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Autore: AllysonW    20/07/2011    4 recensioni
La storia di una giovane strega, raccontata dalle parole della protagonista, Evelyn, e delle persone che le hanno, in un modo o nell'altro, riempito la turbolenta l'esistenza.
- E' la mia prima storia. Spero sia di vostro gradimento. Buona lettura a chi la leggerà ;) -
..Ci terrei a spiegare il titolo della storia:
La rosa simboleggia la bellezza.
In questo caso, per Evelyn, la sua rosa è George.
Il "giardino d'inverno" simboleggia la sua vita (quella di Evelyn, appunto) che nel suo caso non è sempre esattamene felice. Basti pensare a tutte le situazioni difficili che ha vissuto nel corso di essa.. ecco perchè il giardino d'inverno, perchè simboleggia la vita fredda e senza colori (come spesso è stata) della nostra protagonista... l'unica cosa che le ha dato colore è proprio quella rosa.
__
«Wow! Ti sono cresciuti in fretta i capelli!» Gli dissi con un gran sorriso.
Erano stupendi. Lucenti e morbidi gli arrivavano quasi sulle spalle. Improvvisamente mi accorsi di adorarlo ancora di più con i suoi lunghi capelli color rame.
Anche se lo amavo comunque.. in qualunque modo li portasse.
Genere: Fantasy, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Famiglia Weasley, Fred Weasley, George e Fred Weasley, Tom Riddle/Voldermort, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Capitolo 1Un dolce risveglio.

Stanotte ti ho sognato. Uno di quei sogni tanto meravigliosi e impossibili, che per farli avverare venderesti anche l'anima. Non credere chissà cosa facevamo nel mio sogno. Semplicemente parlavamo un pò...
Ricordo i tuoi occhioni dolci che mi parlavano, sotto le coperte nel tuo letto, con la luce che entrava dal sottile lenzuolo bianco.
Poi mi abbracci, dandomi un dolce bacio sulla guancia. Come se fosse la più banale del mondo; come se lo facessi da una vita.
Mi guardi ancora negli occhi e mi dici “Non cercarmi altrove.. io sono qui, Con te”. Mi chiesi cosa volesse dire mai questo sogno, perchè finì così. Riprovai a riaddormentarmi, ma niente. 'Eddai, cavolo, riaddormentati!' pensai tra me e me.
Che nervi quando un sogno s'interrompe sul più bello. Se non ti svegli da sola, arriva sempre qualcuno a farlo; e vorresti proprio mandarlo a quel paese! Ma scusa, se proprio devi svegliarmi, aspetta almeno che siano finito il mio sogno!
Anche perchè con lui non potevo avere altro. Queste cose potevo farle solo nei miei sogni. Almeno lì.
Ecco, infatti, che quella volta a svegliarmi fu mio fratello, Jonathan.
«Sveglia! Basta dormire! Avanti, in piedi!»
«Mmm.. ma che diavolo vuoi da me..»
«Ma come, non sai che giorno è oggi?!»
«Il giorno in cui hai deciso di rompermi le scatole, per caso?!?»
« ah – ah – ah! Che spiritosa! Dai muoviti, o faremo tardi! » rispose mentre usciva dalla stanza.
Rimasi nel letto ancora un po’, guardando verso la finestra. Non riuscivo a non pensare a quel meraviglioso, e maledettamente illusorio, sogno.
Alcuni sogni a volte, sono talmente belli e coinvolgenti da farti credere che sia quella la vera realtà. Non è solo un sogno, sta accadendo realmente.
Poi ti svegli, rimanendo profondamente delusa. Ti resta quell’amaro in bocca. Che maledetti bastardi i sogni a volte!
«Oh! Allora?! » Jonathan mi risvegliò dai miei pensieri rientrando nella stanza. «Se vuoi fare colazione, ti conviene sbrigarti»
«Si.. Arrivo» risposi esasperata.
Scesi le scale dirigendomi in cucina, ed ecco mia zia Rose venirmi incontro.
«Oh, ciao tesoro! Dormito bene?»
«Molto! Grazie zia.» le rivolsi un gran sorriso.
Zia Rose è sempre stata una donna dolcissima, adorabile. Aveva dei stupendi occhi azzurri come il cielo limpido nelle giornate primaverili, e dei, altrettanto meravigliosi, capelli ondulati e lunghi fino alla spalla.. anche se ormai quasi del tutto bianchi.
Seduti al tavolo c’erano già John, mentre zia Frances finiva di preparare la colazione.
Era una donna loquace e piena di umorismo, aveva gli occhi di un castano stupendo, brillante come il miele che brilla al sole, e a differenza di zia Rose, aveva ancora quasi tutti i capelli del suo castano scuro, anch’essa lunghi sulle spalle. «Buon giorno mia cara. Corri a sederti, le frittelle sono deliziose! »
«Oh, frittelle! Fantastico!» quanto adoro le frittelle! Ne mangerei a quintali ogni giorno!
«Mmm.. non dovresti mangiarne, quelle ti fanno ingrassare come una vacca. Lo sai?» mio fratello come al solito molto simpatico.
«Ah si grazie John, davvero molto carino.» Ecco cosa mi ferma dal rimpinzarmi di frittelle.
«Comunque … ancora non mi hai detto che giorno sarebbe oggi.. »
«Ah giusto! Nel pomeriggio andremo dai Weasley. Ci hanno invitato. Così passeremo le ultime settimane di vacanza li.»
E all’improvviso, da ancora mezza addormentata che ero, divenni perfettamente sveglia: «Davvero?! » dissi con voce entusiasta, ma non troppo, per non svelare la mia reale euforia sentendo quella notizia.
«Felice vero?!» rispose sorridendo.
«Oh! Bè.. è una notizia fantastica ovviamente.»
«Aaah si si.. lo immaginavo che saresti stata felice come una pasqua..» disse facendomi l’occhiolino.
Lo fulminai con lo sguardo: «Scusa ma… cosa vorresti dire??»
«Ma no dai, nulla! Assolutamente nulla!» disse, e mi fece un altro occhiolino.
Stavo per aprir bocca, quando le zie ci mandano su nelle nostre camere a preparare la valigia. E io avevo capito benissimo che John, ormai, aveva capito tutto!


