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Autore: _KyRa_    27/07/2011    10 recensioni
[ Sequel di What if...? ]
Sgranava e stringeva a scatti gli occhi.
Non aveva mai provato una sensazione tanto sgradevole e mentalmente pregava perchè non durasse ancora a lungo.
Sentiva come se la stessero squarciando a metà, senza ritegno, e salate lacrime si andarono a mischiare con il sudore sul suo viso.
Gli ultimi minuti furono i più orrendi, i più insopportabili e strazianti, fino a che non udì un potente pianto liberarsi in quella sala popolata di dottori in camice verde.
Genere: Erotico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom Kaulitz, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'This is it.'
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epilogo

Epilogue.




Un altro anno era passato così in fretta che persino lei faticava a credere con quanta facilità lei e Tom stavano portando avanti il loro rapporto, senza mai cedere, senza mai farsi prendere dallo sconforto. Nient'altro aveva intaccato la loro quiete, il loro equilibrio, il loro amore. Avevano vissuto quei mesi, prendendosi insieme cura di Eveline come una vera famiglia, finalmente degna di quel nome. Avevano vissuto con il sorriso ad illuminare i rispettivi volti, a dispetto di chiunque volesse loro del male.
Tom si era ormai stabilito a casa della mora definitivamente; non aveva senso per entrambi fare avanti e indietro fra casa e studio di registrazione per dormire assieme. Avevano intenzione di passare insieme ogni singolo attimo della loro vita, ogni singolo istante della loro felicità e della loro intimità.
Bill e Jessica, proprio come loro, sembravano ubriachi d'amore. Non vi era secondo che non si scambiassero un dolce e casto bacio, magari incontrandosi lungo il corridoio, per poi sparire uno in bagno e l'altra in cucina. Erano tremendamente dolci e Monique poteva condividere la stessa identica gioia della sua migliore amica, nel vederla finalmente serena, assieme a qualcuno che le voleva veramente bene. Anche il vocalist si era sistemato quasi definitamente a casa della rossa: era solo questione di poco tempo, Tom e Monique lo ripetevano in continuazione.
Georg era fidanzato da circa tre mesi con una bellissima ragazza di origine dominicana. Nulla di particolarmente serio; si vedevano saltuariamente e lontano dallo studio di registrazione. Non volevano ancora rendere le cose troppo ufficiali e a Georg stava bene così.
Gustav? Beh, Gustav si era innamorato perdutamente di una commessa che aveva incontrato da qualche settimana in un supermercato. Chiunque si era accorto che da giorni, nello studio di registrazione, la spesa non mancava, anzi, non vi era più spazio in cucina per contenerla. Gustav era fatto così. Accecato dall'amore non guardava in faccia a nessuno; agiva d'impulso. E forse fu proprio questo che gli spezzò maggiormente il cuore: quella famosa Lily, della quale parlava in continuazione, era già fidanzata e, ovviamente, non ricambiava i suoi sentimenti. Quando il batterista lo venne a sapere, fu un duro colpo per lui, ma riuscì a riprendersi a tempo record, grazie al suo nuovo amore: una giovane cocorita, regalatagli da Georg, per pura disperazione. Per lo meno, passava il suo tempo a darle da mangiare, a farle qualche coccola e parlarvi come fosse una persona. Qualunque soluzione avrebbero gradito tutti, purché dimenticasse Lily.
Eveline ormai aveva tre anni e Monique, a malincuore ma sotto incoraggiamento di Tom, l'aveva iscritta in un asilo, poco distante da casa, dove sembrava la piccola si trovasse bene e avesse stretto amicizia con tanti bambini dolcissimi, esattamente come lei. Quella parte della sua vita aveva segnato per Monique come un salto importante: per la prima volta si separava da sua figlia, anche se per poche ore, e la cosa i primi tempi l'aveva resa tremendamente triste, benché con il passare dei mesi si fosse resa conto che Eveline stava piano piano crescendo e sarebbe arrivato il momento, più in là, di separarsi da lei, magari con la maggiore età.
Tom non era mai venuto meno ai suoi doveri, alle sue promesse, ed era riuscito a bilanciare lavoro e famiglia, senza combinare danni, come suo solito. Le volte in cui aveva dovuto tenere dei concerti assieme alla band, si era portato dietro anche Monique (anche se per forza di cose, visto che lavorava ancora come interprete) ed Eveline, poiché ormai non riusciva a stare lontano da quella bambina.
Ormai tutto il mondo conosceva la sua situazione sentimentale, ma mai aveva permesso ai media di scavare a fondo, fino ad arrivare ad Eveline. Quella bambina sarebbe stata intoccabile e non sarebbe mai stata turbata da quel mondo, di cui lui faceva parte e che non sempre gli andava a genio. Monique gliene era stata semplicemente grata.
Christian era sparito dalla circolazione. C'era chi mormorava fosse su un'isola a prendersi il sole con qualche ballerina mulatta, ma erano solo voci. E inoltre a Monique e Tom questo non interessava.
