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Autore: lisa76    06/08/2011    14 recensioni
Le cose cambiano. Il sogno di Harry si infrange, un tradimento cambia radicalmente la vita di Hermione, una legge la spinge a scelte impensate. Mentre il mondo di Harry cade a pezzi quello di Hermione si sta formando. Il riavvicinamento tra i due porta Harry ad interrogarsi sul rapporto del amica con l'ex nemico e a riconsiderarare le sue scelte. Tutto cambia, ogni esperienza ci porta a scelte che non avremmo mai pensato di fare, ma non sempre è un male. Dimenticate l'epilogo di J.K.R.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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18.

18 –

Draco si stiracchiò nel letto rendendosi immediatamente conto di essere solo. Spalancando gli occhi incontrò un foglio di pergamena appoggiato sul cuscino della moglie.

Sono andata in ufficio con Harry per la deposizione in merito a ieri sera, tu riposa tranquillo non credo avrà bisogno di sentire nuovamente la tua testimonianza. Ci vediamo nel pomeriggio
Un bacio Emi

Sorridendo alla calligrafia un po' scomposta della moglie Draco si lasciò andare nuovamente tra le lenzuola. Sarebbe andato al lavoro nel pomeriggio come gli aveva suggerito lei, voleva lasciar loro il tempo di parlare, aveva promesso ad Hermione di rispettare le loro decisioni ed i loro tempi e sicuramente se fosse stato presente avrebbe fatto fatica a rimanere zitto. Quindi era decisamente più saggio non presentarsi fino a che non fosse stato strettamente necessario. Decise di concedersi una lunga doccia, visto che la sera prima non aveva avuto modo di farla e studiare qualcosa di speciale per la sua Emi. Ormai erano ad un passo da ciò che aveva lungamente atteso e voleva che tutto fosse perfetto ed indimenticabile per entrambi.

Lavato e pulito scese al piano di sotto per mangiare qualcosa. La sera prima avevano cenato con un panino poco gustoso, mentre pianificavano l'attacco, quindi era parecchio affamato. La tensione per quanto accaduto durante la missione era scemata anche grazie ai baci della moglie, quindi sorridente varcò la porta della sala da pranzo trovando apparecchiato solo il proprio posto, segno evidente che tutti gli altri occupanti della casa avevano già consumato la loro colazione. Distrattamente guardò l'orologio scoprendo così che erano le dieci e mezza. Aveva dormito parecchio quella mattina, ma dopo due notti passate a venerare le labbra di Hermione aveva davvero bisogno di una sana dormita.

<< Ti sei svegliato finalmente >> lo riscosse la voce leggermente indispettita della madre.

<< Buongiorno anche a te Madre >> disse lui sorridendole.

<< Si buongiorno, ora mi spieghi cos'è successo ieri sera, visto che in questa casa tutti vogliono tenermi all'oscuro. Ma cosa credono che io non capisca quando c'è qualcosa che non va? O che sia una povera donna dai nervi troppo fragili per essere informata sulle reali condizioni dei propri famigliari? >> continuò lei sempre più adirata.

<< Madre calmati per favore >> cercò di interromperla Draco, ma ormai Narcissa era partita e difficilmente si riusciva ad arginarla a quel punto.

<< Sono una Black io, ho sposato Lucius Malfoy e ospitato l'Oscuro Signore in questa stessa casa, pretendo che non mi si tratti come una donnetta isterica >> terminò lei guardando severa il figlio.

<< Mamma nessuno ti tratta come una donnetta isterica, soprattutto se vuole sopravvivere per raccontarlo >> disse lui sorridendole. << Ora calmati, siediti qui con me. Mi fai compagnia mentre faccio colazione e io ti aggiorno sulla missione di ieri sera, d'accordo? >> le chiese per poi richiamare un elfo ed ordinare un the per la signora, che piuttosto seccata prendeva posto accanto al figlio.

Draco attese le venisse servito il suo the prima di raccontarle per filo e per segno quanto avvenuto la sera prima. Narcissa si mostrò subito preoccupata per quanto accaduto alla nuora e concordò col figlio che il richiamo era necessario, ben sapendo però che questo non sarebbe stato il volere di Hermione.

Dopo alcuni minuti di silenzio si decise a chiedere ulteriori informazioni al figlio sulla reazione della nuora.

<< Hermione si è adirata? >> chiese cauta.

