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Autore: VeNoBa    29/07/2011    6 recensioni
Fanfiction a più capitoli su uno dei miei manga preferiti^^ Prevalentemente vissuta con gli occhi di Yuuki e Zero,ma ci sarà anche "parecchio Kaname" dentro :) Scritta partendo dal presupposto che tutto il passato di Kaname sia già venuto a galla...
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Yuki Cross, Zero Kiryu
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Verità nascoste (capitolo 21)

“Non troverai mai la verità, se non sei disposto ad accettare anche ciò che non ti aspetti” (Eraclito)

Zero smise improvvisamente di tremare, sentendo un nuovo, cocente tepore che gl’invadeva il corpo.
Allentò un po’ la presa e tutti i suoi muscoli si distesero, la pressione alla testa scomparve, la mente si rilassò…gli sembrò di essersi sparato una dose di tranquillanti per cavalli in vena, tanta era la quiete che così in fretta aveva preso il posto del tormento.

Era come se quel sangue fosse tutto ciò che aveva sempre desiderato…una sensazione che non provava più da molto, molto tempo.

In un batter d’occhio si era ritrovato in un posto bianco, freddo, battuto dal vento…guardò per terra: il terreno era ricoperto di neve. Il cielo era color della pece, una fila di alberi lo circondava, aveva l’aria di essere una radura.
Udì un urlo agghiacciante e si voltò: un vampiro con gli occhi rossi di sete aveva afferrato una piccola bimba dai capelli scuri, con intenzioni piuttosto chiare…senza pensare, fece per scattare nella loro direzione, ma un ragazzo filiforme, dai capelli corvini, spuntò fuori dal nulla e colpì con tutte le sue forze il vampiro, che si accasciò a terra, in un lago di sangue. Poi, lo vide rivolgere alla bambina un sorriso gentile e prenderle una mano…

Dopodiché si susseguirono, in un vortice veloce, altre immagini, dall’aria sia più recente che più vecchia, del ragazzo e della bambina, che leggevano, parlavano, passeggiavano…per poi bloccarsi su una stanza riccamente decorata, priva di finestre, dove i due stavano seduti sul davano; la piccola circondò con le braccia il collo del giovane e lo baciò…Zero, naturalmente, aveva ben presente chi fossero…erano ricordi dell’infanzia di Yuuki, sia di prima che diventasse umana, sia di quando lo era già diventata…con Kuran.

“Da grandi diventeremo come mamma e papà”

Questa frase rimbombò forte e chiara, come se fosse stato qualcuno proprio accanto a lui a pronunciarla.

Provò come la sensazione di essere spinto all’indietro, chiuse gli occhi, e quando li riaprì vide la casa del Direttore…una Yuuki dodicenne stava alla porta, mentre un ragazzino dai capelli chiari entrava a passo lento e pesante, con addosso una coperta, mentre Cross se ne andava, di fretta, dalla parte opposta.
Il turbine di prima fece capolino un’altra volta, stavolta con delle immagini del passato sue e di Yuuki…gl’incubi di lei, il modo in cui aveva rincuorato lui dai propri, i pattugliamenti,…i morsi…, i sorrisi…tutto il tempo che avevano trascorso insieme.

Il fermo-immagine arrivò in cucina…lui succhiava dal polso di Yuuki…e lei lo guardava, mentre il sangue che gli colava dalla bocca andava a bagnare il braccialetto che la ragazza portava al polso.

“Gli occhi dei vampiri dovrebbero essere spaventosi, ma non riesco a staccare lo sguardo…da questi occhi”

La stessa voce di prima, che sembrava essere quella di Yuuki, giunse al suo orecchio, potente.

Uno strano senso di vertigine lo colse, giusto il tempo di sbattere le palpebre, e si ritrovò nella camera che Yuuki occupava, con Wakaba, quando era ancora un’allieva del Collegio Cross: una Yuuki ormai tornata vampira, con i suoi capelli scuri magicamente allungati, stava baciando Kuran…per poi staccarsi, stringendo Artemis, e andandosene.

“Fratello mio…tornerò tra le tue braccia, sicuramente”

Zero realizzò che doveva essere stato un momento prima che lo raggiungesse, per affiancarlo nello scontro con Rido.