I genitori di Monique e quelli di Tom si erano conosciuti ed avevano instaurato un profondo legame, tanto che Monique si era ritrovata a lamentarsi con Ester, per il fatto che non riuscisse mai a trovarla, quando le telefonava, poiché passava le ore a chiacchierare con Simone, scambiandosi ricette per la cucina e segreti per un pulizia impeccabile della casa. E la bolletta telefonica aumentava a dismisura, anche se non sembrava turbare più di tanto sua madre. Ovviamente Monique era semplicemente contenta di quel rapporto che si era venuto a creare fra loro, nonostante la lontananza. Persino suo padre Alfred si era sciolto di più, da quando aveva conosciuto Gordon e spesso partivano insieme per piccole gite in montagna, a parlare di donne, figli e passioni.
Simone trattava Monique come una vera figlia e, ogni volta che andava a trovare i gemelli, portava un regalo a lei e ad Eveline, la quale aveva preso l'abitudine di chiamarla “Nonna Simo”.
Ma la vera novità sostava nel ventre di Monique. Sesto mese di gravidanza. La sua pancia aveva preso a gonfiarsi lentamente, facendola tornare con i ricordi agli anni passati, quelli in cui Tom apparentemente la detestava, ma si prendeva cura di lei e della sua gravidanza. Inutile dire quanto il ragazzo fosse premuroso, ora.
Dopo la conversazione di un anno prima, tenuta nel letto del chitarrista, riguardo un figlio tutto loro, non ne avevano tenute altre. Eppure Monique si accorgeva delle piccole “sviste”, come le chiamava il chitarrista, mentre facevano l'amore. Sapeva che il ragazzo stava provando in tutti i modi a concepire un bambino e che quelle non erano decisamente sviste, ma fatti programmati e studiati a tavolino, e la cosa l'aveva intenerita parecchio, anche se aveva sempre fatto finta di non accorgersi di nulla. Poi venne il giorno in cui scoprì di essere nuovamente incinta – ebbene sì, Tom ci era finalmente riuscito! - e poteva ricordare alla perfezione le lacrime di gioia che per la prima volta avevano ricoperto il volto del chitarrista.
« Se è maschio, Brian! Se è femmina, Ingie! » aveva immediatamente deciso Tom, soffocato ancora dai singhiozzi, facendo scoppiare a ridere Monique, ancora stretta fra le sue braccia.
E così ora era di nuovo incinta, con la differenza che quella gravidanza le stava dando meno problemi di quella precedente, forse perché questa volta non era più una ragazzina immatura che ripudiava i bambini. Questa volta voleva anche lei un figlio da Tom.
« Dunque, se esce fuori Brian, potrò insegnargli un sacco di trucchetti per far cascare ai suoi piedi metà popolazione femminile; poi se sarà bello come il suo papà, non sarà un problema. » aveva parlato una sera a tavola il ragazzo, troppo impegnato con i suoi discorsi per accorgersi che la pasta si era ormai raffreddata nel suo piatto. Monique, seduta di fronte a lui, sorrideva spensierata. Era adorabile e mai avrebbe creduto di vederlo così entusiasta, all'idea di diventare padre. « Se esce fuori Ingie e sarà bella come te, invece, sarà un problema, perché gli avvoltoi saranno sempre in agguato ed io dovrò girare con la mazza da baseball. A proposito, me ne devo procurare una. » continuava a confabulare più con se stesso che con Monique, la quale era sempre più divertita dalla situazione. « Ah, per la cronaca, sia Ingie che Eveline non devono sapere cosa sia il sesso fino ai vent'anni. » aggiunse risoluto. A quel punto, aveva sollevato le sopracciglia, decisamente compiaciuta.
« Fammi capire bene, Brian diventerà un porno star all'età di dodici anni, come il suo papà, e Ingie ed Eve caste ed illibate fino al matrimonio? Che discorso maschilista. »
« Semplicemente perché so cosa passa per la testa a noi ragazzi quando vediamo passare una bella donzella sotto le nostre grinfie. »
Monique aveva sorriso e si era alzata dalla sedia, facendo il giro del tavolo per avvicinarsi seducente al ragazzo.
« E cosa passa per la testa a voi maschietti, sentiamo? » aveva sussurrato sensualmente, sedendosi poi sulle sue gambe, mentre con le braccia gli avvolgeva il collo, avvicinandolo pericolosamente a sé. Tom aveva deglutito pesantemente.
« Meglio se non te lo dico. Se vuoi, te lo dimostro con la pratica. » aveva poi sorriso sghembo.
Tutto ciò era accaduto il primo mese di gravidanza e Monique era sempre più divertita dalla situazione.
Ma ora?
Ora erano stravaccati tutti insieme su quel divano, intenti a guardare la televisione. Monique accoccolata fra le braccia di Tom, il quale di tanto in tanto le carezzava il ventre gonfio e le schioccava qualche bacio sulle labbra, ed Eveline dormiente con la testa poggiata sulle gambe del chitarrista, che le faceva deliziosi grattini dietro la testa, conciliandole il sonno.
Ed infine, una piccola creatura che lentamente andava a formarsi nel corpo della ragazza che amava. Una piccola creatura testimone di quella serenità e frutto del loro amore. Una piccola creatura che, assieme ad Eveline, avrebbe rafforzato ancora di più il loro rapporto, sancendo finalmente la nascita di una vera famiglia.
Un piccola creatura... Di nome Ingie.






