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Autore: _rainbow_    28/07/2011    29 recensioni
Edward Cullen è il tutore legale di Isabella Swan da quando lei aveva l'età di undici anni.
Il loro rapporto è sempre stato molto rigido e formale.
Ma adesso che gli studi di Isabella sono terminati, e lei sta per compiere la maggiore età, Edward si presenta con un programma del tutto inaspettato: una lunga vacanza in giro per il mondo, in barca a vela, solo loro due.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Buongiorno ragazze!
Di nuovo in possesso del mio pc, eccomi ad aggiornare. Purtroppo ho dovuto riscrivere l'intero capitolo, e come sempre succede, non è venuto proprio come lo avevo scritto originariamente. Meglio o peggio? Direi abbastanza uguale... quindi se non vi piacerà, non vi sarebbe piaciuto nemmeno nella versione originale! XD!
Ma parliamo del suo contenuto: l'inizio, per esempio... Edward è sempre lui, non si smentisce mai! Non arrabbiatevi, però, è fatto così. Io per prima, poi, credo che le persone non possano completamente cambiare comportamento... nel senso che fondamentalmente ciò che siamo, rimaniamo! Si può un pò smussare, ma non stravolgere! Quindi... sapete che Edward tende ad essere un pò... ehm... protettivo! XD!
L'ambientazione: fa da sfondo un evento mondano, e non ho resistito alla tentazione di personalizzarlo con una passione comune! Consideratelo un piccolo "cameo"...
La fine: arriva il colpevole... siete state brave ad indovinare chi fosse? Non ve lo anticipo! XD!
Chiudo parlando di vacanze: aggiornerò ancora settimana prossima, esattamente giovedì 4 Agosto. Poi andrò in vacanza due settimane! Quindi, poi tornerò ad aggiornare Giovedì 25 Agosto.  Ovviamente, dovesse cambiare qualcosa, lascerò notizie sulla mia pagina autrice (e quelle lettrici che mi hanno "autorizzato" riceveranno anche un mio avviso tramite posta).
Adesso vi lascio alla lettura del capitolo, ci risentiamo in fondo.
Un bacio.
Roberta


Ps - Care lettrici, mi permetto di segnalarvi una raccolta di ff che potrebbe letteralmente farvi morire dal ridere! Si tratta di una parodia riuscitissima della saga di Twilight la cui autrice è Clodie Swan. Iniziate dal primo episodio, ossia Parodia: il sole di mezzanotte, secondo me non ve ne pentirete!



Davanti ad un paio di birre gelate, Edward e Jasper apparivano più come due amici intenti a chiacchiere leggere, piuttosto che a discorsi seri.
- Temi che non sia un caso, quindi?
- Giudicami pure paranoico, ma trattandosi di Isabella voglio essere sicuro al cento per cento che le cose siano come appaiono. Quindi, voglio sapere tutto quello che c'è da sapere su Andrea Aristarchi e sulla sua famiglia. Se c'è qualche scheletro nell'armadio deve saltare fuori.
Jasper aveva manifestato una certa ironia solo con un'occhiata e, ovviamente, non era sfuggita ad Edward.
- Okay, ho capito, paranoico è poco... ma tutti abbiamo il nostro punto debole, o sbaglio?
L'occhiata che gli aveva rivolto a sua volta, non era stata meno ironica e pungente.
- Touchè.
Avevano bevuto rispettivamente un sorso di birra, quasi a brindare ad una medesima "condanna": essere capace di gestire affari da milioni di dollari nel caso di Edward, rischiare una pallottola  tutti i giorni nel caso di Jasper, ma ritrovarsi entrambi vulnerabili davanti all'amore.
- Comunque... visto che siamo in argomento... so che non è molto professionale quello che sto per chiederti, Edward...
- ... ma potrei evitare di avere contatti con Alice almeno per un pò?
Era stato Edward a finire la frase per Jasper, ottenendo di far incupire l'azzurro dei suoi occhi.
- Alice ti ha preceduto di qualche ora con la medesima richiesta. Vorrebbe non doverti frequentare nemmeno per lavoro...
- Mi dispiace...
Aveva accolto quelle scuse con la giusta comprensione, poichè le sentiva assolutamente sincere.
- Jasper, sarò altrettanto sincero: se non foste stati tu e Alice, avrei preso la cosa diversamente. Siete due collaboratori preziosi, di cui mi posso fidare ciecamente. Ma soprattutto siete due persone intelligenti, e so per certo che questa situazione tra di voi non vi impedirà di essere professionali come sempre. Quindi, lascio fare a voi....
- Grazie, Edward, davvero.
Con un ultimo sorso, Edward aveva finito la sua birra. Gettando un'occhiata all'orario, si era alzato per congedarsi.
- ... adesso, però, devo andare. Ho ancora qualche chiamata da fare prima di prepararmi... non vorrei far aspettare Isabella.
- Lei e Rose vanno direttamente là?
- Sì. Quando mi ha chiamato Alice mi ha detto che ne avevano ancora per un pò... sai che quando vuole, sa diventare una vera perfezionista.
- Già.
Lo sguardo di Jasper era tornato cupo, distante.
Ad Edward dispiaceva vederlo così tormentato, ma era consapevole che non avrebbe potuto fare niente per aiutarlo.
Ognuno doveva affrontare i propri fantasmi da solo e trovare il coraggio per sconfiggerli.



