posto dei due protagonisti ci fossero stati Edward e Bella perciò...ecco nata questa storia! ^^
Non vi rubo altro tempo con queste chiacchere, e vi lascio al capitolo. Sperando che vi piaccia.
E se deciderete di lasciarmi anche un commetinto con il vostro parere, ne sarei molto felice.
Buona lettura. Un bacio.
Morwen
Eccomi qua con la "mia" prima storia! Dico "mia" così perchè quest' idea non è tutta farina del mio sacco ma ho preso spunto da un film che ho visto qualche tempo fa, magari alcune di voi anche lo conoscono, s'intitola "Tre all'illimprovviso". Appena l'ho visto ho subito immaginato come sarebbe stato se al posto dei due protagonisti ci fossero stati Edward e Bella perciò...ecco nata questa storia! ^^
Non vi rubo altro tempo con queste chiacchere, e vi lascio al capitolo. Sperando che vi piaccia.
E se deciderete di lasciarmi anche un commetinto con il vostro parere, ne sarei molto felice.
Buona lettura. Un bacio.
Morwen