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Autore: MissHarvelle    11/08/2011    2 recensioni
Questa FF é ambientata dopo la prima stagione ed é sulla ship Elena/Claudio. Che cosa succederebbe se una madre creduta morta per lungo tempo improvvisamente si facesse viva? Questa situazione é quella che si ritrova ad affrontare Claudio e solo con l' aiuto di Elena riuscirà a uscirne fuori..VIVO.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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7. Painted on my Heart ;

 

Quando Elena aprì gli occhi quel giovedì mattina non doveva essere che il principio dell' alba, perché la sua sveglia digitale segnava a caratteri cubitali le 4,45. La ragazza si rigirò più volte nel letto nel tentativo di riprendere sonno,ma invano. Le palpebre avevano assunto vita propria e sembravano essersi messe d' accordo per impedirle di dormire.
Non sapendo come trascorrere il tempo rimasto prima di andare a scuola, si diresse alla finestra alla ricerca di qualche distrazione che potesse farle passare più velocemente il tempo. La desolante vista che le si presentò davanti agli occhi - un mucchio di palazzi anonimi contornati dall' autostrada – non le offrì alcun motivo di passatempo, perciò chiuse le tendine in un gesto di insofferenza. L' unica cosa che le rimaneva da fare era riflettere, attitudine che aveva smesso di praticare da una settimana a questa parte. Tutte le cose che faceva in quei giorni , come andare a scuola, studiare, uscire con Laura e con Cook dopo averlo perdonato erano azioni eseguite quasi meccanicamente, senza pensare ai motivi che la spingevano a fare una scelta rispetto a un' altra.
La ragione che la spingeva a fare ciò era del tutto evidente: Claudio Rizzo. In un istante, tutti gli sforzi per trattenere in un angolo recondito quei ricordi si annullarono di fronte alla potenza di quelle immagini. In un attimo davanti a sé rivide tutto: mani intrecciate tra di loro, occhi che si consumavano gli uni negli altri, battiti forti ed accelerati, lingue che si scambiavano promesse silenziose e poi, e poi.. il nulla, l' imbarazzo, la paura di essersi lasciati andare, la solitudine.

 

I've still got your face
Painted on my heart
Scrawled upon my soul
Etched upon my memory baby

 

 

Elena aveva cercato di non pensare più a quella dannata notte, perchè il solo pensiero le suscitava sensazioni molto forti che sfuggivano al suo controllo razionale. Si passò una mano tra i capelli in un gesto di disagio, per poi passeggiare su e giù dalla stanza in attesa che quella sensazione così forte che le stava attanagliando lo stomaco scomparisse da sola, come per magia.
Il suo malessere non fece altro che aumentare al pensiero di quello che si supponeva fosse il suo ragazzo, Daniele. Lui non era il ragazzo perfetto, ultimamente la stava trattando molto male però non si meritava di certo quel tradimento, per lo più se esso riguardava il suo peggiore nemico di sempre.La ragazza era stata presa dai rimorsi di colpa al punto tale da gettarsi tra le braccia di Daniele il giorno dopo.
D' altronde Elena era convinta che tra quel bacio non rappresentasse altro che un momento di debolezza. Non poteva e non doveva rappresentare qualcosa di più.

 

Claudio e i due amici di sempre si trovavano davanti al Colonna, appoggiati ai muri esterni della scuola. Cesare stava rivelando a Claudio e Valerio una tecnica efficace per rimorchiare le tipologie più disparate di ragazze. Aveva cominciato con le ragazze punk e in quel momento si stava soffermando sulle persone timide.
...e se la trovate da sola, per esempio in un parco,prima parlate un po' del più e del meno evidenziando alcuni episodi traumatici della vostra vita, anche se totalmente inventati..poi quando iniziate a prendere confidenza ce potete pure provà, sicuro come l' oro che la tipa ce sta!”.

Claudio alzò un sopracciglio in direzione dell' amico, piuttosto scettico sulle potenzialità di quella tecnica banale.

Infatti si é visto come ha funzionato questa tecnica con la Cicerino!”

