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Autore: Dark_Iris    26/07/2011    4 recensioni
Capitolo I/INcipit della storia.
Quella mattina Blair Waldorf si alzò dal letto con una strana sensazione.
Probabilmente, pensò, era dovuta all'essere stata fuori fino a tarda notte. Non che non ci stesse mai, anzi, aveva come dire...una spiccata predilezione per la vita notturna, ma non si era mai risvegliata sentendosi in quel modo, sentendosi così stordita.
Già stordita.
Stordita come se fosse reduce da una serata passata a bere ogni genere di alcolico, eppure non aveva né nausea, né mal di testa. Era solo stordita, ma non riusciva a capire il motivo.
Poi si ricordò tutto.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blair Waldorf, Chuck Bass, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*Capitolo 3*



Mio padre non può essere un criminale. Non lo è. Non può esserlo.”

Questo era quello che si ripeteva Nate Archibald nella camera nel padre, intento a cercare - e a sperare che invece non ci fosse – la prova della disonestà del genitore.

Ho controllato quasi tutto e non è venuto fuori niente, controllo un attimo là sotto il materasso tanto per sicurezza ed esco. Mio padre è non è un delinquente.”

Non l'avesse mai detto.

Sotto il materasso trovò infatti almeno una decina di bustine contenenti una sostanza bianca e fine. Dopotutto quando si tratta di nascondere le cose 'di valore' i ricchi non sono così tanto diversi dai poveri.

Capì all'istante di che si trattava, anche se desiderava ardentemente essere ignorante in materia.

Cocaina.

Voglio morire”, pensò. “Sarebbe stato meglio se non avessi ascoltato quella maledetta conversazione fra lui e quel boss mafioso...”

I suoi sospetti sulla dubbia onestà del padre risalivano infatti a due giorni prima, quando ascoltando una conversazione fra lui e Vizzini, uno degli ultimi veri gangsters di New York, aveva capito che fra i due c'era una certa intesa d'affari.

E tutti sapevano che il traffico di stupefacenti era il principale affare della mafia newyorkese.

Sperava con tutto sé stesso che suo padre non fosse coinvolto in tutto quello, ma era venuto a conoscenza che i suoi affari stavano andando male; ed era più che logico pensare che suo padre avesse deciso di 'arrotondare lo stipendio' in quel modo.

-Nate! Che ci fai qui? Volevi dirmi qualcosa, figliolo?-

la voce del Capitano lo distrasse dai suoi ricordi: assunse un'aria seria e con un triste sospiro disse:

-Dobbiamo parlare, papà.-


* * *


-Ciao, Dan...-

Daniel Humprey si bloccò nell'atto di entrare nella stanza: quella voce gli era familiare anche se non la sentiva da molto tempo, era la voce di...

-Vanessa!- gridò un'altra voce familiare.

-Ciao Rufus, che bello rivederti!-

-Vanessa...-mormorò Daniel impacciato: non si vedevano da un anno, e l'ultima volta non si erano lasciati granché bene.

-Dan, il tuo entusiasmo mi sconvolge! E io che pensavo di farti una bella sorpresa!-

-Puoi essere certa di avermi sorpreso- rispose.

-Allora, come mai sei tornata?-, chiese suo padre.

-Già, come mai?-incalzò Dan.

-Sono tornata per studiare: la scuola è lontana dalla riserva, così ho fatto un concorso e ho vinto una borsa di studio per la Constance, e poi mi mancava tanto New York...- disse la ragazza.

-Vanessa, davvero hai vinto una borsa di studio per la Constance!? Io ne ho vinta una per la Saint Jude!- esclamò Dan, felice per l'amica e dimentico ormai del loro passato.

-Ora ti riconosco, Dan Humprey!- esclamarono in coro Vanessa e suo padre.

-Ehi...non mi guardate così come se prima fossi stato un alieno!- disse con fare oltraggiato, ma venne prontamente ignorato dagli altri.

-Sarete vicini di scuola...-disse Rufus.

