Your
laughter's like wind in my sails
(Il tuo sorriso è come vento nelle mie
vele)
“Allora, buona la
cenetta?”
“Favolosa Rem… ti ho mai detto che sei un ottimo cuoco?”
“Si, ma mi fanno
sempre piacere i complimenti!”
“Che egocentrico che
sei!”
“E tu?”
“Io? Ma se sono così
modesto…”
“Certo, certo… ma
ora vieni… ehi! Dove cosa stai cercando di fare?”
Harry infatti stava
abilmente tentando di svignarsela, ma era stato colto in flagrante e colpito a
tradimento da un grembiule.
“Ora mi aiuti a
lavare i piatti!”
“Usare la magia no,
vero?”
“Perché? E poi in
fondo è divertente… non mi credi?”
Il ragazzo si
avvicinò titubante al licantropo. In fondo non gli era mai piaciuto fare i
lavori domestici. E ora che aveva raggiunto la tanta agognata maggiore età non
poteva neanche approfittare degli incantesimi più comodi. Ma così era la sua
vita, e lui doveva adattarsi. Si misero subito al lavoro, dividendosi i compiti
per fare più in fretta. Peccato che l’ex insegnante di Difesa non fosse molto
intenzionato a sbrigare la faccenda in pochi minuti: aveva pulito i piatti con
uno speciale detersivo che creava della meravigliosa schiuma.
-Magari inquina un
po’, ma l’effetto è davvero fantastico!- si disse con un sorriso da vero
malandrino stampato sul volto.
Aveva raccolto un po’
di detersivo sulla mano e si era messo a soffiarci sopra, con fare esperto.
Harry lo fissava curioso e la sua attesa venne ampiamente ripagata quando vide
una bolla di sapone a dir poco enorme che galleggiava sopra il lavello.
“Che bello! Sei
pieno di sorprese! Dove hai imparato?”
“Anni di scherzi mio
caro. In fondo: sono o no un malandrino? Chi credi che bagnasse tutti i bagni
rendendo il pavimento iper-scivoloso?”
“Incredibile! Certo
che voi vi divertivate davvero a scuola…”
”Già… e non hai ancora visto tutto!”
“Cos…” ma non fece
nemmeno in tempo a finire la frase che venne travolto dall’enorme bolla di
schiuma che lo bagnò completamente. Rimase sconvolto, gli ci vollero diversi
minuti per riprendersi. Solo in seguito si accorse di Remus disteso a terra,
piegato in due dalle risate e col fiato corto.
“Ah! È così? Hai
deciso che vuoi la guerra? E allora: che guerra sia!”
Raccolse un po’ di
schiuma, che ormai aveva preso possesso del lavello, e si mise a fare quante
più bolle poteva nel minor tempo possibile e le diresse verso il malcapitato.
Lo colpì in pieno e l’uomo si trovò grondante con un Harry festante che gli
girava intorno intonando un inno di vittoria.
L’uomo, senza essere
visto e con un pizzico di magia, creò la sua flotta aerea di bolle di sapone e
centrò il giovane di spalle.
“REMUS! Scappa
finché sei in tempo! Perché se ti prendo ti uccido!” urlò Harry fradicio.
“Mai abbassare la
guardia. I nemici ti possono colpire anche alle spalle. Ricordatelo!” gli urlò
il mannaro di rimando scappando su per le scale.
Iniziarono a
rincorrersi per tutta la casa, schizzando dappertutto e lasciando l’abitazione
in condizioni penose. Dopo dieci minuti di corsa sfrenata Harry riuscì a
bloccare il suo insegnante preferito in un angolo e si avvicinò minaccioso.
“Su, lupacchiotto…
perché scappi? Non avrai mica paura di me? Cosa vuoi che ti possa fare?”
“Harry, stai calmo…
volevo solo giocare un po’…” gli rispose l’adulto della situazione assumendo
l’espressione del povero cucciolo indifeso.
“Beh, ma se mi fai
questi occhioni dolci…”
“… allora un po’
d’acqua ci sta bene!” e gli rovesciò addosso un intero secchio.
-Incredibile! Mi ha
preso in giro! Ma ora gliela faccio pagare!- pensò Remus prima di fiondarsi sul
giovane e atterrarlo col suo peso.
“Bene, bene… ma cosa
abbiamo qui? Ma che bel bocconcino! Cosa possiamo fare di lui? … direi… ma si!
Questo andrà più che bene come punizione!”
Iniziò a fargli il
solletico ovunque e il ragazzo non poteva fare altro che dimenarsi, come una
persona morsa dalla tarantola, e ridere come un pazzo.
“Ehi! Il… solletico…
non vale!” disse Harry in mezzo alle risate.
“E chi l’ha detto?
Non abbiamo mica delle regole scritte!”
“Ok, ok… mi arrendo.
Hai vinto tu!”
“Nonostante gli anni
rimango sempre il miglior…”
“Fregato!” il
ragazzo aveva capovolto la situazione. Ora era lui che incombeva dall’alto. “Me
l’hai detto tu: mai abbassare la guardia. I nemici ti possono colpire anche
alle spalle!”
“Accidenti… giocato
dalle mie stesse parole.”
“Allora, ti
arrendi?”
“Si, mi arrendo.
Anche perché non ce la farei a continuare di questo passo. E poi mi servi tutto
intero per pulire il macello che abbiamo combinato.”
“Ah, allora è questo
il motivo per cui non mi attacchi! Vuoi solo uno schiavetto per pulire la casa!
Ma con chi mi tocca vivere… opportunista!” gli disse ridendo aiutandolo ad
alzarsi da terra.
Si misero al lavoro.
