One
Way.
Iniziò Così,In Un Sito Fin Troppo Conosciuto.
E così, anche Marzo stava per giungere al termine. Iniziavano
a spuntare i primi fiori qua e là,il sole al mattino alle sei era già quasi
splendente,e l’aria pungente non pungeva più così tanto
Il mio fedele giubbotto nero,con il mega cappuccio in pelo sintetico,giace
abbandonato sulla sedia,sotto una pila di abiti che sembravano quasi rassegnati
a non fare ritorno sulla loro stampella di metallo nel mio armadio.
Insonnolita mi dirigo in bagno,quasi come un
sonnambulo,sbattendo il piede contro la porta.
“Cazzo!”Sibilo tra i denti,cercando di non svegliare il ghiro addormentato,che
assomigliava molto vagamente a mio fratello.
La luce troppo forte del bagno mi fa socchiudere gli
occhi, e inizio la mia solita e monotona preparazione per la scuola.
Sarà pur banale, ma ora che faccio una scuola di moda mi sento in dovere di
vestirmi,truccarmi e pettinarmi in maniera adeguata all’ambiente,pur mantenendo
il mio vecchio e familiare stile.
A guardarmi forse potrei sembrare una pazza. I jeans
neri e stretti mi fasciano le curve dei fianchi in un abbraccio. La maglia
grigia e il copri spalle nero danno quel tocco di eleganza,che raramente al
liceo dovevo avere. I capelli biondi e rigorosamente piastrati
mi cadono morbidi,solo la frangia mi da un leggero fastidio sugli occhi,circondati
da un eyeliner nero carbone. Ai piedi ho le mie
inseparabili Etnies larghe,nere,bianche e rosa e..
tanto Marth. Niente e nessuno può
separarmi da loro.
Aspetto che mio padre si infili le scarpe.
“Vado a prendere la macchina” grugnisce assonnato.
Rispondo con un cenno,mentre affero
la mia borsa a dir poco gigantesca.
Stazione. Ecco,una cosa che so che non cambierà mai è
la stazione. La mattina,cos’ tranquilla,come se fosse assonnata pure lei. l’unico
rumore che si sente è causato dal via vai di treni e di pullman. Il brusio
causato dalle voci dei ragazzi quasi non si sente.
Scendendo dalla macchina vedo Ele
che già mi viene incontro,con un’aria non proprio allegra,seguita a ruota da
Jessica,che in quel momento mi sembra
sempre di più il cagnolino della mia amica.
“Non hai idea di cosa ha combinato la Sor.”
Esclama,senza nemmeno salutarmi.
“Buongiorno anche a te”rispondo io guardano divertita
Jessica,che alza gli occhi al cielo.
“Sìsì buongiorno,comunque,si
è ritirata da scuola,quell’incosciente!” quasi urla per farsi sentire,mentre
mostriamo il nostro abbonamento al conducente del pullman.
“Come mai?” chiedo io.
“Beh sai com’è tra tutte non è che siamo andate molto
a scuola ultimamente. A parte te, da quando vieni a Moda. Perché quanti mesi di
scuola hai fatto quest’anno al liceo?” chiede ridendo.
Faccio un veloce calcolo mentale e sorrido di rimando.
“In ogni caso si è ritirata e verrà il sabato con noi,
tanto io sai che il sabato non ho voglia di entrare quasi mai” continua lei.
Abbandono la testa contro il vetro, e mi lascio
cullare dalla sua voce,fastidiosa ma piacevole allo stesso tempo.
Arrivate in città andiamo al nostro solito bar,dove
troviamo la Fra con tutti gli altri seduti al nostro tavolino nell’angolo più
sperduto della sala fumatori.
“Ciao Marth,oggi si va a scuola?” mi chiede la Fra
speranzosa.
“Si che ci vado,mica sono come te!” rispondo, suscitando l’ilarità generale.
“vado va! Che rischio anche la sospensione per i troppi ritardi!”esclamo,trascinando
con me anche Eleonora,Jessica,Marco e Ayoub,salvandoli
dalla tentazione di non entrare a scuola.
