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Autore: MissCherie    20/07/2011    3 recensioni
Lui era così bello in quel momento , così vicino che potevo sentire il suo respiro sulle mie labbra che pizzicavano frementi di un contatto più intimo , così silenzioso che faceva rendere quel momento magico [...] Lo guardai negli occhi cercando di scovare un segno di pentimento , ma invece lessi solo .. desiderio e quella cosa mi fece talmente scombussolare che decisi di colmare quelle distanze poggiando le mie labbra sulle sue che risposero al contatto baciandomi a sua volta . Era ustione , era smania , era desiderio ...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 16

 

Dopo tutto questo tempo
non abbiamo mai pensato che potessimo essere qui
mai pensato che potessimo essere qui
quando il mio amore per te era cieco
ma non sono riuscito a mostrartelo
non sono riuscito a mostrartelo
Che ti ho amato più di quanto tu abbia mai saputo
una parte di me è morta quando ti ho lasciato andare
-Blind - 

 

Sabato sera

Se c’era qualcosa di sbagliato in quel momento era proprio quello che stavo per fare, quello che stavamo per fare … In quel preciso istante però non riuscivo a pensare a nulla se non ai suoi baci lascivi sul mio collo mentre cercavo di aprire la porta di casa, le sue braccia che mi circondavano la vita tenendomi ancorata al suo corpo caldo. Ormai ero arrivata al baratro e non potevo tirarmi indietro, ma la cosa che più mi metteva terrore era proprio che non volevo per quanto avevo cercato di farlo. La litigata e le sue parole erano passate in secondo piano e quasi non me le ricordavo più, perché in quel momento solamente lui mi importava. Mi importavano i suoi baci caldi e umidi sulla mia pelle, le sue mani che carezzavano le mie braccia scoperte che si riempivano di brividi al loro passaggio cauto e sensuale.

Amami per questa notte … amami per quella che sono, ama Arianna non il mio corpo … ho bisogno solamente di questo …

Tutto era frenetico , tutto era così impossibile da renderlo eccitante. Lasciai cadere con un tonfo la borsa all’ingresso e tirai Andrea per il colletto della camicia portando le sue labbra sulle mie ustionandomi a quel contatto diretto e profondo. Lo volevo, lo volevo da matti ormai sapevo che non mi sarei fermata davanti al pericolo. Perché lui era pericoloso, i suoi sentimenti erano pericolosi , ma soprattutto era pericoloso perché non sapevo cosa provava in quel momento.

Amami per una notte … prendimi … tua …

Schiocchi di baci, mani che si cercavano, labbra che si amavano in quel poco tempo … Allacciai le mie braccia sul suo collo attirandolo a me mentre il suo corpo premeva completamente contro il mio in un incastro perfetto. Le sue mani scivolarono lungo la mia schiena prendendomi poi per le natiche facendomi allacciare le gambe attorno al suo bacino attirandolo più a me. Sentivo caldo, tantissimo caldo e mi sembrava di evaporare nelle sue mani perfettamente affusolate e perfette che per giorni mi avevano curata.

Ma il mio amore non lo hai curato, lo hai alimentato …

I nostri sospiri si susseguivano veloci, i gemiti … Senza che me ne accorgessi Andrea mi portò in braccio su per le scale senza interrompere il bacio, rendendolo più intenso e  facendomi venire la voglia di non staccarmi più dalle sue labbra che per troppo tempo continuavano a tormentarmi. E quando la porta di camera mia si chiuse firmai la mia condanna … Aprì gli occhi incatenandoli nei suoi e persi il respiro quando li vidi cosi languidi , così intensi solamente per me .. Lui era perdizione, lui era qualcosa che non mi faceva capire nulla , era come una trottola . Quando girava e girava faceva venire il mal di testa mentre continuavi a guardarla roteare come ammaliata. E lui era così , solo che non mi sarei mai stancata di guardarlo. Il silenzio aleggiava intorno a noi , sentivo solamente i nostri respiri affannati mentre le sue mani bruciavano sulle mie braccia che ormai erano impotenti lungo il mio corpo. Continuava a scrutarmi come a vedere se avevo intenzione di andare avanti, se lo volevo. Non c’era nessuno sbaglio, io lo volevo e non avrei fatto nulla per fermarlo.