Valerio alla battuta dell' amico rise di gusto, suscitando le ire del giovane Schifani.

beh, se qualcuno di mia conoscenza non mi avesse dato un pugno in faccia,molto probabilmente a quest' ora avrei fatto faville con quella.. e più de una volta! Comunque ho capito che é roba tua,quindi me ne sto volentieri alla larga!”- rispose Cesare aggiungendo poi in tono volutamente maligno-  non credo che te la da, quella sta ancora in fissa per quel cesso de Cook!”

La frecciatina non passò inosservata a Rizzo, il quale però preferì ignorarla perché non voleva discutere con lui. Qualcosa però nel breve discorso dell' amico l' aveva molto infastidito, anche se non sapeva esattamente quale parola l' avesse irritato. Di certo non voleva ne farsi Elena ne mettersi con lei : era decisamente troppo per uno sbandato come lui e lui non era una persona in grado di poterla amare nel modo giusto però... un' immagine di due corpi quasi fusi in uno solo gli turbò i sensi, ma solo per un attimo; poi quell' immagine si dissolse come neve al sole, lasciandogli addosso solo un vago senso di intorpidimento un pizzicore sulle labbra, come se fossero state marchiate a fuoco.

 

I've got your kiss
Still burning on my lips
The touch of my fingertips
Is love so deep inside of me

 

 

Senti Ce'..ti volevo dire che oggi pomeriggio tocca a te accompagnare Lucia in ospedale per la visita! Io mi devo vedere con il ... mio fidanzato!”
Campitelli pronunciò queste due ultime parole con un lieve senso di imbarazzo, ma dai suoi occhi traspariva una forte emozione che commosse Rizzo.Valerio era davvero innamorato di Filippo, lo si capiva subito. Il ragazzo si chiese che cosa fosse veramente l' amore e che cosa si provava quando si era innamorati.Suo padre gli aveva sempre detto che esso rende solo deboli e stupidi , ma l' amico non sembrava nè l' uno nè l' altro. Gli insegnamenti dell' ingegnere si stavano rivelando fasulli proprio come l' immagine che lui si era fatto del padre.

Va bene Vale! Piuttosto Cla..non ho ben capito perchè non sei più venuto a scuola fino ad adesso..Che é successo qualcosa? Poi tuo padre in questi giorni te cercava qui a scuola...”

L' espressione di Cesare era molto preoccupata perciò Claudio decise che quello era il momento di mettere al corrente anche l' altro suo amico riguardo tutto. D' altronde non gli sembrava giusto escludere Schifani dalla verità visto che quasi una settimana prima aveva avuto il coraggio di rivelare tutto a Valerio. Così gli raccontò tutti gli eventi che lo avevano interessato in quegli ultimi due mesi, dal ritorno di Ginevra fino alla scioccante rivelazione del padre, che aveva ammesso di essere un criminale. Cesare fu molto paziente con lui perchè ascolto senza mai interromperlo e non gli mise mai fretta quando interrompeva il racconto per qualche secondo, in cerca delle parole più adatte per affermare con eleganza che la madre era una baldracca e il padre un disonesto senza morale.
Nonostante tutti lo considerassero stupido, Cesare capiva benissimo lo stato d' animo dell' amico perché anche lui, seppure in minima parte, aveva provato le stesse sensazioni quando Lucia gli aveva detto di essere incinta: una gelida impotenza e senso di vuoto, come se il presente si fosse congelato in quell' istante e il futuro rappresentasse un ignoto punto nero.

Le uniche differenze tra i due erano che l' uno se l' era cercata da solo, mentre l' altro no; l' uno poteva ricavare dalla nuova esperienza una precoce maturazione personale , l' altro solo una cocente delusione nei confronti del mondo. Cesare gli toccò una spalla in segno di tacita solidarietà, poi gli chiese se avesse mai avuto il coraggio di affrontare il padre dopo quella notte.

No, me ne sono andato di casa – le sue iridi si ridussero a una fessura – adesso vivo da Valerio di nascosto, però credo che sua madre stia iniziando ad insospettirsi e quindi dovrò cercare un altro rifugio..”

Penso che Cesare non abbia problemi ad ospitarti,giusto Ce' ?” Valerio nel dire ciò guardò l' amico strizzandogli un occhio.

Ma certo! Sarebbe la soluzione perfetta Cla! I miei genitori non sono mai a casa ultimamente, vanno sempre a casa di Lucia a romperle le balle, quindi.. se vuoi..puoi venire!”.

