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Autore: Tomma    04/08/2011    1 recensioni
-Non andartene- Gli disse con quella sua voce così dolce.
-Resta qui con me, almeno stanotte-
Axl si sdraiò accanto a lei e la guardò negli occhi, quegli occhi che lo rapivano sempre e che facevano fermare il tempo.
Mona gli prese le mani e se le porto vicino al viso. Le piacevano quelle mani, grosse e sempre calde. Le davano sicurezza, quelle mani erano il ramo su cui ci si aggrappa per non cadere nel burrone..
L' abbigliamento in pelle e l'aspetto da rocker si contraddicevano alla profondità di Axl. Mona l'aveva già capito, dai suoi occhi.
-Tu non credi che destino e casualità siano la stessa cosa? In ogni caso non sei tu a decidere.-
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Axl Rose, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SOUND OF SILENCE

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Cap. 3

Take a sad song and make it better


Hey, jude, don't make it bad
Take a sad song and make it better
Remember to let her into your heart
Then you can start to make it better.

The Beatles-Hey Jude


-Pronto?-
Si sentì subito un'idiota. Ripensando a quel ragazzo, dopo essersi svegliata il giorno dopo, le era venuta una terribile voglia di vederlo e di chiederli il suo nome. Non ci pensò due volte a prendere il telefono e comporre il numero che le aveva scritto su quel foglietto.
Così quando rispose, Mona non aveva idea di quello che doveva dire.
Si chiese perchè lo aveva chiamato e non trovò una risposta, mise giù e abbandonò il suo cellulare sul letto.

-Hey Axl, chi era?- chiese uno Steven parecchio incuriosito.
-Qualcuno che si diverte e rompere agli altri. Qualcuno mi dice perchè una persona deve chiamare se poi non parla?-
-Forse era una stalker!- esclamò Slash.
Axl non ci pensò su tanto e subito se ne dimenticò.
-Dai iniziamo con le prove!-
Erano tutti pronti, Slash e Izzy avevano già le dita pronte sul primo accordo, Duff era pronto a seguire la batteria con il basso, Axl si era sistemato al centro e leggeva mentalmente la prima strofa di Nightrain e Steven stava per battere il terzo colpo sul piatto, ma per la seconda volta quella mattina furono interrotti dallo squillo del cellulare di Axl.

-Pronto!?-
Questa volta sentì la sua voce come l'aveva sentita il giorno prima: parecchio infastidita.
Suppose che forse era colpa sua, che l'aveva chiamato pochi secondi prima senza parlare, ma la voglia e curiosità di richiamarlo era così grande che appena dopo aver lasciato il cellulare sul letto, lo riprese e ricompose il numero.
Sentire la sua voce così infastidita, però, la fece riflettere.
Lui è uno sconosciuto, io non dovrei chiamarlo.
E mentre lo pensava disse:
-Hey, ciao... ehm... sono...-

Axl riconobbe subito quella vocina flebile e piena di sofferenza. Era sorpreso, non credeva che l'avrebbe chiamato, lui se n'era già scordato.
-Ciao! Sei la ragazza di ieri!-
-Sì, be', senti... Io non saprei dirti perchè, ma stamattina ho visto quel foglietto che mi hai lasciato e ho pensato... che...-
-Senti, ti va se ci vediamo questo pomeriggio verso le cinque nello stesso bar di ieri?-
Axl aveva capito che la ragazza non aveva idea di cosa dirgli e quando sentì l'ennesimo sbuffo di Slash, il quale veniva interrotto proprio quando toccava a lui, decise di intervenire.
-Sì, ok, certo.. allora ci vediamo!-
-Bene, ciao-
-Hey aspetta un attimo!-
-Che c'è?-
-Ecco, ehm.. com'è che si chiama quel bar?-
Il giorno prima non ci aveva nemmeno fatto caso in che bar era. E Axl al posto di prenderla per una che aveva un deficit mentale, la comprese, perchè aveva capito fin da subito che quella ragazza non sapeva ben dov'era e cosa stava succedendo.
-Cathouse, si chiama Cathouse... Lo sai dov'è?-
-Ah.. sì.. il Cathouse, ok, ci vediamo!-