Amami per una notte, pensa solo a me, guarda solo me …

E tutto poi fu passione ….
La sua mano risalì veloce sulla mia guancia avvicinando il mio viso al suo facendo aderire in  un unico gesto le nostre labbra che incominciarono a baciarsi e a rincorrersi proprio come le nostre lingue . E risentire il suo sapore invadermi il palato mi mandò in estasi . Non mi accorsi minimente che le sue mani avevano presi il lembi della mia maglietta togliendomela e buttandola in una parte imprecisa del pavimento della mia stanza . Indietreggiamo ancora con le nostre labbra attaccate , con i nostri respiri che si mischiavano e i nostri sospiri che si susseguivano dovute alle nostre carezze ancora non profonde come stavo aspettando . Mi fece sdraiare sul materasso mettendosi sopra il mio corpo appoggiando i gomiti vicino alla mia testa senza pesarmi . Incominciò a baciarmi e a lambire con la lingua il mio collo facendomi sfuggire dei sospiri scendendo sempre più giù . Mi baciò delicatamente nell’incavo dei miei seni e poi accompagnò con le labbra la discesa delle spalline sganciando il reggiseno . Mi feci scappare un gemito strozzato quando la sua mano carezzò con la punta del dito il mio seno , ma poi inarcai la schiena sentendo le sue labbra su di esse che mi stavano facendo perdere il respiro . Cavolo , un biglietto solo andata per il paradiso! Ma poi , incominciò a scendere sempre di più con i suoi baci arrivando al mio ombelico disegnandoci de cerchi con la punta della lingua mentre le sue mani erano scese a togliermi i pantaloncini della tuta buttandoli a terra . Si rialzò verso di me e ricominciò a baciarmi come se avesse trovato l’acqua nel deserto , come se le mie labbra gli erano mancate . Mi mordicchiò più volte il labbro inferiore facendomi ansimare mentre la sua mano era scesa a carezzare una parte del mio corpo più sensibile.
<< Voglio … voglio … >> ansimò al mio orecchio mentre mi sentivo infuocata dalle sue carezze . Andrea dillo … dillo … di che mi vuoi … . E come se mi avesse sentito i suoi occhi si puntarono nei miei e con una lentezza esasperante disse quelle parole che mi fecero sciogliere come neve al sole .
<< Voglio fare l’amore con te . Non resisto più … >> . Gli carezzai una guancia e lo baciai dolcemente a fior di labbra .
<< Per questa notte sono solo tua … >> sussurrai con il respiro ormai corto e lui sorrise . Quel sorriso era diverso , dolce e bello come non lo avevo mai visto . Gli tolsi sia la maglietta che i pantaloni lentamente mentre continuavo a guardarlo negli occhi . Quegli occhi che in quel momento mi guardavano intensi, quegli occhi che mi guardavano come se ero la cosa più bella che avesse mai visto . Gli presi il viso tra le mani e poggiai le mie labbra sulle sue bruciandomi nella passione, ustionandomi nell’intensità dell’amore che stavo provando . Labbra contro labbra, respiro contro respiro, pelle contro pelle, cuore contro cuore … Mani che saggiavano il mio corpo provocandomi brividi intensi, labbra che baciavano e veneravano la mia pelle saggiandola come se era un frutto maturo. Passione, eccitazione, perdizione … lussuria … Le mie mani corsero sulle sue spalle saggiandone la consistenza mentre scorrevano voraci sulla sua schiena perfettamente modellata e accaldata. Occhi chiusi che si perdevano in quelle sensazioni intense, corpi che non riuscivano a staccarsi dal contatto … Desiderare qualcuno era peccato, amarlo era perdersi e volere il suo cuore era chiedere troppo . Ma in quel momento potevo sentirlo battere furioso attraverso la sua pelle , batteva contro il mio ed era la cosa più bella che avessi mai provato.  E quando le sue mani si intrecciarono nelle mie, quando le sue labbra baciarono le mie delicatamente, quando i suoi occhi si persero nei miei languidi di desiderio, mi fece sua e lui divenne mio e basta in quella passione, in quella perdizione e in quell’amore che da troppo tempo mi tormentava …
 