XXXXXXXXXXXXXXX




Il pomeriggio di Bella era letteralmente volato una volta uscita dall'università.
Dopo aver salutato Patricia e Ashley, con le quali aveva iniziato a condividere lezioni e pause, ad attenderla non c'era stata solo Rosalie ma anche Alice.
Era stata lei stessa a chiederle di aiutarla a prepararsi per la serata che l'aspettava. Nei giorni precedenti, infatti, si era sottoposta spontaneamente ad un'intensa seduta di shopping, acconciature e prove trucco.
Voleva provare, per una volta, ad abbandonare i panni della ragazzina acqua e sapone.
Quando lo aveva dichiarato ad Alice, questa si era prodotta in un sorriso enigmatico, dichiarandole che se si fosse fidata di lei al cento per cento, avrebbe praticamente offuscato la presenza di tutte le altre donne presenti.
Ecco, Bella non si era proprio sentita in grado di raggiungere un risultato del genere, nemmeno con il prezioso aiuto di una personal stylist in gamba come Alice, però sperava di riuscire a lasciare almeno Edward senza parole.
Voleva vedere i suoi occhi verdi accendersi di desiderio per lei.
Così aveva passato il pomeriggio da MaxIme, famosa atelier di moda, dove Alice era praticamente di casa.
La proprietaria, Max Imerard, un'eccentrica signora di origine tedesca dai modi spicci, era infatti stata una sorta di pigmalione per la vivace brunetta che in quel momento stava dando gli ultimi ritocchi al suo abbigliamento.
In piedi, al centro del salone, Bella ancora non aveva avuto occasione di guardarsi in uno specchio. Per il momento doveva cercare di capire dagli sguardi delle persone che la circondavano come potesse apparire.
Max sembrava assolutamente soddisfatta del risultato, Rose annuiva sorridendo, la truccatrice aveva riposto tutto i suoi strumenti, la ragazza che le aveva acconciato i capelli aveva tenuto solo quella che sembrava lacca per un ultimo ritocco e gli occhi di Alice, adesso che aveva finito di sistemarle la bretellina, sembravano brillare.
- Bella, sei assolutamente splendida.
Max si era prodotta anche lei in un applauso entusiasta, perdendo per un attimo quell'aria un pò severa che inizialmente l'aveva spiazzata.
- Alice ha ragione. Sei decisamente affascinante.
Si era voltata in direzione di Rose, e l'aveva trovata con i pollici alzati, in un gesto che l'aveva fatta sorridere.
- Stasera li stendi tutti! Preparati a sentirti addosso gli sguardi invidiosi delle donne e quelli ammirati degli uomini!
Alice era veramente entusiasta del risultato ottenuto.
Lei, in realtà, era solo uno lo sguardo che voleva sentirsi addosso...
- Sì, sì... quando si saprà che quell'abito è mio, alcune mie clienti mi rimprovereranno di non aver creato qualcosa di simile anche per loro...
- L'unica cosa che un pò mi preoccupa, sono questi tacchi...
Questa volta, non aveva proprio potuto trovare un compromesso: aveva dovuto indossare dei sandali con un tacco pericolosamente vertiginoso.
- Sai qual'è il trucco, mia cara?
Max era tornata ad essere asciutta nei modi, come l'aveva conosciuta in quei giorni.
- Non allontanarti mai dal tuo cavaliere e dal suo braccio. Un ottimo espediente per avere sempre un sostegno sicuro!
Alice aveva annuito, proprio come se a parlare fosse stato un oracolo divino.
- Max ha ragione, Bella. Mai affrontare un red carpet da sola, a meno che non ti senta più che sicura... o che tu non sia una modella di professione!
- Non credo che ne calcherò molti di red carpet... diciamo che non rientrano nelle mie aspirazioni.
La sua natura timida, dopotutto, era sempre in agguato: il pensiero di molte serate come quella, non la rendeva particolarmente entusiasta.
- Bè, mia cara, come fidanzata di Edward Cullen, credo che non potrai esimerti dall'essere obbligata ad una certa mondanità...
Era la prima volta che un estraneo si riferiva esplicitamente a lei come alla fidanzata di Edward.
Se da un lato le aveva provocato un lieve imbarazzo, dall'altro c'era stata una fitta piacevole allo stomaco.
Tra quattro mesi sarebbe stata più che una fidanzata, sarebbe diventata la moglie di Edward Cullen.
Sì, dopotutto per lui avrebbe affrontato anche più spesso serate del genere.
- Se allora le signore giudicano terminato il loro lavoro, direi che io e Bella ci potremmo avviare. Ci vorrà una mezz'ora per raggiungere RC Music Hall. A quest'ora il traffico non perdona...
All'invito di Rose, Bella aveva guardato Alice, la quale per tutta risposta l'aveva presa per mano.
- Okay. E' arrivato il momento che sia tu stessa a giudicare se siamo state più o meno brave.
Così dicendo, l'aveva accompagnata finalmente verso una serie di specchi che ricoprivano parte di una parete.
- Dai, chiudi gli occhi e aprili quando te lo dico io. Così c'è l'effetto sorpresa...
Sentendosi in effetti un pò emozionata, Bella aveva assecondato l'idea di Alice di non sbirciare prima.
Quano si era sentita posizionare proprio come quando ci si trova davanti ad uno specchio, aveva atteso ancora qualche secondo e poi aveva riaperto gli occhi.
Ma davvero era lei quella riflessa nello specchio?
Il sorriso soddisfatto di Alice bastava a fugare ogni dubbio.
Era lei, solo con due gambe chilometriche, un decoltè molto più procace, i capelli raccolti ad incorniciarle il volto reso luminoso dal trucco.



