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Autore: vegeta4e    18/07/2011    5 recensioni
Salve a tutti! Ho provato ad immaginare un possibile continuo del quarto capitolo della saga dei Pirati e... Ed è uscita fuori questa fiction.
E se Angelica e Jack si reincontrassero? Cosa succederebbe? Ormai Barbanera è morto, Barbossa si è impossessato della Queen Anne's Revenge, Jack è sempre alla ricerca di rum e... Angelica brama vendetta per suo padre.
[Theodore Groves]
Genere: Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Angelica, Hector Barbossa, Jack Sparrow
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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TREASURE AND RUM

CAP VIII

Barbossa e i suoi tirapiedi scesero dalla Queen Anne’s Revenge calandosi giù per le cime, seguendo poi il letto del fiume che si addentrava sempre di più nella grotta. Da incoscienti quali erano, non si preoccuparono minimamente di lasciare incustodita la nave, essendo convinti, evidentemente, di essere gli unici ad avventurarsi in quel luogo.

Una volta che l’intera ciurma sparì dal campo visivo di Jack ed Angelica, il Capitan Sparrow si rimise in piedi, osservando dall’alto, e con una smorfia interrogativa sul volto, le acque sulle quali la Queen Anne’s Revenge sostava in attesa di salpare nuovamente.

Jack allargò le braccia per mantenere l’equilibrio, poi si sporse ancora di poco.

<< Jack! Non vorrai saltare! È troppo alto! >> esclamò Angelica. L’uomo rise, arricciando poi il naso.

<< Gioia, sono notevolmente sorpreso di notare che tu mi faccia notare la notevole altezza di questo posto ignoto, ma ti faccio notare che ho fatto amicizia con salti del genere, questo sarebbe il terzo >> ondeggiò. Lei non rispose, spostando poi lo sguardo sulla nave del defunto padre.

<< Fa’ un po’ come te pare, tanto saresti tu quello spiaccicato sulle rocce, lì sotto >> disse con accento spagnolo. Il sorriso sul volto di Jack si spense come una torcia gettata in mare, poi guardò nuovamente giù dal precipizio. Con una smorfia inclinò impercettibilmente l’angolo destro della bocca, facendo così muovere in maniera assai ridicola i baffetti.

<< … A causa di circostanze che, nemmeno volendo potrei cambiare, mi ritrovo costretto a rimandare, ad un tempo futuro indefinito, il mio tuf… Sal… Suicid… Quello che è >> concluse gesticolando confusamente.

Angelica gli si avvicinò, prendendolo poi per un braccio e portandolo di peso verso la parete rocciosa alla loro destra. Lì Jack notò che lungo tutto il muro c’era una sporgenza che, molto dolcemente, scendeva fino a giungere alla sponda del corso d’acqua.

<< Coraggio Jack, piano piano scendi lungo questa strettoia. Una volta arrivato a terra ti dirò io cosa fare! >> disse lei spingendo il compare verso il viottolo che sporgeva sul dirupo.

<< Un momento, gioia! Sei convinta che riuscirai a convincermi a camminare su quel… Coso?! >> esclamò lui strabuzzando gli occhi truccati di nero. Angelica aggrottò le sopracciglia, irritata.

<< Sei tu l’uomo, o sbaglio?! >> rispose lei colpendolo nell’orgoglio. Jack arricciò per l’ennesima volta il naso, fissando la donna con sguardo contrariato.

<< Ma certo che sono io l’uomo… Fino a prova contraria >>

<< E allora comportati da tale. Avresti il coraggio di far scendere una donna indifesa lungo quel precipizio? Che razza di gentiluomo lo permetterebbe mai? Di sicuro non il famosissimo Capitan Jack Sparrow >> fece lei astutamente. Nel dire ciò, sfoggiò una delle sue armi più efficaci: iniziò a sbattere le ciglia civettuola, sottolineando, intelligentemente, il titolo di Capitano.

Jack la guardò disarmato per diversi secondi, poi con la sua classica andatura ondeggiante, superò Angelica, allontanandosi dal burrone.

<< Mia cara Angelica, credi seriamente che un paio di ciglia mi convinceranno a suicidarmi? Nossignore, il Capitan Sparrow ha ancora un sacco di cose da fare e non fare! >>

<< Jack, pensa al rum. Sai bene che se non avrò quel tesoro, le tue adorabili scimmiette si ubriacheranno al posto tuo >> disse lei con nonchalance, mirando stavolta ad una cosa alla quale Jack non avrebbe rinunciato per nulla al mondo.

<< Ah! E va bene! Maledizione, a te e alle scimmie! >> borbottò avvicinandosi al viottolo per nulla rassicurante.

Sparrow mise, incerto, la punta del piede sulla piccola viuzza per verificarne le condizioni e, appurato che probabilmente non sarebbe crollata, con uno scatto si attaccò alla parete mettendo anche l’altro piede sul viottolo, giusto per evitare ripensamenti. Cautamente iniziò ad avanzare, scendendo lentamente verso il letto del fiume.