Poi la vide, inginocchiata a terra, singhiozzando disperatamente, con ancora sul collo il segno dell’ultimo morso che le aveva dato.

“Perdonami, Zero…io non sono la persona giusta…perdonami, se sono un vampiro”

All’hunter venne una forte stretta allo stomaco, nel vedere quella scena…si piegò, nella direzione di lei, e allungò un braccio, come per toccarla, ma la mano passò attraverso la spalla di Yuuki come se lui fosse stato un fantasma. Si tirò indietro, guardandosi attorno…era nei pressi del Collegio…ma tutto sembrava così lontano e sfocato; perché stava riuscendo a vedere i ricordi di lei? Non gli era mai stato possibile quando era ancora un’umana…poteva tastare concretamente le sue emozioni, i suoi sentimenti, ma non era mai riuscito a vedere il suo passato, neanche l’ultima volta che l’aveva morsa, tra le macerie…che, allora, la ragazza gli avesse chiuso volontariamente la mente?

Sentì uno scricchiolio, alle sue spalle, e si girò, per vedere, attorno a sé, del gran buio…era in un sotterraneo…e, proprio accanto a lui, Yuuki, piangendo ed abbracciando Kuran, lasciava che lui affondasse i canini nel suo collo…Zero non riuscì a trattenersi e voltò lo sguardo. Si sentiva uno stupido, erano vissuti insieme per un anno, non era mai stato convinto che Kuran non avesse bevuto il sangue di lei…però…vederlo così, faceva un gran male. Non sapeva spiegare perché…ma la cosa gli faceva dolere il petto.

“…Quindi se tu, per i terribili peccati di cui ti sei macchiato come vampiro, sei condannato a precipitare nelle tenebre…anch’io voglio precipitare insieme a te!”

“Già…” pensò Zero “Yuuki è il tipo da dire cose come questa, è vero…”

Lei era fatta così…era incapace di lasciarti soffrire in santa pace, non ci riusciva, tentava di incoraggiarti, di consolarti, di proteggerti…e se dovevi andare a fondo e dannarti, lei ti avrebbe seguito. “Io e te contro il mondo”, il suo motto era quello…anche a lui, ai tempi, aveva detto un qualcosa del genere:
“Macchiamoci insieme della colpa più imperdonabile”

L’hunter si portò una mano al volto, strizzando gli occhi, turbato…anche Yuuki doveva aver sofferto, e parecchio.
Quando riaprì le palpebre, lo scenario era nuovamente cambiato…si trovava sempre nel sotterraneo di prima, vicino a lui c’era una porta, e di fronte Yuuki, piangente, con Kuran che le accarezzava il viso…

“La sete di un vampiro può essere placata soltanto dal sangue della persona che ama…quindi io…non potrò mai soddisfare la mia sete…perché una parte del mio cuore è rimasta legata in un luogo dal quale non riuscirò mai a staccarmi. Perché parte del mio cuore è ancora legata…a Zero…”

Il ragazzo ebbe un tuffo al cuore, che prese a battergli più rapidamente.
“La sete…solo dal sangue della persona…”

Ora gli era tutto chiaro…i sentimenti che sperava si fossero un po’ sopiti, dentro di lui, erano la ragione della sua sete assassina. Il cuore che batteva per lei non gli aveva dato tregua, anche senza vederla per così tanto tempo, i suoi sentimenti non erano mutati di una virgola e il torpore delizioso che l’aveva avvolto dopo che aveva infilato i denti nella pelle di Yuuki, ne era la prova più lampante.

Sentì qualcosa che gli tirava i pantaloni, all’altezza del ginocchio…abbassò lo sguardo: era la bambina che era stata salvata dal vampiri malvagio, era Yuuki…e un cucciolo di lupo nero scodinzolava al suo fianco.
Restò basito, senza parlare, per un secondo…l’aveva toccato…e poi…

“Puoi vedermi?” le chiese.

Lei gli sorrise, poi annuì con la testa.

“Come fai a vedermi? Prima non…”

“Perché quelli erano ricordi…era il passato…questo è il presente” rispose la piccola.

