Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: DaughterOfPollon    20/07/2011    0 recensioni
Dorothea e Zoe Lennox possono sembrare semplici ragazze provenienti dall'Inghilterra, ma solo una famiglia conoscerà chi sono veramente e insieme distruggeranno un nemico molto potente che traumatizzò la vita delle due sorelle. Una storia piena di avventura, amore e paranormale.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Rivelazioni sconcertanti.
 
 
- Che…che…cosa? Sei un … - si fermò un secondo per poi tirare fuori un coltello e puntandoglielo. Zoe deglutì ma il suo viso non era spaventato, rimase impassibile a quell’azione.
- Dai, uccidimi se vuoi. Sono un demone e so che tu sei un cacciatore. –.
Alex la guardò stringendo forte il manico del coltello. Sentiva il sudore spandersi sui suoi polpastrelli. Non poteva ucciderla qualunque cosa essa fosse.
Eh si. Si era innamorato di quella ragazza bionda con gli occhi scuri, con il suo viso perfetto che poteva sembrare forte ma era solo una maschera.
Lo stava guardando come se aspettasse che lui la facesse fuori, ma si poteva sentire un grido di pietà dentro di lei soffocato dalla paura.
Alex si passò una mano tra i capelli biondi e posò il coltello tenendo lo sguardo fortemente basso come se la sua azione fosse stata una grande cazzata. – No, non posso – sussurrò per poi ritornare a perdersi nei suoi occhi.
Lei sembrò liberarsi da un enorme peso e continuò a guardare il ragazzo. – Che stai facendo? Sono un pericolo per te –
Un sorrisetto furbo uscì dalle sue labbra. – Un pericolo? – chiese avvicinandosi a lei senza toglierle gli occhi di dosso – Allora accetto questo pericolo piuttosto che perderti, Zoe –
Le sue parole erano sincere. Iniziarono ad entrare lentamente nella testa della ragazza come un registratore. – Sei pazzo Alex, molto. –
Quelle parole non lo toccarono per niente e rispose facendo spallucce. – Grazie -.
Finalmente, arrivò proprio davanti a lei. I loro visi si sfioravano ma non successe nulla, lui la abbracciò forte e quel gesto era chiaro agli occhi di lei. Le stava dicendo con un abbraccio che lui l’avrebbe protetta per sempre.
Le braccia di lui la stringevano al suo petto dove lei si sentì improvvisamente al sicuro. Il profumo di Alex si avvolse sulla sua pelle dandole un senso di piacere.
Anche il più tonto del mondo avrebbe potuto capire che i due erano innamorati, ma non lo rilevavano.
Quell’abbraccio si sciolse. – Ehm, ti riporto a casa? – domandò lui senza lasciarla un secondo.
 - Non ti preoccupare, vado da sola – rispose con voce tremante. Lasciandogli un bacio sulla guancia uscì, allontanandosi da quella casa.
La notte ormai si stava concludendo, e un nuovo giorno stava per cominciare.
Dorothea si svegliò di buon umore quella mattina mentre sua sorella dormiva profondamente sul tappeto.
- Qualcuno ha fatto le ore piccole, eh cara Zoe? – echeggiò la maggiore dandole dei colpetti sul braccio. Evidentemente si stava divertendo nel farlo.
- Fottiti Dora – sibilò lei stesa a terra, con un cuscino sul viso. Ripensò ad Alex, a come le aveva puntato il coltello, a come l’aveva abbracciata, a tutto ciò che era successo.
Dorothea si accigliò. – Apatica. – e detto questo se ne andò a fare colazione.
Zoe si alzò insonnolita e la seguì. – Dorothea, devo dirti una cosa… -
Lei alzò il viso dal suo latte caldo e la guardò alzando un sopracciglio. – Che cosa è successo? –
- Ho detto tutta la verità ad Alex –. Silenzio assoluto poi la maggiore non batté ciglio. – Beh, contenta te –
- Niente rottura di palle perché ho fatto la cosa che non si dovrebbe mai fare? – ripiegò lei abbastanza sconvolta da quelle parole finendo con l’essere felice. – Beh, grazie! Vado a fare un giro  – e con fare saltellante uscì fuori di casa.
 
 
 
 
Intanto a casa Winchester.
 
- E con fare da saputello, l’anatroccolo se ne andò… - lesse dolcemente Jophiel su un libro per bambini. Jensen esultò ascoltando quelle parole, e Nikki da lontano lo guardava pensando di aver sposato un’idiota.
Jensen urlò. – E poi? Cosa è successo all’anatroccolo? Dai.Dai.Dai! –
Nikki gli lanciò un cuscino prendendolo in pieno. – E’ morto colpito a morte dalla moglie se non se la smette di fare il bambino! – poi si rimise a posto i capelli. – Maledetto. Mi hai fatto spettinare! –
Lui sbuffò tirandosi il colletto a mo’ di figo.
 
Al piano di sopra.
 