 

 *******


Domenica mattina

Aprì di colpo gli occhi e la luce di quel mattino d’inverno mi colpì in pieno . Mugolai e mi rifilai sotto le coperte colpendo inavvertitamente qualcosa alla mia destra . … Andrea . Sentì le sue braccia avvolgermi la vita e io sorrisi pensando a quella notte dove finalmente eravamo diventati una cosa sola . Ora ne avevo la certezza .. lo amavo , ma sapevo che era sbagliato. Lui non provava gli stessi sentimenti ed io me ne dovevo capacitare . Era troppo perfetto per me e quella notte passata ,per lui, era stata solamente una normale notte di sesso. E proprio in quel momento sentì una piccola lacrima scendere sul mio viso e lui se ne accorse . Mi girò su un fianco e i suoi occhi verdi  incontrarono i miei.
<< Perché piangi?>> mi sussurrò carezzandomi dolcemente il visto e io sospirai a quel contatto . In quel momento sembrava così dolce e non il solito ragazzetto strafottente che … no . Mi misi a sedere di scatto coprendomi con il lenzuolo e lasciai che i miei lunghi capelli mori mi coprissero il viso . Sentì uno spostamento e subito due braccia calde avvolgermi la vita in un abbraccio .
<< E’ stato uno sbaglio … io non …>> balbettai .
<< Ehi .. non è stato uno sbaglio …>> mi disse sorprendendomi e voltai di poco il capo sentendo il suo respiro sulla pelle della mia guancia .
<< Tu volevi la stessa cosa che volevo io . Non ci saranno altre volte … avevi detto solo una notte giusto? >> mi domandò baciandomi la guancia dolcemente . No .. io volevo te . Volevo che rimanevi al mio fianco . Cavolo in poche settimane eri diventato qualcosa di inspiegabile .
<< Si , ma è stato ugualmente uno sbaglio e.. >>
<< Lo sbaglio più grande è che io d’adesso in poi non riuscirò a staccarmi da te .. >> mi sussurrò sensualmente e io avvampai irrigidendomi sul posto .   
<< … ed è sbagliato perché io non voglio innamorarmi >> disse poi staccandosi bruscamente lasciando un vuoto in me . Sentì subito il mio povero cuore rompersi in mille piccoli pezzettini e strinsi forte a me , tra i pugni, il lenzuolo bianco . E  alla fine non riuscì più a trattenermi … .
<< Mi fai schifo … tu e il tuo modo di essere ! Vuoi divertirti ancora? Bene , fallo! Ma d’ora in poi stammi alla larga >> dissi con rabbia alzandomi ,ma subito lui mi raggiunse prendendomi tra le braccia . Cercai di divincolarmi ma senza successo. Dopotutto non riuscivo a stargli lontano , a stare lontana dal suo profumo … . Merda , che cavolo mi avevi  fatto Andrea?
<< Io non voglio … ignorarti Ari >> mi sussurrò dolce carezzandomi dolcemente la schiena . Lo spinsi via da me con forza e lo guardai negli occhi . In quel momento vedevo tutto in lui … rividi il nostro primo bacio , la nostra prima litigata … . Avevo passato i momenti più belli e adesso? Adesso vengo a scoprire che lui non aveva mai voluto avere una relazione con me , che non voleva innamorarsi . Era come ricevere un doloroso pugno allo stomaco , era come se mi aveva usata per reprime le sue voglie .
<< Ma non capisci che standomi più vicino mi fai male?! >> dissi tra le lacrime .
<< Non capisci che , cazzo , mi sono innamorata di te? >> dissi tirando fuori quello che mai avrei voluto dirgli in momenti come quello . Vidi il suo petto immobilizzarsi come se stesse trattenendo il respiro dalla sorpresa . I suoi occhi erano nei miei , pozzi verdi così intensi capaci di farmi sciogliere e le sue labbra erano semiaperte . Poi lo vidi passarsi una mano tra i capelli come se era confuso .
<< Ari , mi dispiace … non dovevo .. cazzo , scusa >> balbettò seriamente e io scossi il capo . Non mi amava … non mi aveva mai amata . Provava solo un desiderio fisico ed io stupida lo sapevo, ma non avevo fatto nulla per impedire di andare avanti quella notte .
<< Smettila di fare la vittima Andrea … e adesso ti chiedo per favore di .. >> trattenni il respiro . Arianna non dirlo … sarà peggio << … andartene e uscire dalla mia vita >> no , ti prego non ascoltare le mie parole Andrea .. capisci che non riuscirò a starti lontana .. ma quello che vidi era solo lui che prese le sue cose e se ne andò senza proferire nessuna parola ..
 