Il suo tono invitante non convinse del tutto Rizzo. Dentro di sé sentiva che era ora di affrontare il padre, doveva smetterla di comportarsi da bambino e agire da uomo.

Vedremo Cesare! Vi ringrazio comunque,tutti e due! Siete dei veri amici e prometto che non me ne dimenticherò!”

Che scenetta terribilmente commuovente!” disse una voce fastidiosa alle loro spalle.

I tre moschettieri si girarono all' unisono per trovarsi davanti Daniele Cook, alias Riccioli D' oro, l' unico ragazzo sulla faccia della terra che faceva irritare all' ennesima potenza Claudio.

Che cosa vuoi Cook? Per gli autografi devi andare da quella parte!”

L' espressione di scherno di Cesare fu seguita dal suo indice che indicava con chiarezza l' angolo dei cassettoni urbani, dove l' anno prima erano abituati a buttarci dentro il povero Tommasi. La mandibola di Daniele si serrò come per difesa rivelando un ghigno felino che non fece altro che rendere la sua espressione ancora più singolare.

Con te farò i conti dopo, Schifani! Non mi è ancora andata giù la storia che tu ci hai provato con la mia ragazza, come non mi va- nel dire questo punto i suoi occhi su quelli di Claudio – che tu, Rizzo, ci provi ancora con Elena! Non so se ti é chiaro il fatto che lei é la mia ragazza! E comunque dopo tutto quello che le hai fatto non dovresti neanche starle ad un metro di distanza..”

Rizzo non sapeva se ridere o piangere per la sua interpretazione penosa del fidanzato geloso e protettivo.

Senti Riccioli D' Oro, non é per sminuire la tua interpretazione magistrale da divo di Hollywood, ma .. sinceramente non capisco come tu ti possa definire il ragazzo di una persona che trascuri la maggior parte delle volte per correre dietro alle sottane della Morucci! Prima di giudicare me per averci provato con la tua ragazza, cosa tra l' altro tutta da dimostrare, perché non ti fai un piccolo esame di coscienza?”

Cook al sentire nominare la Morucci, arrossì leggermente, poi si guardò intorno sperando che nessuno si fosse accorto del mutamento della sua carnagione. Una volta avuta la prova che nessuno lo stava calcolando, rincarò la dose.

Quello che succede tra me e la mia ragazza é affar mio! Non capisco perchè tiri in ballo Monica visto che per me é solo una buona amica. E comunque ti avverto, se non stai lontano da lei, io..io..”

Tu? Tu cosa sentiamo! Sono proprio curioso di sapere quale sarà la mia punizione!”

Claudio era talmente furioso che gli pizzicavano le dita. Se Riccioli non avesse smesso di dire stupidaggini, le cose si sarebbero messe male, molto male. Quel ragazzo non aveva nessun diritto di dirgli cosa fare e cosa non fare. Nessuno. Era già abbastanza dura crescere con un padre che fin prima della tua nascita aveva già programmato i tuoi studi, il tuo tempo libero, il tuo lavoro e il genere di donna con cui un giorno avresti dovuto sposarti. Non aveva bisogno di un' altra persona che gestisse la sua vita, Daniele meno di tutti.

Valerio aveva intuito il temperamento del giovane Rizzo, perciò decise di trattenerlo per una spalla “ non ne vale la pena Cla. Lascia perdere!”

Cook d' altro canto lo guardava in cagnesco e stava per replicare quando due mani fresche e profumate gli presero il viso e lo voltarono delicatamente fino a che la sua bocca incontrò quella di Elena.

Ciao amore! Ti va di accompagnarmi in classe? Tra cinque minuti suona la campanella e alla prima ora ho quell' antipatica della prof Morucci, visto che già so di non esserle simpatica almeno per una volta vorrei evitare di arrivare in ritardo!”

La vista di quel bacio fu peggio di un pugno di un occhio per Claudio: non c' era nessuna traccia di passione, solo un tiepido affetto sembrava unire quei due, però il loro legame era qualcosa di concreto e soprattutto reale. L' immagine di lei tra le sue braccia si confuse con quel bacio e il secondo prevalse sul primo.