- Selene sei sicura di quel che hai scoperto? – domandò lui facendosi passare dei fogli tra le mani.
- Alex, sono sicurissima! Io non sono figlia di Jensen e Nikki, ma di Seth e Mandy i tuoi zii –
I due si guardarono e corsero subito di sotto. – Mamma! – urlò Alex a cinque centimetri di distanza da Nikki, sfortunatamente per lui gli arrivò un libro in testa. – Non si urla nelle orecchie della gente! – protestò lei. Il povero Jensen stava innocentemente ascoltando la fiaba raccontata da Jophiel finché l’angelo non buttò all’aria il libro provocando una reazione esagerata dell’uomo.
- Come hai potuto lanciare in aria il mio libro preferito? Bastardo di un angelo! – urlò iniziando a strattonare Jophiel per la maglia. – Sei un Anatromicida! –
- Oh Signore aiutami tu! – si augurò lui piagnucolando e cercando di calmarlo senza un gran successo.
Nikki lo prese per la giacca e, con un gran botto, lo fece cadere sul divano. – Jens, siediti. Ora! –
Non volò una mosca a quell’urlo. Beh, d’altronde era lei la padrona di casa.
I ragazzi alzarono gli occhi al cielo e buttarono i fogli sotto gli occhi incerti dei genitori. Jensen non riuscì neanche a farseli passare tra le mani che la moglie glieli tirò via.
- Che cosa sono? – domandò iniziando a leggere tutto. – I fogli della nostra nascita, dove precisamente in questo punto – indicò Alex – le analisi di Selene fanno esplicitamente vedere che non è vostra figlia –
Jensen alzò un sopracciglio. – Uau, ho un figlio intelligente. –. Jophiel tossicchiò qualcosa del tipo “Di certo non ha preso da te” e lui contraccambiò con un’occhiataccia.
Nikki guardò Selene poi di nuovo i fogli. Chiuse gli occhi tornando al giorno in cui nacquero i bambini poi li aprì subito. – Selene, hai ragione! - urlò in preda al panico, abbracciando subito la ragazza. – Quindi sono tua zia, oh bella di zia – riprese accarezzandole i lunghi capelli biondi.
Jophiel e Jensen si scambiarono uno sguardo intenso poi guardarono Nikki. – E’ impazzita, oh si –
Lei non si curò di loro. – Allora, dobbiamo portarti subito dai tuoi veri genitori ovvero quello scoglionato di Seth e la sclerotica Mandy – ghignò compiaciuta.
Suo marito si lagnò di questa sua scelta, non gli andava di vedere suo fratello. – Nah, non mi va di andare da quel coglione di Seth –
Gli occhi di Nikki sembravano diventare due braci ardenti pronti a scoppiare. – Jensen. Alzati e muovi il culo. Ora. –. Detto fatto, era meglio non farla esplodere.
Si avviarono tutti a casa degli “zii”.
- Testa di cavallo di un fratello, apri subito! – ruggì Jensen battendo le sue forti nocche sulla porta. Appena Seth aprì la porta vide le stelle per colpa del fratello. – Ops, scusami. –
- Oh, Jensen. Chi si vede, che ci fate qui? –
Nikki lo travolse in un colpo pistandogli il viso con le sue preziose ballerine scintillanti. – Dov’è mia figlia?! – urlò con i capelli dritti che sembravano ondeggiare come le onde del mare. Mandy spuntò da dietro una rivista di moda. – Oh Nikki, tua figlia? –
- Intendo Bonnie, è mia figlia! Ridatemela! – si infuriò lei cercando anche sotto le tazzine del caffè. Mandy rimase sconcertata dalle sue parole. – Tua figlia? – ma a quella domanda il suo viso si riempì di fogli stropicciati. Jensen fece una risatina. – Ecco Mandy la donna foglio! –
Alex gli accennò uno sguardo. – Squallida –
- Come te, figliolo – reagì subito lui soddisfatto. – Io sono tuo figlio, genio –
- Oh, merda. – ci rimase mettendosi seduto con il viso su un cuscino – Che vergogna –
Sua moglie alzò gli occhi al cielo poi finalmente, Bonnie scese. Un abbraccio non la fece respirare.
- OhDei, cosa sta succedendo qui? – domandò impacciata nelle braccia di sua madre.
Selene si avvicinò cauta alla cugina. – Bonnie, abbiamo scoperto che io sono figlia di Seth e tu di Nikki –
Lei fece cadere il suo libro preferito, Percy Jackson, dalle mani facendo atterrare sul povero piede della madre. – Io sono…eh? –
Alex le lanciò un bicchiere d’acqua, compreso il bicchiere. – Sei mia sorella tonta! –
Bonnie iniziò a tirarlo per i capelli come una squilibrata. – Tu sei mio fratello?! Tu sei mio fratello? Uccidetemi per favore. Che un demone mi uccida! –
Il fratello piagnucolò cercando di liberarsi dalla sua presa possente.
Seth riuscì a dire solo “Ahi” in quell’istante di tempo.
Improvvisamente però, qualcuno bussò alla porta.

IlMioSpazioStellare: Finalmente ho pubblicato un nuovo capitolo. Tanto non importa a nessuno :'D Beh buona lettura e soprattutto voglio dirvi di passare nella pagina di HitTheLights! :) CiaoCiao!
 

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