L’hunter alzò lo sguardo: era tornato nella radura innevata, buia e ventosa.
S’inginocchiò, per riuscire a vedere il viso di Yuuki, mentre il cuccioletto gli saltava su un ginocchio, facendogli le feste.

“Devo mostrarti qualcosa” gli disse, indicando con il piccolo braccio un punto non ben precisato dietro di lei.

“D’accordo” replicò Zero, prendendola in braccio e facendo per alzarsi.

“Aspetta!” esclamò Yuuki.

Lui la guardò, con aria interrogativa.

La bimba indicò il lupacchiotto, che saltellava, come ad incitare il ragazzo a tirare su anche lui.
Zero alzò gli occhi al cielo, poi si rivolse a Yuuki:

“Ma è strettamente necessario portarselo dietro?”

Lei annuì, risoluta.

“Va bene, cane, vieni qui” sbuffò, sollevando con una mano la piccola bestia e tenendola accoccolata nel braccio libero.

“Non è un cane, è un lupo” precisò la bambina.

“Sempre peloso e bavoso è, no?”

“Sei il solito antipatico” borbottò lei.

“E tu una piccola scocciatrice, la copia sputata di come sei da grande” pensò l’hunter.

Camminarono per un paio di minuti, poi, all’improvviso, qualcosa di grande e scuro fece capolino davanti agli occhi di lui, sospeso a mezz’aria.
Sentì Yuuki appoggiare la testa sul suo petto, sospirando.

“Sai che cos’è, quello?” gli domandò.

“No…”

“Allora devi guardare meglio, Zero” aggiunse Yuuki.

Zero fece un passo avanti, la luce della luna illuminò la figura, e lui fece due passi indietro, sconcertato.
Era un enorme, rosso e pulsante cuore.

“Questo è…ma che significa?!” esclamò.

La piccola appoggiò le manine sul suo viso, per far sì che lo abbassasse.
Quando furono naso a naso, gli disse:

“Il cuore che batte, lo senti?”

Dei battiti cardiaci, nel silenzio della radura, diventavano sempre più forti e veloci.

“Sì, lo sento…”sussurrò il ragazzo.

La bestiolina che teneva in braccio iniziò ad agitarsi un po’ e tentò di leccargli la faccia.

“Ma non lo possiamo lasciare qui?!” sbottò, seccato, tentando di allontanarlo da sé.

Yuuki gli mise le braccia attorno al collo e si sollevò, per essere faccia a faccia con lui, poi bisbigliò:
“No, Zero…lui resterà con me per sempre”

L’hunter sbatté le palpebre e si rese conto di trovarsi davanti ad una Yuuki ormai grande…perse l’equilibrio, finirono a terra, nella neve, lui, lei e il piccolo lupo, diventato fiero e adulto.
L’animale leccò il viso alla ragazza, poi prese a correre, attraverso la radura.

Zero guardò i suoi lunghi capelli coprirgli il viso, mentre la sua fronte percepiva la pelle di lei sopra. I suoi enormi occhi scuri sommergevano, ora, la sua visuale, coprendo tutto il resto.

“Sei ancora tu…” gli disse.

A quel punto, poggiò le labbra sulle sue…lui chiuse automaticamente gli occhi, mentre l’immagine di una Yuuki incappucciata faceva capolino, come un flash, nel buio.

“Zero…” disse.

Lui strizzò gli occhi, aprendoli un po’…

“Zero, puoi sentirmi?” chiese la voce di Yuuki.

Il ragazzo spalancò le palpebre, riuscendo a mettere a fuoco l’immagine che aveva davanti.
Era Yuuki.

“Va tutto bene? Mi hai fatto prendere un colpo, pensavo non ti svegliassi più” fece la ragazza.

“Svegliarmi?” chiese l’hunter.
Si toccò le labbra…erano bagnate…si guardò le dita…erano sporche di sangue…poi guardò il collo di Yuuki: il segno dei suoi morsi era ancora evidente. Quindi l’aveva morsa…e poi? Dove finiva la visione dei suoi pensieri…e iniziava il suo…come poteva chiamarlo, a quel punto? Sogno…o delirio?

  
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