Sta volta però seriamente e nel giro di una buona mezzora la casa tornò bella
pulita. Si stesero sul divano stravolti.
“Allora, Harry…
pronto per tornare a scuola?”
Già, la scuola… quanto
tempo che non aveva più affrontato l’argomento. Ma la sua decisione l’aveva
presa. Sarebbe tornato. Era convinto che quelle mura racchiudessero ancora
molti misteri e segreti che gli sarebbero tornati utili per la sua missione.
Inoltre c’era il pensatoio di Silente. E la scuola era o no il miglior posto in
cui allenare gli studenti per l’imminente battaglia? E poi si meritava l’ultimo
anno di scuola. E voleva ricordarla con un sorriso sulle labbra.
“Si, Rem… devo solo
mettere le ultime cose nel baule.”
“Allora va a
preparale che domani dobbiamo alzarci presto e sai che non mi va fare le cose
di corsa. Soprattutto dopo che è appena passata la luna…”
“Ok… anche se non mi
sembravi molto provato prima quando mi rincorrevi per tutta casa…”
“… ora vai a letto e
poche storie! Domani si torna alla routine!”
Harry si diresse su
per le scale lasciano l’uomo in salotto, davanti alla finestra. Aveva smesso di
piovere. E il sorriso sul volto di Harry era tornato. Era tanto che non vedeva
i suoi occhi brillare di quella luce particolare. Non era proprio il sorriso
libero e spontaneo, ma aveva fatto del suo meglio per dargli un po’ di serenità
Guardò le stelle che
stavano spuntando timide all’indietreggiare delle nubi che ormai non facevano
più timore.
-James… Lily… avete
un ragazzo fantastico. Io sto facendo del mio meglio per allevarlo. Ma ormai
lui è grande, è diventato adulto. E voi… non avete avuto la gioia di vedere lo
splendido ragazzo che è diventato.- Una lacrima rigò il suo viso. –Vi prometto
che veglierò sempre su di lui. Sirius… sei apparso. Saresti stato un ottimo
padrino. Mi dispiace di aver dubitato di te. Di aver creduto che fossi tu il
colpevole di questa disgrazia. Ti prego di perdonarmi.-
Stette in silenzio
per un po’ di tempo con lo sguardo fisso al mondo esterno.
-Sapete… il suo
sorriso. Credo che il suo sorriso sia la cosa più bella che possiede Harry.
Tutti parlano dei suoi occhi, così simili ai tuoi, Lily. Così tanto che ogni
volta che li guardo mi sembra di rivederti. Ma il suo sorriso è solo suo. O per
meglio dire: racchiude anche voi. Vedo la stessa espressione di James, che però
coinvolge anche gli splendidi occhi smeraldo di Lily. È decisamente vostro
figlio. E la speranza di rivedere un giorno quel meraviglioso sorriso è ciò che
mi fa andare avanti. È la speranza a cui mi aggrappo per non cadere, e per non
farlo cadere trascinandolo con me nell’oscurità. È come il vento che soffia
forte nelle mie vele e mi fa arrivare al porto protetto quando il mare è in
burrasca.-
Remus diede un
ultima occhiata al cielo. Era apparsa la luna, compagna di molte avventure,
bellissima e minacciosa.
La salutò con uno
sguardo affettuoso e se ne andò a letto. Anche per lui il giorno seguente
sarebbe stata una giornata faticosa.
Il secondo e tanto agognato
capitolo. Non credevo di riuscire a scriverlo in questa settimana d’inferno e
invece ce l’ho fatta. Diciamo più propriamente che ho maledetto tutti quei
pirli di filosofi che devo studiare. Ma sorvoliamo.
Allora il titolo è una
strofa della colonna sonora del film “I segreti di Brokeback Mountain” e la
canzone è “A Love That Will Never Grow Old” di Emmylou Harris. È bellissima, fa
venire da piangere. Me ne sono innamorata appena l’ho sentita e devo
ringraziare Jenny_Malfoy per avermela fatta scoprire.
Cosi ho deciso di dedicare
questo capitolo a quel bellissimo film e alla pazza serata in cui l’ho visto.
Avete mai provato a perdervi per un paese e affrontare almeno sei inversioni di
marcia?? Beh, è un’esperienza unica e fantastica.
Ok, ora non vi torturo più.
Promesso. Passo alle recensioni.
Nonna Minerva: ehilà mia
cara! Certo che mi ricordo il nostro colpo segreto. Sto ancora ridendo. Passata
la mania di cantare “An die Freude”? e grazie mille per i complimenti! Cercherò
di continuare su questa strada. Hai visto che faccio invece di studiare per la
terza prova?? Tu potresti continuare la tua one-shot… Baci baci
Elfina: grazie mille! Si, mi
ispirava continuare con la settima saga. Però alcune cose sono cambiate
rispetto al sesto libro… e anche abbastanza rilevanti. Baci baci
Stacy: grazie mille per
avermi risparmiato. E ora hai anche un secondo capitolo, contenta. Ho già in
mente il titolo del terzo capitolo. Ma mi sa che verrà pubblicato fra un bel
po’, perché non c’è ancora nulla di scritto. Ho deciso di non continuarla
perché non mi piaceva la svolta che aveva preso la storia, così ho preferito
cambiare l’inizio. Comunque sappi che tutte le idee della vecchia storia
confluiranno in questa nuova. E per informazione questa volta sei stata davvero
la prima ad aver commentato “Rivoglio il mio Voldy!”. Baci baci
Con questo è tutto. Era
anche ora, mi direte.
Grazie mille a tutti quelli
che leggono e recensiscono.
Baci baci
Little Fanny