Stupida. Stupida. Stupida. Cos'ho fatto? Chissà cosa penserà adesso. Che sono una piagnucolona che non ha nessun altro a cui rivolgersi se non a uno sconosciuto che aveva incontrato per strada!
Mona avrebbe dovuto chiamare altre persone in verità. La sua migliore amica, Heather, per esempio. Era lei la prima che chiamava quando era nei guai. La conosceva da tredici anni... Si erano trasferite a Los Angeles insieme. Anzi, avevano fatto molto di più! Avevano fatti un lungo viaggio nel nuovo continente, avevano preso un aereo per New York, dove avevano comprato un furgoncino usato e lo avevano decorato. Poi partirono per Los Angeles, fermandosi nelle città e nei posti che più le interessavano. Non avrebbero mai pensato che quel rottame avrebbe resistito per un viaggi così lungo, ed in effetti avevano avuto dei problemi, ma niente di chè.. Il loro piccolo catorcio, a cui si sono davvero affezionate molto, si era dimostrato all'altezza e hanno regalato a loro 2 anni splendidi di viaggio.
Quando arrivarono nella città degli Angeli vissero per un po' lì, proprio in quel furgoncino, finché non trovarono lavoro entrambe. Loro non volevano restare lì per sempre. La loro era una vacanza... molto lunga. I loro lavori erano provvisori e volevano solo divertirsi, erano giovani, ventun anni e ancora non volevano prendere seriamente la vita.
Poi avrebbe dovuto richiamare sua madre, ancora, chiederle come stava, chiederle... ma non ci poteva nemmeno, la parola funerale per Mona era un pugno nello stomaco. E poi anche il suo papà che nonostante il divorzio aveva cercato in tutti i modi di mantenere la famiglia unita e ora chissà come si sentiva, con una figlia lontana miglia e miglia, un figlio morto e senza una moglie.
Avrebbe anche dovuto chiamare a lavoro, in verità, avrebbe dovuto ancora scrivere qualcosa, ma non ce la faceva. Non voleva sentire la voce di sua madre mentre racconta di come un ladro aveva sparato a suo fratello durante una rapina o la voce stravolta di suo padre o il suo capo. 

Oh cazzo... pensò Axl. Non ce la faceva a pensare che l'avrebbe rivista. Non ne aveva nemmeno tanta voglia. Non sapeva che cosa dirle. Di cosa avrebbe potuto parlare? Non sapeva se doveva andare lì, abbracciarla, farle le condoglianze... Il giorno prima si era sentito terribilmente in imbarazzo, anche se aveva fatto finta di niente, aveva finto di essere a suo agio.
-Uh-huuu!!! Axl ha un appuntamento!- Disse Steven esaltato per l'amico.
-Hey bro, Ma non stavi con Erin?- chiese Izzy, che era sempre stupito di come Axl gestiva la sua vita sentimentale.
-Non è un appuntamento... cioè lo è, ma non nel senso che state pensando voi... è complicato... Eh no Iz.. Io ed Erin siamo in una specia di pausa... ma insomma lo sai quando una coppia prende una pausa, significa che si sono lasciati.. più o meno-
-Mah.. se lo dici tu, amico- Ecco, era questo che stupiva Izzy.
-Dai Axl. Dicci chi è? E' una supermodel.. magari un'amica di Erin, eh? Oh-oh ce l'ho! Una porno star!- Slash era eccitato quanto Steven. Axl aveva buon gusto per le ragazze e quando ne trovava una, solitamente c'erano un sacco di loro amiche fighe.... Quando Erin veniva nel Magazzino ad assistere alle prove, per esempio, si portava sempre qualche amica-modella single. Oppure quando Axl aveva conosciuto Adrianna... Cazzo.. allora si poteva anche fare una bella scopata a tre. Ecco cosa rendeva felici Slash e Steven.
-Niente di tutto questo Slash- disse il rosso, sorridendo per l'entusiasmo dei ragazzi -Davvero, è una storia abbastanza strana e non intendo frequentare questa ragazza. Ora iniziamo dai...-
Slash non era molto convinto... In qualche modo sarebbe riuscito a scoprire di cosa si trattava.

-Hey, baby, che succede?-
-Preferirei non parlarne al telefono, Heather..-
-Allora ci vediamo stasera , ceniamo insieme?E' da un po' che non ci sentiamo!-
-Senti, non mi va molto di uscire, vieni a casa mia..-
-Ok.. Hasta luego Chica!-
Sarebbe stato difficile dirglielo. Anche Heather conosceva Edan e andavano anche parecchio d'accordo. Si sedette sul letto, appoggiò i gomiti sulle ginocchia e si mise le mani sul volto. Se ne stette seduta così, mentre la sua mente viaggiava nei ricordi. Il sorriso del suo fratellone. Sorrideva sempre e a tutti, un sorriso sincero, faceva venire il sole nelle giornate nuvolose, che non erano certo poche a Brown Edge, Inghilterra.
Era così immersa nei suoi pensieri che quando le squillò il telefono si spaventò il suo cuore perse un battito.
-Pronto- farfugliò. Era stanca di parlare attraverso un telefono!
-Signorina Richardson?-
Cazzo, cazzo, cazzo, cazzo.