Attraversando il viale alberato che conduce alla mia
scuola non ascolto le parole di Ele,sta blaterando
qualcosa a proposito del ragazzo che le piace.
“chissà.. chissà se quel cappellino
bianco oggi c’è. Chissà se ieri era solo una mia impressione oppure fissava
davvero me. Chissà se lo vedo. Chissà se invece mi sono sognata tutto” penso,sorprendendomi un minuto dopo dei miei
pensieri.
Entro nel cortile,affianco a me ora ci sono anche Luna
e Nadia. Facendo finta di niente mi guardo intorno,alla ricerca di quel
chiarore. E lo vedo, lo vedo sotto le scale,circondato da ragazzi,tutti chini
su di lui, aspettando che arrotolasse quel pezzettino di carta ripieno e lo
accendesse.
Quasi come se si fosse accorto che lo fissavo,alza la
testa,incrociando il mio sguardo,che subito si abbassa,tremendamente
imbarazzato.
Entro a scuola,cercando di non far vedere il rossore
che si era diffuso sulle mie povere guancie.
Le ore trascorrono lente e soporifere. Oggi non
abbiamo nemmeno un’ora di laboratorio,né di disegno, solo materie normali,
con argomenti che ho già affrontato al liceo.
Continuo a pensare a quel ragazzo senza nome. Con quel
cappellino bianco, e quello stile da ragazzo che sa il fatto suo,che ha vissuto
la sua vita non in camera, ma per la strada,con gli amici. Quel ragazzo con i
pantaloni della tuta bassi,e una maglietta semplice infilata dentro. Con le scarpe
larghe e lo sguardo cupo.
Dopo una lunga agonia anche questa giornata di scuola
finisce, e mi ritrovo la sera, stanca come non mai,sdraiata sul mio letto, con
il portatile accesso,e una finestra aperta su un sito fin troppo popolare,un
sito fin troppo banale. A condividere foto, sbirciare nelle vite altrui.
Un rumore. Un messaggio di chat.
“Sarà la Ele che mi vuole
parlare di Son”penso io, controvoglia mi avvicino al computer, convinta di
dovermi sorbire un altro monologo su quel ragazzo così antipatico.
Invece un nome non
italiano c’è a destra della finestra,in basso.
Fouad.
Fouad
scrive: Ciao :)
Guardo la foto,scorro veloce sulle immagini del
profilo. Cappellino bianco. Sguardo profondo.
Un altro suono.
Fouad
scrive: mmh, avrai dimenticato il pc
acceso, peccato.
Marth
scrive: nono ci sono, comunque ciao!
Fouad
scrive:ti ricordi di me? L’anno scorso ti ho fatto fare pace con Micael quando vi siete lasciati.
Ed ecco che il passato torna a bussare alla mia
porta,più che blindata.
Mi ricordo la litigata con lui, l’ennesima parola fine. Mi ricordo anche di un amico di Micael,che mi aveva mandato parecchi messaggi,ed era
riuscito a farci far pace.
Marth
scrive: sì, mi ricordo di te.
Fouad
scrive: ora io devo uscire con un mio amico,ho ancora il tuo numero.. ti da
fastidio se uno di questi giorni magari ti scrivo?
Marth
scrive: nono, figurati :D
Fouad
scrive: ciao allora :)
Marth
scrive: Ciao :)
“Grazie al cielo non si sento i rumori attraverso la
chat” penso,spegnendo il portatile e infilandomi sotto le coperte. “Avrebbe
potuto sentire i battiti del mio cuore”.
Il display del mio cellulare si illumina,seguito da
una vibrazione.
guardo, un numero non registrato.
“Ciao
ragazza, sono Fouad. Scusa, ma con “uno di questi
giorni” intendevo dire:ora”
Con un sorriso rispondo allegra.
Che cose strane,ma può iniziare tutto così? In un sito
fin troppo conosciuto?
Il Mio
Angolino:
Sto ricominciando a scrivere,pian pianino ce la posso
fare!
Che dire? La vita nuova della
Nostra Marth procede a
meraviglia direi! No??
PeaceLoveAndRock
*PsicoSoul.