-E noi compagne!- esclamò Jenny, correndo ad abbracciare Vanessa.

-Davvero? Jenny, anche tu ne hai vinta una?-

-Sì, anche se non riesco ancora a spiegarmi come abbia fatto- rispose Dan al posto di J, la quale era ancora impegnata in un 'abbraccio da orso' con la riccia.

Dopo aver parlato un altro po' andarono a cena, dopodiché Dan e Vanessa uscirono per una passeggiata.

-Vanessa...mi dispiace averti accolto freddamente oggi- iniziò Dan con aria colpevole.

-Non preoccuparti, Dan ti capisco: sono io quella che se n'è andata via così, dopo che tu..-

-Mi dispiace, ho rovinato la nostra amicizia...-

-Non importa, io vorrei ricucirla, Dan-

-Anche io. Ora mi vedo con una ragazza, per cui da quel punto di vista puoi stare tranquilla-

-Bene! E chi è la fortunata?- chiese Vanessa con curiosità.

-Te la presenterò di persona-

-Mhnn che c'è non mi dirai che è una bionda ricca e snob!-

-Ma dai, che dici!- Diceva bene, e Dan lo sapeva, per questo desiderava farle conoscere di persona Serena, perché capisse che lei non era solo quello.-Solo che...-

-Solo che?-

-Solo che è ora di andare a casa, su!-

-Mhnn...ok andiamo però mi devi far conoscere quella santa ragazza che ti sopporta!-


* * *


-Blair, cara quale sarà il tema della festa del tuo compleanno?-, chiese Eleanor Waldorf alla figlia durante il tè delle cinque.

-No lo so. Serena vuole farmi una sorpresa.- rispose Blair chiedendosi che cosa avesse in mente la sua amica.

-Conoscendo Serena, sono sicura che sarà una festa a dir poco grandiosa!-

-Già.-

La ragazza era fredda e laconica quando parlava con sua madre: le voleva bene, certo, ma Eleanor era sempre così distaccata e critica nei suoi confronti che a poco a poco Blair aveva assunto il suo stesso atteggiamento.

Per non essere ferita.

Purtroppo per la Queen Bee sua madre aveva preso molto male il lento distaccarsi della figlia, per cui era diventata ancora più acida e fredda con lei, al punto da dirle che non sarebbe stata presente alla cena per il suo compleanno: come ogni ragazza ricca e di buona famiglia infatti, anche Blair Waldorf faceva due ricevimenti per il proprio compleanno: una cena bon ton con i parenti, e poi una festa scatenata con i suoi amici.

-Non preoccuparti per il regalo, cara: è già nella tua stanza. Ora se mi vuoi scusare vado ad aiutare Dorota a finire i bagagli, non vorrei che mi mettesse in valigia le cose sbagliate.

-Va bene mamma, a dopo.- Sospirò rassegnata.

Tanto a me non importa nulla di mia madre.”

Non era vero.

E lei lo sapeva.



* * *


-Serena, vieni in salotto, è venuto Nathaniel a trovarti!- la squillante voce di sua madre riscosse Serena dal torpore in cui era caduta.

-Arrivo!-

Raggiunse in fretta il salotto della loro nuova casa e salutò calorosamente l'amico.

-Ma, Nate, che c'è? Sembri strano...hai qualcosa che non va?-, chiese, preoccupata vedendo la faccia scura del biondo.

-Beh, a dire la verità...Possiamo uscire un attimo? Così posso raccontarti tutto...-

-Certo-, rispose Serena, -mamma noi andiamo a fare una passeggiata!- aggiunse rivolta alla madre.

-Va bene, ma tornate presto, Serena questa sera ceniamo dalla nonna, e sai bene quanto lei detesti i ritardi!-

-Ok mamma...-

Mentre camminavano, Nate le raccontò tutta la storia di suo padre, e lei gli consigliò di denunciarlo alla polizia prima che facesse altri danni. Lui accettò il consiglio di buon grado.

