TREASURE AND RUM
CAP VII
Ormai i
volti dei due compagni erano pressoché uniti, se non che la giovane Angelica
arrestò il capo. Jack sgranò gli occhi, ma non fiatò.
<<
Stavi per lasciarmi morire per mano di quell’inglese!!> > sbraitò lei.
Jack serrò i denti, deglutendo
<<
Ma certo che no, gioia. La mia era tutta una tattica per salvarti dalle sue
grinfie! >> sorrise scoprendo il dente d’oro
<<
Una tattica che prevedeva una pallottola nella mia testa?! >>
<<
Credevo che tu avessi compreso la mia suddetta intenzione che l’inglese non
aveva compreso… Comprendi? >> Angelica lasciò che le sue labbra si
aprissero, lasciando spazio sul suo viso ad una smorfia allibita.
<<
Tu sei tutto matto! >> commentò lei alzandosi. Lui, ancora accucciato, la
fissò dal basso, poi scrollò il capo, facendo ciondolare le cianfrusaglie
appese alla bandana e ai capelli.
<<
Non sei la prima che lo dice. Beh, sarà vero se lo dite in tanti! >> si
alzò spolverandosi i vestiti.
Angelica,
ancora scossa per la disavventura, si guardava intorno allarmata, sperando con
tutta sé stessa che nei dintorni non ci fossero altri inglesi
<<
Gioia, lo so che sei spaventata, ma non devi temere di nulla. Ci sono io qui
con te! >> sorrise il buon Capitano, affiancandola.
Lei
alzò un sopracciglio.
<<
Bene, allora! Mi domando cosa mai potrebbe capitarmi, con te come guardia
personale. Sarei più al sicuro se fossi circondata da una marmaglia di scimmie!
>> Sparrow aggrottò la fronte, mostrando un’aria imbronciata.
<<
… Oh, sempre gentile tu, eh? Mi chiedo se tu non sia figlia di Barbanera ed una
sirena! >> Angelica si voltò verso di lui, elargendo un sorriso. Gli mise
rapidamente le braccia intorno al collo.
<<
Intendi dire che sono bella come le sirene? >> sussurrò lei
sfiorando quasi i baffetti di Jack con le labbra. Lui deglutì, fissando prima
la bocca di lei, poi gli occhi.
<<
Pensi che rovinerei questa idilliaca atmosfera se… Dicessi che, in realtà, ti
paragonavo a quelle bestie infernali perché sei… Ehm… Cattiva? >>
domandò speranzoso.
Angelica
serrò rabbiosamente le braccia intorno al collo del malcapitato Capitan Sparrow
che, contro il suo volere, si ritrovò spiaccicato contro la donna.
<<
Milady, sono lusingatissimo e… Devo ammettere che avete un ottimo odore, ma… Vi
sarei estremamente grato se decideste di liberare il mio povero collo dalla
vostra morsa letale… >> sussurrò egli senza fiato.
Angelica
mollò la presa indispettita e, fissatolo con sguardo omicida, girò i tacchi
proseguendo all’interno della cava. Il povero Jack si toccò il collo, come per
assicurarsi che fosse ancora intatto e, accertate le condizioni, corse
goffamente dietro ad Angelica.
Entrarono
in uno stretto corridoio, il percorso del quale era ostacolato da stalagmiti e
massi vari. La donna non pareva aver nessuna difficoltà nell’avanzare, mentre
il pirata, scartava ogni pietruzza con la massima cautela, quasi che rischiasse
di ustionarsi.
Finita
la strettoia, si ritrovarono davanti ad un crepaccio.
<<
Vicolo cieco! Bene, milady, se non hai nulla in contrario, io tornerei indietro
per continuare a dormire >> disse Jack voltandosi per tornare
all’ingresso della cava. Angelica lo fermò.
<<
Aspetta! È pieno di inglesi qui, chissà quanti ce ne sono nascosti e tu non lo
sai! Ci faranno fuori nel sonno! >> tentò di farlo ragionare lei. Il
Capitano alzò le spalle.
<<
A meno che io non riesca a bere quella maledetta acqua della Fonte della
Giovinezza, quel momento, ahimè, arriverà >> mentre pronunciò queste
parole, sulla guancia destra del Capitan Sparrow atterrò una gocciolina d’acqua
gelata, colata dal soffitto. Jack strabuzzò gli occhi, guardando poi allarmato
verso l’alto.