Se ci fosse stata Kelly, ne sarebbe stata entusiasta anche lei. Già si immaginava come l'avrebbe minacciata di morte se non avesse osato presentersi con qualcosa del genere anche in occasione del suo compleanno.

- Devo proprio ringraziarvi tutte, questo risultato è tutto merito vostro.
Aveva lanciato un'occhiata particolarmente riconoscente ad Alice, vera autrice di quella trasformazione.
- Diciamo che la materia prima offriva buoni spunti...
Alice le aveva fatto l'occhiolino, mostrando ancora una volta il suo carattere estroverso ed esuberante.
Si era soffermata a pensare come fossero diversi lei e Jasper, e come proprio questo, forse, avesse messo in crisi la loro storia.
- Grazie, ma credo che tutti questi complimenti mi stiano dando alla testa... sarà meglio che torni con i piedi per terra... anzi, sarà bene che segua il vostro consiglio e stia bene attenta a dove li metto stasera!
Questa sua ultima uscita aveva provocato la risata di tutte, dopo di che si era congedata insieme a Rose per recarsi all'appuntamento con Edward.
Camminando lentamente, Bella aveva provato a mantenere un'andatura sciolta. Non era decisamente facile, ma con un pò di concentrazione poteva anche non sembrare proprio così impacciata come in realtà si sentiva.
Aveva mentalmente ringraziato la loro professoressa di recitazione, fissata oltre che con la dizione, anche con la postura. Era stata una valida attrice di teatro, pertanto aveva insistito con loro ragazze perchè entrassero in sintonia con il proprio corpo per non sembrare tanti sacchi di patate quando si muovevano sul palco.
Si erano divertite da morire lei, Kelly, Jessica ed Angela durante quelle lezioni.
Adesso, ricordando il passato più serenamente, riusciva a trovare ugualmente tanti bei momenti vissuti anche durante quegli anni così difficili.
- Mi fa piacere vedere che hai preso meglio l'idea di questa serata rispetto all'altra volta...
La voce di Rose l'aveva riportata al presente. Le aveva sorriso, effettivamente abbastanza tranquilla.
- Mi sa che sto iniziando a prendere coscienza che non posso proprio fingere di essere un'altra persona...
Se ne era resa conto in quei giorni, all'università. In bene, ma anche in male, comunque tutti le riservavano sempre un minimo di attenzione. Aveva notato anche i professori gettarle qualche occhiata più curiosa rispetto agli altri studenti.
- Lo avresti voluto? Essere qualcun altro e non la ricca ereditiera Isabella Swan?
Una domanda decisamente impegnativa, che forse non si aspettava posta così a bruciapelo da Rosalie. Si era guardata nello specchio dell'ascensore.
Avrebbe voluto non essere Isabella Swan?
No, era contenta di se stessa. Si era resa conto che, nonostante tutto, non aveva mai pensato ad una vita diversa.
Era stato il suo destino perdere Reneè e Charlie, ma anche incontrare Edward e innamorarsi di lui.
- No, Rose.
L'aveva guardata, sicura della sua risposta.
- Tutto quello che sono stata mi ha portato ad essere come sono. E ne ho ancora tanta di strada da fare... ma conto di proseguire bene, seguendo l'esempio dei miei genitori e avendo anche la fortuna di avere accanto a me Edward.
Forse Rose la poteva capire, lei ed Emmett avevano affrontato insieme momenti difficili, superandoli restando uniti.
- Penso sia fondamentale credere nel proprio compagno. E io non ho dubbi sul fatto che Edward sia l'uomo giusto per me.