******


Era come sentirsi vuoti , inermi davanti a quell’amore che mi aveva sconfitta. Rimanevo lì in piedi, con lo sguardo perso nel vuoto mentre sentivo un grandissimo dolore al petto, mentre quelle dannate lacrime scendevano copiose sul mio viso. Se n’era andato … cazzo, te n’eri andato via dalla mia vita, dai miei occhi , ma allora perché non te ne andavi dal mio cuore che ormai si disintegrava deluso dal tuo comportamento? Ma dovevo aspettarmelo ed io come una sciocca non avevo fatto nulla per non far avvenire quello che era successo quella notte. Era come se lui mi aveva usata solamente per reprimere le sue voglie , e dovevo aspettarmelo dannazione! Perché ero così impotente, perché non ero riuscita a dirgli di no?

Perché lo ami …

Si lo amavo, ma lui non amava me .. era ancora un ragazzino, un ragazzino che si voleva divertire con i miei sentimenti. E allora mi ritrovavo a pensare … di cosa aveva paura? Paura di innamorarsi di me? Gli facevo così schifo ? Lacrime pungenti continuavano a torturarmi gli occhi come milioni di aghi e strinsi forte contro il mio petto il lenzuolo bianco cercando di scaturire la mia rabbia, cercando di essere forte per quanto il dolore mi stava assalendo come una lama infuocata. Il mio cuore sembrava morto, vuoto di quella parte che prima apparteneva a lui … La gola mi faceva male per la voglia che avevo di urlare e urlare , ma l’unica cosa che feci era scoppiare a piangere in quella camera dove il nostro amore si era consumato, dove il suo se n’era andato. Mi strinsi la testa tra le mani  mentre ero rannicchiata per terra con la schiena contro il muro . Ma sapevo che le mie forze non sarebbero bastate a dimenticare e soprattutto i miei pianti non avrebbero risolto nulla . Sbattei più volte il capo contro il muro mentre stringevo a me le gambe in un affettuoso abbraccio come se stessi cercando qualcuno con cui sfogarmi. Sfogarmi di tutto il dolore che stavo provando. L’unica cosa alla quale pensavo erano i suoi occhi dopo che gli avevo confessato di essermi innamorata di lui. Così intensi, ma anche dispiaciuti. Ma di cosa? Perché non mi aveva fatto lasciar entrare , perché continuava a sbattermi in faccia quel muro di cemento che non riuscivo ad oltrepassare? Sentì mia madre chiamarmi dal piano inferiore, ma io non le diedi ascolto perché le parole in quel momento non uscivano dalle mie labbra tremolanti che tenevano ancora il suo sapore. Sentì qualcuno bussare alla porta delicatamente ed io mi nascosi nelle mie braccia affondando la testa sulle ginocchia mentre mi dondolavo cercando di tranquillizzare il respiro.
<< Ari? Sono Judith … >> sentì quella voce ovattata da dietro la porta e mi fermai in attesa che essa si aprisse. Sentì il cigolio della porta che si apriva e vidi una testolina bionda comparire da dietro con un tenero sorriso sulle labbra che si spense immediatamente quando mi vide. Corse subito verso di me prendendomi le mani mentre cercava di scovare i miei occhi lucidi dalle lacrime.
<< Piccola .. che è successo? Perché piangi? >> mi sussurrò dolcemente mentre sentivo la sua mano scacciare via quelle dannate lacrime d’amore  e odio traditrici.
<< Lui … lo odio! >> dissi tra le lacrime quasi urlando mentre cercavo di dare un senso alle mie parole rauche. Judith non capì quello che cercavo di dirle , ma quando vide che attorno a me tenevo un lenzuolo e che sotto ero nuda i suoi occhi si spalancarono dalla sorpresa mentre faceva correre lo sguardo per la stanza.
<< Che ti ha fatto? >> mi disse prendendomi la testa e costringendomi a guardarla dritta negli occhi. Non trovavo parole per esprimermi, troppo grande era il dolore, troppo grande era la perdita … .
<< Cazzo Arianna! Dimmi che ti ha fatto! >> urlò ed io scoppiai a piangere. Non avevo mai visto la mia migliore amica così arrabbiata, così delusa da quello che avevo fatto. Ma se lo avevo fatto era perché c’era un motivo …
<< Niente .. >> sibilai stringendomi nelle mie braccia e rivolgendo uno sguardo carico di delusione e odio << … Mi ha solo spezzato il cuore >> e con quest’ultima frase sentì subito le sue braccia circondarmi dolcemente stringendomi a sé mentre continuava a dirmi di stare calma, che tutto si sarebbe sistemato. Ma cosa ? Il mio cuore non si sarebbe sistemato, il mio viso non sarebbe stato più lo stesso .. Ma in quel momento decisi di non pensare a niente se non a Judith, alla sua presenza e a quanto mi stava dando in quei minuti …
 

