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Autore: fuckingplanet    27/07/2011    2 recensioni
«...Pensavo che prima o poi dovrò chiederti un favore.Direi più prima che poi.»,alzò lo sguardo.
«Un prima che gira intorno a....?»Frank lo scrutava curioso e un pò preoccupato.
«Un prima che gira intorno ad adesso,se possiamo parlare in privato».
Gerard ne era convinto,ormai:Frank Iero era c'ho di cui aveva bisogno.Frank Iero era il chitarrista che aspettava da tanto.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Frank/Gerard
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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            introduction to life


Quel giorno il cielo era turchese.Solo qualche nuvola leggiadra rendeva un poco più opaco quell'azzurro tanto acceso,spettacolare.
Quelle goccie biancastre sulla volta celeste si muovevano lente grazie alla leggera brezza estiva che si era alzata con delicatezza.
Cassie guardava fuori dal finestrino.I campi dorati bagnati dagli spruzzi provenienti da strani bracci meccanici,gli alberi di un verde talmente vivido da far paura e alcuni tratti erbeggiati in cui avrebbero potuto benissimo pascolare delle pecore,le ricordavano lo sfondo principale di Windows XP.Presente la collina,il cielo e il logo?Ecco,le pareva di esser stata catapultata là dentro,mentre stava appoggiata alla portiera in una posizione tutt'altro che sicura,con i Rayban neri a nascondere i suoi occhi di un misto forestale.
Suo padre stava guidando,sua madre guardava la strada apparentemente tranquilla.Una canzoncina allegra anni cinquanta risuonava dall'autoradio e il sole pareva troppo splendente per riuscirsi a riparare con un semplice paio d'occhiali da sole.La donna mora si voltò verso Cassie e le rivolse un piccolo sorriso forse un poco amaro,ma pur sempre amorevole,se così si può dire.Poi tornò alla strada e l'espressione si fece nuovamente seria.
La ragazza aveva sorriso allegramente,ma,vedendosi ignorata,era ritornata a nascondersi nel suo mondo,continuando ad osservare il volo dei gabbiani e le case campagnole presenti ai lati della strada.
Tutto pareva così sereno,alla fine.Niente di strano,solo i respiri lenti e forse un poco eccitati degli abitanti dell'auto.Tutto era così quieto,fino a che i suoi non cominciarono ad urlare in quell'abitacolo di semplice lamiera,riportando la giovane alla realtà.Tutto pareva vivibile e tranquillo,fino a quando un botto non riempì tutto quanto.
Un botto così forte da far scoppiare il cuore.Un botto così travolgente da far girare la testa.Un botto così crudele da rendere il respiro un affanno,prima che tutto diventi completamente buio e orrendamente silenzioso.E poi solo un bum.

 

