Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: xshelovesstyles    27/07/2011    5 recensioni
Tutto può cambiare in una sola notte.
E questo i One Direction lo sanno.
" ... Risero per cinque minuti, trascinati da Niall, quando delle urle li fece irrigidire. Con una manata sul sedile, Liam ordinò all'autista di fermarsi. Velocemente Harry aprì lo sportello e tutti e cinque si catapultarono fuori, ansimando e assistendo alla scena più agghiacciante che avessero mai visto.. "
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Niall l'orso di Peluche.



- Odio quando lo fai. -
Zayn alzò gli occhi scuri dal pavimento incrostato di sporco dell'Ospedale, guardando Louis che aveva appena emesso quelle parole in un sussurro. Fece uno sbuffo di fumo, e stritolò la sigaretta tra le dita. Il suo sguardo vagò per i corridoi, e avvistò qualche infermiera che correva freneticamente avanti e indietro, con scintillanti tuniche bianche. Ritornò a guardare Louis, con un sopracciglio inarcato e le labbra strette. Incrociò le braccia al petto e si appoggiò al muro grigiastro.
- Fare cosa? -
Rispose più ad alta voce, esasperato. Louis scrollò le spalle con fare nervoso e indicò la sigaretta adagiata tra le dita dell'amico.
- Quando fumi! Lo sai che il fumo fa male, Zayn! -
Non si poteva dire che il ragazzo fosse un verio e proprio "fumatore". Fumava solo quand'era nervoso, sotto pressione o magari stava andando tutto a rotoli. Come in quel momento. Zayn ghignò appena nel vedere Louis così serio. Asportò la sigaretta alle labbra e fece un'altro tiro, socchiudendo gli occhi e infilandosi una mano in tasca.
- Grazie Dottor House, premuroso da parte tua. -
Harry, dal canto suo, russò più forte del dovuto, mentre teneva la testa sulla spalla di Louis. Il ragazzo si era rovinosamente addormentato, dopo i suoi tanti tentativi di restare sveglio. Era come se gli Ospedali fossero un soporifero per Harry, pensò Zayn. Liam, che andava avanti e indietro per il corridoio, si passò una mano nei capelli e scrollò le spalle. Strizzò gli occhi. Harry li stava contagiando.
- Oh dico, dove si sono cacciati i dottori? - sbottò, prima di mettersi ad imprecare a mezza voce. Niall invece, era seduto accanto ad Harry, come un cucciolo indifeso. Lui era il più sensibile del gruppo, si sa, e vedere due povere ragazze malmenate così.. non è che fosse cosa da tutti i giorni, almeno per lui. E si sentiva tremendamente in ansia. Eccoli lì, tutti e cinque ad aspettare in un corridoio di un ospedale sgangherato due ragazze che nemmeno conoscevano. Stavano per sospirare tutti in sincronia, quando si sentì la porta principale sbattere e un rumore ovattato di tacchi a spillo. Due ragazze si avviavano verso i cinque, una bionda e isterica, l'altra preoccupata, riccia e furiosa, vestito in modo più sportivo. La bionda si fermò, stringendo i pugni. I capelli lisci fino alle spalle parevano quasi rizzarsi, elettrici, e i due grandi occhi azzurri sembravano pieni di follia. Puntò un dito verso i ragazzi, scandendo minacciosamente le parole.
- Dove. sono. Valerie e Marie!? - urlò con la voce alzata di una decima. Liam, Louis e Niall guardarono le due con la fronte aggrottata. Harry russava, e ciò doveva essere statisticamente impossibile, dato la vocina della ragazza che trapanava i timpani di tutti. Zayn, invece, con fare lento si piazzò davanti alla ragazza. Fece un tiro con la sigaretta, socchiudendo gli occhi.
- Chi sono Valerie e M.. - nemmeno il tempo di parlare che la ragazza gli piazzò furiosamente l'indice nel petto.
- Senti bello di zia, smettila con i tuoi atteggiamenti da Dio-sceso-in-terra e abbassa quella cresta da galletto! Dimmi subito dove sono Marie e Valerie! E chi era il gran bastardo che ha fatto del male ad entrambe! - trillò spingendo ancora di più l'unghia nel petto di Zayn. - DEVO SPACCARGLI I COGLIO.. -
- Nessa! - la riccia cercò di attirare la sua attenzione, con voce altrettanto isterica.