XXXXXXXXXXXXXX




Il red carpet di quella sera le appariva come una lingua di fuoco da attraversare tra una folla di fotografi, fans scatenati e semplici curiosi.
L'evento a cui stavano per partecipare, d'altronde, era l'anteprima mondiale di uno dei film più attesi del momento.
La loro partecipazione era legata più ad un discorso economico, piuttosto che celebrativo: Edward, infatti, era uno dei maggiori azionisti della casa cinematografica produttrice del film in questione.
Le aveva chiesto di presenziare con lui a quella serata, confessandole sinceramente che voleva iniziare a condividere con lei anche la vita pubblica, non solo quella privata.
Ora che tutti sapevano di loro, non voleva più privarsi della sua compagnia.
Ed era stato così sicuro di se nell'esporle quel pensiero, che anche lei non aveva avuto alcuna esitazione nel rispondergli sì.
Aveva fatto una scelta consapevole accettando di far parte della sua vita, era giunto il momento di iniziare a dimostrarglielo concretamente.
- Te l'ho già detto che sei bellissima, stasera?
La mano di Edward era scivolata dal ginocchio sulla sua coscia, provocandole un brivido lungo la schiena.
- Sì.
- Ti ho anche detto che sei maledettamente sexy?
Con le dita aveva seguito l'orlo del vestito, salito a più di metà coscia quando si era seduta sull'ampio sedile della limousine.
Sorridendo maliziosa, gli aveva bloccato la mano coprendola con la sua.
- Sì. Mi hai detto anche questo... ma non ti autorizza lo stesso ad intrufolarti sotto il mio vestito...
Si era sentita spogliare da quegli occhi verdi che la fissavano un pò corrucciati.
- Ragazzina, non puoi pretendere di apparirmi come una dea, senza che io abbia voglia di adorarti come tale...
Le labbra di Bella, rese ancora di un rosa più invitante grazie al lucidalabbra, si erano schiuse in un sorriso che aveva fatto perdere un battito al cuore di Edward.
Se anche mi chiedesse la luna, io troverei il modo di regalargliela.
Si era ritrovato in balia di un simile pensiero quando Bella lo aveva raggiunto a bordo della limousine, solo una decina di minuti prima.
Il secondo pensiero era stato quello di tornare immediatamente a casa, per soddisfare l'urgente bisogno che lo aveva assalito di possederla in ogni maniera possibile.
L'uomo delle caverne è sempre in agguato quando si tratta di lei.
Ecco un altro pensiero che lo aveva spinto a riflettere su come perdesse tutta la sua razionalità quando si trattava di Isabella.
- Ecco, appunto, adorare... non concupire...
- Concupire?
Ancora quelle labbra rosa e lucide, così invitanti, si erano schiuse in un sorriso divertito.
- Scusa, ho usato un termine forse troppo difficile per te... diciamo allora approfittare o circuire... o...
- Ragazzina...
Le aveva stretto leggermente la coscia davanti a quella presa in giro, sporgendosi verso di lei per sussurrarle nell'orecchio quello che le avrebbe fatto se davvero avesse avuto l'intenzione di circuirla lì, adesso, in quel preciso momento.
Sentire in risposta il corpo di Bella ammorbidirsi contro il suo, aveva messo a dura prova il suo autocontrollo. A salvarlo dalla decisione di ripetere l'esperienza di possederla sul sedile di una limousine, era stato un leggero colpo sul vetro.
Il segnale che era giunto quasi il momento di scendere e sfilare a favore delle persone assiepate lungo il tappeto rosso.
- Sento di odiare già profondamente ogni singolo minuto di quel film... dovrò stare in una sala buia con te, senza poterti nemmeno sfiorare...
Bella si era leggermente scostata da lui, per riacquistare un pò di sangue freddo, ma era rimasta in contatto tenendogli la mano e incrociando le dita con le sue.
- Io sono curiosa, invece... con Kelly abbiamo letto i libri da cui è tratto. In un certo senso... ecco... ne siamo rimaste molto colpite...
Edward le aveva scoccato un'occhiata di fuoco.
- Immagino da cosa siate rimaste colpite, dall'idea che sarebbe stato David Pattinson ad interpretare quel vampiro! Ma sappi che ti sei appena giocata la possibilità che io ti permetta di conoscerlo di persona...
- Stai scherzando, vero? Io ho accettato di venire solo perchè lo volevo conoscere! Stiamo parlando di un bellissimo ragazzo che per giunta interpreta il vampiro più sexy di tutti i tempi!
- Ragazzina, tu stai rischiando grosso...
Quel botta e risposta era quello che le serviva per dimenticare che di lì a poco avrebbe dovuto percorrere quel tappeto rosso al fianco dell'unico uomo che lei ritenesse degno della sua attenzione.
E che, comunque, era considerato anche lui uno dei dieci uomini più sexy al mondo..
Quindi sarebbe stata lei a dover essere gelosa di lui, e non il contrario!
- Bè, sappi che anch'io ti terrò d'occhio. Leyla Stewart non solo è molto bella, ma ha anche la mia stessa età!
- Non è mia abitudine circuire le ragazzine...
Aveva accompagnato quell'affermazione con uno sguardo che era valso più di mille parole.
Diceva che c'era solo lei, di ragazzina, nella sua vita.
- Nemmeno per me con i ragazzini. Preferisco gli uomini di una certa età... hanno il fascino delle rughe.
Aveva ottenuto in risposta una promessa pericolosa.
- Allora, se stasera ti comporterai bene, può darsi che dopo a casa... ti permetta di osservare più da vicino le mie...
Un doppio colpo leggero sul finestrino, il segnale che era ora di scendere, le aveva impedito di rispondergli, ma non di ricordare quanto fosse bello il suo viso stravolto dal piacere.