Cassie si alzò di scatto nel letto.Il suo cellulare squillava sul comodino accanto a lei.Era sudata,spaventata,confusa.Sentiva una grande necessità di vomitare,di liberarsi quello stomaco che non ce la faceva più a tenere duro contro quell'incubo persistente.Sentiva una dannata pressione all'altezza dell'esofago,come un muro che cercava di bloccare la strada inondata dall'acido,ma che poi cedeva sotto il suo potere erosivo.E non chiedete come possa realmente fare dell'acido a distruggere un muro intero.
La ragazza si passò una mano tra i capelli.Cazzo,erano fradici,avrebbe dovuto seriamente farsi una doccia quella mattina,prima di uscire.Quindi era meglio sbrigarsi,sbrigarsi a dimenticare per un altro giorno il dolore procuratele dall'immagine di una macchina accartocciata come una lattina nelle mani di uno sbruffone di duecento chili.
Strusciò gli occhi per svegliarsi ed uscì dalle coperte per poi essere investita da un'ondata di gelo invernale.Rabrividì e si diresse decisa verso il bagno non proprio perfetto che i suoi zii erano riusciti a ricavarle in quella sottospecie di "cantina riadattata a camera da letto".Si fiondò sotto la doccia e lasciò che come sempre l'acqua calda portasse via il suo malumore,che ricacciasse dietro la barriera quel dannato ricordo del cappero.Finì di lavarsi,uscì fuori dalla stanzina con tanto di phon in mano e finì di prepararsi,asciugandosi i lunghi capelli rossastri e truccandosi di nero senza eccedere troppo.
Indossò jeans stretti scuri,una maglietta scura attillata a maniche lunghe e sopra una t-shirt dei Green Day col collo aperto sino a metà spalla sinistra.Infine indosso degli anfibi rigorosamente neri e si sedette non proprio delicatamente sul letto ancora disfatto.
Prese il suo cellulare che aveva smesso di canticchiare Welcome to the jungle e guardò l'ora.Fantastico,erano appena le sei e mezza e lei era già praticamente pronta.Ok,era sarcasmo,in realta non riusciva più a sopportare qull'incubo ricorrente che l'assaliva quasi tutte le notti e che la facevano svegliare talmente presto che avrebbe fatto prima a non andare a dormire affatto.C'erano le occhiaie che marcavano la sua pelle chiara a dimostrazione del fatto che quei sogni,quei ricordi non le facevano molto bene.
Sospirò e in un impeto di determinazione prese zaino,cellulare e giaccone e si diresse fuori casa,passando dalla cucina solo per prendere altri dieci dollari dal famoso "barattolo segreto dei risparmi".Si stupì di non aver trovato nessun marmocchio ad intrarciarle la strada,ma rimase ancor più sorpresa di non trovarsi già sua zia ad urlarle dietro,quella prostituta di alta classe.
Si chiuse il portone alle spalle ed ispirò,sentendo quel meraviglioso venticello mattutino rinfrescarle il corpo,la mente ed i pensieri.Si sentì meno tesa,là fuori.Sentiva che la barriera che tirava su ogni giorno,grazie a quell'aria piacevole stava riprendendo potere e stava nascondendo il tormento dietro i mattoni rossicci.Sentiva che un'altra giornata poteva cominciare e che ha scappare avrebbe ricominciato solo quella stessa notte,tra le tre e le quattro,intrigandosi con la coperta pesante.
Detto questo,s'incamminò alla ricerca di una caffetteria,sperando con tutta se stessa di trovare un buon commesso misericordioso pronto a venderle della buona caffeina anche a quell'ora così inusuale.


 