- No, sta zitta Alexis! - ringhiò. La riccia parve prendere un'espressione da istinto omicida. Zayn pensò subito che era una pazza, ma mantenne i nervi saldi e fece un tiro con la sigaretta. - E.. LO SAI CHE NON SI FUMA!? - la bionda prese la sigaretta, la buttò a terra e la stritolò sotto la scarpetta. Liam rise sotto i baffi, camuffando la risata con i tossii. Niall dovette trattenere il respiro, e nel frattempo divenne rosso come un peperone. Zayn rimase imperturbabile e fece uno sbuffo di fumo a dispetto, che finì tutto in faccia alla biondina. La ragazza parve infuocarsi ancora di più.
- Tu.. cosa.. hai.. tuuu.. -
Liam si intromise prontamente tra i due, schiarendo la voce.
- Eh, allora.. chi cercate? -
La riccia inarcò le sopracciglia.
- Valerie e Marie. Voi siete i ragazzi che l'hanno portata all'ospedale? -
Liam sorrise, contento che non fosse una pazza squilibrata. - Sì. Io sono Liam. - e gli porse la mano. La ragazza la strinse con indifferenza, come se lui fosse un comune mortale.
- Alexis. Lei è Vanessa. Scusatela, oggi è nervosa. -
La bionda, Vanessa, guardava ancora con occhi omicidi il moretto. Si poteva dire che il disagio aleggiava nell'aria. A interrompere la festicciola, fu un dottore sulla cinquantina, alto e con i capelli brizzolati. Con postura elegante si avvicinò ai ragazzi, e si schiarii la voce.
- Qualcuno è parente delle signorine Marie e Val..? -
- Sì! NOI! Tutti! - urlò Vanessa, senza far finire di parlare il dottore. Prese per mano Alexis e la trascinò dentro. Louis si alzò prontamente facendo finire Harry con la faccia sulla dura e fredda sedia.
- Ma.. gn..? -
Si alzò a fatica e si strofinò gli occhi. Niall si alzò e si passò le mani sui jeans ruvidi, stringendosi nelle spalle in modo timido.
- Dite che anche noi dovremmo andare..? -
Liam si strinse nelle spalle e quasi impercettibilmente annuì con il capo. Il dottore ordinò che era cosa da cinque minuti e poi tutti via. Il giorno dopo le ragazze potevano essere dimesse. Non avevano niente di grave.
I cinque entrarono a capo chino, e alzarono in tempo la testa per vedere Vanessa stritolare le due ragazze. Fecero vagare lo sguardo per la camera; La stanza era di un bianco opaco, rendendo il tutto ancora più angosciante. L'unico elemento di colore era un'impolverata poltrona rossa, nella penombra della camera. Spiccavano invece i lettini immacolati, su quei c'erano le due ragazze malmenate. Questa volta la ragazza più piccola aveva gli occhi aperti e più o meno somigliavano a quelli della ragazza accanto a lei; entrambi erano grigi, solo che la maggiore non aveva nessuna traccia di marrone spento, a differenza dell'altra. I ragazzi si misero accanto a lettino, a volte tossicchiando. Eppure erano star, non avevano motivo di essere imbarazzati. Vanessa si mise a trillare, vicino alle lacrime.
- Sapessi quanto ci siamo spaventate, Valy! - disse alla ragazza più grande. - Chi era quel gran pezzo di merda? -
Il viso di Valerie diventò ancora più livido, e guardò le coperte, stringendole con le mani. Si mordicchiò il labbro inferiore e strizzò gli occhi. Accanto a lei, la più piccola, probabilmente Marie, se ne stava con viso imperturbabile.
- E' stato Christopher. -
Niall si grattò la testa, non capendoci nulla. La riccia a questo punto parve prendere lei il posto da psicotica. Si sfogò tirando un calcio al muro.