XXXXXXXXXX



I flash erano scattati nel momento stesso in cui la portiera della limousine si era aperta. Ancora prima di sapere chi sarebbe sceso, i fotografi erano già pronti ad immortarlo.
Se erano stati tanti quando era apparso Edward, erano quasi raddoppiati quando era scesa anche Bella.



Era la seconda volta che si concedevano pubblicamente, ma in assoluto la prima da fidanzati e per giunta nel pieno di uno scandalo che li voleva invece l'uno contro l'altro.
Se per loro apparire insieme era stato normale, sicuramente lo era meno per i giornalisti che ci avrebbero ricamato sopra.
Già circolavano molte ipotesi sul loro fidanzamento: che Edward lo avesse fatto per "tenerla buona", che ci fosse un accordo ben preciso tra loro per reciproco interesse, che fosse un modo per sviare l'attenzione da altre grane che però erano comunque emerse.
La loro versione ufficiale sulla questione non era ancora giunta, nè sarebbe mai arrivata. Edward era fermamente convinto di aver già detto su di loro tutto quello che aveva da dire, rilasciando quell'intervista a Vanity Fair, e che il resto sarebbe stato discusso solo in un'aula di tribunale.
Dal canto suo, Bella non aveva nessuna voglia di entrare in contatto con la stampa, quindi rimanere in silenzio non le costava alcuna fatica.
- Stasera li stai facendo impazzire...
La voce di Edward le era giunta tra il rumoreggiare della folla e gli inviti dei fotografi a guardare verso di loro. Ora che erano mano nella mano, sembravano veramente impazziti. Qualcuno aveva avuto anche il coraggio di invitarli a baciarsi per immortalare il momento.
- Direi che a farli impazzire sia il fatto che siamo qui insieme, e per giunta mano nella mano...
Il fatto che stessero parlando tra loro, sorridendosi e stando più vicini, aveva scatenato una nuova ondata di flash e di commenti da parte dei fotografi. Ora a chiedere che si scambiassero un bacio erano in molti.
- Forse dovrei sfruttare il momento e baciarti veramente... l'unico timore che ho è quello di non riuscire a smettere, poi...
Bella trovava quasi irreale parlare così intimamente con lui, mentre lentamente si stavano spostando verso l'ingresso del teatro, sempre sotto gli obiettivi dei fotografi e degli sguardi delle altre persone assiepate dietro le transenne.
- Mi vuole rovinare la reputazione del tutto, Mr. Cullen? Sinora ero passata per una brava ragazza...
Le aveva stretto di più la mano, chinandosi su di lei per parlarle in un orecchio, senza perdere il sorriso affascinante che aveva sfoggiato a beneficio del pubblico.
- Se fossi stata una brava ragazza, prima mi avresti fatto sbirciare sotto il tuo vestito...
- Edward... stai cercando di farmi perdere quella calma che sono riuscita a racimolare per affrontare tutto questo... soprattutto dall'alto di questi tacchi?
Sorridendo anche lei, lo aveva guardato negli occhi fulminandolo con uno sguardo che aveva ottenuto solo di accentuare la sua aria divertita.
- Lode al tuo coraggio, e per dimostrartelo mi trasformo nel cavaliere perfetto che ogni dama vorrebbe avere al suo fianco...
Le aveva lasciato andare la mano, solo per risalire con una carezza lieve lungo il braccio e sulla vita, circondandola poi con il braccio. Un sostegno sicuro, proprio come quello auspicato da Max e Alice, grazie al quale aveva percorso tutto il red carpet senza incorrere in catastrofiche figuracce.
Erano arrivati così nel grande atrio, dove erano già presenti altri invitati più o meno famosi. Accompagnata da Edward, Bella si sentiva perfettamente in grado di affrontare la serata.
Lei sapeva esattamente quale era il legame tra loro, e con quella consapevolezza si sarebbe rapportata con gli altri.
- Ci sono alcuni miei soci della Starlight Production, è quel gruppetto dall'aria molto soddisfatta. In effetti  è stato un bel colpo assicurarsi i diritti cinematografici di questa saga, ci sono tutte le premesse per sbancare ogni precedente record al botteghino. Ti dispiace se andiamo subito a salutarli?
Le aveva indicato un gruppetto di uomini di varie età, e relative compagne, immersi in una conversazione che doveva essere davvero piacevole a giudicare dalle facce sorridenti.
- Sì, certo, andiamo pure. Comunque, parlando di successo... sicuramente è stata anche molto azzeccata la scelta del protagonista...
Edward l'aveva guardata con aria sorniona.
- E' inutile che insisti, ti terrò ben lontana da Pattinson. L'unico modo che avrai di vederlo, sarà attraverso lo schermo...
Le era venuto da ridere, perchè proprio in quel momento aveva sentito esplodere un boato fuori dal teatro, seguito da mille voci diverse che chiamavano l'attore sia con il suo nome vero, David, sia con il nome del protagonista, Peter.
Doveva appena essere arrivato e già si era scatenato il delirio.
- Non posso non conoscerlo... quando Kelly saprà che ero qui, per prima cosa mi chiederà di lui! Per seconda se ho pensato a lei e se mi sono fatta dare il suo numero di cellulare!
Adesso era stato Edward a ridacchiare, scuotendo la testa.
- Se avessi saputo prima che tipo intraprendente era Kelly, credo che ti avrei ritirato dal St. Marie.
- Kelly è una bravissima ragazza, guarda che la stampa esagera con i suoi flirt... ha avuto soltanto due ragazzi, in realtà!
Edward, intanto, la stava conducendo lentamente verso il gruppetto dei soci che voleva salutare.
- Lo so che è una brava ragazza...
Le aveva lanciato un'occhiata decisamente molto meno maliziosa e più possessiva.
- Ma sai anche che sono maledettamente maschilista e retrogrado, quindi non posso che gioire davanti al fatto che tu non abbia seguito il suo esempio... lasciandomi il privilegio di averti fatto scoprire le gioie del sesso...
Erano praticamente quasi arrivati, ma lei non si era risparmiata di lanciargli un'ultima provocazione.
- Sei stato il primo... ma chissà, magari non sarai l'unico!
Mentre già diverse paia d'occhi la stavano osservando, in attesa dei saluti ufficiali, Edward l'aveva messa in difficoltà sussurrandole poche parole in un orecchio.
- Non credo proprio, Isabella. Perchè farò sempre in modo che tu non debba mai lasciare il nostro letto insoddisfatta...