Il ragazzo tentò di recepire lo sguardo di Elena, ma invano. La ragazza per quei pochi secondi che si trovò davanti a lui sembrava intenzionata a guardare per tutto il tempo Riccioli D' Oro. Distolse solo un attimo lo sguardo da lui per concentrarsi sui volti dei tre ragazzi che le stavano di fronte.

Ciao a tutti!”

I suoi occhi indugiarono un istante in più sul bel viso del moro, cosicchè il ragazzo riuscì a decifrarne l' espressione. Sembrava...triste? Claudio la seguì con lo sguardo finchè le figure di lei e dell' altro si confusero tra la massa che si stava dirigendo verso l' entrata della scuola.

 

 

Elena si portò le mani sulla bocca per cercare di trattenere un sonoro sbadiglio, con scarso successo. Le lezioni di greco erano particolarmente noiose quell' anno, specialmente considerando la sua simpatia per la professoressa. La sua attenzione fu attirata dalla sua compagna di banco Laura, che le passò un piccolo biglietto strappato da un quaderno. La ragazza lo aprì incuriosita e ne lesse il contenuto: l' amica le chiedeva se fosse tutto vero, se Cesare veramente ci avesse provato con lei e Rizzo fosse intervenuto in sua difesa. Elena arrossì impercettibilmente al ricordo di quella serata ; era dura affrontare la realtà, specie se essa faceva talmente paura ed era talmente scomoda da costringerla a fingere che non fosse successo nulla. Claudio non l' aveva baciata e lei non aveva risposto al bacio con una passione così travolgente da accecarle i sensi... era stato tutto frutto della sua immaginazione, lei amava Cook! I fatti erano questi, puri e semplici...e dovevano rimanere tali.
Laura le diede una gomitata in segno di impazienza, come per dirle “ e allora?”, così Elena spazientita dalla curiosità dell' amica le rispose scrivendo sul biglietto che ne avrebbero parlato durante l' intervallo. La ragazza non fece in tempo a passarle il bigliettino che la professoressa si fiondò davanti a lei e con la sua solita espressione arcigna le strappò dalle mani il foglietto, stracciandolo successivamente in mille pezzi.

A quanto pare la signorina Cicerino considera talmente poco interessante la mia lezione sulla declinazione attica da trovare il tempo per disturbare la sua compagna di banco! Credo che allora per lei non sarà un dispiacere se le comunico che può uscire tranquillamente dall' aula.”

Ma professoressa, io..”

Non voglio sentire alcuna replica! E si ritenga fortunata se non ho deciso di interrogarla. O esce o le metto uno sul registro. A lei la scelta, Cicerino!”

La ragazza si sentì sprofondare dalla vergogna nel momento in cui si alzò per uscire dalla porta, poiché gli sguardi dei suoi compagni erano tutti puntati su di lei. Non era decisamente giornata...

 


Nella IIIA si stava svolgendo una lezione noiosissima di matematica. Il professore Pannone cercava di renderla il più divertente possibile, a tratti ci riusciva anche, però Claudio aveva bisogno di una pausa, così chiese ad Enea se poteva andare un attimo in bagno. Una volta accordatogli il permesso, uscì dall' aula e si avvicinò a una finestra aperta, incerto se godersi l' insolita vista di un gruppo di ragazze che giocava a pallavolo oppure fumare in tutta libertà una sigaretta. Alla fine a decidere per lui fu il rumore di una ragazza che singhiozzava. Si avvicinò incuriosito alla fonte e vide Elena fuori dalla sua aula, appoggiata alla parete. Il ragazzo si avvicinò a lei ed estrasse un fazzoletto dal taschino dell' onnipresente camicia azzurrina.

Perchè piangi?”

Elena alzò il suo sguardo su di lui e afferrò intimidita il fazzoletto.

Giornata storta come al solito. Grazie! Tu piuttosto che ci fai qui?”

Lei le rivolse un timido sorriso che lui ricambiò.

Ma guarda c' era una lezione pallosissima di Pannone, così sono uscito un attimo..”

Capito! Come é Pannone , bravo?”

Elena non é delle abilità di Pannone che noi dovremmo discutere e tu lo sai.”