- CHRISTOPHER! - urlò, facendo sobbalzare Harry che stava per ricadere nel suo dolce sonno. - Bastardo.. perchè l'ha fatto!? Come può averlo fatto!? Sei la sua ragazza, Valerie! -
Valerie si sentì come se avesse appena ricevuto un pugno nello stomaco. Faceva male sentire quelle parole. Voleva dare la colpa all'alcool, ma non era così, lei lo sapeva. E la consapevolezza faceva male, più dei pugni che aveva ricevuto sul volto, dei calci nella milza, più di quanto voi crediate. Faceva male. Marie digrignò i denti e, irritata, si spostò i capelli mossi dagli occhi. Guardò i ragazzi, e poi si girò verso le amiche.
- No, okay. - borbottò. - Ho avuto qualche lesione al cervello, vedo i fantasmi o ci sono cinque ragazzi che ci fissano? -
Alexis si diede un contegno, guardando i cinque.
- Loro vi hanno accompagnati qui. -
Valerie sorrise.
- Grazie mille, davvero. Avrebbe potuto finire male. -
Zayn sorrise appena e Liam prese parola.
- Sta tranquilla. Possiamo sapere cos'è successo? -
- Coff coff.. il solito impiccione.. -
- Louis, stai zitto. -
- Non parlare così a Louis! -
- Harry non ti ci mettere! -
- Ahah, io ho Harry che mi difende. -
- Yeah, batti il cinque, Lou. -
Liam guardò i due scuotendo la testa e ritornò a guardare le ragazze, cercando di sorridere convincente. Sembrava quasi urlare " Non siamo pazzi, lo giuro. "
Valerie sospirò.
- Noi.. eravamo in discoteca. Ricordo che Marie mi è corsa vicino, dicendo di aver visto Chris fumare qualcosa.. - si lasciò sfuggire un singhiozzo. - E.. così.. con noi c'era nostro cugino Daniel.. e.. siamo andati a vedere dov'era e lui ha pensato che Daniel fosse qualcun'altro.. -
- Come il tuo amante. - si intromise dura Marie, ma Valerie la ignorò scrollando le spalle, e asciugandosi gli occhi con il dorso della mano.
- Daniel dopo poco è andato via. Chris ha aspettato che fossi sola. Era ubriaco, da far paura. Puzzava da schifo. E ha incominciato a.. - inspirò profondamente. - A picchiarmi. Marie è venuta in mio aiuto e ha cercato di difendermi ma non ha fatto che peggiorare le cose. - infine la ragazza esplose e scoppiò a piangere, nascondendosi il viso tra le mani. Marie si girò a guardarla e strizzò gli occhi, massaggiandosi le tempie. Alexis fece scrocchiare le nocche, mentre Vanessa accarezzava dolcemente la sua mano. I cinque erano lividi. Disgustati, scioccati, orripilati e chi più ne ha più ne metta.
- Ti promettiamo che non succederà più, Valerie. - esclamò Niall. Il resto della band lo guardò, aggrottando la fronte come per invitarlo a parlare. Lui gonfiò il petto e continuò a parlare. - Non può far del male ad altre ragazze, okay? Verrà denunciato. E' uno schifo picchiare due ragazze, mi spiego? - aggiunse, infervorandosi. Liam annuì subito.
- Sono d'accordo. -
Zayn strinse i pugni finchè le nocche non diventarono bianche.
- Sì, io credo che sia la cosa giusta. Deve pagare per quello che ha fatto. -
Louis e Harry annuirono anche loro, guardando impietositi le ragazze.
- Sì. Domani, okay? - chiese Harry. Il sorriso di Vanessa si riempì di gioia.
- Grazie, ragazzi! Come vi chiamate? -
- Liam Payne, piacere. -
- Io sono Zayn. -
- Io Louis! -
- Harry. -
- Io sono Niall, non c'è di chè. -
Alexis sorrise appena, appoggiandosi al muro con le braccia incrociate. La t-shirt bianca le faceva risaltare il colore della pelle. I ricci gli scendevano delicatamente sulle spalle e si guardava tutt'intorno con i grandi occhioni neri. Parve fissare per un attimo Liam.
- Io ti ho già visto. -
A Zayn scappò una risatina canzonatoria e la ragazza parve offendersi.
- No, dico sul serio. Vi ho visti da qualche parte.. -
- Dov'è che vivi, sulla luna? - chiese Zayn con un ghigno. Vanessa, dal canto suo, si accigliò ancora di più.
