La terra dei due opposti.
Titolo:
La Terra Dei Due Opposti.
Titolo del capitolo:
Prologo.
Generi: Avventura, Erotico,
Fantasy
Rating: Rosso
Avvertimenti:
Lemon
La
notte dell’inizio.
-
Madre! Madre! Svegliati! Sono quasi le otto del mattino! – Urlo in preda al
panico, provando comunque ad essere educata e calma.
Oggi
è il mio primo giorno di scuola alle arti poetiche e mia madre non vuole ancora
alzarsi per darmi una mano a preparare le borse.
-
Arrivo, Era! Calmati, vai a vestirti piuttosto di frugare tra la mia
roba. Arrivo! – Mia madre si alza dal letto in qualche secondo, la vedo
stiracchiarsi dallo specchio di fronte alla mia stanza e ricomincio a cercare
qualcosa di decente da mettermi. Sono davvero emozionata, è la prima volta che
vado fuori casa, ed è il mio primo giorno di scuola. Conoscerò molti poeti,
abiterò nel palazzo della Sapienza per undici lunghissimi mesi e vedrò mia madre e
mia nonna solo la domenica. Sembra tutto così spaventoso ma al contempo così
eccitante.
-
Metti il vestito bianco. – Mi consiglia mia madre, arrivando dietro le mie
spalle e sciogliendomi il nodo del vestito che avevo
precedentemente indossato. Roteo
gli occhi celesti verso l’alto.
- Ma
a me piace questo. – Le rispondo mantenendomi sempre
calma.
Questo
vestito è davvero fantastico, è blu, scollato, lungo, abbastanza provocante ma
pur sempre elegante e adatto a quest’occasione.
- Sei
troppo scoperta, la tonaca bianca andrà benissimo. – Sbuffo, provando a non
farmi sentire. E’ così frustrante non potermi arrabbiare con lei, so già che mi
accuserebbe di tradimento al Sacro Codice e Malvagia. Io non credo alla
Malvagia, non credo a nessuna malattia, credo solo che ognuno di noi è libero di
scegliere tra la luce e il buio.
E
credo sia normale che in ognuno di noi, ogni tanto, capiti qualcosa che ci
induca ad arrabbiarci, vendicarci o odiarci, siamo tutti fatti di carne ed ossa.
Non siamo creature magiche, non siamo supreme come lo eravamo un tempo. Adesso
siamo molto più terrene e umane.
Se
mia madre fosse capace di sentire i miei pensieri sarebbe già morta dal dolore.
Per lei umano, terreno, odio, rabbia sono solo bestemmie.
Il
viaggio verso il palazzo della Sapienza dura qualche ora, ci troviamo al confine
con la terra dell’ovest, Malvagia. Mia madre continua a guidare la carrozza
preoccupata e visibilmente nervosa.
-
Madre, stai bene? – le chiedo, quasi sorridendo. E’ incredibile quanto mi possa
eccitare l’idea di allontanarmi da casa per così tanto
tempo.
- E’
solo che sono preoccupata capisci? Sei così vicina a Malvagia, ai guerrieri
della morte. E poi non sei mai stata senza me, senza mia madre.. Non so come te
la caverai. Ho paura di sbagliare tutto con te. –
-
Madre, non devi aver paura di niente. Io starò bene! Abbiamo già parlato milioni
di volte della terra dell’Ovest e ti ho promesso che non la guarderò nemmeno.
Hai fatto bene a mandarmi qui, sai quanto amo la poesia, sai quanto voglia
studiare e istruirmi, smettila di preoccuparti, ci vedremo già tra qualche
giorno. – La accarezzo e lei si scosta quasi infastidita, poi però si
riavvicina. Lei odia il contatto fisico.
- Ci
vediamo presto, mia creatura. Sta’ attenta, non essere fiduciosa ed ingenua, le
tentazioni potrebbero indurti a peccare. Ricorda il Sacro Codice. Eccoti una
copia, leggilo tutte le sere e prega, figlia mia, prega.-
Mi
porge una pergamena color avorio nuova e profumata, sembra quasi fatta da sabbia
e petali di rosa gialla. La annuso, poi la apro.