L' espressione dolce del ragazzo cercò di mitigare la nota dura nella sua voce, senza riuscirci del tutto. Elena abbassò lo sguardo per un attimo e poi replicò: “ hai ragione Claudio! Anche se ti risulta difficile crederlo in questi giorni mi sono preoccupata per te, dove sei sparito?”

Stava ancora cercando di deviare l' argomento scottante, ma Claudio non si sarebbe lasciato ingannare neanche un attimo dai suoi begli occhi e dalle sue labbra invitanti.

Non so quanto tu possa essere sincera in questo momento, visto che è da una settimana che non mi calcoli- rispose lui leggermente risentito- però se proprio ti interessa saperlo sono stato a casa di Valerio per evitare mio padre...”

Ti ringrazio per la considerazione- rispose lei piccata per poi addolcire il tono- ma lo sai che dopo quello che è successo per me è difficile parlarti come se nulla fosse. Mi dispiace davvero tanto per tuo padre comunque... credo che tu debba affrontarlo comunque, é inutile scappare di fronte all' evidenza!”

Dovresti seguire il tuo stesso consiglio,mia cara! Dopo il nostro..”

Claudio non fece in tempo a finire la frase volutamente maliziosa che entrambe le mani della ragazza afferrarono la sua bocca nel tentativo di farlo stare zitto. Elena non calcolò bene la forza impiegata per quel semplice gesto e si ritrovò con la bocca a pochi millimetri dalle sue mani. Sarebbe bastato toglierle per essere dannatamente vicina alla bocca di lui e nonostante il campanello d' allarme nella sua testa le dicesse di distogliere lo sguardo da quegli occhi misteriosi lei per una volta decise di seguire l' istinto e non la ragione.
I suoi occhi si immersero in quelli di Claudio, in cerca di quell' inspiegabile attrazione che li legava.
Di nuovo.

Claudio si allontanò di qualche passò indietro e distolse gli occhi, improvvisamente turbato dalle sensazioni che gli suscitava la presenza di Elena.

Non va bene così. Tu hai fatto la tua scelta e per quanto io non riesca a capirla la rispetto. Sei innamorata di Cook, anche se personalmente preferirei farmi prete piuttosto che vivere una storia con lui! Accetto la tua decisione, ma non voglio che tu mi tratti come se fossi il tuo amante. Avresti potuto restarmi accanto quella notte, invece hai preferito scacciarmi di casa senza dirmi una parola... avresti almeno potuto rispondere alla mia domanda!”

Elena sfuggì al suo sguardo sentendosi improvvisamente piccola. Le dispiaceva essersi comportata così meschinamente con lui, ma non si sentiva pronta a stargli vicino, non dopo quella notte. Le sue accuse però erano troppo ingiuste: non stava facendo il doppio gioco con lui, lei era innamorata di Cook.. e basta.

mi dispiace per come ti ho trattato, sono stata davvero una stronza! Però non é vero che mi sto comportando come se tu fossi il mio amante.. è solo che..”

Che cosa? Hai preso il vizio di Riccioli D' oro di non finire le frasi che inizi per caso?”

Vedendo che Elena non rispondeva, Claudio se ne andò spazientito, senza dire una parola di più.

Aspetta Claudio – disse la ragazza mantenendo un tono di voce basso – ti ho perdonato, ma immagino che questo non abbia più alcun valore”.

 

 

 

Note dell' autrice: Finalmente sono riuscita a pubblicare questo sudatissimo capitolo. Devo dire che la settimana scorsa non avevo molta voglia di continuare questa storia, però poi ieri anche grazie ai consigli della mia affezionata lettrice Sara sono riuscita a scrivere gran parte del capitolo, che ho completato oggi. Il titolo l' ho preso da una canzone dei The Cult, della quale però preferisco la versione dei bravissimi Aerosmith. Per chiunque volesse ascoltarla vi metto il link http://www.youtube.com/watch?v=rajSQbEWKso

Vi consiglio di ascoltarla perché é molto bella!
Bando alle ciance, cosa ne pensate di questo capitolo? C' è una specie di deja vu , spero che l' abbiate colto! ^^ Avrei voluto inserire due scene in più, ma mi sembravano troppo distaccate dall' argomento del capitolo quindi le inserirò nel prossimo! Fatemi sapere come sempre i vostri pareri, che per me sono essenziali *_* a presto (spero) fabi
<3

  
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