*****


Domenica mattina.

POV Andrea

Non mi importava più niente .. l’unica cosa che mi tormentava in quel momento erano i suoi occhi tristi e delusi da me. Delusi di uno stupido ragazzo immaturo che non sapeva affrontare i problemi troppo preso dall’orgoglio. E sfrecciavo lungo le strade della città cercando di non pensare a nulla ma le sue parole continuavano a tormentarmi incapaci di andarsene.

Non capisci che, cazzo, mi sono innamorata di te?

E di nuovo quello strano senso di ansia e di schifezza mi assalivano. L’avevo ferita, umiliata e chi ne aveva più ne metteva . Ma la cosa che più mi metteva terrore era che anche io in quel momento mi facevo schifo per la persona che ero , per quei cazzo di sentimenti che stavo incominciando a provare , ma che cercavo di tenere alla larga con le mie azioni da deficiente. L’avevo lasciata lì, da sola, in quella stanza dove avevo passato la notte più bella della mia vita. Perché si , non mi ero mai sentito così completo sentendola mia e basta, accarezzando la sua pelle, baciandole le labbra così belle e morbide che mi tormentavano. Niente mi aveva fermato , se non la voglia di sentirla mia per una sola volta, per una sola notte ed io l’avevo amata quella sera. L’avevo amata preoccupandomi per lei, dei suoi sentimenti , delle sue paure e soprattutto delle sue incertezze . Ed ora mi sentivo un totale schifo … Avevo perso ciò per la quale il mio cuore aveva ricominciato a battere dopo anni, ciò che più mi metteva gioia , ma ora le uniche cose alle quali pensavo era che ero uno stronzo, un patetico stronzo orgoglioso. Una parte di me mi diceva che avevo fatto bene a lasciarla perché quando me ne sarei dovuto andare per sempre, non ce l’avrei fatta evidentemente , ma l’altra parte mi continuava a dire che avevo sbagliato, che dovevo tornare da lei e chiederle scusa e confessarle che forse .. che forse .. mi stavo innamorando . Patetico codardo che non affrontava nulla. Con lei mi ero aperto, ma io al contrario non riuscivo ad entrare nel suo guscio che la proteggeva . Ma in quella notte c’ero entrato e non mi ero sentito bene in tutta la mia vita. La ragazza che mi aveva baciato era Arianna , quella che chiamava il mio nome, quella che mi aveva lasciato teneri baci sul viso. Io quella sera avevo amato lei non il suo corpo per quanto lo desiderassi ed era stata la cosa più bella che avessi mai provato. Non era stato sesso e lo sapevo , era stato amore? Ma come poteva esserlo se neanche io sapevo quali sentimenti provavo?