- Sei sempre così altezzoso? - esclamò sprezzante. Non si poteva dire che tra i due scorreva buon sangue. - Nemmeno foste cantanti famosi. -
Questa volta Zayn scoppiò a ridere, rischiando di cadere dalla sedia. Gli altri quattro invece erano rimasti perplessi. Ok, modestia a parte, non potevano non conoscerli. Loro erano.. erano.. i One Direction! In nome del cielo, loro erano i One Direction!
Marie si grattò la testa.
- Voi siete una band famosa, per caso? -
- Ma no, ciccia, siamo pezzenti di Londra. - la canzonò Harry. La ragazza aggrottò le sopracciglia.
- Eroici e modesti. Che gioia. - replicò con voce monotona.
- Il tal caso, vi ringraziamo tanto. Davvero, non so cosa sarebbe successo. Grazie davvero. - li ringraziò sorridente Valerie. Poi Louis battè le mani.
- Io ho fame. -
Ad Alexis scappò una risatina e riportò le braccia lungo i fianchi. - Decisamente, ne ho anche io. E ho anche un paio di monete. Allora, venite, superstars? -
Anche Liam, Zayn, Vanessa e Harry ammisero che i loro stomaci urlavano pietà, così si alzarono e uscirono fuori, dirigendosi alla macchinetta degli snacks. Niall rimase dentro con le ragazze e dire che era leggermente a 'disagio' era un'eufemia. Insomma, come si doveva comportare? Entrambe avevano avuto un " trauma " e a differenza di Harry e Louis che quando sono nervosi parlano di più, lui diventa muto come un pesce.
- Ehm.. - balbettò l'irlandese.
- Puoi parlare, non ti mangiamo. - lo incoraggiò Marie. Ora che Niall ci faceva caso aveva uno stile un pò troppo.. nero. Pantalone di pelle nero, t-shirt lunga, anfibi neri, braccialetti con le borchie, giubbotto di pelle nero e guanti di pelle. Sugli occhi l'eyeliner e la matita erano calcati, facendo splendere ancora di più gli occhi grigi con filetti di marrone. Il biondino era indeciso tra Punk e Emo, ma alla fine non optò per nulla.
- Ecco.. mi.. dispiace davvero tanto. -
- Non vogliamo compassione. - sbottò Valerie. Poi scrollò la testa e guardò il biondino. La ragazza aveva quasi gli stessi tratti di Marie, solo che a differenza i suoi capelli erano più scuri, tendenti al nero, e lei non vestiva come se fosse appena tornata da un funerale. Infatti, portava una felpa viola, con jeans stracciati e converse. Semplice ma efficace. Dopo aver fissato ancor di più le ragazze, Niall optò. Sorelle. A quel punto si passò le mani sui pantaloni, cosa che faceva sempre quand'era particolarmente a disagio.
- Insomma.. non è compassione.. è una cosa triste. Orripilante. Chi fa del male alle donne non è degno di essere chiamato uomo. Mi dispiace tanto, Valerie. - e le poggiò una mano sulla sua. Valerie parve allargare il sorriso e gli occhi si fecero meno grigi, tendendo al verde. Gli occhi della forse-sorella invece non cambiarono di una virgola.
- Grazie, Louis. -
- Ahm.. io sono Niall. -
La ragazza scoppiò a ridere.
- Ah, scusami Niall! - e poco dopo attacco giù anche il ragazzo, che con una risata contagiosa, attaccò - stranamente - anche Marie. Si ritrovarono a ridere tutti e tre, senza un motivo. Forse ridevano di sollievo, forse di dolore, nervosismo, gioia. Fatto sta che a Marie e Valerie scese qualche lacrima tra le risate, e quella di certo non era di gioia. Niall smise di ridere e sorrise comprensivo, abbracciando le ragazze.
- State tranquille, si risolverà tutto. -
- Lo spero, Niall. -
- Sai una cosa? Sembri un orso di peluche. -
- Ah davvero? -
- Sì! -
- Magnifico. -
- Niall l'orso di peluche! -
- Sì, Niall l'orso di peluche. -
L'irlandese sorrise subito a quel soprannome.
Gli piaceva così tanto. Era tenero.
Come un orso di peluche.


Dardy's space


Eccoci con un altro capitolo! Mi spiace se ci sono errori ma l'ho fatto di fretta ^^
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: xshelovesstyles