<< Oh si, anzi sono stupito che le sue urla non ti abbiano svegliata >> ghignò il figlio, senza però rivelare più di tanto. Sua madre era una persona particolarmente curiosa, l'educazione rigida e l'ambiente che frequentava avevano insegnato a Narcissa Black Malfoy a celare questo lato del suo carattere, ma quando di mezzo c'erano il figlio e la nuora proprio non riusciva a trattenersi, Draco sapendolo si divertiva da matti a non rispondere mai troppo dettagliatamente alle domande della madre inducendola a chiedere sempre di più ed a scoprirsi un po'. In questo modo era riuscito a scoprire molte cose sui discorsi in cui si dilettavano lei ed Hermione nei loro sabati di giardinaggio. Sicuramente di più che se avesse posto alle due donne domande precise.

<< Quindi avete litigato? Non sembrava triste stamattina, eppure di solito lo è quando voi due discutete >> lo incalzò la madre.

<< Perché alla fine ci siamo chiariti, ma non mi ha perdonato del tutto. Si è fatta promettere che non prenderò più decisioni al posto suo. Sai com'è Emi. Se avessi lasciato fare a lei, Potter neanche avrebbe scoperto cosa aveva rischiato >> disse stringendo i pugni al ricordo degli avvenimenti della sera precedente.

<< Era ferita gravemente? >> chiese con cautela Narcissa, notando la reazione del figlio.

<< Avresti dovuto vedere la sua schiena, per non parlare della gamba sinistra, zoppicava per fino e continuava a ripetermi che non aveva nulla. Ho dovuto far sparire tutti i rimedi curativi dal bagno per essere certo che mi lasciasse controllare le sue ferite, ti rendi conto? >> chiese infervorato.

Narcissa però aveva colto i punti fondamentali del suo discorso, aveva visto la moglie notevolmente svestita, cosa che fino ad allora non era successa, e lei si era fatta curare da lui. Quindi le cose procedevano bene, quei due finalmente avevano un intimità più degna di una coppia sposata.

<< Quindi ti ha chiesto lei di curarla? >> lo incalzò nuovamente.

<< Figurarsi se lo faceva, ho dovuto fare irruzione nel bagno mentre si cambiava, si era perfino premurata di portarsi un pigiama molto coprente per evitare che io vedessi l'entità delle sue ferite. >> rispose lui accigliandosi.

<< Draco! >> lo richiamò la madre.

Lui la zittì con un gesto della mano, sapeva fin da principio che avrebbe disapprovato le sue azioni “di forza” nei confronti della moglie.

<< Era necessario, Merlino quella donna mi manderà al San Mugo. Si sarebbe tenuta il male pur di non confessarlo a me. >> proferì arrabbiato.

<< Forse non voleva che ti preoccupassi >> tentò la madre.

<< Si, lo ha detto anche lei. Comunque ero già preoccupato e non dovrebbe nascondermi certe cose, sono suo marito è mio compito vegliare su di lei e sulla sua incolumità >> concluse seriamente.

<< Questo si, ma sai anche quanto indipendente sia tua moglie. Costringerla a mostrarsi a te contro la sua volontà non è a mio avviso il modo migliore di indurla a fidarsi di te. Rischi di apparire dispotico e tu non lo sei. Almeno non lo sei con lei. >> lo redarguì Narcissa.

<< Ha detto che era un po' in imbarazzo in effetti, ma poi … >> non concluse la frase, ma il suo sorriso felice fece capire alla madre che le cose si erano risolte per il meglio.

Decise che non era il caso di chiedere al figlio quanto si fosse approfondito il suo rapporto con la moglie, non sono cose che una madre dovrebbe chiedere, anche se sperava in cuor suo che almeno la nuora si confidasse.

Erano così innamorati quei due. Persino suo figlio, solitamente rigido e schivo, si stava lasciando andare come mai si sarebbe aspettata. La domenica precedente li aveva visti baciarsi e coccolarsi sul divano con gran gioia. Forse la felicità non era del tutto preclusa alla famiglia Malfoy ora che Hermione ne faceva parte.



Hermione aveva parlato a lungo con Harry. Gli aveva detto che effettivamente Anthony in quella missione non aveva dato il meglio e che lei, preoccupata com'era che si facesse veramente male lo aveva protetto durante lo scontro, scoprendosi fin troppo visto quant'era successo in seguito. Aveva ammesso di aver peccato di superbia pensando di poter tenere tutto sotto controllo e che solo l'intervento di Draco aveva evitato il peggio. Aveva anche esortato Harry a non essere troppo severo con il collega e ad analizzare bene i fatti senza lasciarsi influenzare dagli eventi degli ultimi giorni. Non che dubitasse dell’imparzialità dell’amico, ma era pur sempre un uomo ferito ed aveva quindi deciso di ammonirlo a non farsi prendere la mano. Harry aveva ascoltato tutto in silenzio, senza commentare né gli avvenimenti, né tanto meno le perplessità della ragazza. Alla fine lei si era alzata ed era tornata nel suo ufficio, dopo aver scambiato qualche convenevole con Dolores che le era parsa preoccupata per lo stato d'animo del suo superiore. Dedicandosi quindi alla stesura dei capi da accusa da consegnare al Wizengamot.

