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Autore: Rumor3 Bianco    11/08/2011    2 recensioni
Questo è una Sirius/Bella. Una delle tante coppie impossibili di cui sono innamorata.
Racconto dell'ultima settimana ad Hogwarts dei due (sì, so che si passano quasi 10 anni di differenza, ma mi sono presa la libertà di cambiare qualcosa) e dell'anno e mezzo che passano prima dell'entrata di Bella tra i Mangiamorte (sì, mi sono invetata anche questo). E' il pre-guerra.
Spero davvero che vi piaccia. E' la mia prima ff, ma siate spietati nelle recensioni u.u
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Sirius Black, Un po' tutti | Coppie: Sirius Black/Bellatrix Black
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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  ~We can never go home
       we no longer have one
     I'll help you carry the load
        I'll carry you in my arms
          The kiss of the snow
      The crescent moon above us
 Our blood is cold
    and we're alone
       but I'm alone with you
.~

Il silenzio e la notte li avvolgevano. Solo alcuni raggi di luna entravano dal piccolo balcone, illuminando i loro corpi bianchi coperti solo da uno scuro mantello. Un alito di vento freddo li sfiorò e un brivido persorse la schiena di Sirius.
Il ragazzo girò la testa di lato e incrociò i suoi occhi che lo guardavano. Sorrise. Si protese verso di lei e la baciò.
Fu lei a rompere il silenzio per prima.
-Sirius, cosa succederà quando ce ne andremo da qui?
-Non lo so. Potremmo continuare a vederci..
-Sì, certo. E i tuoi o i miei potrebbero beccarci e ucciderci- Aggiunse sarcastica.
-Ma no! Tanto io mi trasferirò da James, non rimarrò in quella casa un minuti in più del necessario. E' peggio che stare in prigione, diventeri matto a passarci la vita.. Peggio, diventerei come mio fratello Regulus.
-Andiamo, ma non ti mancherà nessuno di loro?
-No! Li odio tutti. Dal primo all'ultimo. Loro è quella loro mania per il sangue puro. Come se chiamarsi Black lavasse via ogni difetto o colpa. Sono la peggiore famiglia che esista, non se ne salva nessuno. Sono persone orribili.
-Capisco..- Annuì lei.
Poggiò la testa per terra e chiuse gli occhi come se volesse dormire.
Le accarezzò la spalla diafana che spuntava da sotto il mantello nero.
-A cosa pensi?-
-A niente..- la voce fredda lo trafisse.
Aggrottò la fronte. Con un gomito si puntellò su un fiancho per poterla guardare meglio.
Continuava a tenere gli occhi ostinatamente chiusi.
-Apri gli occhi.-
Non arrivò nessuna risposta, sembrò non aver sentito.
-Bella, aprili.
-Lasciami in pace, Black.
-Che cos'hai?
Di nuovo ignorò la domanda, ma aprì gli occhi, senza guardarlo e iniziò a vestirsi.
-Bella! Dimmi cos'hai!- Chiese con fermezza mettendosi a sedere.
Lei si abbottonò alla meglio la camicia, dopo essersi infilata la gonna e gli diede le spalle. Prese ad allacciarsi le scarpe, ignorandolo.
-Bella.Ti prego.-



                                                                                                                       ***

Quelle parole le avevano aperto gli occhi. Lui sarebbe stato infelice a vivere un'intera vita con lei.
Alla lunga l'avrebbe disprezzata, avrebbe disprezzato la sua vita, i suoi ideali, le sue scelte. Ogni cosa che faceva parte di lei.
Non c'era alcun futuro per loro, illudersi era inutile.
-Cos'ho? Te lo dico subito, Black. Ho che mi sono stancata di te e di questa storia. Andava bene quando avevamo 15 anni, ma ormai siamo maggiorenni e stiamo per entrare nel mondo vero. Non è abbastanza per me. Non sei abbastanza.
Si sforzò di dire queste parole senza tradire nessuna emozione, ma il cuore le si stava lacerando nel petto.
-Bella, ma.. Posso cambiare, questa storia può cambiare. Fuori di qui sarà tutto diverso..
Lei scosse la testa sforzandosi di sorridere ironica.
-Tu non vuoi capire. Io mi vergogno di stare con uno come te all'interno di queste mura, non potrei mai farlo la fuori. Io non voglio che questa storia cambi, io voglio che finisca.-
Lui la guardò come se non capisse quello che dicesse e invece che sentirsi irritata le venne quasi da piangere.
Lo guardò negli occhi con tutta la freddezza che possedeva.
-Addio, Black.-
Si girò lentamente e scomparve nella notte.



                                                                                                              ***
Sirius la guardò allontanarsi.
In un primo momento si era sentito morire, poi tutto gli era scivolato addosso. Ora si sentiva vuoto e freddo.
Fissava il nulla, come se fosse in trance.
Prese i suoi vestiti e se li infilò. Raccolse il mantello e si incamminò in modo meccanico verso il dormitorio.


                                                                                                       ***
Appena fu sicura di essere abbastanza lontana da non farsi sentire iniziò a correre. Le lacrime le solcarono il viso, ma lei con un movimento brusco della mano le cancellò. Non poteva permettersi di essere debole.
Scese le scale che portavano nei sotterranei e arrivò all'entrata della sua sala comune.
Cercò di ricomporsi. Entrò.
Non c'era nessuno, si avviò verso il dormitorio.
-Ti sei divertita con Black?
Si girò terrorirazzata. Su una poltrona un'ombra scura la stava osservando. Si avvicinò e scoprì essere Rodolphus Lestrange.
-Cosa vorresti insinuare, Lestrange?
-insinuare..? Niente. So solo che quasi tutte le notti tu scompari per andare a scoparti tuo cugino.
Lo guardò fredda - Non sono affari tuoi.           
-Oh sì, invece. Da ora sì. - Alzò una lettera che teneva in mano.
-Cosa vorresti dire? E cosè quella?
-Questa?- Sorrise- Questa è una lettera in cui mio padre mi informa che ha appena finito un trattativa con tuo padre.
-E allora?
- E allora tuo padre e il mio hanno deciso che dopo la fine delle scuola ci sposeremo. Questo fa di te la mia fidanzata, perciò gradirei che d'ora in poi smettessi di avere qualunque contatto con gli altri ragazzi, compreso Black.
Bellatrix sgrano gli occhi e rimase senza fiato. Non riusciva a crederci. Non poteva essere vero, gli strappo la lettera dalle mani e la lesse più volte. Era vero. Abbassò la testa rassegnata.                  
Lui prese per la vita, le alzò il viso e la bacio insinuandole la lingua ruvida nella bocca. La ragazza sentì un moto di repulsione. Com'era possibile che pochi attimi prima lo stesso gesto fosse stato così diverso?
Pensò a Sirius e il mondo sembrò crollarle addosso.
Voleva solo che Rodolphus si allontanasse.       
Così fu. Dopo essersi preso ciò che voleva si allontanò da lei scomparendo senza dire una parola.
Bella crollò sulle ginocchia e chiuse gli occhi sperando di venire ingoiata dalle tenebre. Forse la sarebbe stata felice o per lo meno, non sarebbe stata così triste.    

  
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