XXXXXXXXXXXXXX



La proiezione del film era stata un vero successo, quando le luci si erano riaccese gli applausi erano scattati spontaneamente tra il pubblico presente.
Gli attori principali erano stati invitati sul palco per ricevere i complimenti che fioccavano insieme agli applausi.
Anche Bella si era ritrovata ad applaudire, giudicando la trasposizione cinematografica degna del libro letto.
Edward l'aveva nuovamente presa in giro sul fatto che non avrebbe visto il "bel Pattinson" più vicino di così, ossia da una distanza di una decina di metri.
Lei aveva subito colto l'occasione per ricordargli che nemmeno lui avrebbe visto la "giovane Stewart" più vicina di così.
Poi aveva pensato che la gelosia, nella giusta dose, era più potente di qualsiasi afrodisiaco.
Infatti le si era accesa dentro una voglia irrefrenabile di abbandonare tutto e tutti, per precipitarsi a casa e rimanere da sola con lui.
Invece, aveva dovuto accontentarsi di prenderlo sottobraccio e recarsi nel salone adiacente, dove stava prendendo vita un party che sarebbe durato sino a notte inoltrata.
Pubbliche relazioni, le aveva chiamate Edward.
Ovviamente un uomo come lui aveva conoscenze che spaziavano in ogni ambiente, dalla finanza allo spettacolo, grazie ai suoi affari estesi ad ogni genere di attività.
Era un oratore brillante, anche in presenza di persone che non aveva mai incontrato. Si era ritrovata ad ammirare la sua capacità di apparire sempre sicuro di sè e di quello che stava dicendo.
Bella si sarebbe accontentata di arrivare a possedere la metà di quella sicurezza, e contava di imparare proprio da lui.
Così, aveva cercato di mantenere la sua naturale timidezza sotto controllo, sforzandosi di apparire sempre sorridente e tranquilla, anche quando gli interlocutori del momento avevano manifestato una certa perplessità nei suoi confronti.
I soci di Edward che avevano inizialmente salutato, per esempio, l'avevano squadrata con un certo scetticismo, forse non sapendo bene cosa pensare di lei.
Per tutta risposta si era comportata in maniera assolutamente discreta, ma ferma.
L'unico momento in cui si era leggermente irrigidita, anche un pò agitata, era stato quando gli occhi di tutti avevano seguito il braccio di Edward scivolarle intorno alla vita, in un abbraccio decisamente intimo e possessivo.
Ecco, lì aveva immaginato tutta una serie di pensieri passare nella mente di chi aveva di fronte: è così giovane rispetto a lui; ma sarà soltanto scena la loro o si ameranno davvero?; ma saranno innocenti o colpevoli?
Allora aveva cercato lo sguardo di Edward, trovandolo tranquillo e affettuoso, indifferente alla reazione degli altri.
Le era bastato per scacciare il lieve disagio e tornare a pensare che non aveva motivo di preoccuparsi del giudizio di chi non aveva la minima conoscenza di lei.
Che pensassero pure quello che volevano, l'importante era che fosse lei a sapere quale era la verità.
Aveva ragione Edward, qualunque cosa avessero detto o fatto, sarebbe sempre stato interpretato in mille modi differenti, a seconda della persona che lo elaborava.
- Isabella?
Una voce dal timbro estremamente sensuale l'aveva richiamata al presente.
- Era da un pò che cercavo di avvicinarti, ma Edward sembrava marcarti stretta...
La risatina che era seguita, era stata definita dalla stampa "così sexy da evocare giochi di seduzione tra lenzuola di seta nera".
- D'altronde è proprio nella sua natura essere possessivo verso tutto ciò per cui prova un interesse particolare...
Se non ci fosse stato quello sguardo limpido e incredibilmente azzurro ad accompagnare quella frase, Bella si sarebbe sicuramente sentita offesa. Lei era molto di più che un "interesse" per Edward.
Ma Alyssa Kent la stava guardando in maniera assolutamente amichevole.
- Comunque, io sono Alyssa, ed è un vero piacere fare la tua conoscenza. Edward mi ha parlato di te, qualche volta...
Bella aveva stretto la mano che le era stata porta, ricevendo in cambio una stretta salda. che le aveva fatto un'ulteriore buona impressione.
- Piacere, Isabella. O meglio, Bella. Più corto e più semplice...
- Bè, dato che non sono un uomo e non posso avere secondi fini... lasciati fare un complimento sincero: bella di nome e di fatto!
Era arrossita davanti a quel complimento rivoltole da una donna che era davvero di una bellezza incredibile.
Una fitta di gelosia l'aveva colta al ricordo di quelle foto in cui lei ed Edward erano stati ritratti abbracciati.
Okay, lui le aveva detto che non c'era stato mai nulla tra loro, se non una reciproca simpatia, però... se Alyssa avesse voluto, avrebbe avuto dalla sua molte armi per conquistarlo.
- Grazie... però credo che sia tu ad essere di una bellezza incredibile. Lo schermo non ti rende affatto giustizia...
Ancora si era prodotta in una risata che aveva avuto il potere di catturare l'attenzione degli uomini subito vicino a loro.
- Senza volerti sembrare immodesta, Bella... ma questo film sicuramente non mi rende giustizia!
Stavolta anche lei non aveva potuto fare a meno di ridere: Alyssa era una delle protagoniste, interpretava anche lei una vampira, quindi con tanto di cerone bianco a stravolgere il suo aspetto.
Le sembrava davvero simpatica Alyssa, ma comunque si era ritrovata a non abbassare del tutto la guardia.
- Devo farti i complimenti anche per la parte, ti confesso che sei una delle poche che ha reso bene il personaggio del libro...
- Questo sì che mi fa davvero piacere sentirlo... li hai letti tutti i libri, per caso?
Bella aveva annuito.
- Sì, mi sono piaciuti molto, tanto che li ho riletti un paio di volte...
- Bene! Allora dovrai darmi il tuo punto di vista sull'evoluzione del mio personaggio... però un'altra volta, con più calma, qui si viene interrotti continuamente. Magari potremmo trovarci un giorno a pranzo. Che ne dici?