Era da poco seduta alla sua scrivania, dopo un frugale pasto condiviso con Harry nella sala mensa del ministero durante il quale avevano parlato di tutto tranne che dell’indagine, quando la porta del suo ufficio si spalancò mostrando Ron che avanzava imbufalito verso di lei.

<< Che cazzo ti sei messa in testa di fare Hermione? >> disse questi sbattendo le mani sulla sua scrivania.

La ragazza sollevò il sopracciglio fissando duramente l'ex fidanzato.

<< Ti sarei grata Ronald se non facessi irruzione nel mio ufficio in questo modo >> disse quieta << Posso sapere a cosa ti riferisci? >> gli domandò freddamente.

<< Mi riferisco, brutta stronza, alla tua geniale trovata per rovinare la vita di mia sorella. Come diavolo ti sei permessa di intrometterti nella sua storia con Harry? Non ti basta aver incastrato lo “scapolo d'oro”? Pretendi che nessuno sia alla tua altezza vero? Quei due si stanno per sposare, lo sai questo? Sempre la solita fottuta egoista, ecco cosa sei >> le urlò in faccia lui stravolto dalla rabbia.

<< Io non ho fatto un bel nulla e non ho incastrato nessuno. Non ho idea di cosa ti abbia raccontato Ginevra, ma se vuoi la verità sulla fine della sua storia con Harry hai sbagliato ufficio. Quello di Harry è la porta accanto, ora ti pregherei di andartene. >> disse guardandolo male.

Non si sarebbe fatta mettere in mezzo, non si sarebbe assunta colpe che non aveva, non questa volta.

<< Ah giusto Harry! Buono quello. Litiga con Ginny per colpa tua e si rifugia in quel covo di Mangiamorte che tu chiami casa. Non solo! Quando lei tenta giustamente di parlargli quel viscido di tuo marito la offende e la butta fuori di casa. >> disse sempre più adirato l'altro mentre superava la scrivania e la traeva in piedi con forza.

<< Cos'è stai tentando di vendicarti su di lei perché non hai potuto avere me? E' così vero? È tutta una tua subdola vendetta, ma non ti permetterò di rovinare la felicità di mia sorella, mi hai capito? >> continuò questi scuotendola violentemente.

<< Ronald smettila, non esiste nessuna vendetta e non me ne frega più assolutamente niente di te. Hai avuto ciò che meriti una moglie oca ed infedele. Ora lasciami >> Hermione stava perdendo la pazienza, ovviamente si era aspettata qualcosa del genere da Ron. Lui doveva sempre trovare qualcuno cui dare la colpa ed era sempre lei la fortunata, anche a distanza di anni.

<< Non ti azzardare ad insultare mia moglie. Solo perché tu sei brutta e frigida, non puoi accusare lei senza motivo. Lei è più donna di quanto tu non sarai mai! >> disse adirato.

<< Finiscila mi stai facendo male. Ti ripeto che io non c'entro in questa storia. Ho accolto Harry in casa mia, come avresti fatto anche tu se si fosse rivolto a te. >> disse tentando di riportarlo alla ragione.

<< Io avrei fatto di tutto per farlo riappacificare con mia sorella, mentre tu e quel Mangiamorte fallito che ti sei sposata lo avete fomentato contro di lei. Merlino lo avete costretto a trattarla male. A che gioco stai giocando Hermione? Io non ti voglio lo vuoi capire una buona volta. >> disse lui scuotendola ancora.

<< Sono io che non ti voglio, brutto arrogante, stupido che non sei altro. Tua sorella ha tradito Harry, questo te l’ha detto? Ti ha detto che lui l'ha vista? Quindi se devi accusare qualcuno in questa storia, torna da tua sorella. >> urlò lei veramente al limite della sopportazione. I lividi stavano guarendo, ma essere strapazzata a quel modo non era certo una cosa salutare per il suo corpo provato.

<< Bugiarda! Sei solo una lurida bugiarda invidiosa >> s’infervorò lui.