Sacro
codice:
Questo
documento, oltre ad essere oggetto di culto e fede, è anche un trattato
stipulato dagli Antichi per porre fine alla terribile malattia che colpì
centinaia di creature, secoli orsono. Per evitare, scongiurare e abbattere
questa malattia in ognuno di noi è necessario, nonché obbligatorio, seguire alla
lettera queste cinque regole, senza tralasciarle per alcun
motivo.
-
Amare, rispettare, fidarsi e accogliere nei cuori e nelle case ogni nuova
creatura della luce, sia essa appena nata, appena conosciuta o appena
rincontrata.
-
Accertarsi sempre, tramite il frammento dell’onestà, dei sentimenti e delle
intenzioni di qualsiasi creatura ambigua o sospettabile.
-
Mai cedere alla rabbia, all’odio, alla vendetta, al desiderio di morte, alla
compassione verso un guerriero della morte, al pensiero di una riappacificazione
tra i due popoli opposti.
-
Mai attraversare la landa proibita ed entrare nella terra della morte, per
nessun motivo. I trasgressori verranno puniti con
l’esilio.
-
Mai disobbedire alla famiglia, alle sacerdotesse, agli Antichi o alle grandi
Autorità.
-
Hai
capito? Mai attraversare la landa proibita, mai disobbedire
alla
famiglia
, alle sacerdotesse e agli Antichi. Si dia il caso che io e tua nonna siamo sia
la tua famiglia e sia, rispettivamente, sacerdotessa e
Antica.-
Roteo
ancora una volta gli occhi, so bene cosa devo e non devo fare, non sono più una
bambina né un’insulsa irresponsabile.
-
Si, madre. Adesso vado, passa una buona giornata. – la saluto con fretta, prendo
i miei bagagli accuratamente preparati ed entro nella grande arcata del palazzo
della Sapienza, pronta per la mia nuova avventura.
-
Benvenuta al palazzo, accomodati al primo piano, una fata ti indicherà la tua
nuova stanza. I bagagli ti verranno portati in seguito. – Mi dice una gentile
signorina dai capelli rossi e gli occhi grigi, mi toglie i bagagli di mano ed
io, quasi saltellando, mi precipito al primo piano dove una dolce fatina del
bosco mi accompagna fino alla mia stanza. E’ l’ultima del grosso corridoio color
avorio, si trova a sinistra e la porta è blu e bianca, con dei rampicanti.
Sembra davvero un luogo fatato.
Apro
la porta della mia stanza e mi affaccio subito dalla grande finestra, aprendo le
grandi ante in legno. Il panorama è agghiacciante, sono finita dalla parte
sbagliata del palazzo e purtroppo, invece di vedere la grossa valle della Luce,
mi trovo davanti un immenso reticolato ed una grande palude che precede
Malvagia. Rabbrividisco e guardo esattamente sotto la mia finestra, seguo il
muro bianco e, proprio a qualche metro dall’edificio, ben nascosto dietro un
cespuglio mezzo spoglio intravedo un ragazzo che guarda. Mi accorgo che sta
guardando l’ultima finestra del piano terra, facendo mente locale mi accorgo che
si tratta dell’aula di Poesia. Ha un taccuino in mano e scrive qualcosa, sembra
quasi che stia prendendo appunti. Ma guardando il suo vestiario capisco che è un
guerriero della morte. Ha dei pantaloni in pelle neri ed è a torso nudo, ho
paura e chiudo la finestra, sperando di non rivederlo mai più. Mi stiro nel
letto e sorrido.
Ciao, vorrei fare chiarezza su alcuni punti.
1. Ovviamente, essendo una storia fantasy, ci saranno delle creature mitologiche come le fate e altre creature che rivelerò in seguito.
2. Non ci sono auto, jeans o elettricità. Piuttosto abiti lunghi, niente intimo e cavalli.
3. Per chi non l'avesse capito, il palazzo della Sapienza si trova esattamente al confine tra i due regni. Era sorprende un ragazzo appartenente all'altro mondo che spia una lezione di Poesia e prende appunti.
4. La madre di Era è una sacerdotessa molto importante e sua nonna fa parte della grande congrega degli antichi.
5. Il sacro codice è una specie di "tavola dei dieci comandamenti" che fu creata dopo la battaglia per ristabilire e assicurare la pace nella terra dell'est.
6. Era non ha un padre.
Spero di aver chiarito, se avete altre domande fatele pure.