Angelica lo guardava soddisfatta, Jack era un tipo da convincere senza problemi, se lo si sapeva prendere e lei, decisamente sapeva come.

Con non poche difficoltà, il Capitan Sparrow giunse alla riva del corso d’acqua, avvicinandosi poi alla Queen Anne’s Revenge. Lo scheletro, posto sulla prua della nave, incuteva in Jack un brutto presentimento, ma da buon pirata, il Capitano non vi badò più di tanto.

Dopo aver sorriso nervosamente al teschio, che pareva fissarlo con un ghigno, Jack lo superò correndo ondeggiando, avvicinandosi poi alla cima che Barbossa e la sua ciurma avevano utilizzato per scendere.

Abilmente si arrampicò fino al parapetto della nave, salendo poi a bordo. Dopo essersi raddrizzato il tricorno si voltò trionfante verso Angelica, fissandola con un sorriso e mostrando alcuni denti d’oro. Ella, però, invece di gratificarlo, prese un sasso in mano.

<< Attento!! >> urlò. Jack si voltò, credendo di avere alle spalle chissà quale nemico, mentre Angelica caricò il lancio.

<< Gioia, qui non c’è nessu… >> ma Sparrow non ebbe il tempo di girarsi, che vide viaggiare a gran velocità il sasso verso il proprio viso. Si abbassò appena in tempo, evitando così di rompersi il naso.

<< Ehi! Sei matta?! >> esclamò poi

<< Non era indirizzato a te, Jack. Legalo in fondo ad una cima, poi lanciamela, così ti raggiungo lì sopra >> spiegò. Jack obbedì borbottando, legando il sasso al fondo della cima con la quale era salito. Poi, dopo aver preso la rincorsa, spinse la corda verso il ciglio sul quale Angelica attendeva. Ella afferrò la fune al volo e, saltando, si lanciò nel vuoto, usandola a mo’ di liana.

Jack fece per aprire bocca, ma le parole gli morirono in gola, dato che nel giro di due secondi si ritrovò a gambe all’aria sul ponte, dopo essere stato travolto dal seno di lei.

Rimase stordito a terra per una manciata di secondi, scattando poi in piedi come una molla, ma a causa del movimento brusco, il cappello gli scivolò sugli occhi.

<< Oh, mannaggia. Chi ha spento la luce? >> disse Jack tendendo le braccia in avanti per evitare di andare a sbattere. Angelica gli tolse nervosamente il tricorno, lanciandolo poi a terra. Inondato bruscamente dalla luce, seppur minima, della caverna, Jack strizzò gli occhi.

<< Ehi! Giù le mani dal mio cappello! >> sbottò indignato Sparrow raccogliendo il copricapo. Lo spolverò con cura, mentre la compagna di viaggio si guardava circospetta intorno. Aveva sentito terribilmente la mancanza della sua amata nave.

Senza indugiare, corse su per le scale, entrando poi nella cabina nella quale il padre si chiudeva. Era ancora tutto come lo ricordava lei: la scrivania, le suppellettili, le candele. Osservò tutto nei minimi dettagli, come per imprimere nella sua mente quelle immagini per non scordarle più.

In quel momento Jack la raggiunse ondeggiando

<< Hai trovato qualcosa di interessante, gioia? >> esclamò sorridendo

<< ….. Niente che già conoscessi…… >> rispose lei malinconica. Accarezzò delicatamente il legno decorato della scrivania, sulla quale c’erano, sparse disordinatamente, carte nautiche, fogli, bottiglie e altre cianfrusaglie.

L’attenzione del Capitano venne, però, attirata da un residuo di ragnatela che, spinta dalla brezza entrata dalla porta, fluttuava leggera. Dopo averla schivata con un movimento eccessivo, Jack le soffiò contro allontanandola, mostrando poi la lingua per il ribrezzo.

Decisosi poi ad ignorare ragnatele e simili, afferrò la sua bussola appesa alla cintola. La aprì nella speranza che ella gli indicasse qualcosa o, meglio ancora, la direzione del tesoro, ma contro ogni sua aspettativa, la freccetta rossa disegnata sullo sfondo dell’oggetto si fermò di netto quando incontrò, nel raggio d’azione, Angelica.

Jack alzò un sopracciglio, poi alzò lo sguardo sulla donna che, ancora, si aggirava malinconica. Guardò nuovamente la bussola e ancora lei. Storse le labbra.

<< Gioia? Non è che hai del rum con te? >> disse spuntandole da dietro e palpandola alla ricerca di qualche bottiglia.

<< Non me toccare! >> sbottò lei con accento spagnolo. Gli afferrò di scatto la mano destra e, ruotando il braccio, gli mise il polso in una posizione decisamente poco naturale.

Jack mostrò i denti serrati ed arricciò il naso a causa del dolore.

 

… To be continued…

 

Spazio autrice:

Ecco il nuovo cap!^^ Jack continua a manifestare il suo immenso amore per il rum XD spero di avervi strappato almeno un sorriso!:D ciao!!

   
 
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