Adesso ti chiedo per favore di andartene e uscire dalla mia vita …

E quella dannata frase mi aveva così scombussolato da non pensare a niente se non fare ciò che voleva. Avevo guardato i suoi occhi , così delusi , così sofferenti mentre una dolce lacrima le aveva solcato il viso. E tutto ciò che avevo fatto era andarmene da lei e lasciarla sola in quella camera. Come uno stupido mi ero fermato cercando di capire quello che volevo  realmente e ciò che volevo era ritornarmene dentro e chiederle scusa, ma poi avevo pensato a lei e mi ero domandato “ Lei mi odia adesso? “  . Sapevo che la cosa giusta da fare era andarmene e cercare di dimenticarla, ma come potevo? Come potevo dimenticare quegli occhi nocciola caldi e bellissimi? Quel sorriso ironico sempre dipinto su quelle labbra che amavo? Però la realtà era questa ed io non potevo vederla soffrire dopo la mia partenza, non potevo soffrire anche io . Ci sarei stato male un’altra volta.

Amare vuol dire soffrire, Andrea .. e tu lo stai facendo

Meglio soffrire ora che soffrire per un estate intera , no? In quel momento però feci un grossissimo sbaglio e mi ricordai quello che mi aveva detto mio padre appena avevo preso il motorino.

Mai distogliere l’attenzione dalla strada

Io lo avevo fatto e in quel momento vedevo solamente una luce bianca davanti , sentivo solamente un gran frastuono di freni e clacson che mi suonavano contro e poi il buio totale mi afflisse …
 

*******


Lunedì mattina

POV Arianna

Camminavo lungo quel corridoio gremito di ragazzi che parlavano tra loro e mi sentì esclusa in quel momento. Emarginata da quel mondo chiamato scuola. Forse perché mi vedevano diversa, forse perché i miei occhi gli mettevano paura, troppo sofferenti per loro. Strinsi contro il petto i miei libri sentendomi osservata da un gruppo di ragazze che si bisbigliavano cose all’orecchio .Evidentemente parlavano di me, di quello che poteva essere successo due sere fa e di come il mio nome risulti sulla bocca di tutto il corpo studentesco. Judith mi aveva informato che alcuni ragazzi mi avevano vista con Andrea mentre ci baciavano ed erano partite le scommesse . C’era chi diceva che ci mettevamo insieme, chi che lui faceva come Johnny . Sicuramente avrebbero vinto i secondi … Avevo passato una domenica d’inferno nella mia camera , sul mio letto, mentre sentivo ancora il suo profumo in  quelle lenzuola. Con rabbia le avevo tolte e buttate via assieme alle mie due amiche che mi aiutavano apprensive. Avevo pianto tutto il giorno , avevo esaurito le mie lacrime ed ora a piangere c’era solamente il mio cuore. Lì per lì il dolore non lo sentivi, ma quando cominciavi a metabolizzare quello che era successo … SBAM! Ti si fiondava addosso facendoti perdere il respiro. Ed era quello che era successo a me. E in quel momento , mentre camminavo lungo quel corridoio, speravo solamente di non incontrarlo o le mie difese sarebbero cadute in un batter d’occhio. Mi faceva male tutto, sia dentro che fuori e la cosa non andava bene. Mia madre aveva visto che qualcosa non andava , ma non aveva voluto fare domande vista la mia situazione e il mio mutismo. Le uniche che sapevano quello che era successo erano Judith e Mariah , nemmeno Simon lo sapeva , visto che era suo amico e sapevo che sarebbe successo un putiferio come con Johnny. Adesso l’unica cosa che contava era passare quella mattinata senza cadere nella sua tela, senza guardarlo . Sarebbe stato difficile , ma dovevo provarci o non l’avrei mai dimenticato. Pensai che lui era stato un sogno, un sogno di solo qualche settimana e basta che mi aveva scombussolata. Era il ragazzo che aveva distrutto le mie difese inoltrandosi dentro senza mai sapere chi ero. Ma quella sera avevo voluto farlo e mi ero mostrata a lui come Arianna.
<< Ehi bella addormentata! >> urlò qualcuno al mio orecchio facendomi sobbalzare e cadere tutti i libri a terra provocandomi un ringhio . Girai di scatto la testa fulminando Simon con lo sguardo e lui scoppiò a ridere.
<< Ti aiuto >> mi disse e così si chinò assieme a me aiutandomi a raccogliere i libri e i fogli sparsi qua e là mentre una calcagna di ragazzi continuava a camminare incurante di darmi qualche botta sulla spalla.
<< Sbaglio o questa mattina l’attenzione è rivolta tutta  a te? >> mi disse con un sopracciglio alzato ed io lo guardai confusa delle sue parole fin quando, con un gesto della testa, non mi fece capire che in quel momento quasi tutti ci stavano guardando, soprattutto un pubblico maschile.
<< Non avranno  nient’altro da fare .. >> dissi semplicemente scuotendo le spalle e alzandomi tenendo i libri stretti al petto. Simon mi guardò sorpreso ma poi si ricompose regalandomi un suo splendido sorriso.
<< C’è qualcosa che non mi hai detto, nana? >> mi disse sorridendomi ed io mi irrigidì .
<< No , no! >> dissi frenetica facendogli aggrottare le sopracciglia confuso, ma fece spallucce come a dire che non gli importava più di tanto. Oh caro, se te lo dico ti importa eccome! Pensai tra me e me e poi , insieme al mio amico, mi diressi verso la classe senza degnarlo di uno sguardo mentre continuava a parlare della partita di calcetto che aveva fatto ieri pomeriggio. L’unica cosa alla quale pensavo era a quando lo avrei visto, dentro quella classe a ridere e scherzare con gli altri come se non era successo nulla.