-L'unica cosa che non capisco è il perché tu sia venuto a confidarti con me, invece che con Chuck...o Blair- disse Serena dopo una pausa di qualche minuto.

-Vedi...immagino tu sappia che ho rotto con Blair; e per quanto riguarda Chuck ho provato a parlargliene, ma in cambio ho ricevuto solo del sarcasmo...-

-Già, Chuck non è la persona ideale con cui parlare dei propri problemi familiari...-

-E poi- Nate prese fiato, -poi volevo confidarmi con te perché sei una persona importante per me, Serena, io...-

-Nate, ti prego no, non rovinare la nostra amicizia!- esclamò la ragazza intuendo le prossime parole del suo interlocutore.

-Lasciami finire, ti prego, Serena io...io ti amo, ti amo da sempre, lo sai, no? L'hai sempre saputo...-

-Nate...io...lo sai che per me sei sempre stato solo un amico...-

-Dannazione sì che lo so! Ma non ce la facevo più a tenermi tutto dentro! E poi quando sei tornata io pensavo che finalmente...- Nate non riuscì a finire la frase: un nodo ferreo gli attanagliava la gola.

-Finalmente? No Nate...io sono tornata, sono cambiata, ma non sono cambiati i sentimenti che provo, e per te io provo solo amicizia...grazie per averla rovinata!- gridò Serena mentre alcune lacrime iniziavano a pungerle gli occhi. La bionda se ne andò prima di mettersi a piangere, piantando Nate all'ombra di un vicolo cieco.

La ragazza aveva intuito da tempo i sentimenti di Nate, e pur essendone lusingata, aveva sempre cercato di farli affievolire prima di tutto per Blair, e poi perché sapeva che lui non era quello giusto per lei.

Tornò a casa e si sdraiò sul letto, provando uno strano senso di solitudine: non poteva confidarsi con nessuno su quello che era successo poco tempo prima: avrebbe rovinato sia i suoi rapporti con B sia quelli con Dan.


* * *


Una settimana dopo...


-Blair eccoti finalmente! Ti piace la tua festa?- le chiese Serena Van der Woodsen tutta felice per il suo arrivo.

-S...Non ci sono parole, è...è fantastica assolutamente!- rispose Blair ammirata.

-Le feste per i diciassette anni devono essere speciali, soprattutto quelle per le regine, non è vero Queen Bee?-

-Nate ci sei anche tu!-si sorprese B nel vederlo: avevano ormai fatto pace da qualche giorno, ma non si aspettava di vederlo alla sua festa, anche perché Serena le aveva raccontato tutto quello che era successo la settimana prima, e invece...

-Ho aiutato Serena nei preparativi per la festa, e sono felice che sia di tuo gradimento Blair- ,precisò Nate.

La ragazza diede un'occhiata più approfondita al salone, e poté cogliere cosìì tutti i dettagli che le erano sfuggiti prima.

La festa era a tema giapponese, ma non sulla tradizione nipponica, bensì sull'animazione, 3D, tecnologie...una cosa molto lontana dallo stile di Blair, che per questo apprezzava ancora di più gli sforzi dei suoi amici nell'organizzarla e per non avergliela resa troppo strana e futuristica.

Per la serata Serena le aveva fatto scegliere un mini abito nero molto differente dal suo stile, era corto, monospalla, e gonna a ruches.

Un abito bon ton gotico. Perfetto per la serata giapponese!”

Blair sorrise tra sé per il buon gusto dell'amica.

Forse frequentare Brooklyn non le ha fatto poi tanto male...”, rifletté ancora, per poi stupirsi di quei pensieri.

...Ma adesso mi interessa sapere di più sul suo rapporto con Nate...”

Chiamò in disparte l'amica vestita di una maglia griffata bianca, leggings grigi e stivali alti neri, e le chiese come mai si fosse fatta aiutare da Nate e quale fosse ora il loro rapporto, preoccupata per la relazione di Serena con Brooklyn.

