Scritta
per il The Vampire Geometry Fest con il prompt: Damon/Elijah “ Forse non ci siamo capiti.”
Note: What if? ambientazione post 2° stagione.
ORIGINARI DEBITI
-Smetti di agitarti e rilassati.-
Damon gli scoccò un’occhiata torva e sottraendosi alla sua presa, si lasciò ricadere di schiena sul materasso.
-Rilassati tu.- gli rispose sfrontato, incrociando le braccia al petto.
Elijah rise di gusto sdraiandosi al suo fianco. –Potevi dirlo che il veleno del morso ti aveva reso momentaneamente più debole e sensibile.-
Damon afferrò il bordo del lenzuolo e se lo trascinò fin sopra il petto.
-Vai al diavolo.- gli disse poi serafico.
Quello scrollò le spalle con noncuranza e allungando il braccio verso il comodino, afferrò un bicchiere colmo di whisky.
-Non ti scaldare troppo.- commentò sorseggiando il liquore. –Sei stato male, lo capisco. Rimandiamo.-
-Sto perfettamente bene.- chiarì Damon, sforzandosi con scarsi risultati di sembrare credibile.
Elijah posò il bicchiere e gli rivolse uno sguardo falsamente innocente. –Vuol dire che vuoi farlo?-
Damon si sollevò di scatto e gli artigliò la gola ringhiando.
-Non provocarmi.- sibilò.
L’altro sbuffò esasperato e senza scomporsi gli afferrò il polso costringendolo a mollare la presa.
-E tu risparmia le forze.- gli rispose, scostandolo da sé con un gesto deciso. –Ne avrai bisogno.-
-E per cosa? Se mi è consentito chiedere…- domandò lugubre, massaggiandosi il braccio offeso.
-Partiremo domani.- lo informò Elijah, appoggiando le spalle ai cuscini e fissando il soffitto con aria distratta.
-Io con te non vado da nessuna parte!- ribatté il ragazzo con impeto, aggrottando la fronte.
-Neanche se servirà a salvare tuo fratello e ad uccidere il mio?- buttò là, lanciandogli una breve occhiata.
Damon lo guardò incerto per un istante.
-Non avrai il mio aiuto, dopo che ci hai tradito una volta.- rispose infine.
-Forse non ci siamo capiti.- dichiarò Elijah per niente turbato. –Tu mi aiuterai e basta.-
-Sono stanco di fare quello che dici.- commentò il ragazzo irritato.
-Non è un problema mio.- lo informò l’altro incurante.
Damon si avvicinò tanto da sfiorargli l’orecchio che le labbra.
-Presto lo sarà.- gli sussurrò.
Elijah rise
ilare.
-Sai qual è il vero problema, Damon?- iniziò poi.
Quello lo guardò con stupore.
Non aveva mai pronunciato il suo nome, in genere lo chiamava ragazzino, avendo cura tingere il suono d’una punta di sarcasmo.
-Ti lamenti di continuo,- seguitò. –ma è evidente che ti piace la mia compagnia.-
-Mi lamenterei di meno se qualche volta tu facessi stare me sopra.- chiarì il ragazzo.
-Allora è solo una questione di dominio?- chiese Elijah abbozzando un mezzo sorriso.
-Mettila come vuoi…- gli rispose Damon vago, sollevando le spalle.
-Se stai sotto puoi risparmiarti l’umiliazione di non riuscire a soddisfarmi.- gli fece notare quello, sollevando le sopracciglia.
-Ma cos…?- Il ragazzo aprì la bocca per replicare, ma lo stupore impedì alle parole di uscire.
-Stai scherzando, vero?- riuscì a fiatare dopo un attimo.
Elijah rise di nuovo. –Vuoi provare?-
Damon lo scrutò assottigliando gli occhi.
-Voltati.- gli disse deciso.
E quello obbedì con un’espressione divertita stampata in viso.
***
Damon si lasciò cadere esausto sul materasso.
-Sei ancora dell’idea che io non sia in grado di soddisfarti?- chiese con un sorriso ghignante.
Elijah gli lanciò uno sguardo allegro e quasi tenero.
-Te la sei cavata.- ammise.
-Potresti essere anche un po’ più generoso…- gli fece notare il ragazzo.
L’altro lo afferrò, trascinandolo sotto di sé.
-Te la sei cavata bene.- gli concesse, prendendogli il viso tra le mani.
Poi rotolò su un fianco e chiuse gli occhi rilassato.
-Hai un piano per fermare Klaus?- gli chiese dopo un istante Damon, con tono serio.
-Non proprio.- gli rispose l’altro.
Il ragazzo rimase in silenzio, ma si lasciò sfuggire un sospiro preoccupato.
-Ritroveremo Stefan.- lo rassicurò Elijah.
-Perché dovrei fidarmi di te?- gli chiese Damon, accompagnando la smorfia delle labbra al tono retorico.
-Perché ti ho salvato la vita non so più quante volte.-
Quello sbuffò. –L’hai fatto solo per divertirti.-
-Credimi Damon,- chiarì l’altro quieto. –quando sarai su questa terra da abbastanza tempo, capirai che il divertimento –come lo chiami tu-, è decisamente effimero, e lo puoi trovare in molte cose. Non avevo bisogno di salvarti la vita solo per quello.-
-E allora perché l’hai fatto?-
Elijah aprì gli occhi e scrutò il soffitto della stanza aggrottando la fronte, quasi potesse trovarvi scritta la risposta.
-Capirai anche questo.- gli disse infine. –Se vivrai abbastanza a lungo.-
Poi si voltò su un fianco e posò con disinvoltura il braccio sul torace del ragazzo.
-Sto ancora aspettando le tue scuse per avermi ucciso.- gli fece notare con un lieve sorriso.
Damon chiuse gli occhi, vistosamente stanco.
-Aspetterai ancora un po’.- riuscì a rispondergli prima di sprofondare nel sonno.
FINE.
Angolino dell’autrice: ^_^
Ultima storia di questa raccolta. Fortuna, perché come avrete notato questi due si stanno vagamente rammollendo, quando la cosa più bella del loro rapporto e il sarcasmo tagliente.
Detto
questo, ringrazio tutte le anime coraggiose che mi hanno seguito fin qui e
m’inchino al loro cospetto. ^__^
Spero
vi siate divertiti –io scrivendo l’ho fatto-, e che non mi odierete troppo per
avervi propinato questa discutibile versione del rapporto tra Damon e Elijah.
Vi
abbraccio forte,
Joy.