No, Ari … perché dovevi pensare che a lui non importava niente? Forse si era pentito …

Pentito … quando mai? Era lui che era uscito da quella porta e sapeva che se voleva poteva rimanere! Tanto valeva rischiare, no? E invece no, mi aveva dovuto ferire nel profondo sapendo i miei sentimenti.
<< Adesso scappo in classe, baby! A dopo >> mi disse Simon dandomi un bacio sulla guancia e sparì dalla mia vista. Avrei scommesso oro che entro le cinque ore sarebbe venuto a sapere cosa era successo e avrei scommesso che lo avrebbe preso a botte. Presi un respiro profondo ed entrai in classe sentendo subito gli occhi di tutti su di me , ma il suo non c’era.
<< Ehi! Come stai? >> mi disse Judith venendomi davanti e sorridendomi dolce . Feci spallucce e sospirai.
<< Come se un tram mi avesse preso sotto >> dissi cercando di sorridere , ma al posto di essa mi uscì una smorfia bella e buona. Sentì la sua delicata manina prendere la mia in un gesto affettuoso.
<< Ci sono io, c’è Mariah .. sei forte e hai capito di esserti innamorata di uno stronzo , ma non devi buttarti giù. Vieni vicino a me oggi, ok? >> mi chiese ed io annuì posando poi la mia borsa e i libri sul banco provocando un tonfo sordo. Aveva ragione. Perché struggermi per lui ? Ero forte e non dovevo buttarmi giù anche oggi, lo avevo già fatto ieri. Eppure sentivo dentro di me quel vuoto doloroso che mi provocava strane fitte. Quel vuoto d’amore che lui aveva colmato e che ora era malato, malato d’odio. Appoggiai la testa sulla mano e rimasi lì a pensare. A pensare se potevo cambiare le cose, se c’era stato un altro modo per uscirne, e invece mi ritrovavo sempre sulla stessa strada. Quello che era successo quella sera lo avevo voluto con tutta me stessa e non mi era sembrato uno sbaglio, eppure dovevo sapere che lui non mi amava, dovevo rendermi conto che sarebbe stata una normale notte di sesso. E invece no! Stupida io, stupido il mio cuore! Sentì la campanella suonare e aprì gli occhi girando la testa per vedere se lui c’era, ma il banco era vuoto . Sospirai e vidi la professoressa Costen entrare mettendosi a sedere. Si incominciava proprio bene … Sbuffai e sentì Judith ridacchiare piano vista la  mia reazione. Subito l’arpia si mise a fare l’appello e appena sentì il mio nome alzai la mano sorridendole falsamente e la vidi farmi una smorfia seccata.
<< Darvo? >> disse l’arpia guardando la classe e aspettando che un braccio si elevasse, ma al contrario vidi Sonia alzare timidamente la mano .
<< Sonia? >> disse la prof aggrottando le sopracciglia e la ragazza sospirò .
<< Ehm .. Andrea non c’è perché è in ospedale.Domenica ha avuto un incidente ed è in coma . Lo so perché mio padre lo sta curando >> disse timidamente e a quel punto sentì il mio cuore crollare mentre sentivo gli occhi inumidirsi sotto lo sguardo preoccupato della mia amica. Le strinsi la mano cercando di far passare quel dolore invincibile che mi attanagliava ma non ci riuscivo.