L'invito l'aveva colta totalmente impreparata. Okay che Alyssa ed Edward si conoscevano da diverso tempo, però loro due erano perfette sconosciute!
E dato che lei era una pessima attrice, e Alyssa doveva essersi accorta della sua perplessità, aveva subito subito aggiunto.
- Scusami, Bella! Ti ho messo in difficoltà! Mi dimentico sempre che non tutti sono espansivi e impulsivi come me! Devi sapere che credo molto nelle "sensazioni a pelle", e se una persona mi piace, mi butto subito a capofitto per fare la sua conoscenza. Oddio, in realtà un pò mi sembra di conoscerti già grazie a quello che mi ha raccontato Edward di te...
Alyssa le sembrava un fiume in piena. Da quando l'aveva raggiunta lì al buffet, non aveva ancora smesso di parlare.
- No... è che non saprei... cioè, che tipo di parere vorresti? Non so se potrei essere di aiuto...
- Oh, tipo conoscere che ne pensi di Esme, del suo rapporto con Peter, con gli altri del suo clan... insomma, un punto di vista da "lettrice", per arrivare ad avere un'ulteriore visione del personaggio. Contrariamente a quanto si dice, sono un'attrice altamente insicura...
- Alyssa, mia cara, tu insicura? Dopo due Oscar? Ma a chi vuoi darla a bere?
Edward era riemerso da una fitta conversazione con il regista e la sceneggiatrice del film, entrambi ovviamente entusiasti per l'approvazione ricevuta in sala.
Stava fissando Alyssa con uno sguardo sornione che la diceva lunga su come fosse davvero amichevole il loro rapporto.
- Alla tua fidanzata, quella che non ti sei nemmeno degnato di presentarmi, obbligandomi a farlo da sola!
Decisamente erano amici.
Una punta di gelosia era tornata a farsi viva, nonostante continuasse a ripensare che Edward l'aveva definita "una conoscenza piacevole con cui passare il tempo durante eventi altrimenti noiosi".
- Stavo per farlo, ti ho vista arrivare. Poi Paul e Lynette mi hanno intercettato e non potevo certo ignorarli...
- Ecco, lo vedi? Non imparerai mai. Si assecondano gli attori, non i registi o gli sceneggiatori... siamo noi che ci mettiamo la faccia, portando un film al successo...
Edward le si era avvicinato, e come già tante volte aveva fatto quella sera, l'aveva abbracciata cingendole la vita.
- Come puoi vedere, Isabella, Alyssa è assolutamente modesta e priva di ego.
- Caro Edward... oh, scusate, ma è arrivato finalmente il mio accompagnatore... non ama molto le luci della ribalta, preferisce evitare la trafila della stampa...
Nello stesso momento in cui Alyssa aveva fatto cenno ad un uomo che si stava dirigendo verso di loro,  Bella si era sentita quasi mancare riconoscendone l'identità.
- Bene, così ve lo presento subito... ci siamo conosciuti ad un party di amici comuni, e devo dire che mi ha colpito immediatamente...
Bella non riusciva a credere che stesse succedendo davvero, e si era stretta istintivamente di più ad Edward. Quest'ultimo l'aveva subito guardata negli occhi, mostrandole quanto fosse diventata fredda e determinata la sua espressione.
Sapeva che sarebbe stato presente anche lui.
Aveva avuto solo il tempo di formulare questo pensiero, prima che Edward riportasse lo sguardo sull'uomo che ormai li aveva raggiunti.
- Alyssa, perdonami, ho tardato più del dovuto. Però vedo che eri già in ottima compagnia...
- Infatti, Richard... lascia che ti presenti...
- In realtà non sono necessarie le presentazioni, Alyssa.
La voce di Edward era stata gelida come lo sguardo, tanto che l'entusiasmo della donna si era in parte smorzato sostituito da un'ombra di incertezza.
- Sia io, che Isabella, conosciamo bene Mr. Davenport.
Davenport non aveva battuto ciglio, dimostrando anche lui di aspettarsi quell'incontro con Edward.
- Sì, giusto Mr. Cullen.
Poi, prendendo per mano l'attrice, le si era rivolto con fare divertito.
- Devi sapere, Alyssa, che mio nipote Matt frequentava lo stesso istituto di Isabella, in Svizzera. E' lì che l'ho conosciuta... diciamo che nell'ultimo anno, qualche volta, sono stato un pò una spalla su cui piangere per lei...
Bella era riuscita a non morire di vergogna, solo grazie alla presenza di Edward al suo fianco. Lo aveva visto sostenere lo sguardo di Davenport senza battere ciglio, dando prova di come fosse preparato a quello che stava succedendo.
Alyssa, invece, sembrava aver intuito che ci fosse qualcosa di tremendamente sbagliato in quell'incontro e si era mossa a disagio.
- Si era presa una bella cotta per lui, vero Isabella?
Aveva spostato lo sguardo su di lei, e lei avrebbe tanto voluto ricambiarlo con altrettanta fredezza, ma era al di là delle sue capacità in quel momento.
- Purtroppo, però, mio nipote è stato scoraggiato in maniera piuttosto decisa dal ricambiare quell'interesse...
Era tornato a guardare Edward, adesso.
- Vero, Mr. Cullen?
Aveva scosso la testa, fingendo una disapprovazione che era stata la ciliegina sulla torta di quella recita assolutamente perfetta.
- Ma penso, visto tutto ciò che si è venuto a sapere ora, che avesse davvero una ragione particolare per farlo... curava i suoi interessi personali....
La risposta di Edward non si era fatta attendere, ed era giunta nel gelo più totale.
- Esatto, Mr. Davenport, ed è una ragione tuttora valida.
Non aveva più degnato di uno sguardo l'uomo, rivolgendosi ad Alyssa.
- La stessa che mi spinge a scusarmi con te, Alyssa, per essere costretto ad informarti solo ora che il tuo incontro con Mr. Davenport non è stato affatto casuale. Aveva un particolare interesse nell'avvicinarti, ma temo che questo non sia nè il momento, nè il luogo migliore dove parlarne. Se vuoi, ti aspetto domattina nel mio ufficio, dove potrò mostrarti prove concrete di quello che sto dicendo.
Aveva inchiodato Davenport con uno sguardo che prometteva una battaglia durissima.
- Ne sono venuto in possesso anch'io solo qualche ora fa e sarò ben lieto di mostrartele.