The end.





Ed eccoci arrivati alla fine anche di questa storia. Inutile dire quanto io l'abbia presa a cuore e quanto impegno io vi abbia messo per portarla avanti. Non è stato facile scriverla, lo devo ammettere, ma spero di essere riuscita nell'intento. Lo devo comunque a voi, che mi avete sostenuto, che mi avete riempito di gioia con le vostre parole, che avete avuto, diciamo così, fiducia in me.
Vi dico che avrebbe dovuto avere un altro tipo di finale, molto più drammatico, ve lo posso assicurare, ma alla fine non ce l'ho fatta, per il semplice motivo che penso che Tom e Monique (ormai ne parlo come fossero persone reali) ne abbiano già passate troppe; li ho fatti sudare abbastanza prima di farli mettere assieme e far trovare loro un po' di pace. Non mi è sembrato giusto porli davanti ad un'ulteriore tragedia: beh, ve lo dico, Monique sarebbe dovuta morire per un tumore ed Eveline crescere assieme a Tom; così era deciso sin dall'inizio di questa storia. Ma non me la sono proprio sentita. Quindi ho preferito diminuire i capitoli ma dare un finale più felice. Mi è già capitato altre volte di cambiare finali all'ultimo momento per una sorta di... Animo buono? Debole? Mah, non saprei come definirlo, ma comunque, questo è quanto.
Vi ringrazio dal più profondo del cuore, penso che senza di voi non andrei avanti in quello che faccio. Certo, scrivere è la mia passione e non potrei stare senza perché è anche una sorta di sfogo, ma vedere il vostro riscontro è davvero soddisfacente e non c'è cosa più bella. In particolare, grazie a tutte le splendide persone che hanno recensito fino ad ora, grazie alle 42 che hanno inserito la storia fra i preferiti, alle 5 nelle ricordate, alle 50 nelle seguite e alle 57 che hanno inserito me negli autori preferiti. Davvero, non sapete quanto mi rendiate felice. Spero mi lasciate ulteriori commenti, magari dettagliati, per questo epilogo, per le vostre impressioni sulla storia in generale. Mi aiuta a capire cosa faccio giusto e cosa sbagliato.
Al momento ho bisogno di prendermi una piccola pausa, prima di pubblicare altre storie. Quando arrivo alla fine di una Fanfiction è come volessi tirare un momento un sospiro di sollievo, come dopo una maratona; ho bisogno di riprendermi un attimo, sembrerà assurdo ma è così. Vi dico solo che sto lavorando su altre storie, in particolare su una, della quale ho già delineato tutta la trama, compreso il suo sequel, anche se penso che prima di pubblicare un'altra serie, pubblicherò una semplice Long, senza sequel, né niente... Magari anche meno impegnativa, un po' più leggera, ecco. Vedrò come mi andrà di fare.
Ricordatevi comunque di me!
Vi rendete conto che sto continuando a scrivere come non volessi staccarmi da questa storia? Vi rendete conto di quanto sto messa male?
La verità è che mi dispiacerà non sentirvi per un po'.
Vabbè, ora evaporo sul serio, prima che mi vengano lanciati addosso pomodori. Vi aspetto nelle mie prossime creazioni che, vi assicuro, non mancheranno =)
Un bacio a tutte, dalla prima all'ultima!





Kyra.

  
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