«Dai, Frank,ti ha pure chiesto scusa,cavolo!»
Frank camminava incazzato nero.La sua ragazza,o ex, lo aveva appena tradito e Mikey che faceva?Gli diceva di andare là e perdonarla,come se niente fosse stato.Non che il chitarrista provasse qualcosa per quella sciacquetta da quattro soldi,no,per carità,ma si sentiva offeso.Quella ragazza lo aveva ferito credendo di fargliela franca e questo gli aveva lasciato dell'amaro in bocca,nonostante lei fosse solo una di quelle sottospecie di "fidanzate di convenienza" che tieni da parte per quando ti servono.
«Mi sembra anche il minimo,Mikey.Mi dispiace,ma 'sta volta Ellyson ha superato il limite»
Già,perchè alla fine non era la prima volta che Frank si ritrovava a volersi togliere definitivamente dai piedi quell'abitante delle belle strade.Non la sopportava più già da tempo.La trovava logorroica,superficiale e neppure troppo carina.A dire il vero non sapeva nemmeno perchè ci era uscito.Nemmeno l'aveva toccata praticamente.L'aveva a malapena baciata,pure per sbaglio ed era così che tutto quel film mentale di lei era cominciato,mentre lui era incentrato su altre cose assai più importanti che una stupida gallinella col cervello dimezzato.
«Si,però,dai...Non è che tu l'abbia cagata molto di questi ultimi tempi!»
Mikey in certi momenti lo mandava veramente fuori di testa.Cosa gliene fregava a lui se aveva intenzione di lasciare quella puttanella?Vabbene l'istinto da crocerossina,vabbene tutto quanto,ma alla fine il bicchiere strabordava e se poi Frank Iero diventava una bestia e si rivolgeva in malo modo all'amico non era certo colpa sua.Ad un certo punto scattava pure lui,com'era scattato poco prima con Ellyson.
«Ascolta»,Frank si fermò.«Sappiamo bene entrambi quale sia l'indole di Ellyson e beh,sappiamo altrettanto bene che non rimarrà sola a lungo.Probabilmente tornerà a piangere da quella sotto specie di barista punk e lui per consolarla se la porterà a letto.Io invece andrò a casa e mi preparerò per il concerto di questa sera a cui,a proposito,dovresti venire anche tu,se vuoi che continui a darti lezioni gratis»disse tranquillamente con una sigaretta ancora spenta tra le labbra tirate in un piccolo sorriso.Con quel discorso pareva esser riuscito a zittire i rimproveri di Mikey che lo guardava scquotendo la testa sorridente.
«Sei proprio un coglione,lo sai?» disse l'occhialuto guardandolo rassegnato.
«E tu sei peggio di una suocera» ribatté Frank prendendo il bastoncino di nicotina tra due dita per all'evitare che cadesse nel bel mezzo di quel ridacchiare.
Ripresero a camminare ed il chitarista rimise tra le labbra il filtro per poi passare la piccola fiamma bluastra di un accendino sotto la cima del rotolino calcerogeno.Subito il calore cominciò a far accartocciare la sottile cartina che raccoglieva il tabacco e un forte odore inondò le narici di Frank che non aveva esitato un attimo e aveva già fatto un tiro e sputato fuori una nuvoletta bianca.
«Beh,comunque,per questa sera dovrei esserci,credo» Mikey si sistemò gli occhiali rettangolari sul naso con fare da nerd.Frank si chiese come si facesse ad essere più buffi di Mikey.Era un ragazzo così strano,per quanto buono e innocente.Forse era proprio la sua innocenza a renderlo diverso,raro.Era come un bambino,capace di imbarazzarsi con nulla e con la residenza nel mondo dei sogni di una bambina di unidici anni.Ma era anche un grande amico per Frank,anche se un pò svampito e timido.Era divertente e,se lo conoscevi bene e lui lo permetteva,potevi venire a conoscenza di un lato alquanto festaiolo del ragazzo.
«Grande!»quasi urlò Frank tirando una pacca sulla spalla dell'amico.«Allora magari potresti anche venirmi ad aiutare a portare l'attrezzatura al locale.Che ne dici?».Sapeva che Mikey avrebbe rifiutato trovando la prima scusa possibile,terrorizzato dal fatto che potesse cascargli un amplificatore sul piede un'altra volta.Già,Frank ricordava bene la faccia che il ragazzo aveva fatto,quando la cassa gli era scivolata di mano e lo aveva fatto saltellare per venti minuti su e giù per il vialetto di casa Way.
«Echm,beh...In realtà pensavo di venire direttamente al locale,perchè sai,echm...Mia madre,beh...Echm» Mikey sembrava quasi agitato.
Frank scoppiò a ridere.«Ehy,tranquillo,stavo scherzando!Ho smesso di chiedertelo seriamente un pò di tempo fa!».
Mikey sembrò sollevato,mentre si passava lentamente una mano sulla nuca,imbarazzato per averci creduto un'altra volta.
Continuarono a camminare un pò in silenzio,mentre Frank finiva la sigaretta,la lasciava cadere a terra e si metteva in tasca le mani coperte a metà dai guanti scuri.Cominciava a fare freddo,ormai i primi di dicembre si stavano avvicinando e le punte delle dita del chitarrista potevano sentirlo bene,mentre un venticello tagliente rinfrescava le loro guancie.
«Beh,comunque...Ci sarà anche Cassie stasera?»,chiese poi Mikey,improvvisamente.
«Certo,amico,che domande!Cassie c'è sempre!»
E con un sorriso tornò il silenzio che li accompagnò fino a casa Iero.