-Oh B! Con Dan, non chiamarlo Brooklyn! Va tutto bene: ho accettato la collaborazione di Nate solo perché è un bravo organizzatore, stai tranquilla non c'è niente fra noi...la cosa che mi stupisce è che tu ti sia preoccupata della mia relazione con Dan!- le rispose la bionda.

-Oh, non dirlo a me! Sono la prima ad esserne stupita, è solo che tu sei felicissima da quando stai con lui e mi dispiacerebbe se ecco...-

-Ci stai forse dando la tua benedizione, Queen B?- disse Serena con un largo sorriso

-Chiamala come ti pare!- rispose Blair sbuffando ma sorridendo anche lei felicemente.

-Bene, ora divertiamoci un po'!- concluse la bionda.


* * *


La festa stava proseguendo molto bene, Blair aveva ricevuto tanti bei regali e non era ancora stata importunata da un certo Bass-hole scocciatore...

-Tanti auguri, Waldorf- disse una voce dal timbro caldo e roco dietro le sue spalle.

-Pensi al diavolo e spuntano le corna! Che vuoi Bass?- non aveva avuto bisogno di girarsi per capire chi fosse il suo interlocutore.

-Sono onorato che stessi pensando a me, cara Waldorf...- rispose il moro con quella sua maledetta voce seducente.

-Di certo non erano bei pensieri, Bass-tard- disse B cercando di non cedere allo sgurado impertinente quanto seducente di Chuck.

-Oh...dal rossore della tua faccia si direbbe che fossero pensieri alquanto, come dire, piccanti...- disse Chuck accarezzandole lievemente una guancia.

Lei non si era nemmeno accorta di essere arrossita.

-E invece no, Bass!- gridò lei, incapace di trattenere la rabbia che quell'essere le aveva provocato.

-Shh, shh va bene che siamo in un terrazzino isolato, ma non c'è bisogno di urlare- sussurrò piano Chuck posandole un dito sulle labbra.

Blair approffittò del breve silenzio che seguì per osservare meglio il suo interlocutore.

Non era eccessivamente alto, anche se la superava di una decina buona di centimetri quando non portava i tacchi; aveva i capelli appena più scuri dei suoi, lisci, che però si arricciavano appena sulle punte, dandogli un'aria lievemente diabolica e allo stesso tempo innocente.

Gli occhi marroni dal taglio leggermente a mandorla sembravano scrutare ogni suo minimo particolare, quasi per riuscire a imprimerselo bene nella mente.

Blair sorrise a quel pensiero.

-Che hai da sghignazzare, Blair?-

La sua voce.

Oh, la sua voce. Blair non ne aveva mai udita un'altra più affascinante e seducente: era roca, calda e strascicata...era la voce che ogni ragazza voleva sentire sussurrare parole d'amore al suo orecchio.

Irresistibile.

Doveva ammettere che quella voce la tentava anche quando stava con Nate, anche se per lei Chuck non era mai stato più di un amico fino alla notte della limo, notte nella quale oltre a perdere la sua verginità, aveva iniziato a notare quanto Chuck Bass fosse affascinante, lussurioso, passionale, impetuoso e delicato allo stesso tempo.

-Allora?- la sua voce la riscosse da quei pensieri. Si ricordò di non aver risposto alla sua domanda di prima.

-Niente, Bass. Affari miei.-, rispose cercando di mantenere la voce ferma e decisa.

-Come vuoi. Comunque ti ho portato una cosa. Vieni-, disse il ragazzo cambiando improvvisamente tono, sembrando quasi insicuro.

La condusse in una stanza attigua al terrazzino, la fece sedere sul letto accomodandosi dietro di lei, e infine da una tasca del completo nero ed elegante che indossava tirò fuori un astuccio rettangolare.

-E' stupenda...- mormorò la ragazza aprendo l'astuccio di pelle blu contenete una splendida e fine collana di perle di Chanel.

-Non riesco a credere che tu voglia regalarla a me-, mormorò ancora la ragazza: aveva ricevuto dei regali bellissimi, ma quella collana li batteva tutti, nessuno escluso: era elegante, fine, Chanel...era di classe.