<< Invidiosa di chi? O di cosa? Merlino ma ti senti? Io sono sposata. Sposata! Che cosa dovrei invidiare a Ginny o a te? Un lavoro che non avete o un rapporto privo di amore? >> ritentò lei cercando di allontanarlo. Purtroppo Ron era molto più forte di lei.

<< Ovviamente sei invidiosa di Ginny, della sua bellezza e della sua popolarità. Me l’ha detto sai che l'hai sempre invidiata, che vorresti essere lei. Così non potendo uguagliarla hai deciso di farla soffrire. Io te lo impedirò, mi hai capito? >> disse convinto lui.

A quel punto Hermione si chiese se poteva essere più stupido di così. Si conoscevano da quando avevano undici anni, erano stati fidanzati e avevano vissuto insieme per un paio d'anni, eppure lui non la conosceva per nulla, altrimenti non le avrebbe mai lanciato quelle accuse.

Sconsolata scosse la testa. << Sei patetico Ron. Io non invidio Ginevra, anzi la compatisco. Harry la amava infinitamente ma a lei questo non è bastato. Voleva sempre di più ma questa volta ha esagerato. >> disse rattristata. Ginevra sapeva solo mentire ormai, a tutti e su tutto.

<< Stai zitta! Tu non ti puoi permettere di giudicare mia sorella, tu non vali nulla in confronto a lei o a me >> disse stringendole le braccia con forza tale che la ragazza mugugnò di dolore.

Fu a quel punto che la porta si aprì di nuovo.

In pochissimi secondi Draco aveva allontanato malamente Ron da lei, per poi mettersi davanti facendole scudo con il suo colpo.

<< Stai lontano da mia moglie Weasley. Non ti permettere mai più di toccarla, hai capito? >> lo minacciò mentre l'avvicinava Hermione alla sua schiena in modo che fosse completamente coperta dal suo corpo. Il sangue gli era andato subito alla testa non appena aveva realizzato cosa stesse avvenendo in quell’ufficio. La ragazza gli si strinse addosso, felice del suo intervento e della sua presenza.

<< Ci mancava il Mangiamorte! >> ghignò cattivo Ron rimettendosi in piedi.

<< Esci da quest’ufficio prima che decida di arrestarti per aggressione a pubblico ufficiale Weasley. >> rispose Draco tentando di mantenere la calma. A lui non era concesso sbagliare o lasciarsi andare all’ira. Sarebbe stato l'unico a pagarne le conseguenze. Il suo passato era un peso con cui si trovava ogni giorno a fare i conti.

<< Mi stai minacciando Malfoy? >> lo incalzò l'altro estraendo la bacchetta.

<< No Weasley ti sto dando un consiglio >> rispose calmo l'altro tenendolo sottocchio.

Era disarmato Draco, grave errore per un Auror del suo calibro. La sua bacchetta giaceva nella tasca interna del cappotto che gli era caduto a terra mentre correva dalla moglie per difenderla da quel attacco sicuramente ingiustificato.

<< Un consiglio? E tu chi saresti per dare un consiglio a me. Io sono l'eroe Malfoy, mentre tu sei solo un patetico Mangiamorte fallito che per avere un minimo di credibilità ha dovuto sposarsi quella stronza frigida che si nasconde dietro la tua schiena. Ti compatisco lo sai. Io so quanto è scarsa Hermione come donna, quanto poco attraente sia e soprattutto quanto sia … come dire … patetica tra le lenzuola. No, certamente non t’invidio. >> finì Ron deridendolo.

Draco strinse i pugni, ovviamente si era aspettato colpi bassi, ma non delle cattiverie tali su Hermione. La sua Emi, l'essere più dolce e amorevole che esistesse. Se quell’idiota di Weasley non aveva capito quanto preziosa fosse sua moglie era decisamente più idiota di quanto avesse fino allora sospettato.

<< Tu non sai nulla di Hermione, Weasley. Anzi tu non sai nulla di nessuno, visto che la tua stessa moglie ti cornifica e ti rimane accanto solo per usufruire della tua notorietà, qui se c'è qualcuno da compatire sei tu Straccione. >> proferì duramente Draco, sentì subito Hermione stringerlo, anche lei si era accorta che non era armato e offendere qualcuno che ti punta una bacchetta addosso non è mai una grande strategia. Draco però non aveva resistito. Come si permetteva quel vile di offendere Hermione, quando sua moglie non era altro che una puttana arrivista della stessa pasta di quella pezzente di sua sorella.

La reazione non tardò ad arrivare. Ron gli si gettò addosso puntandogli la bacchetta alla gola.

<< Chiudi quella fogna Mangiamorte! >> Urlò ormai completamente succube della rabbia.