 

"You'll die as you lived,in a flash of the blade, in a corner forgotten by no one"

La capigliatura estramente scompigliata di Gerard si muoveva convulsamente al ritmo battuto dal batterista degli Iron Maiden.Gli occhi chiusi,il giaccone abbottonato,la casse della macchina che lottavano per trattenere il suono di quelle chitarre all'interno dei loro teli di spugna nera.Il ragazzo pensava seriamente che nessuno fosse veramente capace di tenere gli Iron a quel volume nell'abitacolo di un'auto scassata come quella.
Non aveva nemmeno sentito il bussare al finestrino di un Mikey tra il nervoso e l'eccitato che,appena Gerard sbloccò la portiera senza nemmeno smettere di muovere la testa,spense di colpo la radio in uno di quei suoi rari momenti di determinazione.
«Ehy,la stavo ascoltando!» lo sguardo furioso di Gee fulminò l'altro che lo guardò con impassibile irritazione.«Sai che li adoro,perchè devi sempre rovinarmeli sul più bello,eh?» praticamente stava piagnuccolando.In certi momenti sembrava così immaturo e il fratello non poteva credere che fosse lo stesso ragazzo che lavorava tutta la mattina in una caffetteria solo per non far pesare sulle spalle di sua madre gli acquisti dei materiali da disegno o che gli raccomandava di comportarsi bene.
«Perchè,Gerard,faremo tardi se non ci muoviamo!Tra venti minuti cominciano e Frank mi ucciderà se non mi faccio vedere,andiamo!»
«Vabbene,vabbene,andiamo».Detto questo mise in moto ed uscì dal vialetto di casa Way per dirigersi verso quel localino in centro a Belleville.In pratica stava andando a sentire quella benedetta band di apertura solo per fare un favore a Mikey,che lo aveva supplicato dopo che in altre occasioni era riuscito a scamparla con varie scuse.Non amava quelle serate,avrebbe preferito starsene a casa tra quel marasma che le matite,gli acquarelli e i vari fogli schizzati creavano in camera sua,ma suo fratello lo stimava in un modo assurdo e quasi aveva una necessità vitale di avere la sua approvazione per qualunque cosa.Avrebbe dovuto accontentarlo,prima o poi.
Quando arrivarono ed entrarono in quel Pub dovettero fare a spallate per arrivare al palco.Pareva che là dentro ci fosse tutta la scuola di Mikey più i fanatici di Belleville e dintorni.In pratica la struttura sembrava scoppiare,abituata com'era a quei tre gatti usuali.
Gerard lasciò il fratello e si diresse al bar per prendersi una birra.Almeno quella era una cosa buona della serata che gli si prospettava.Si diceva di aver pazienza,comunque,che sarebbe finito presto."Si,ok,ce la posso fare",tentò di autoconvincersi.Poi la band cominciò.