Proprio come lei.

-Una cosa così bella, deve essere indossata da una persona altrettanto bella- ripose il ragazzo, voltando la testa e arrossendo appena appena, come se si vergognasse, per timidezza, di quel che aveva detto.

-Grazie...- disse la ragazza dopo che lui gliel'aveva fatta indossare.

-Prego...-sussurrò lui.

Fu totalmente naturale.

Fu totalmente naturale per loro baciarsi quando le loro teste si scontrarono dopo che lei si girò per ringraziarlo, fu totalmente naturale che le loro lingue si intrecciassero in una danza giocosa, fu totalmente naturale abbracciarsi mentre si baciavano così intensamente.

Fu totalmente naturale per loro fare di nuovo l'amore, questa volta con più consapevolezza e passione, e addormentarsi poi insieme, di nuovo abbracciati in un groviglio di lenzuola di seta, in quella stanza degli ospiti dell'attico di Blair Waldorf.


* * *


Quando Dorota la mattina seguente entrò nella stanza per fare le pulizie, trovò i due ancora abbracciati teneramente.

Decise di uscire per non svegliarli: erano bellissimi insieme.

Ma anche strani.

Strani perché non avrebbe mai pensato che vi potesse essere qualcosa fra Miss Blair e il signorino Chuck. Sapeva bene quel che si diceva di lui, e sapeva bene che la signorina amava il signorino Nate, ragion per cui fra quei due non avrebbe mai dovuto esserci nulla, ma erano così carini insieme che in quel momento tutto le sembrò sbagliato in quella casa: pavimenti sporchi, residui di cibo sui divani, bottiglie vuote sui tavolini e tutta la sporcizia inerente al 'the day after the party' tranne loro.

Beh”, si disse, “forse non sono così improbabili. Ma ora andiamo da Vanya: sono due giorni che non lo vedo!”

E corse nell'ascensore che ancora il palazzo dormiva per andare del suo Vanya decidendo di non fare parola con nessuno dei due 'amanti'.


Angolo dell'autrice:


Ciao! Eccomi tornata puntuale! Mi stupisco di me stessa XD!!!

Stavolta vi ho fatto penare per arrivare al momento Chair, eh! Penultimo paragrafo ihihihi...Volevo farlo risaltare, e penso di essere riuscita nel mio intento, sperando di non essere andata OOC.

Come avete letto ho rielaborato alcuni avvenimenti di Gossip Girl per adattarli alla mia fanfiction, ho cambiato pure i vestiti di B e S nella scena della festa! Eh lo so sono un po' partita di capo...

Comunque ora passiamo alle note e ai ringraziamenti:


NOTE SUPPLEMENTARI


Ecco come al solito i link dei vestiti (sì lo so di avervi rotto le scatole ma proprio non resisto...)

Vestito di Blair: http://www.google.it/imgres?q=abiti+neri+corti&hl=it&tbm=isch&tbnid=9oGapOXli8MDAM:&imgrefurl=http://ilpaiolomagico.forumfree.it/%253Ft%253D52475141&docid=eS0T1f

La maglia lunga di Serena: http://www.abbigliamentofashion.it/prodotti/MAGLIA_LUNGA_t_shirt_FASHION_mini_abito_MINIABITO_44_46/sid,lhlbsomd6f416p2m8evbt1hrf5

La collana Chanel di Blair: http://www.google.it/imgres?q=collana+di+perle+chanel&hl=it&sa=X&tbm=isch&tbnid=268orNR3d7lRzM:&imgrefurl=http://vanity06.splinder.com/tag/chanel&docid=I6Eg1ydkpX


RINGRAZIAMENTI:


Grazie infinite a Camy XOXO, ChairAddicted e cuoredpanna per avere recensito, ancora grazie a cuoredpanna per averla messa fra le preferite, grazie anche a Delena_Nian e Beatrix91 per averla messa fra le seguite.

Grazie mille anche a tutti i lettori silenziosi...

Bacìonì!

Dark_Iris

  
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