-Sì signor Portman.-
-Signorina Richardson. Lei è al corrente che il tempo datale per quell'articolo sull'inquinamento urbano è scaduto, vero?-
Si stava trattenendo, fra un po' sarebbe arrivata la sfuriata. Mona ormai conosceva il suo capo, lo conosceva abbastanza da dire che trattava le persone come se fossero merda.
-Sì... ma signore, ho avuto un proble...-
-Guardi che i suoi problemi non mi riguardano. Lei aveva un compito da svolgere e non l'ha fatto. Si crede superiore? Crede di poter fare quel che le piace e nel momento che le piace? Lei è come tutti gli altri, e quindi me ne frego dei suoi problemi, lei non ha scuse, quell'articolo era troppo IMPORTANTE! Si rende conto di quel che ha fatto?-
-Si signore, ma vede, è davvero grave e vorrei approfittarne per chiederle qualche giorno libero.. vede mio fratello..- non osava nemmeno dirlo. No, non poteva. Mio fratello è morto.
Non ce ne fu comunque bisogno perchè il capo la interruppe.
-NON ME NE FREGA UN CAZZO DI SUO FRATELLO! CAPITO? NON LE DARO' MAI DEI GIORNI LIBERI. LEI E' SOLO UNA STUPIDA RAGAZZINA CHE CREDE DI AVERE LA GENTE AI SUOI PIEDI!- Eccola. Mona si tolse la cornetta dall'orecchio e aspettò un momento. In quel momento voleva solo lanciarla contro il muro.
-...QUINDI E' INUTILE, E' INUTILE... ANZI GUARDI, FORSE SI DOVREBBE PRENDERE UNA VACANZA, PERCHè NON SE NE VA UN PO' AI CARAIBI? EH? TUTTI VOGLIONO UNA VACAZNZA! E SA CHE LE DICO PICCOLA PRINCIPESSA SUL PISELLO? NON SI DISTURBI A SCRIVERE PER IL MIO GIORNALE!-
Non ci poteva credere. La stava licenziando.
-Cosa? No, no no no, lei non può licenziarmi... io ho bisogno di questo lavoro...-
-Ah sì? Allora mi fa ancora più piacere. Sei licenziata, licenziata, LICENZIATAAAAAAAAAAA!!!!!!!-
-Vaffanculo stronzo, Figlio di puttana!-
-LICENZIAAAAAAAATAAAAAAAAAA!!!-
Fantastico.
Quando si alzò si accorse che per terra c'era una lettera.
La prese e la guardò, come se fosse la cosa più strana del mondo. I francobolli che erano attaccati sopra erano così tanti...

Ciao tesoro,
Spero che tu ti ricordi ancora del tuo papà.
Sono con la mamma. Quello che è successo è terribile.Quel incidente non avrebbe mai dovuto portarselo via. Edan sarà sicuramente in un posto migliore. Spero che questa lettera ti arrivi al più presto e che tu non sia sola in questo momento.
Tesoro, non abbatterti, ok? Vedrai che presto andrà meglio. Io volevo anche dirti:
Hey, Mona, don't make it bad. Take a sad song and make it better.
Anche se tua madre non è d'accordo. Ti saluta, spera che tu stia bene.
Mona, dovresti tornare qui. Lo sai... Sono tre anni che sei via e non ti fai sentire tanto.

Ti voglio bene Mona,
Il tuo papà.


-Hey Steve!- sussurrò Slash all'amico -Andiamo?-
Steve lo guardò un po' dispiaciuto
-Mi spiace amico, mi piacerebbe cazzo, ma non posso!-
-Come no! Ehi, bro, dai...-
-Ho promesso ad Adrianna che ci saremmo visti. Lo sai poi ne fa una tragedia, come l'ultima volta, cazzo, me la ricordo, si era trasformata in una bestia! Chiedi a Izzy!
-Izzy non viene, cazzo, lo sai com'è!-
-Ma tu non dirglielo!-

-Hey Iz..! Vieni con me a fare un giro?-
-Mmm, non so amico... Ho altro da fare...-
-Eddai Izzy, andiamo- disse Slash e intanto prese l'amico per un braccio e lo trascinò fuori.
-Cazzo Slash! Ho detto che...-
-Hey Izzy guarda! Che bel sole! C'è il tempo perfetto per una passeggiata!-

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E' un po' un capitolo di transizione, non mi soddisfa molto...
Grazie per il tuo sostegno iLArose :)  Dov'eri piazzata al conerto? Io ero alla destra del palco, più o meno davanti... Dopo il pogo iniziale sono finita in quarta fila... però lì era difficile starci...



  
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