Quest'ultima frase è a beneficio vostro, perchè non volevo che ce l'aveste con Edward sino al prossimo capitolo! XD!
Immagino che abbiate pensato "ha trascinato lì Bella senza dirle che ci sarebbe stato quel viscido di Davenport!". No, lo ha scoperto solo qualche ora prima, e ha ragionato sulla cosa, preferendo non dirlo a Bella già molto "agitata" per la serata in generale, quando si sono incontrati. E' ovvio che adesso ne discuterà con lei, informandola su ciò che ha scoperto.
Sapete che ha un istinto molto forte di protezione nei confronti di Bella, quindi era preparato a darle il massimo del sostegno nel momento in cui l'incontro sarebbe avvenuto.
E mi sembra che ci sia riuscito, dal momento che la carta vincente l'ha giocata lui, dimostrando ancora una volta di poter smentire le insinuazioni di Mr. Davenport.
A proposito: complimenti, la maggior parte di voi aveva fatto il suo nome come ipotetico colpevole!
E Alyssa cosa c'entra? Lo scoprirete presto...
E Andrea? Teniamo d'occhio anche lui... non si sa mai! XD!
Tenete presente che sono una grande lettrice di libri gialli, ma come "autrice" potrei rivelarmi un totale disastro! XD!
Direi che per oggi vi ho "stressato" abbastanza, ma sappiate che sono moooolto contenta, perchè ancora domani... e poi sarò in ferie per quattro settimane!
Relax, famiglia, scrittura, lettura... questo il mio programma! XD!
Un bacione grandissimo
Robi.



















 
  


 








 



 

 
  
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