<<
Preferiresti morire guardando un inglese, oppure per mano mia? >> domandò
nel frattempo lei. Il compare non la degnò di risposta, troppo impegnato a
capire da dove piovesse il liquido. Osservava le stalattiti con una curiosità
inaudita, quando da una di esse colò una seconda goccia che, birichina, gli
finì dritta nell’occhio destro.
<<
Per mille bottiglie di rum!! >> esclamò Sparrow portandosi una mano
sull’occhio provato. Angelica, che aveva assistito alla scena, restò nuovamente
allibita dal comportamento del Capitano, il quale, continuava ad inveire contro
il soffitto roccioso. Decise di non badargli e, con cautela, si avvicinò al
precipizio, curiosa di scoprire cosa ci fosse. Non appena riconobbe la sagoma
che le si presentò d’innanzi, nonostante l’oscurità, le si fermò il cuore e si
sentì soffocare. Tutto quello non aveva senso e, al contempo, era impossibile.
<<
Jack!! Ven aquì!! >> urlò per richiamare l’attenzione del pirata. Il
soggetto in questione smise, per qualche secondo, di inveire contro la grotta,
concedendo finalmente la sua presenza ad Angelica.
<<
Dimmi tutto, gioia. Cosa c’è di così sconvolgente che ti sconvolge a tal punto?
Sei… Sconvolta! >> sorrise lui avvicinandosi
<<
Quella! >> indicò la nave davanti a loro. Jack seguì la traiettoria
dell’indice, trovandosi poi davanti al naso un’enorme imbarcazione.
<<
… Oh!... Sbaglio o quella è la Queen Anne’s Revenge? >> chiese lui
portandosi entrambe le mani alla cintura
<<
… Non sbagli, Jack. Quella è la nave di mio padre! Ma com’è potuta finire qui!?
>> il Capitano si sporse leggermente in avanti per guardare di sotto,
notando che sotto la nave scorreva dell’acqua. Risalì con lo sguardo il letto
del fiume, vedendo che alla loro sinistra, c’era una piccola – a causa della
distanza – apertura che, sicuramente, dava sbocco sul mare.
<<
A quanto pare i pretendenti al tuo amato tesoro sono tre, mia dolce Angelica.
Il nostro vecchio Hector è peggio delle formiche, è ovunque! >> constatò
Jack facendo una smorfia e mostrando così i denti.
<<
Le formiche si schiacciano sotto i piedi, Jack. Il tuo amico, purtroppo, è
leggermente più insidioso e difficile da togliere de mezzo >> rispose con
accento spagnolo.
Jack
si voltò nuovamente verso l’ex nave di Barbanera, notando che dalla cabina del
Comandante, uscì Barbossa. Prima che l’uomo con la gamba di legno potesse
accorgersi della loro presenza, Jack prese Angelica per un braccio, facendola
abbassare. Lui la seguì e il rimbombo cadenzato dei passi di Hector Barbossa
echeggiava per tutto l’antro.
<<
Cosa state aspettando, schifosi scarafaggi?! Uscite da sotto coperta!! Abbiamo
un tesoro da trovare, razza di mozzi scansafatiche!! Vi permetterò di riposare
non appena le vostre membra cadranno a pezzi, sfinite!! >> urlò
sguaiatamente. La piuma sul suo cappello ondeggiò vorticosamente e la barba,
lunga e lercia, assecondava i movimenti del suo mento.
Istintivamente
Jack ed Angelica si guardarono. Adesso avevano ben due nemici da raggirare, ma
forse, se si fossero alleati con Barbossa, gli inglesi non avrebbero avuto
molte chance di portare a termine la loro missione e, una volta preso un
accordo con Hector, sarebbe bastato soltanto trovare il modo di sbarazzarsi
pure lui.
… To be continued…
Spazio autrice:
Rieccomi!^^
Ok ok, lo so, mi volete ammazzare per due motivi...
1) Ho
interrotto il capitolo precedente sul più bello
2)
Tutti si aspettavano il tanto atteso bacio tra Jack e Angelica e invece
niente…. XD
Ma
rimedierò, sissignore! Non ci sarebbe gusto se si baciassero solo al VII cap,
no? Spero sia stato di vostro gradimento, come sempre un grazie a tutti! :D
ciao!!^^