Hermione trattenne il fiato stringendosi a Draco e sforzandosi in ogni modo di trovare una soluzione giacché sia lei che il marito erano disarmati, ma fortunatamente non ve ne fu bisogno.

Un incarceramus fu gridato alle spalle di Ron che si ritrovò legato da catene a terra mentre Jimmy avanzava ancora con la bacchetta alzata.

<< State bene? >> chiese hai colleghi senza perdere di vista il rosso. Draco annuì per poi girarsi ed abbracciare la moglie, se l'erano vista brutta, ma i colleghi erano arrivati giusto in tempo.

<< Si può sapere che diamine sta succedendo? >> chiese Roger mentre raccoglieva il cappotto di Malfoy dal quale spuntava la sua bacchetta. Perplesso allungò il tutto a Draco che lo ringraziò con un cenno.

<< Mi hanno aggredito stavo solo difendendomi >> urlò Ron dal pavimento.

<< Certo Weasley come no, peccato che l'unico con la bacchetta in mano sei tu e Draco è entrato non più di cinque minuti fa, visto che siamo arrivati insieme e lui ci ha preceduto di poco. >> sintetizzò Jimmy che lo teneva sempre sotto tiro.

<< Quando sono entrato, stava attaccando Hermione, onestamente ho pensato solo ad allontanarlo da lei perché le stava facendo male, non potevo aspettarmi che ci minacciasse con la bacchetta. >> disse Draco girandosi nuovamente verso i colleghi, senza però abbandonare la moglie che gli nascondeva il viso sul petto.

<< Herm tutto ok? >> chiese Roger vedendola così scossa.

Sentendo l'apprensione nella voce di Davies, Hermione si riscosse e alzò il capo ma non si allontanò dall’abbraccio di Draco. Si era molto spaventata soprattutto quando Ron lo aveva minacciato bacchetta alla mano.

<< Si sto bene. È entrato urlandomi contro e poi mi strattonata, quando Draco è arrivato e l’ha allontanato da me, ha iniziato ad insultare anche lui. >> riassunse brevemente sperando che i due colleghi non le chiedessero il perché di quella discussione, non voleva mettere in mezzo Harry e la sua vita privata.

I due Auror si guardarono un attimo, incerti sul da farsi, ma proprio in quel mentre entrò Harry, tallonato da Dolores, con la bacchetta in mano e lo sguardo preoccupato.

<< Ho sentito delle urla che succede? >> chiese per poi individuare Ron legato sul pavimento.

<< Quando siamo arrivati Weasley puntava la bacchetta alla gola di Malfoy, che era disarmato, così lo abbiamo bloccato Capo >> spiegò brevemente Peakes.

<< Harry andiamo, hanno capito male. È Malfoy che aggrediva me. >> si difese Ron, ma non ottenne il risultato voluto.

<< Roger rimani con lui, non lo liberare finché non decido cosa fare. Hermione, Malfoy e Jimmy di là con me! >> disse risoluto Harry. I tre velocemente si diressero all’uscita, mentre il ragazzo osservava ancora per un momento l'amico legato a terra.

<< Harry andiamo, non puoi non credermi. >> disse Ron sorridendo, ma l'altro non rispose, a lunghe falcate raggiunse la porta per poi chiudersela alle spalle.





POSTO PICCOLO:

Vi chiedo un minuto di silenzio per commemorare l'anniversario del Bombardamento di Hiroshima, per non dimenticare mai di quale nefandezze sia capace la razza umana.

Eccoci, scusate ma mi sembrava doveroso, ora veniamo a noi!

A chi interessa dico che la festa per i 40 anni del mio amore è andata benissimo e ringrazia sentitamente chi gli ha fatto gli auguri e vi ricorda che in realtà non ne ha 40 ma solo 25+15!

Venendo alla storia posso ammettere che anche Ron fa la figura dello stronzo, come la sua degna sorella, si confesso che ce l'ho proprio con sti due ;). Come avete letto i nostri hanno fatto pace, quindi non vi preoccupate, Harry è in ripresa, Draco è il cavaliere che corre in aiuto alla sua dama e Ron è nella merda ^__^


GRAZIE a chi ha letto e a chi ha commentato lo scorso capitolo e benvenuti ai nuovi lettori.  

Al prossimo fine settimana e buone ferie per chi parte!

Un bacione Lisa 

PICCOLO SPAZIO PUBBLICITÀ: L'Antidoto     'Rincontrarsi' Incredibilmente Noi
http://acasadilisa.blogspot.com/

Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di J.K.Rowling.
Questa storia è stata scritta senza alcun scopo di lucro.

   
 
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