***

«Piacere.Frank Iero.»
Gerard era in estasi.Quella band,quel chitarrista,non avrebbe mai creduto che sarebbero stati così...Travolgenti.Per altro suonavano un genere che a lui non era mai andato a genio,una specie di via di mezzo tra il punk ed il metal,ma non si sa bene come erano riusciti a rapirlo.Sopratutto lui,quel Frank,con le sue mani e quella sua incredibile,frenetica passione che aveva reso pubblica a tutti appena era montato sul palco.Lo avevano stregato,ecco,ed ora si ritrovava a non aver parole di fronte a quel ragazzo più piccolo di lui di almeno quattro anni.Non sapeva come complimentarsi,non aveva niente da dire,se non che lui sarebbe stato suo.Sarebbe stato colui che avrebbe dato vita alle sue idee,che avrebbe fatto suonare i suoi testi immobili su fragili frammenti di carta.Lui sarebbe stato colui gli avrebbe aperto quella strada,che gli avrebbe cambiato la vita.Ne era stato certo appena aveva sentito il primo attacco di corde strofinate covulsamente tra un accordo e l'altro.
«Gerard Way».
Gli strinse la mano mentre un sorriso a trentaquattro denti paralizzava scomodamente le sue labbra rosee.Non sapeva nemmeno chi fosse e già lo adorava.Forse quei suoni che aveva prodotto assieme alla sua fedele chitarra avevano raccontato più di quanto lui avesse voluto.
Suo fratello sembrava decisamente felice di vedere Gerard così entusiasta.
«Beh,amico,lasciatelo dire,potevi fare meglio!Pansy sembrava quasi annoiata,eh!»scherzò il ragazzo biondino occhialuto quale era Mikey Way con aria ovvia.
Frank stava quasi per controbattere sorridente,quando Gerard non tardò a contraddire il fratello,svegliandosi finalmente da quella sotto specie di trans in cui era caduto nel fissare il chitarrista.
«Che dici,Mikey,è stato formidabile!Davvero,sei stato incredibile!».
Si trattenne dal dirgli che lui era stato la prima persona che era riuscita a fargli battere così tanto il cuore soltanto suonando dalle corde di ferro.Evitò anche di fargli notare quanto era stato magico,quanto emozionato e come lo aveva fatto immergere in quel mare di note stropicciate tra un tocco di plettro ed uno scivolare di un accordo sui tasti.Aveva evitato,perchè gli pareva di essere più strambo del solito,nel pensare in quel modo.Non che non gli creasse problemi,ma doveva almeno evitare di farlo scappare,se voleva che lo aiutasse con quelle suo nuove e particolari idee.
I ragazzi ridacchiarono nel notare che,beh,si,Gerard non aveva afferrato la provocazione di Mikey.S'era un pò perso per strada,ecco,quella strada lastricata di idee appena nate da un tremendo brainstorming che lo portava ad incantarsi continuamente per pensare e pensare e pensare.Non faceva che fermarsi sui particolari che gli erano rimasti impressi dopo quel concerto,quei tratti che lo avevano stravolto.Non poteva fare a meno di ricordare quegli assoli e quel ritmo veloce scandito da una batteria violenta.
«Gerard?Gerard,sei ancora con nooooiii?»,la voce di Mikey in un orecchio,mentre il suo sguardo fissava il pavimento e una sua mano aveva raggiunto la nuca e poi il mento e le labbra in gesti pensosi.
Si scosse e tornò alla realtà con un:«Oh,beh,si,sono qui,scusate.Sc-scusate,pensavo...».Poi uno scatto di determinazione e la sua voce bassa ed indecisa si fece chiara e forte.
«...Pensavo che prima o poi dovrò chiederti un favore.Direi più prima che poi.»,alzò lo sguardo.
«Un prima che gira intorno a....?»Frank lo scrutava curioso e un pò preoccupato.
«Un prima che gira intorno ad adesso,se possiamo parlare in privato».
Gerard ne era convinto,ormai:Frank Iero era ciò di cui aveva bisogno.Frank Iero era il chitarrista che aspettava da tanto.

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Ebbene si,anche per me è arrivata la "prima volta" xD
C'è,questa roba qua è nata dopo vari scervellamenti e boh...Ho già una trama in testa,ma boh,potrebbe cambiare improvvisamente xD
Comunque non è che dica molto,questo primo capitolo.Come dice il titolo è "un'introduzione alla vita",per entrare diciamo in questo posto che boh .-.
Ok,smetto di dire boh e boh ù__ù
Ok,vabbene.Ah,mi scuso per l'errore "c'ho" nella trama.Dormivo xD
Tanti ciao,
Am.

  
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