Qual’e il modo migliore di viaggiare, se non smaterializzandosi? Così io e John armati della nostre valigie ci avviammo verso la Tana. Ovviamente era mio fratello che guidava me. Io ancora non potevo farlo.
Non amavo moltissimo la smaterializzazione, ma sicuramente era uno dei modi più veloci di spostarsi da un luogo all’altro. Spesso desideravo di imparare anche io al più presto, ma dovetti aspettare ancora un pò.. sarebbe stato solo l’anno successivo.
Arrivati lì ci accolsero con il solito calore di sempre. Quando sono li mi sento come a casa.
«Ciao mia cara! Come stai?» mi venne incontro la signora Weasley, abbracciandomi, con l’affetto che solo una mamma può darti.
«Sto bene, si..» io le sorrisi e ricambia il suo dolce abbraccio.
«Oh, ciao caro!» disse poi rivolgendosi a John «mi auguro che anche tu stia bene!»
«Benissimo, la ringrazio!» rispose lui, addentando un pezzo di dolce che gli aveva gentilmente offerto il signor Weasley.
«Hermione! Anche tu qui?»
«Ovviamente! Dove mai potrebbe essere altrimenti?» s’inerì Ron, parlando con in bocca un grosso pezzo di dolce.
«Ronald, protesti ingoiare ciò che hai in bocca, prima di parlare!» lo sgridò Hermione.
«Che c’è? Che ho fatto, scusa?» replicò Ron.
Io scoppiai in una risata: «Ma siete sempre gli stessi voi due!» e mi guardarono, ridendo anche loro.
«Guarda, guarda chi c’è qui!» arrivò improvvisamente Fred alle mia spalle, con un gran sorriso.
«Ehi Fred!»
«Ma sogno o son desto?!» arrivò poi anche George. E alla sua apparizione sentii già che cominciava a girarmi la testa.
Non lo vedevo dalla fine del quinto anno. Tranne per qualche lettera durante l’estate. Erano passati solo, si e no, tre mesi, ma mi sembrò un eternità.
«Wow! Ti sono cresciuti in fretta i capelli!» Gli dissi con un gran sorriso.
Erano stupendi. Lucenti e morbidi gli arrivavano quasi sulle spalle. Improvvisamente mi accorsi di adorarlo ancora di più con i suoi lunghi capelli color rame.
Anche se lo amavo comunque.. in qualunque modo li portasse.
«Perché scusa, i miei non sono forse cresciuti?!» intervenne Fred, interrompendo i miei pensieri. «Noti solo i suoi! Mi sento offeso!» concluse con tono falsamente adirato.
«Ma si certo, è ovvio!» replicai con un sorriso palesemente imbarazzato.
A Fred raccontavo tutto. Era quel genere di migliore amico per me, a cui puoi confidare ogni cosa.
Infatti sapeva tutto di me, su ciò che riguardava George, e trovava divertente sfottermi di tanto in tanto.

   
 
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