In coma …

Era in coma, sotto i ferri con gli occhi chiusi, e poteva non risvegliarsi. Ed era successo tutto domenica mattina aveva detto, dopo che se n’era andato da casa mia . Mi morsi il labbro nervosa. Se non l’avessi cacciato di casa a quest’ora lui starebbe bene, lui sarebbe seduto in classe  e avrebbe risposto alla prof … Non riuscì a trattenere un singhiozzo che sentirono tutti quanti e così mi alzai di scatto precipitandomi fuori dalla classe mentre sentivo la professoressa chiamarmi . Correvo e correvo lungo quel corridoio mentre le lacrime mi sfioravano il volto, mentre i singhiozzi mi scuotevano il corpo … Non poteva essere in un ospedale! Mi accasciai a terra lungo il muro e scoppiai a piangere incredula. Dio, ti prego fa che stia bene è tutta colpa mia …

Un incidente ..

Quelle parole continuavano a risuonarmi nella testa facendomi male, uccidendo il mio cuore … Stupido! Stupido! A cosa pensavi mentre guidavi , è!? Sbattei la testa contro il muro e chiusi gli occhi cercando di calmarmi.
<< Ari? >> sentì la voce di Sonia davanti a me e mi passai una mano sulla faccia coprendomi mentre altre lacrime scendevano copiose lungo il mio volto.
<< Sta bene, non devi preoccuparti … Domani lo andiamo a trovare, ok? >> mi disse sfiorandomi un braccio ed io mi scansai scottata. Rivolsi l’attenzione alla porta del bagno davanti a me  e continuai a guardarla con occhi vacui, occhi pieni di sofferenza.
<< Lo so che pensi che sia colpa tua, ma non è così .. >> disse un’altra voce e capì che apparteneva a Judith ed io mi morsi il labbro tanto forte da sentire il sapore pungente sulla lingua.
<< E’ colpa mia .. se non lo avessi mandato via non sarebbe successo nulla >> sussurrai passandomi una mano tra i capelli con voce roca.
<< Non puoi dirlo veramente, Arianna >> mi disse Judith e io alzai lo sguardo incontrando il suo deciso e deluso. Scossi la testa .
<< Perché deve andare tutto male? Perché? >> dissi mentre altre lacrime mi inumidivano gli occhi e sentì le due ragazze abbracciarmi fortemente mentre cercavano di rassicurarmi dicendomi che stava bene, che domani lo saremmo andate a trovare. Eppure io non riuscivo a stare bene, non riuscivo se non a pensare a lui con gli occhi chiusi che non riusciva a sentirmi, a lui che stupido si era distratto in strada e a lui che con quel fatto mi aveva distrutto il cuore
 

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Angolo Autrice

Bene , siamo arrivate ad un altro capitolo :D Arianna svela i suoi sentimenti al ragazzo che , impaurito, la rifiuta sebbene non vuole e va via da lei lasciandola sola. Ari continua a dirsi che lui non l’ha mai amata , ma si sa alla fine ci sono mooolti colpi di scena e nel prossimo vedremo una vecchia fiamma ritornare dal nostro Andreuccio scombinando i suoi piani verso Arianna. Eheheh lo so, sono sadica xD Comunque come vedete il ragazzo si è pentito di quello che ha  fatto, ma poi ha subìto questo incidente e adesso è in coma , ma non vi preoccupate , nel prossimo capphy sarà già bello che sveglio :D   

P.S : ho scritto una One Shot nel concorso d’estate e mi farebbe piacere se qualcuno recensisse :D Si chiama Sapore di sale, sapore di mare …
Ah! Prima di andare volevo ringraziare tutte quelle che hanno messo la mia storia tra le preferite, le seguite , le ricordate e quelle che la leggono e basta. Un grazie speciale a quelle che recensiscono ! Al prossimo capitolo!

SoFunny 
  
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